DESTINATI 2

By CiProvoNonSoComeAndr

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Ancora una volta... due anime diverse tra loro per uno strano gioco del destino si scontrano lungo il cammino... More

DESTINATI 2.
1. Se il buon giorno si vede dal mattino...
1. Nascere, crescere ed essere Niall Horan.
2. Buona fortuna!
2. L'intervista.
3. L'articolo: decisioni da prendere.
3. L'articolo: "I più ambiti di Londra"
4. La proposta.
4. Piacevoli incontri e rincontri
5. Bentornato papà!
5. Cena in famiglia.
6. Domenica mattina
6. Domenica mattina... spero tu finisca presto!
7. L'anello perfetto.
7. I came like a wreckingball, and i'll destroy your lovely car
8. Cena.
8. Cena....Interrotta!!!
9. Tu festeggi? Lo faccio anche io.
9. Serata in discoteca.
10. Essere onesti... paga sempre.
10. Aiutami a capire quello che sento.
11. Sfogo, vino e migliore amica.
11. False speranze.
12. Shopping terapeutico.
12. Patti chiari... e... amicizia lunga?
13. Preparativi...
13. e... partenze!
14. Fiori d'arancio.
14. Auguri agli sposi
15. Chiodo schiaccia chiodo.
15. Sembrava tutto perfetto...
16. Verità sempre più vicine e...
16. Premiazione
17. Christine Mitchell è tornata.
17. Face to face.
18. Siamo a casa e non siamo soli.
18. Paura.
19. Sarò papà!
19. Nuove sorprese.
20. Contesa.
20. Non posso sempre fare quello che vuoi.
21. Voglio sapere chi sei.
21. Conosciamoci.
22. Buon giorno!
22. La verità di Zayn.
23. Dire sempre la verità.
23. Piacevoli distrazioni.
24. A cuore aperto.
24. A cuore aperto (seconda parte)
25. Buon giorno piccola... Ti amo!
25. Sorridere nonostante tutto.
26. Cosa c'entri con la storia della scommessa?
26. Ti devi fidare perché io ti amo.
27. Party Horan
27. Pensieri, parole e partenze.
28. Litigi e pretese.
28. Il mio è NO.
29. Ci siamo.
29. E' il momento.
30. Il nome.
30. Prime riconciliazioni.
31. Sensi di colpa.
32. Futuro. Amiche. Lo odio.
32. Aiuti dall'esterno.
33. ..Devi dire quello che pensi, non devi tenere tutto dentro..
33. ...perché dentro ristagna e fa male solo a te.
34. Niall.
34. Christine.
35. The...
35. ...End!
-N.A.-
OS - NIALL E CHRISTINE - SAN VALENTINO
#PrayForParis

31. Aiutarla.

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By CiProvoNonSoComeAndr

SONO STANCA E DISTRUTTA MA IO AGGIORNO LO STESSO PER COLORO LE QUALI QUESTA SERA NON USCIRANNO. IO HO TRASCORSO TUTTO IL GIORNO AL MARE NON SO VOI MA QUANDO VADO IL MIO CORPO CHIAMA SOLO LETTO. CREDO COMUNQUE CHE USCIRò, COSì PRIMA DI ANDARE VI LASCIO QUESTO PICCOLO CAPITOLO SPERANDO DI RICEVERE VOSTRE OPINIONI <3 A PRESTO! E GRAZIE SEMPRE.

******

NIALL’S POV.

-Christine cosa stai facendo?-. Questa sera l’ho riaccompagnata a casa sua prima del previsto. Non voglio lasciarla andare, ma a quanto pare il lavoro viene prima di tutto quando si tratta di noi. In questo non potevo trovare persona migliore di lei. Siamo uguali sotto alcuni punti di vista e mi piace. Entrambi pensiamo al nostro futuro come qualcosa a cui non potremmo mai rinunciare, questa è una di quelle ragioni che mi ha fatto innamorare di lei.

-Recupero le chiavi-. Si abbassa sollevando un vaso recuperando da sotto una chiave. Tuttavia i miei occhi cadono sul suo sedere.

Rido di sottecchi prima di parlare. -Dovresti dimenticare le chiavi più spesso, da qui ho una panorama meraviglioso-. Si solleva di scatto voltandomi immediatamente non permettendomi più di beneficiare di quel meraviglioso fondo schiena.

-Sei un pervertito Niall James Horan-. È dannatamente bella anche quando corruccia la fronte infastidita dal mio atteggiamento. Vorrei toccarla e sentire il suo corpo vicino al mio, sono sicuro che non potrei resistere un minuto di più se solo potessi sfiorarla.

-E tu hai comunque un culo stupendo!-. Si innervosisce ancora di più dandomi così le spalle e tentando di aprire la porta di casa. Vederla arrabbiarsi mi piace anche se la preferisco mille volte di più quando in imbarazzo cerca di recuperare la lucidità che sono felice di riuscire a farle perdere anche con un semplice abbraccio. Riesco a percepire la sua eccitazione quando la guardo e la stringo a me.

-Buona notte Niall-. Dice lasciandomi un bacio sulle labbra. Non mi basta, non mi basta per nulla. Così quando lei crede di avermi soddisfatto io la tiro nuovamente per un polso e l’avvicino a me facendo combaciare i nostri petti, sentendo il suo corpo fremere vicino al mio. La voglio, la desidero più di qualsiasi altra cosa al mondo.

La cingo con un braccio cercando di trattenerla qualora lei tentasse di allontanarmi ma non lo fa, sorride rimanendo immobile aspettando io faccia la mia seconda mossa. Le guardo le labbra e la bacio di nuovo ma stavolta in maniera più intensa,  più vogliosa. Sento il suo profumo e vorrei baciare ogni singola parte del suo corpo.

-Buona notte-. Le rispondo soddisfatto.

Spero Harry ed Abby possano chiarire. Non voglio sentirmi in colpa anche per loro. Non riesco a non esserlo ogni singolo momento della mia vita per Chris e non vorrei peggiorare la mia situazione proprio ora che dovrei rimanere lucido per il lavoro che mi aspetta a New York. A quanto pare dovrò rimanerci a lungo, più di quanto io immaginassi e, nonostante tutto, mi va bene così. Da li, avrò la possibilità di recuperare, anche di migliorare, e far si che Christine torni felice. Se rimanessi qui so che tenterei di cercarla, di farmi perdonare e so che se lei dovesse farlo io sbaglierei di nuovo. A quanto pare riesco a farlo continuamente con lei, riesco a ferire l’unica persona che mi è rimasta accanto nonostante abbia tentato in tutti i modi di tenerla lontana, di trattarla male.

-Niall, siamo arrivati-. Ho chiesto a Steve di accompagnarmi in ufficio perché ho già iniziato a spedire la mia auto a New York. I miei effetti personali e tutto quello che potrebbe essermi utile e che li non troverei di certo.

-Grazie mille-. Scivolo fuori senza nemmeno guardarlo. Negli occhi di tutti leggo sempre la solita pena come se meritassi tutto questo, come se fossi da commiserare.

Linda è come sempre seduta dietro la sua enorme scrivania mentre mi avvicino recuperando come sempre messaggi da parte di mio padre. –Ciao Linda, ci sono messaggi per me?-.

Solleva gli occhi sorridente. È l’unica persona che ha continuato a guardarmi allo stesso modo, immagino non sappia nulla, non credo rimarrebbe così tranquilla se sapesse gli ultimi avvenimenti accaduti. –Va tutto bene Niall?-. Mi guarda con aria circospetta a quanto pare non sono molto bravo a nascondere i miei problemi come credevo di saper fare.

-Tutto bene grazie, quindi? Ci sono messaggi?-.

-In realtà un ragazzo, è nel tuo ufficio. Ha detto che ti avrebbe aspettato li-.

-Un ragazzo?-. Annuisce preoccupata. –E’ per caso un bel moretto?-.

-Si, è proprio un bel moretto-. Zayn.

Immagino sia qui per Christine. –Bene grazie mille-. Mi dirigo al mio ufficio lasciando in asso Linda. Quando apro la porta Zayn è comodamente seduto su una delle poltroncine davanti la mia scrivania. –Come mai sei qui?-. A quanto pare la nostra animata discussione avrà un secondo round.

-Ben arrivato mister Horan-. La sua espressione sarcastica non mi piace, so che è qui per Christine ma non capisco cosa voglia ancora da me. Come mi ha detto di fare le sono rimasto lontano. Non la sento e non la vedo da quella sera.

-Cosa vuoi Malik?-. Non mi interessa nemmeno starlo a sentire, non ho nulla da dirgli ma dubito possa lasciare il mio ufficio nello stesso modo per come è entrato. Rimango fermo davanti la porta chiudendola semplicemente alle mie spalle, così che orecchie indiscrete non possano ascoltare cosa lui abbia da dirmi.

-Sono qui perché volevo assicurarmi tu lasciassi in pace Christine; si sta buttando sul lavoro e sull’articolo. Ma ha perso il lavoro e a quanto pare nessuno le ha ancora fatto un’offerta, spero tu non c’entri nulla con tutto questo-. Parla lentamente come se le sue fossero insinuazioni, come io possa c’entrare davvero qualcosa con tutto ciò.

