You found me

By insanjty

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"Why'd you have to wait... to find me, to find me?" "io sono Harry" dice il riccio con voce calda. *** Mi ri... More

you found me.
capitolo 1
capitolo 2
capitolo 3
capitolo 4
capitolo 5
capitolo 6
capitolo 7
capitolo 8
capitolo 9
capitolo 10
capitolo 11
capitolo 12
capitolo 13
capitolo 14
capitolo 15
capitolo 16
capitolo 17
capitolo 19
scusate
capitolo 20
capitolo 21
capitolo 22
capitolo 23

capitolo 18

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By insanjty

Il suono irritante della sveglia mi costringe ad aprire gli occhi.  La spengo subito infastidita e sbadiglio.

Quando mi tiro su lentamente sedendomi sul letto sento un forte dolore alla testa, mi sembra di aver dormito solo dieci minuti.

La stanchezza mi rende difficile tenere gli occhi aperti.

Rimango stesa a guardare il soffitto mentre aspetto di trovare la forza di alzarmi.

Il pensiero del casino che è stato ieri sera mi colpisce in piena faccia e mi fa venire un groppo in gola. Non ero lucida, la sua presenza mi stordiva e mi ha fatto dimenticare del resto, mi sentivo staccata dal mondo.

Poi è finito tutto. Non ho realizzato cosa stava succedendo e non sono riuscita a fermarlo. La sua espressione è cambiata completamente, potevo leggere sul suo viso la delusione.

In qualche modo sapevo che sarebbe successo, era stato tutto troppo veloce ed io mi stavo illudendo.

Non sono stata prudente, ma, anche se lo conosco da poco, c'è qualcosa in Harry che mi porta a fidarmi.

Mia mamma irrompe in camera mia interrompendo i miei pensieri.

"sei ancora a letto? Farai tardissimo!" mi avverte.

Non credo di essere nelle condizioni per affrontare una giornata di scuola, non riuscirei di sicuro a stare attenta, e poi incontrerei Harry.

Decido che è più saggio rimanere a casa.

"non me la sento di andare a scuola oggi" dico con voce assonnata.

"stai male?" chiede e si siede sul bordo del letto. Lei è già vestita e truccata, pronta per uscire.

"non ho dormito e ho mal di testa" spiego.

Si picchietta il labbro inferiore prendendosi un momento per pensare alla mia richiesta.

"va bene, allora riposati"

Guarda l'orologio e spalanca leggermente gli occhi vedendo l'orario.

"devo andare o rischierò di fare tardi" si alza dal letto.

La saluto e la guardo uscire dalla mia camera.

Mi rimetto sotto le coperte, ho bisogno di dormire un altro po'.

Ora che sono di nuovo sola la mia mente vaga libera in posti in cui non dovrebbe. Rivedo i suoi occhi verdi e le sue fossette che sono ormai impresse nella mia mente e non si decidono a lasciarla. Sento la sensazione delle sue labbra morbide, ma mi scrollo velocemente quel pensiero di dosso prima di scoppiare a piangere ancora.

Stava andando tutto bene, ma io ho dovuto rovinare tutto con i miei problemi.

Tendo ad affezzionarmi troppo in fretta alle persone.

HARRY'S POV

Entro nel cortile della scuola nello stesso momento in cui suona la campanella, gruppi di ragazzi iniziano ad avviarsi all'interno.

Accelero il passo cercando tra la folla una ragazza piccola e mora, devo assolutamente parlarle.

Non la trovo al suo armadietto così decido di andare in classe, alla prima ora c'è inglese, l'unica lezione che abbiamo insieme.

Mi siedo allo stesso posto dell'altra volta e aspetto pazientemente.

Il professore entra salutando la classe, si siede alla cattedra e si prepara a tenere un'altra pallosa lezione.

Il posto vicino a me è ancora vuoto.

Sbuffo e concentro la mia attenzione sulla porta per un minuto.

Forse ha saltato la prima ora perché era stanca, o per evitarmi.

L'ha fatto per non vedermi? Qualcosa mi dice che è così.

Quando la prima ora finisce dopo quella che sembra un'eternità ho la tentazione di andarmene da questo posto, invece mi dirigo verso la classe di matematica e sopporto le altre lezioni della giornata.

Finalmente la tortura finisce e io mi fiondo fuori.

Vedo il gruppetto dei ragazzi in un angolo del cortile, mi salutano quando li raggiungo e io faccio lo stesso.

"come va Hazza?" Louis mi dà una pacca sulla spalla.

"hey Tomlinson" gli sorrido leggermente. "sai dov'è Abbie?"non riesco a trattenermi dal chiedergli.

"no amico, tu l'hai vista oggi?" mi chiede.

Scuoto la testa pensieroso.

"penso che abbia saltato la scuola" si interrompe un attimo. "ma lei non lo fa mai senza motivo, è successo qualcosa tra voi?"

"è venuta da me dopo la festa, ma abbiamo uhm.. discusso e se n'è andata" gli racconto tutto perché so che è il suo migliore amico e che mi può aiutare"

In quel momento mi viene un dubbio.

Lui sa di quello che fa Abbie?

