30. Prime riconciliazioni.

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BENE CON QUESTO CAPITOLO SI CONCLUDE ANCHE IL CAPITOLO 30. VI RICORDO CHE SIAMO SEMPRE PIù VICINI ALLA FINE E MANCANO SOLO POCHI CAPITOLI. RINGRAZIO INFINITAMENTE TUTTI QUANTI PER IL SOSTEGNO <3 A PRESTO! 

HARRY’S POV.

-Mi spieghi perché mi hai chiesto di accompagnarti?-. Ho litigato con Abby per colpa sua, credo sia quanto meno doveroso da parte sua essere al mio fianco quando la donna che amo, mia moglie e madre di mio figlio, mi chiuderà per l’ennesima volta la porta in faccia. È andata via ieri e io le ho dato tutto il tempo che occorreva a farle sbollire l’incazzatura. Sarei corso immediatamente a casa di Christine la sera stessa che ha deciso di lasciarmi solo a rimuginare sui miei sbagli ma alla fine ho desistito dall’intento sapendo che non avrei concluso nulla.

Ovviamente ho anche tentato di parlarle più volte al telefono con vani risultati, quindi adesso Niall mi accompagnerà sotto casa di Christine ad aiutarmi a chiedere scusa alla donna che amo.

-Senti cazzone per colpa tua mia moglie non mi parla, pensi che tu possa liberti di me così facilmente? Come minimo mi fai da zerbino per un mese!-. Mi sembra il minimo.

Niall sembra molto pensieroso. Sospira guardando fuori dal finestrino con una mano a sorreggerli il mento, poggiato su una gamba.  -Christine è in casa?-.

Mi verrebbe così tanta voglia di prenderlo a pugni in faccia che mi aggrappo a tutta la mia buona volontà per non farlo. Non capisco perché abbia deciso di lasciarla andare in questo modo. Si è chiuso nel suo bozzolo di autocommiserazione non provando nemmeno a riconquistare la donna che ama. –Ti ho già detto che lei è fuori per lavoro, stai tranquillo. Questa mattina le ho telefonato per scusarmi ma lei mi ha detto che sarebbe stata tutto il giorno via e che Abby sarebbe rimasta sola in casa-.

-Come sta?-.

-Chiediglielo tu-. Niall sembra davvero a pezzi. Lo capisco e so come si sente perché ci sono passato anche io. Credo che non ho mangiato e dormito bene per non so quanto tempo quando ho fatto quel casino, eppure eccomi qui adesso accanto (si fa per dire, visto che sto andando da lei a scusarmi) alla donna che amo più di qualsiasi altra cosa al mondo. E non smetterò mai di dirlo.

-Eccoci-. Steve ci annuncia che siamo arrivati. Niall ha insistito fosse lui ad accompagnarci così che quando io e lei avremmo fatto pace Steve si sarebbe occupato di riaccompagnarci a casa. Niall è molto diverso da me, da questo punto di vista. Io non ho mai utilizzato i soldi di mio padre nonostante lui abbia sempre provato a darmi quello stile di vita che uomini d’affari come loro possono permettersi. Personalmente non mi interessa nulla di tutto ciò, contrariamente a quanto si voglia credere io e Abby riusciamo a cavarcela da soli con il mio stipendio da Architetto.

-Vieni-.

-Vengo dove?-.

-A chiedere scusa ad Abby!-. Coglione, pensa davvero io me lo sia tirato dietro come porta fortuna? Deve chiedere scusa anche lui visto che mi ha obbligato lui a non dire una parola.

-Ma io non le ho fatto nulla!-.

Adesso mi sente. Giuro che se non fa come gli dico lo prendo a calci in culo e tutta questa depressione del cazzo che si ritrova sparisce nel giro di pochi secondi. –Senti coglione, tu hai fatto il casino e tu mi aiuti a risolverlo. Chiederei anche a tuo padre di venire qui a chiedere scusa insieme a noi ma conosco il genere e so che non sarebbe l’idea migliore. Quindi scendi da questa auto adesso e andiamo a chiedere scusa ad Abby-.

Non permettendogli di replicare me lo tiro dietro riuscendo ad arrivare con grande fortuna davanti il portone di Christine. –Abby!-. Urlo sperando mi senta, ma nulla.

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