-Credi sul serio io voglia davvero che lei non trovi lavoro?-.

-Quando una brillante giornalista come lei abbandona il lavoro altri giornali dovrebbero fare a gara per averla. Ha anche tra le mani un’importante storia eppure nessuno sembra essere interessato-. Non mi piace il suo tono, non mi piace nemmeno lui sia qui, nel mio ufficio, a colpevolizzarmi di un qualcosa di così assurdo. -.. è strano non trovi?-.

-Zayn parla chiaro, pensi io c’entri qualcosa?-.

-Il cognome Horan ti apre molte porte lo sai benissimo e può anche chiuderne molte a chi sta lavorando ad un caso come quello suo-. Respiro profondamente cercando di appellarmi al mio buon senso. Non voglio litigare. In tutti i casi ha ragione, è noto a tutti quanti quanto la mia famiglia sia importante in questa città. Londra appartiene a uomini come mio padre e sono sempre loro a dettare le regole. Scommetto che mio padre sta dietro a questa storia ancora una volta.

-Ci penso io-. Parlerò con lui non appena lascerà questo ufficio. -.. mi occuperò personalmente affinché lei abbia un lavoro, un buon lavoro-. Un’espressione soddisfatta si tinge sul suo viso mettendosi in piedi e venendomi incontro quando ha finalmente raggiunto il suo scopo. Zayn Malik è uno sbruffone ma vuole bene a Christine e non vorrei vedere nessun altro al suo fianco se non lui.

-Stalle lontano comunque Horan-.

-Non ho bisogno tu mi dica cosa debba fare-. Stringo i pugni osservandolo di sbieco. Sta sorridendo come se lui avesse il coltello dalla parte del manico, in realtà possiede l’unica persona di cui mi importa veramente. –Adesso lascia questo ufficio-. La mia è una minaccia, una fottutissima minaccia che però non sembra scalfirlo. Al contrario ride di sottecchi.

-Buona giornata-. Dice aprendosi la porta e richiudendola istanti dopo. Vorrei prendere a pugni qualcosa, vorrei far sparire quel sorriso dal volto di quel ragazzo. Vorrei tornare indietro e cancellare ogni cazzata commessa.

Mi sento un idiota, un incredibile idiota ad aver rovinato tutto. E adesso mio padre che tenta in tutti i modi di peggiorare le cose, non posso crederci. Non è ancora soddisfatto?

Senza pensarci due volte e prima di distruggere il mio ufficio mi dirigo nel suo, non mi importa nemmeno di chiedere se può ricevermi. Attraverso il lungo corridoio che mi separa dal suo ufficio ignorando Linda quando tenta di dissuadermi. Spalanco la porta trovandolo seduto nella sua poltrona con un’espressione compiaciuta in viso come se aspettasse solo questo momento.

-Niall-.

-Cosa cazzo stai facendo?!-. Non mi importa nemmeno di star urlando. Voglio prendere a pugni anche lui adesso. –Le stai chiudendo tutte le porte non è vero?-.

Il suo sorriso sparisce sostituendosi con un’espressione cupa. Si solleva girando attorno alla sua scrivania e venendo di fronte a me. –Quella ragazza vuole rovinarci te ne rendi conto?-.

-Sta solo facendo il suo lavoro. Ti sei rovinato con le tue stesse mani molto tempo prima-.

-Su andiamo Niall, adesso ti importa come facciamo soldi? Non mi pare che ti è mai importato prima. Faccio questo lavoro da molto, sono nato qui e conosco come funzionano queste cose-. La sua voce mi fa schifo, lui mi fa schifo e perfino chiamarmi Horan mi fa schifo.

-Lasciala in pace-. A denti stretti faccio quella minaccia sperando capisca che non sto scherzando. Non mi importa di lui voglio solo la lasci in pace.

-Fai in modo che non pubblichi quell’articolo allora-. Si sta prendendo gioco di me e capisco che non farà nulla.

 -Lei pubblicherà quell’articolo-. Ci penserò io a lei, farò in modo che ottenga un nuovo lavoro; in fondo sono un Horan anche  io, a qualcosa dovrà pur servirmi se voglio rendere felice la donna che amo facendo si che non possa rovinarle l’unica cosa a cui lei abbia sempre tenuto veramente.

Sono fuori di li nel giro di pochi secondi, sentire cosa lui abbia da dirmi non mi interessa. –Linda!-. Solleva immediatamente il viso quando la chiamo attendendo io le dia istruzioni. –Chiama Olan, passa la chiamata nel mio ufficio-. Sono lui può aiutarmi, benché non sia felice di farlo mi rendo conto possa essere l’unica soluzione per il suo futuro. 

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