"tu sapevi che si" mi blocco. "..si fa del male?" farfuglio.

Lo sguardo di Louis si incupisce e il sorriso svanisce.

"credevo che non lo facesse più, mi aveva detto che non l'avrebbe rifatto" sospira e sul suo volto si può leggere la grande preoccupazione.

"è per questo che avete litigato?" alza lo sguardo sul mio viso.

Annuisco piano.

Mi fa male il cuore al pensiero di quella ragazza dolce che si infligge dolore perché crede di non essere all'altezza degli altri o chissà cos' altro.

Mi giro di scatto e inizio a camminare veloce verso la mia macchina senza rispondere a Louis che mi richiama.

Non posso permettere che continui a fare quelle cazzate. Glielo impedirò. Voglio aiutarla.

ABBIE'S POV

Sono seduta su una sedia della cucina a mangiare dei biscotti mentre parlo al telefono con Jade. Mi alzo per sistemare il pacchetto di dolci nella credenza e lei continua a farmi il resoconto di quello che mi sono persa a scuola, niente di interessante.

"okay tesoro, ci sentiamo" termino la chiamata. Siamo state al telefono per quasi quaranta minuti.

Sciolgo la coda ormai disfatta e passo le dita tra i nodi dei capelli nel tentativo di pettinarli con le mani.

Esco dalla cucina e raggiungo le scale quando il campanello suona.

Dev'essere mia mamma.

Torno in ingresso e apro la porta senza guardare chi fosse dallo spioncino.

Mi ritrovo davanti le sue iridi verdi che guardano con insistenza nelle mie, mi maledico per non aver controllato.

Poi il suo sguardo scende lungo il mio corpo, indosso ancora il pigiama che consiste in una maglia di mio fratello e dei pantaloni rosa della tuta, mi sento subito in imbarazzo per il mio aspetto. Lui invece è perfetto come sempre.

Deglutisco e distolgo lo sguardo, la sua vista mi provoca una piccola fitta al petto.

Sono sorpresa che sia venuto, non me l'aspettavo, pensavo che non volesse vedermi.

"posso entrare?" la sua voce non è come al solito, è incerta. I suoi occhi leggermente spenti.

Annuisco piano non sicura della mia voce e lo lascio passare.

Saliamo in camera mia in silenzio, è un po' in disordine. Si guarda intorno mentre io raccolgo un paio di maglie dal pavimento e le getto nel cesto della biancheria.

Osserva gli oggetti sulla scrivania e le foto appese al muro, poi si siede sul bordo del mio letto disfatto.

Rimango in piedi davanti a lui, insicura su cosa fare, finché lui non picchietta lo spazio vicino a lui. Mi avvicino esitante e mi siedo al suo fianco, qualche               centimetro di coperta tra di noi.

"perché te ne sei andata ieri sera?" sospira.

Non mi aspettavo questa domanda.

"credevo che non mi volessi lì" rispondo sincera, ma senza riuscire ad incontrare il suo sguardo.

"ti sbagli, non è così. Ero solo sconvolto" mi dice con voce afflitta.

Non so cosa dire, cosa pensare.

"Abbie ascoltami" mi prende il viso tra le mani costringendomi a guardarlo. Trattengo il respiro involontariamente alla vista dei suoi occhi verdi, sono profondi mentre mi guarda.

"non ho idea del perché tu faccia una cosa del genere e non ho bisogno che tu me lo spieghi subito, anche se vorrei, ma ho bisogno che tu mi dica che non lo farai più d'ora in poi" il suo viso è vicino al mio, riesco a sentire il suo respiro caldo.

"hai ragione non sono pronta per dirti i motivi, ma non so neanche se posso dirti con certezza che.."

"promettimelo" mi interrompe.

Esito un momento e apro la bocca per parlare, ma lui non me lo permette.

"promettimelo Abbie" ripete.

L'intensità del suo sguardo mi toglie il respiro e mi porta ad annuire debolmente.

"te lo prometto Harry" la mia voce è quasi un sussurro.

Alle mie parole mi prende tra le sue braccia e mi stringe forte a sè incastrando la testa nell'incavo del mio collo. Inspiro il suo profumo inebriante e lo tengo stretto.

Vorrei ringraziarlo per essere tornato, per non avermi giudicata subito, ha affrontato il problema, non è scappato.

Voglio dirgli grazie, ma le parole non mi escono.

"voglio aiutarti" sussurra.

Queste semplici parole hanno un forte potere su di me, mi riempiono il cuore.

Mi lascio sfuggire un sospiro e stringo il tessuto della sua maglia cercando disperatamente di prolungare l'abbraccio che vorrei non finisse mai.

ciao a tutti♡

scusate per l'orario, ma non ho avuto tempo di scrivere in altri momenti e dato che non riuscivo a dormire.. ecco il capitolo lol.
cosa ne pensate? mi scuso per eventuali errori, ma l'ho scritto in fretta e non l'ho riletto.

cliccate la stellina in basso (ci metto un secondo) e commentate per farmi sapere cosa ne pensate (se avete voglia lasciate dei commenti lunghi che io adoro, anche se ce ne sono pochi).

ok ho finito di rompere ahah

un bacio,

Silvia♡

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