25-Gli allenamenti di football

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Non potevo dirglielo. Non potevo. Era un messaggio troppo esplicito e non volevo fare brutte figure. Non glielo avrei detto, fine. Dovevo solo tenere la bocca chiusa.

"Basta, non glielo dico!". Sbuffai, chiudendo forse con troppa energia l'armadietto.

"Dire cosa a chi?". Sobbalzai quando una presenza familiare mi affiancò. "Dì tutto al tuo caro amichetto Oliver, su, sfogati".
Poggiò il peso su un solo piede e le spalle contro un armadietto vicino.

"Niente, mi sono svegliata male stamattina". Mentii. "Tu, piuttosto". Gli puntai un dito. "Vuoi spiegarmi cosa stai combinando con Sam?!".

Scosse la testa, segno che quella conversazione avesse preso una piega a lui non gradita.

"Cosa ti ha detto?". Chiese.

"Che l'hai baciata, pezzo di idiota". Gli lanciai uno sguardo omicida.

"Sono...cose che capitano-Ahi, ma sei matta?!". Portò una mano sul suo stomaco, dove lo avevo colpito con un pugno.

"Sono cose che capitano?". Alzai la voce. "Può essere, ma con le tue sgualdrine da spogliatoio, non con la sorella del tuo migliore amico!".

"Shh, non facciamolo sapere a tutta la scuola". Mise le mani avanti. "Lizzie, mi conosci, sul serio credi che voglia fare del male a Samantha?". Alzò gli occhi al cielo.

"Io ti farò del male se solo ci proverai". Dissi. "Perché invece non ammetti che ti piace?". Lo incoraggiai.

Lui fu colto alla sprovvista, infatti mi guardò con insistenza.

"Ehm...sta arrivando Jacob, io devo andare". Disse velocemente, per poi camminare nella direzione opposta.

"Ehi, che succede?". Il mio ragazzo mi salutò con un veloce bacio sulle labbra.

"Nulla, Olly voleva i miei appunti di storia". Mentii.

"Da quando Olly studia storia?". Aggrottò le sopracciglia.

"Da adesso, credo". Alzai le spalle. "Cambiamo argomento, devo chiederti una cosa". Dissi.
Avevi deciso di non dirglielo.

"Dimmi tutto". Sorrise.

D'accordo, Elizabeth, puoi farcela. Non aver paura che lui pensi male, tanto penserà male comunque.

"Io...".

"Tu...?".

"Sono riuscita a convincere i miei genitori ad utilizzare una vacanza che hanno vinto un po' di tempo fa quindi staranno via per il weekend. Avrei dovuto dirtelo prima perché è già venerdì e loro sono partiti questa mattina ma non fa niente, so che ti ho dato poco preavviso quindi non...".

Venni interrotta dal suo dito indice che si posò sulla mia fronte.

"Stai divagando". Mi sorrise.

"Scusa". Abbassai lo sguardo sulle mie scarpe.

"Qual è la richiesta?". Chiese con un sorrisetto. Bastardo. Ha capito perfettamente, vuole solo farmelo dire ad alta voce.

"Se tu volessi, in tal caso, farmi compagnia". Abbozzai un sorriso imbarazzato. Un invito esplicito a scopare, insomma.

"Capito". Sorrise furbo. "Tanti film, tanto cibo, tante visite alla tua camera da letto". Avvicinò il suo corpo al mio, accarezzandomi i fianchi. "Ci sto".

Fece combaciare le nostre labbra in un bacio decisamente troppo spinto per essere dato in pubblico, ma non ci pensai finché la campanella non ci interruppe.

"Finisco gli allenamenti alle quattro, ci vediamo al campo". Mi lasciò un altro veloce bacio prima di dirigersi verso la sua classe.

*

Raccolsi le ultime cose e le infilai velocemente nella borsa prima di uscire dall'aula di chimica.
Piccola nota: odio la chimica.
Seguii la mandria di studenti che uscivano in fretta dall'edificio, felici del fatto che fosse appena iniziato il weekend.
Lo ero anch'io, visto che Jacob sarebbe stato a casa mia e avremmo dormito insieme. Dormito?

Camminai fino al campo da football, i giocatori non c'erano, sicuramente stavano già facendo una doccia negli spogliatoi. In compenso, però, c'erano le cheerleader che si stavano allenando.
Mi sedetti sugli spalti, aspettando che Jacob uscisse per tornare a casa.

Guardai la coreografia delle ragazze vestite di giallo e blu, i colori della scuola, che ballavano sulle note di una canzone molto movimentata. Mi sarebbe piaciuto fare la cheerleader, se le mie condizioni fisiche lo avessero concesso, tutti quei volteggi in aria e le ruote. Ad un tratto mi tornò in mente come il giorno prima avevo risposto a Tanya dentro l'aula Magna e non riuscii a trattenere una risata.

"Okay, stop ragazze, basta così!". Guardai Tanya schioccare le dita e tutte le altre seguire i suoi ordini. La musica venne fermata e gli occhi della rossa si posarono su di me.

"Vorresti spiegarmi cos'hai da ridere?". Incrociò le braccia sotto il seno, guardandomi con sfida. "Pensi di poter fare meglio?". Continuò.

"Non ridevo di voi, scusa se te l'ho fatto pensare". Risposi, alzandomi dalla scalinata e raggiungendo l'erbetta sintetica.

"Che carina, si sta scusando". Sporse ironicamente il labbro inferiore come davanti ad un neonato.

"Sai, ogni tanto non fa male scusarsi, specialmente se si è in torto". Alzai le spalle.

"Questo non è il tuo ambiente tesorino, tornatene tra i libri". Insistette.
"Vorresti addirittura diventare una...com'è che ci chiami? Sgualdrine da spogliatoio...". Sorrise.

"C'è una piccola differenza, Tanya, tra me e te". Avanzai verso di lei. "Hai ragione, probabilmente arriverà anche per me il giorno in cui farò sesso nello spogliatoio. La differenza è che tu, una volta finito, tornerai a casa da sola, io, invece, ci tornerò con il mio ragazzo". Sorrisi vittoriosa, aspettando che mi rispondesse.

Quando sentii qualcuno battere le mani mi voltai di scatto. La squadra era appena uscita dallo spogliatoio ed ora stavano applaudendo...me. Fui sorpresa quando anche le ragazze lo fecero, tutte tranne Tanya, ovviamente, e le sue due migliori amiche.

"Grande discorso, questa è la mia amica, ragazzi!". Olly mi venne incontro, sollevandomi da terra. Non riuscivo a crederci, avevo appena dato una lezione a Tanya e me ne stavano facendo un merito.

"Quindi torniamo nello spogliatoio?". Sorrisi a quella domanda di Jacob, alzando gli occhi al cielo.

"Ho detto un giorno, non oggi". Risposi.
"Però possiamo andare a casa". Sorrisi.

"Già, possiamo, fate largo belli". Sorpassò gli altri ragazzi della squadra. "Ehi, è la mia ragazza, non fissarla". Colpì un suo amico dietro la testa, facendolo ridere.

Quando finalmente uscì dalla mischia di ragazzi palestrati mi raggiunse prendendomi per mano.

"Felice weekend, Thanika".

SPAZIO AUTRICE
Non so perché, ma ho scritto un altro capitolo. (Non vedo l'ora di finire, si, è così)
In realtà non credo che manchi molto alla fine, penso, al massimo, una decina di capitoli.
Ma non disperate perché ci sarà una sorpresa! Comunque...volevo lasciarvi un giochino da fare.

ASK-SY
Vi lascio i nomi dei personaggi a cui potete fare tutte le domande che volete, rispondo a tutti!

-Elizabeth

-Jacob

-Oliver

-Samantha

-Tanya

-Greg

-Karen Murphy

-Lucas Murphy

Finché il cuore batteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora