Our Challenge (In Revisione)

By LasperanzadiCaty

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Liam e Jannah. Una musulmana ed un cristiano. Due caratteri apparentemente complessi, incompatibili. Sono de... More

Premessa.
Personaggi.
Capitolo 1 "Jannah..."
Capitolo 2 "Ada..."
Capitolo 3" In Ritardo."
Capitolo 4 "Incontro"
Capitolo 5 "Incinta..."
Capitolo 6 "Ancora tu!"
Capitolo 7 "Il Mostro"
Capitolo 8 "È...musulmana?!"
Capitolo 9 "Io credo in te"
Capitolo 10 "Rischiare"
Capitolo 11 "Non è possibile"
Capitolo 12 "Respira!"
Capitolo 13 "Tatuaggi"
Capitolo 14 "Ospiti"
Capitolo 15 " Promessa"
Capitolo 16 " Liam"
Capitolo 18" Segreti"
Capitolo 19 "Padre"
Capitolo 20 "Ahmed"
Capitolo 21" Lei"
Capitolo 22 " Farla finita"
Capitolo 23 "Panico"
Capitolo 24 "Reagisci"
Capitolo 25 " Tu sei...?"
Capitolo 26 " Strani comportamenti"
Capitolo 27 "Dubbi"
Capitolo 28 " Scappare"
AVVISO
Gruppo WhatsApp?!

Capitolo 17 "Nonna"

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By LasperanzadiCaty

*Leggete la nota a fine capitolo*

Jannah's Pov

Sono spaventata perché l'idea di perdere una delle persone più importanti della mia vita non mi allieta per nulla.

Mia nonna è una tipica araba che ha alle spalle una storia davvero travagliata e complicata ed é per questo che io la ritengo una vera roccia. Un esempio da seguire. Potrei rimanere a parlare di lei per ore senza mai annoiarmi ma mi limiterò a dire che le voglio un bene dell'anima.

Per sua sfortuna ne lei ne le sue sorelle hanno avuto la possibilità di finire i loro studi perché a quell'epoca, molti ritenevano che le donne dovessero rimanere a casa a badare alla famiglia, in particolar modo ai fratelli maschi che un giorno sarebbero diventati degli uomini responsabili, o almeno quella era l'idea.

Si è sposata quando aveva meno di venti'anni e ha avuto sei figli, ma il maggiore di questi è morto quando aveva pochi giorni per cause misteriose.

Nel periodo in cui mio nonno era via per lavoro e anche quando era andato in guerra era lei che si prendeva cura dei miei zii e nonostante le loro condizioni economiche non fossero delle migliori lei ha sempre trovato il modo per sfamare tutti.

Nella nostra vecchia casa c'è uno spazio tutto suo in cui allevava e alleva tutt'ora una grande varietà di pennuti tra qui galline, galli, tacchini, oche...i miei preferiti sono i pulcini perché quando ero in Egitto e faceva freddo lei li metteva in una scatola di cartone e dopo averla avvolta per bene in una coperta pesante la posizionava accanto all'armadio o al letto di camera sua. Spesso andavo a dormire lì, mi intrufolavo tra lei e il nonno e dopo poco mi addormentavo grazie alle loro coccole e con il cinguettio di questi piccoli animali nelle mie orecchie.

Mia sorella ne ha combinate di tutti i colori con quelle povere creature.

Quando aveva all'incirca quattro/cinque anni era fissata con il farli "addormentare". Nonostante la scatola fosse messa in alto in modo da non fargliela raggiungere lei si arrampicava come una scimmia e dopo averli presi per la gola, stringendo più che poteva per non farli cadere per terra, andava in giro per la casa fiera di averli acchiappati e quando si stancava li appoggiava sul comodino per fargli fare un riposino.

Io e lei eravamo due cicloni inarrestabili ed é per questo che ci conoscono tutti nel nostro paesino.

