27-La mia peggior amica

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Caos.
L'unica parola che avevo trovato per descrivere la mia prima impressione sulla festa di Debby. Non era proprio l'ideale per una malata di cuore, ma il fatto che fosse una festa privata restringeva le possibilità di pericolo. Avevo passato la mattina a ringraziare Dio per aver inventato la spedizione lampo che mi aveva permesso di comprare a Debby un regalo che le sarebbe piaciuto, in modo da salvare la vita anche a Jacob che lo aveva dimenticato. Quindi, unendo i nostri soldi, eravamo riusciti a comprarle una palette di ombretti di una marca che, da quanto avevo visto su internet, a lei piaceva molto.

"Jake!". La festeggiata, vestita di un abito azzurro con la gonna a palloncino, ci accolse con un sorriso. "Sono felce che sia venuta Liz". Si rivolse a me.

"Tanti auguri Debby, e grazie per l'invito". Le sorrisi, porgendole poi il pacchetto regalo.

"Grazie ragazzi". Mi baciò la guancia e fece lo stesso con Jacob. "Divertitevi, okay? E Liz, se hai bisogno di qualcosa basta chiedere, non fare complimenti".
Oh, wow, che premurosa.

Guardai il suo sgargiante vestito scomparire dalla mia visuale e poi Jacob avvicinò le labbra al mio orecchio in modo che lo sentissi nonostante la musica alta.

"C'è Olly, vieni". Disse, per poi prendere la mia mano e incamminarsi in quella direzione. Quando arrivammo davanti al divanetto mi resi conto che si, c'era Olly, ma con lui c'erano Cody-il fidanzato di Debby che era impegnata ad accogliere gli ospiti-alcuni ragazzi della squadra di football e, ahimè, Chanel e Tanya.

Salutai tutti, tranne le due ragazze che ci stavano ignorando, continuando a parlare dei fatti loro. Jacob si sedette accanto a Olly mentre io, essendo l'unico posto vuoto, finii accanto a Tanya.

"Sul serio?". Squittì Chanel.

Okay, non era mia abitudine orecchiare, ma...

"Per l'ennesima volta, si". Sbuffò la rossa.

"Hai fatto sesso con uno sconosciuto mentre i tuoi erano nella stanza affianco?".

"C'era la festa dei gemelli, non se ne sarebbero mai accorti". Continuò. "Nella piscina, Channy".

"Come se i tuoi non lo sapessero, Tanya". Il commento sarcastico arrivò da un ragazzo che credevo si chiamasse Lucas.

"Appunto, sei arrivata al livello superiore, ora ti fai anche i dipendenti di papino?". Rise un ragazzo al suo fianco.

Guardai la ragazza dai capelli rossi e per un attimo pensai che fosse come un animale indifeso, ma poi mi ricordai che si trattava di Tanya e non sarebbe rimasta zitta a farsi offendere.

"Ora che ti fai anche i vecchietti ti mancano solo i muri".

Non seppi bene chi disse quella frase perché ero impegnata a guardare Tanya, quasi irriconoscibile. Perché non reagiva?
A questo punto avrebbe dovuto averli già mandati a quel paese.

"Ragazzi". Jacob li ammonì, prendendo le difese della sua ex fidanzata.

"Si scherza, Jake, infondo è la verità!". Di nuovo Lucas. "Sei una scopata galattica, piccola". Fece un occhiolino alla rossa.

"Chi sei tu per parlarle così?". In un attimo gli occhi di tutti furono su di me.
Non avevo intenzione di parlare, o forse sì, avevo solo aperto la bocca e ciò che pensavo era uscito fuori.

"Come?". Il ragazzo biondo si sporse nella mia direzione, fingendo di non aver capito.

"Ti ho chiesto chi sei tu per parlarle in questo modo". Dissi lentamente.
"Non penso che tu sia meglio di lei visto che ogni giorno esci dallo spogliatoio con una ragazza diversa". Incalzai, mentre Jacob poggiò una mano sulla mia coscia.

"Ti ha spento, amico". Olly tirò una pacca sulla spalla di Lucas.

