Silenzi che urlano

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"Ho fatto un casino nonna.. un terribile casino. È che ci sono dei momenti in cui mi sento talmente male che vorrei solo scappare. Io non sto bene nonna. Da quando sono tornata non riesco più a sentirmi vicino a lui. Non riesco a sentirmi sua. Lo allontano. Lo ferisco. Mi sento in gabbia. E l'unica cosa che vorrei in quei momenti è scappare e l'ho fatto e sono venuta qui perché questo è l'unico posto in cui mi sento al sicuro... tu sei l'unica di cui mi fido"

"Bambina mia... vieni qua..."

Mi abbraccia.

"Andrà tutto bene vedrai. Passerà questo momentaccio"

Lo spero tanto... Spero tanto di riuscire a rivedere i colori... Adesso è tutto così buio.

Mi sveglio la mattina dopo senza essere riuscita a dormire nemmeno per un attimo. Ieri sera dopo la chiamata di Claudio sono andata subito nella mia stanza insieme a Giulia. Non avevo voglia di sentire nessuno, nemmeno nonna che con la sua dolcezza avrebbe cercato di farmi ragionare... Non ho bisogno di dolcezza non me la merito...
E non è ne dolcezza ne comprensione che mi aspetto da Claudio quando verrà qui... perché verrà lo so...
Non so cosa gli dirò ma so che ogni parola non basterà per scusarmi per questo mio assurdo atteggiamento.
Sono le 11 quando suonano al campanello.

"Nonna ti prego va tu"

"Alice me raccomando. Cerca di mantenere la calma e capiscilo. L'hai fatto mori de preoccupazione"

Nonna va ad aprire... Ci siamo... Non posso più scappare. Mi trovo davanti Claudio e Lara che deve averlo accompagnato.
Quello che mi aspetto è un Claudio arrabbiato, un Claudio deluso che mi riversi immediatamente addosso parole piene di rabbia per quello che gli ho fatto passare ieri sera...
Quello che mi trovo davanti è un uomo deluso, che sembra quasi non vedermi.
Entra in casa, due baci a nonna Amalia. Abbraccia Giulia prendendola in braccio e baciandole e accarezzandola. Come la cosa più preziosa al mondo. Quanto a me ... nemmeno uno sguardo. È tutto peggio di come mi aspettavo. Mi aspettavo che sbraitasse che mi insultasse invece niente... Mi ignora. Mi sento piccola, trasparente...

"Claudio..." dico

Non risponde. Nonna ci invita a rimanere per il pranzo. Ma decidiamo, ossia lui decide, di ripartire sibito in quanto oggi alle 17 ha un appuntamento con Calligaris.
Saliamo in macchina. Non uno sguardo non un sorriso, la radio spenta, gli occhiali a coprire i suoi occhi. I miei occhi che ogni tanto lo spiano di nascosto sperando di incontrare i suoi,  mi servirebbero solo i suoi occhi nei miei anche solo per un istante... invece niente... Dopo 15 minuti di silenzio prendo coraggio e parlo

"Claudio..."

"Per favore. Risparmiami scuse pietose o altre parole. Perché non le voglio."

"Possiamo almeno parlare. Posso almeno spiegarti"

"Non ora"

"Quando allora"

"Quando sarò più calmo. Adesso rischierei di dire cose sbagliate. Oltretutto davanti a Giulia"
Forse ha ragione. Forse parlare ora non farebbe altro che ingrandire il muro che si è creato tra noi..forse dopo con calma sarà capace di ascoltarmi... Forse posso ancora risolvere questo pasticcio... Forse posso ancora chiedergli aiuto.
rientriamo in casa in silenzio. Si va a fare una doccia in silenzio. E io da sola in silenzio preparo il pranzo per Giulia.
In silenzio esce di casa dopo pranzo. Ed in silenzio rientra quando sono ormai le 20.
Lo raggiungo nel suo studio dove sta leggendo delle carte.

"Come è andata con calligaris"

Non risponde.

"Ti va di mangiare qualcosa?"

L'Allieva...Fidati Di Me (#Wattys2019)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora