Finché il cuore batte

By FraninWonderland

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La ragazza invisibile. È così che i compagni di scuola chiamavano Elizabeth Murphy. Lei era sempre presente... More

Autrice
SPECIALE-Trailer
SPECIALE-Videocast
Prologo
1-Il libro di storia
2-Ottengo sempre quello che voglio
3-Post-it gialli
4-Programma protezione testimoni
5-Fuori dall'aula
6-Jacob e le ciliegie
7-Ho intenzione di baciarti
8-Mamma, Papà e...Jacob
9-Vuoi una foto?
10-Lasagne bruciate
11-Capelli rosso Tanya
12-E mi piaci tu
13-Chiedile scusa
14-Orrende tattiche di rimorchio
15-Olly ci ha preso
16-Una piccola parte che non funziona
17-Non eri nei miei piani
18-Fidanzati per una pizza
19-Ci sarò quando ti sveglierai
20-Caffè e ciambelle
21-Batte solo per te-Prima parte
22-Batte solo per te-Seconda parte
23-Sotto gli occhi di tutti
24-Lo stanzino delle scope
25-Gli allenamenti di football
26-Cioccolato e acido acetilsalicilico
27-La mia peggior amica
29-Attacchi di panico
30-Una gabbia di brutte persone
31-Il torneo di fine trimestre
32-Il tempo che il sonno concede
33-Prima che arrivassi tu
34-La terza bionda
35-Questione di fisica
36-Monopoly sulla scrivania
37-Per tutto il tempo che resta
38-Tutta colpa di Oscar Wilde
39-Verba volant, Scripta manent
40-Due passi o poco più
Epilogo
Ringraziamenti
Spin-off
CEO, fuori ora!
Cartaceo
Capitolo extra (speciale 100mila)
Qualcosa di nuovo
Capitolo extra (speciale San Valentino)
DATA DI PUBBLICAZIONE+COVER REVEAL
Ciao amici!

28-Un piccolo imprevisto

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By FraninWonderland

Samantha's POV

I ragazzi della mia età erano tremendamente noiosi, se poi aggiungiamo il fatto che dovevo passare il tempo assieme a Sophia, la sorella minore di Debby, la situazione peggiorava.
Non che fosse insopportabile, anzi, era anche piuttosto gentile, ma non era proprio il tipo di persona con cui avrei voluto passare del tempo ad una festa.
Che poi perché Debby mi aveva invitata? Ero solo la sorella di Jacob, non eravamo amiche e neanche uscivamo insieme.
Guardai dalla parte opposta della stanza, il tavolo di mio fratello era pieno della gente più popolare della scuola che frequentava l'ultimo anno, tra cui anche Liz. Avrei preferito passare del tempo con lei, ma non volevo staccarla da mio fratello.

"Vado a prendere da bere". Congedai Sophia, alzandomi dal divanetto per dirigermi all'open bar. C'era una vasta scelta di bevande adatte a una ragazzina di sedici anni, ma al momento l'unica cosa che mi attirava era la birra, così ordinai un bicchiere di quella.

Il ragazzo del bar ci mise pochissimo a servirmela, così, una volta preso il bicchiere, fui felice di portarlo alle labbra per rinfrescarmi un po'. Prima che potessi prendere anche solo un sorso, qualcuno mi strappò il bicchiere di plastica dalle mani, lasciandomi confusa.

"Ti sembra il caso di servirle questa roba? Non vedi che è una ragazzina?".
Come avevo immaginato, Oliver Carson stava discutendo con il barista.

"Io faccio solo il mio lavoro, amico, è una festa privata". Alzò le spalle questo, continuando a preparare gli ordini.

"Olly". Lo chiamai.

"Il lavoro che posso farti perdere? Quel lavoro?". Alzò la voce.

"Olly".

"Dovresti almeno guardarle in faccia le persone prima di servirgli alcolici". Continuò.

"Calma, amico, è una birra non Assenzio!". Alzò le braccia al cielo.

Olly fece per ribattere ma io afferrai la sua camicia, strattonandolo per convincerlo a seguirmi in una zona più appartata della festa.

"Qual è il tuo problema?!". Esclamai, una volta fermi in un punto in cui la musica era più bassa. "Dici che non ti importa di me ma poi non posso neanche ordinare una birra che tu spunti come un cane da guardia e sbrani chi ho davanti!".

Avevo utilizzato un tono di voce abbastanza alto, tanto che Olly era rimasto in silenzio a guardarmi.

"Non ho mai detto che non mi importa di te, Samantha". Scosse la testa.

"No? Baciarmi come fai con tutte le tue troiette mi rende importante?". Chiesi sarcasticamente.

"Sei scappata via, Sam". Esclamò. "Cosa dovevo fare? Credevo di averti spaventata". Disse, abbassando un po' il tono, accorgendosi di aver urlato.

"Non hai il diritto di scegliere cosa posso o non posso fare, chiaro?". Dissi dura, incrociando le braccia sotto il seno.

"Chiaro". Rispose piano.

"Non intrometterti più nella mia vita Olly". Continuai. "Non ho voglia di farmi prendere in giro".

"Non ho mai avuto intenzione di farlo".

"E allora perché mi hai baciata?".

"Perché tu mi...". Sospirò, guardandomi dritto negli occhi. "...piaci". Concluse.
Sbarrai gli occhi, presa alla sprovvista.

"Ma hai ragione, devo starne fuori". Scosse la testa. "Tu sei troppo piccola e sei la sorella del mio migliore amico".

"Da quanto?". Chiesi, ignorando le sue ultime affermazioni. I suoi occhi scattarono nei miei, facendomi sussultare per l'intensità del suo sguardo.

"Da un po'...".

"Quanto tempo, Olly?".

"Anni". Disse tutto d'un fiato. "Mi sei sempre piaciuta. Quando ti prendevo in giro, in realtà erano scuse per starti vicino". Confessò.

"E...Debby? Sei sempre stato cotto di lei". Osservai.

"Era una copertura, non potevo mica dire a un Jacob delle scuole medie 'Ehi Bro, ho una cotta per tua sorella di undici anni', sarebbe stato strano, no?". Sorrise.

Addirittura dalle scuole medie? Volevo ribattere, dirgli qualcosa, ma in quel momento non mi passava nulla per la testa. Guardai il ragazzo davanti a me, che non aveva il solito sorriso spavaldo, anzi, mi guardava come un bambino che aveva appena fatto un dispetto ed aspettava la sua punizione.

"Senti". Disse. "Lo so che può essere una cosa strana per te, magari mi hai sempre visto come un fratello maggiore e credimi, ho cercato di esserlo. Solo che siamo cresciuti e tu diventavi sempre più bella ed io mi sentivo un coglione perché minacciavo i ragazzini che volevano uscire con te, ma non perché volessi proteggerti, lo facevo perché ti volevo per me". Confessò. "E mi dispiace, magari hai perso l'amore della tua vita per colpa mia, ma non avevo scelta perché tu continuavi a farlo". Disse. "Continuavi a diventare sempre più bella, e continuavi a darmi alla testa".

"Olly, io...".

"Sono uno stupido. Scusami, scusami davvero Sammy, quando ti ho baciata mi sono sentito talmente in colpa...".

"Io no". Lo interruppi, facendo scattare i suoi occhi nei miei. "Forse siamo in due ad essere stupidi". Sorrisi, contagiando anche lui.

"Quindi io ti...".

Lo interruppi, avanzando per poggiare le mani sul suo viso ed avvicinarlo al mio, premendo insieme le nostre labbra. "Si". Dissi, staccandomi leggermente. "Anche tu mi piaci, idiota". Sorrisi.