"Jake, dovresti mettere un bel guinzaglio alla tua amichetta". Commentò poi, rivolgendomi un sorriso ammiccante.

Jacob fece per ribattere ma lo fermai, sapevo perfettamente come difendermi.

"Sono la sua fidanzata, Lucas, a differenza tua qui c'è qualcuno che mira a qualcosa in più di una sveltina nei bagni. A te chi manca, solo la bidella?". Chiesi sarcasticamente. Una serie di urletti divertiti cominciò a farsi spazio in quel luogo.

"Nessuno ha chiesto un avvocato, e poi non credo che dovresti difenderla, viste le cose che dice di te". Aggiunse, indicando Tanya, che però non era più al suo posto.
Mi guardai intorno nella sala e la vidi entrare in quelli che dovevano essere i bagni. Senza pensarci troppo mi alzai, e, dopo aver rivolto un sorriso rassicurante a Jacob, la seguii.

Entrai dentro il bagno, chiudendomi la porta alle spalle. Tanya era davanti allo specchio, le dita a pulire accuratamente gli occhi per impedire che il trucco colasse.

"Vai via". Disse, guardandomi attraverso lo specchio. "Non hai motivo di stare qui, non voglio la tua compassione".

"Non provo compassione". Alzai le spalle.

"Neanche dovresti difendermi, ti tratto di merda ogni volta che ne ho l'occasione". Aggiunse, tirando fuori dalla borsa un fazzoletto rigorosamente rosa per asciugarsi le mani.

"Lo so, ma non per questo meriti quelle parole". Aggiunsi.

"Io credo di sì, invece". Disse. "È la verità, e ieri ho dato il meglio di me". Si voltò, sorridendo amaramente. "Sono così abituata ad essere al centro dell'attenzione che se qualcuno non mi considera anche per soli cinque minuti mi sento una nullità. Ma li ho anche io dei sentimenti, Elizabeth".

"Lo so, Tanya". Annuì. "E so anche che la tua è una maschera. Attacchi gli altri perché non sapresti come difenderti se lo facessero loro".

"Neanche le mie migliori amiche mi hanno seguita". Scosse la testa. "Ma non hanno tutti i torti, io non lo farei con loro". Disse. "Perché lo fai?".

"Fare cosa?". Chiesi.

"Questo. Consolare la ragazza che ti deride continuamente".

"Perché tu non mi hai mai fatto nulla di male". Alzai le spalle.

"No? Le offese, la poca sensibilità per i tuoi problemi di salute...".

"Non sono un male, te lo garantisco. Sono stata aperta in due per quattro volte". Alzai gli occhi al cielo.

"Giusto...a proposito...". Iniziò. "Mi dispiace". Disse.

"Non fa niente, se pensassi a tutto quello che la gente mi dice il mio cuore si scaricherebbe prima dei suoi giorni". Ridacchiai.

"Jacob è fortunato, state bene insieme". Sorrise.
What? Sono già morta? È il paradiso?

"Grazie...". Risposi titubante.

Lei mi sorrise per poi distogliere lo sguardo. "Devo ritoccare il rossetto". Disse, tirando fuori dalla borsetta una tinta labbra di un rosso acceso e iniziando a passarsela sulle labbra.

"Ti starebbe bene questo rosso". Mi disse, avvicinandosi a me. "Posso?". Chiese, indicandomi.

"Ehm...certo". Risposi, così lei si avvicinò e come una vera esperta iniziò a stendere la tinta sulle mie labbra.
Quando finì mi sorrise ed io mi guardai allo specchio. In effetti mi stava bene.

"Non pensare che dopo questo siamo amiche, anzi, esci prima tu". Disse, riassumendo la sua solita espressione.
"Non voglio farmi vedere con te".

Scossi la testa, trattenendo una risata.
"Certo, Tanya".

SPAZIO AUTRICE
Episodi fantastici e dove trovarli.
Tanya, hai preso una botta in testa?
A parte gli scherzi, io credo che tutti abbiano una doppia faccia, magari Tanya non è male come sembra.
Vi è piaciuto il capitolo?
Continuo a 50 like e 60 commenti!

Finché il cuore batteWhere stories live. Discover now