5. Bentornato papà!

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Nuovo capitolo pronto per voi. Spero vi piaccia e che dedico come sempre ad una nuova persona che mi ha ispirato. A presto <3 

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CHRISTINE'POV.

Questa mattina corro in ufficio più in fretta che posso, lavorerò di mattina e mi potrò portare avanti con il lavoro. Tutto quello che avrei fatto in un'intera giornata sarebbe stata svolta in una sola mattinata, il pensiero non mi aveva fatto dormire la notte e ancora prima di arrivare ero già stanca. Lo stress pre mattiniero non è salutare quando si è come me: una che cerca dannatamente di essere perfetta in tutto. 

Il mio outfit è perfetto. I miei capelli pure, il trucco è presso ché buono e l'unica cosa che non va è la mia testa, un tremendo mal di testa post sbornia di due giorni e ricordi vaghi di quanto sia accaduto. 

Secondo i racconti di Abby avevo trascorso la serata a parlare amabilmente con tutti quanti soprattutto con Michael e Niall, ha più volte tentato di sottolineare il dettaglio affinché mi fosse ben chiaro. Avevo lasciato casa sua in sua compagnia del biondo e molto probabilmente qualcosa tra noi è accaduta; ne sono certa perché ricordo di averlo baciato, il problema è che penso anche di averlo sognato e questo mi fa credere possa essere stato solo tutto un sogno, quindi il tutto si conclude ad una speranza: che non sia stata così tanto sfacciata ad arrivare a tanto.

 

Zayn questa mattina, è tornato ad indossare quel solito abbigliamento da scrittore, mi chiedo perchè lo faccia; forse vuole assumere l'aria da scrittore di proposito? Vestito così potrebbe anche avercela. Sabato sera, infatti, non sembrava nemmeno lui.

-Va tutto bene?-.  si volta a guardarmi. Deve essersi sentito osservato, forse dovrei stare più attenta al mio modo di fare in sua presenza. Ho la brutta abitudine di soffermarmi ad osservarlo senza nemmeno rendermene conto.

Immediatamente sento il viso avvampare trovando  fortunayamente la prima scusa che mi passa per la mente. -Si scusa, stavo pensando a questa lettera-. gli porgo la stessa lettera, che ho ormai letto milioni di volte solo per essermi distratta, imbarazzata.

I suoi occhi color nocciola scorrono lungo il foglio, nonostante viviamo nell'era della tecnologia, molti sono stati quelli che hanno preferito mandare una lettera cartacea, per lo più donne. Di uomini, come prevedevo nemmeno uno.

Zayn sorride e mi ripassa la lettera.-Cosa c'è?-. 

-Quella non è una donna-. afferma con decisione, mentre incrocia le dita tra loro e poggia la schiena sulla poltrona di pelle nera. Ho fatto si che avesse una piccola scrivania e una poltrona nel mio ufficio. Le ristrettezze economiche mi hanno obbligato a malin cuore a procedere in questo modo.

-Non è una donna?-. 

-No, è un uomo-. lo guardo alibita. Fisso il foglio, si è firmato donna ne sono certa.

-Ma qui c'è scritto..-.

-Christine Mitchell dovresti guardare oltre, sei una giornalista. Questo è un ragazzo. Ha preferito dichiararsi donna perché se ne vergogna-. dice con evidenza e sorriso malizioso.

-Che motivo ha?-.

-Noi uomini ogni tanto abbiamo la capacità intellettiva di una bradipo-. e a quella battuta rido anche io, consapevole che ci sia del vero. 

 

Le lettere fortunatamente sono in molte, ma nonostante ciò io devo e voglio continuare il mio vero lavoro. Sto lavorando da mesi a diversi casi insoliti accaduti all'interno della Rotherfield primary school, non posso smettere di essere una giornalista per prodigarmi al salvataggio di cuori infranti.

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