Mi sveglio la mattina dopo senza aver chiuso occhio.
Incubi... Non faccio altro che incubi...
Vedo Francesca con la pistola e io da sola di fronte a lei. Poi chiamo aiuto; tutti, chiamo tutti... ma non Claudio. Ed è sempre la stessa domanda..
Perché non chiamo lui?
Immersa nei miei pensieri non mi accorgo che la porta della mia camera si apre
***
Da quando Alice è stata ricoverata non ho ancora avuto la forza di andare da lei.
Mi sento anche io responsabile di quello che le è capitato. Se solo non la avessi lasciata sola magari ci sarebbe stato un finale diverso.
Ma ho bisogno di vederla. Di sapere come sta. Così compro un mazzo di fiori e mi dirigo senza sapere bene cosa dire nella sua camera.
Busso ma non risponde. Forse dorme. Busso di nuovo ma anche stavolta non ricevo risposta. Così decido di aprire comunque.
***
"Permesso..."
"Sergio! Che sorpresa!"
"Ho bussato ma non hai risposto così ho deciso di entrare lo stesso...questi sono per te"
Dei fiori.
"Che pensiero gentile grazie! Potresti poggiarli li?"
"Come ti senti?"
"Non benissimo... Non riesco a dormire. Sono agitata. Ho dolore alla testa e..."
"È normale beh insomma Alice non è stata una vacanza quella che hai vissuto qui."
"Sergio non so come potrò tornare a fidarmi di qualcuno...Francesca capisci? Tu lo sai Sergio, lei li era la mia ancora... avevo solo lei... e te..."
Non parla più... abbassa lo sguardo. Come colpevole...
"Ti ho lasciata sola... Non avrei dovuto. Sono stato egoista. Ho pensato solo a me a proteggermi perché reprimere quello che provavo per te mi stava distruggendo. Mi dispiace"
"Non è colpa tua. Tu hai fatto tutto il possibile per proteggermi... ma mi stavi proteggendo dalle persone sbagliate."
"Alice tu non potevi sapere. Non potevi sapere che era stata lei"
"Mi sono fidata... va sempre così io mi fido poi la gente mi tradisce..."
"Alice..."
Decido di cambiare discorso. Non ho le forze per affrontarlo.
"Hai visto Claudio?"
"No non oggi almeno... l'ho visto ieri sera oggi no... pensavo anzi che fosse qui con te..."
"No.. Non è venuto. È venuto ieri ma... io non so perche Sergio ma era come se non lo volessi qui..."
"Me l'ha raccontato. Alice Claudio non è il colpevole. Non farlo sentire ancora più in colpa di come già si sente."
In colpa? Si sente In colpa....
"Si sente in colpa? Te l'ha detto lui?"
"Si. Per non averti protetta. Per il vostro bambino.."
Al sentir nominare il mio bambino le lacrime salgono di nuovo ai miei occhi.
"Io non lo sapevo"
"Lo so non potevi saperlo Alice. Lo avresti protetto. Non lo avresti mai messo a rischio..."
"Sai Claudio stanotte ha dormito qua fuori. Io non sono riuscita a dirgli di entrare."
"Che intendi?"
"E come se io non lo volessi qui... E non riesco a capire il perché."
"E successo tutto all'improvviso Alice. Datti tempo. Magari prova a parlare con lui. Chiamalo. Cercate di sfogarvi entrambi... Perché Claudio ha tante cose da dirti... ha un enorme senso di colpa Alice... prova a parlarci"
Annuisco. Stiamo ancora un po' insieme poi Sergio va via lasciandomi sola con i miei dubbi e i miei pensieri.
Forse ha ragione. Non è il momento di restare sola. Ho bisogno di avere vicino a me chi amo. E io amo Claudio. È mio marito. E adesso la prima persona che dovrei volere vicino è proprio lui... dovrei...
Decido di chiamarlo. Chissà magari vederlo, averlo vicino, mi farà bene. Mi farà capire che sono solo mie paure... la paura di non fidarmi più di lui... la paura di non volerlo vicino...
"Pronto Claudio..."
***
La sala d'attesa dell'ospedale di Napoli è ormai diventata casa mia. Aspetto..
Aspetto che Alice si decida ad ascoltarmi... Aspetto che finalmente torni a casa... Aspetto che tutta questa orribile storia finisca e che possiamo finalmente lasciarci alle spalle questi periodo infernale.
Aspetto di poter riavere mia moglie... di rivedere i suoi occhi guardarmi innamorati...