Le sue labbra si curvarono in un sorriso e le sue mani si ancorarono ai miei fianchi, stringendomi a lui per baciarmi di nuovo, ma stavolta con più passione. Portai le mani dietro il suo collo per stringere i suoi capelli tra le dita ed attirarlo a me quanto più possibile.

"Cosa cazzo succede qui?".

Elizabeth's POV

"Hai il rossetto di Tanya o sbaglio?". Chiese Jacob, scrutandomi con attenzione quando tornai ai divanetti.

"È una lunga storia". Sorrisi. "Prendiamo da bere?". Chiesi. Lui annuì subito dopo, alzandosi per seguirmi fino al bancone.

Quando attraversammo la pista, però, Jacob si fermò in mezzo ad essa, guardando un punto in lontananza. Seguii i suoi occhi fino ad una zona più appartata della sala, in cui scorsi le figure di Sam e Olly baciarsi appassionatamente.
Porca Tanya.

"Jake". Gli afferrai un polso, ma lui si divincolò con fretta, camminando a grandi falcate in quella direzione. Lo seguii alla svelta fino ad arrivare davanti ai due.

"Cosa cazzo succede qui?". Sbraitò il mio ragazzo, facendoli staccare immediatamente. Saltarono via l'uno dall'altra e puntarono gli occhi su Jacob.

"Pezzo di merda, hai bevuto?!". Si avvicinò con fare minaccioso ad Olly, che mise le mani avanti. "Con mia sorella, su serio?". Lo spinse all'indietro, facendolo quasi cadere.

"Jacob, lascialo stare!". Urlò la sorella, cercando di attirare la sua attenzione.

"Rispondimi, sei ubriaco?". Lo afferrò per il colletto, mentre sia io che Sam cercavamo di farli smettere.

"Jacob! L'ho baciato io, okay?". Urlò Sam, riuscendo, questa volta, a fermarli.
Guardò prima uno e poi l'altro, per poi fermarsi su di me.

"Tu lo sapevi". Disse con consapevolezza. "Sapevi di questa cosa, vero?". Incalzò.

"Si, me lo ha raccontando Sam". Confessai. "Ed è per questo che non te l'ho detto, lo avrebbero fatto loro al momento giusto". Cercai di tranquillizzarlo.

"Jake, amico...".

"Tu non parlarmi, testa di cazzo!". Lo interruppe, come un bambino a cui era appena stata rubata una caramella.
"Dimmi solo che è una cosa seria perché altrimenti ti spacco il culo e lo metto al posto della palla da discoteca". Lo minacciò, assottigliando lo sguardo.

"Sul serio credi che la prenderei in giro? Amico...".

"Ti stacco anche il cazzo e lo uso come candelina per la torta di Debby". Aggiunse, facendo sbarrare gli occhi a Olly.

"Candelina? Un po' di rispetto, te le sogni le mie dimensioni...".

"Sai che ce l'ho più gro...".

"Smettetela di fare i bambini!". Li ripresi.
"Olly, non complicarti la vita, è già incazzato". Lo avvisai. "E tu, Jake, non fare domande stupide. È il tuo migliore amico e sai che non farebbe mai del male a Sam, quindi piantala di dare in escandescenze". Li ammonii entrambi.

"Te lo avrei detto, Jake, davvero. Ma tu ci hai visti prima". Disse Olly.

"Non voglio mai più vedere quelle cose in pubblico". Li minacciò, facendoli sorridere.

"Ti voglio bene". Esclamò Sam, abbracciandolo e lasciandogli un bacio sulla guancia. Tornò poi vicino ad Olly, che le mise una mano sul fianco.

"Mani in tasca". Disse Jacob, con tono serio.

"Andiamo Ja...".

"In tasca".

SPAZIO AUTRICE
Oggi due capitoli.
Amatemi, grazie.

Spazio per gli applausi
(Commentate con clap clap, lo esigo)

Pooooi. Vi piace il capitolo?
Siete felici per Olly e Sam? Vi piacciono?
Continuo a 50 like e 50 commenti!

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