Aspetto una telefonata che quando ormai stavo per perdere la speranza arriva...
"Ehi ciao..."
La sua voce. La voce più bella del mondo... la mia Alice
"Piccola."
"Dove sei? Sei in albergo?"
"No... in realtà sono qui. Vicino a te.."
"Sei ancora qui in ospedale?"
"Si"
"Perché?ma hai dormito un po' almeno?"
"Volevo starti vicino. Anche se non vuoi"
"In realtà ti volevo proprio chiedere se volevi venire... parliamo un po' ti va?"
"Si certo che mi va dammi solo in tempo di attraversare il corridoio e sono da te"
Mi sto dirigendo verso la sua camera quando vengo fermato dal dottor Caimani, colui che l'ha in cura.
"Signor conforti salve. Cercavo proprio lei volevo parlarle di sua moglie"
"Qualcosa non va?"
Mi preoccupo subito. Ma il suo sorriso mi fa subito rasserenare lo vedo tranquillo.
"No no anzi il contrario. La signora a nostro parere in seguito all'ultima visita effettuata può tranquillamente essere dimessa domani"
"Ma è una notizia meravigliosa! L'avete già detto ad Alice?"
"No non ancora stavo appunto andando da lei"
"Glielo dico io stavo andando da lei e se per lei vabbene vorrei darle io la notizia"
"Ma certo vabbene d'accordo! Allora a stasera per il controllo. Arrivederla"
"Arrivederla dottore"
Posso finalmente andare da lei. Con una notizia che non potrà che renderla felice.
Ci siamo amore mio. Da domani inizia una nuova vita.
***
Alla fine ho deciso di chiamarlo.
È sempre stato qui. Non si è mosso. Mi ha vegliata da lontano. È rimasto con me nonostante io non mi sono comportata benissimo ieri... me ne sono resa conto soltanto dopo... Non volevo ferirlo.
"È permesso!?"
"Ma certo vieni entra!"
Lo accolgo con un sorriso... lui lo ricambia con uno dei suoi... E un mazzo di rose rosse meraviglioso...
"Ma grazie Claudio!"
"Come stai?"
"Mi sento un po' meglio."
Non posso dirgli dei miei pensieri. Del fatto che non riesco a sentirmi al sicuro con nessuno... con lui...
Non posso dirgli che ho paura di non riuscire a ricostruire quello che si è rotto... Non ora...
"E fra poco starai ancora meglio dopo aver appreso la meravigliosa notizia che ho da darti!"
"Quale Quale!"
"Un bacio e te lo dico"
Questo è un colpo basso. Si avvicina a me. E ci baciamo. Ma non riesco a lasciarmi andare completamente a questo bacio. Non riesco a farmi travolgere come avrei fatto in passato... ma perché?
"Ehi tutto bene?"
Deve essersi accorto che qualcosa non va. Mi conosce troppo bene. Con le lacrime agli occhi e la voce che non si decide ad uscire mi lascio andare tra el sue braccia.
"Alice. Sta tranquilla. Ok? Shhh. Qualsiasi problema lo risolveremo insieme. Diamoci tempo. Ok?"
"Stammi vicino"
Sussurro.
"Te lo prometto...insieme Alice. Lo superiamo insieme questo momentaccio."
"Dobbiamo parlare... io ho bisogno di parlarti."
"Parleremo ma non ora tu prego Alice. Ora stirgimi e basta. Dio quanto ti amo"
È una richiesta disperata la sua. Ha bisogno di sentirmi.
E lo faccio lo stringo.
" Da domani sarà più facile ritrovare la nostra vita"
"Perché da domani?"
"Perché domani ce ne torniamo a casa.
"Dici davvero?"
"Si piccola domani finalmente uscirai da qua... torneremo a casa nostra... E rimetteremo a posto ogni pezzetto della nostra vita..."
"E se non dovessimo riuscirci? Se io non ce la facessi?"
L'ho detto... Ho dato libero sfogo ai miei pensieri. In una frase ho riassunto il mio stato d'animo. Stato d'animo che lui non può capire. Non può capire come mi sento... Come ho il costante timore che rimettere a posto tutti i pezzetti di questo puzzle in frantumi che è la nostra vita potrebbe essere molto più complicato di quello che ci aspettiamo.
"Mi aiuterai?"
"Ci aiuteremo a vicenda. Te lo giuro."
Mi abbraccia. Dandomi la forza che per un attimo ho pensato di non avere. E mi sento forse un po' piu pronta ad affrontare il mio ritorno alla vita.