A causa del diabete e dell'obesità Teta (nonna in egiziano) ha molte parti del corpo che le fanno male ed è per questo che è andata da tantissimi medici e specialisti ma molti di loro essendo incompetenti la riempivano di farmaci che non hanno fatto altro che peggiorare la sua salute. In casa ha tante di quelle medicine, con nomi impronunciabili, che potrebbe facilmente aprire un'intera farmacia.

É finita più volte in ospedale ma alla fine riusciva sempre a riprendersi. Questa volta la situazione sembra essere davvero critica ed io ho paura.

Durante la notte non sono riuscita a dormire molto a causa dell'ansia e stranamente ho sentito più volte qualcuno piangere nella stanza dei miei genitori.

Ho dato per scontato fosse mia madre poiché la nonna, in realtà è sua zia. Ebbene sì, le mie due nonne sono sorelle e quindi di conseguenza i miei genitori sono cugini di primo grado. Da noi questo tipo di matrimonio é permesso ed è molto comune anche se molti lo ritengono strano.

Quando la mattina, prima di andare al lavoro, ho incrociato gli occhi di mio padre sono rimasta sorpresa nel vedere che erano molto rossi e aveva un aspetto davvero stanco.

Che abbia davvero pianto? In tutta la mia vita non l'ho mai visto farlo. In quello stato sembrava più...umano e non il solito omone cattivo. Forse anche lui ha paura di perdere la donna che lo ha dato al mondo e che si è ammazzata di lavoro per potergli dare una vita migliore di quella che lei ha vissuto.

Naturalmente appena mi ha visto è corso subito a nascondersi in bagno per non farsi vedere in quello stato. Odia apparire fragile, soprattutto davanti a noi.

Spesso mi chiedo a chi assomigli visto che nessuno della famiglia ha il suo stesso carattere.

Stavo per uscire quando lui ha iniziato a parlare <<Devo scendere in Egitto per vederla...almeno un'ultima volta>>

<<Lei non morirà mi hai sentito?! EnshAllah starà meglio e vivrà ancora per tanti lunghi anni>> non posso sopportare questo pessimismo. Dio deve aiutarla. Lei si riprenderà come ha sempre fatto.

Prendo qualche banconota dal portafoglio che usiamo per le emergenze e iele porgo in modo che possa prenotare il primo volo disponibile.

Volendo potremmo scendere tutti ma avendo trascorso l'estate scorsa in Egitto non abbiamo molti soldi da parte e inoltre i costi sono molto elevati per poterceli permettere.

<<Affido il comando della casa a te in mia assenza>> come se tu te ne fossi mai preso cura...

Forse sto sottovalutando la gravità della situazione. Forse davvero non ce la farà... No io sono una persona positiva. Andrà tutto bene.

<<Sveglia! Non hai sentito l'altoparlante? Dobbiamo andare>> Veronica mi risveglia dal mio stato di incoscienza.

É stata una mattinata davvero movimentata. Abbiamo avuto una chiamata dopo l'altra e non ho nemmeno avuto il tempo per vedere se mio padre era riuscito ad andare in ospedale.

É stato fortunato ad aver trovato un volo oggi stesso. Meno di un'ora fa mi ha mandato un messaggio dicendomi di essere atterrato al Cairo e visto che c'è sempre un traffico incredibile credo impiegherà molto per arrivare a casa.

Immediatamente salto giù dal letto e corro a prendere posto sull'ambulanza.

Dopo l'ennesima chiamata in caserma ero davvero stanca e non vedevo l'ora di riposarmi.
____________________________________

Sono passati dieci giorni dalla sua partenza e quello che ha detto non mi ha per nulla tranquillizzato.

Pare che la nonna sia andata in arresto cardiaco per ben due volte e adesso sia molto debole.

In tutto questo tempo dopo tante ecografie e visite nessun dottore aveva capito che in realtà il dolore ed il gonfiore presente in tutto il suo corpo e in particolar modo nelle gambe e nei piedi era dovuto ad un malfunzionamento dei reni e che era più che normale che nessuno di quei farmaci stesse facendo effetto visto non erano adatti alla sua situazione.

L'unico che ci ha capito qualcosa é stato quello che ci ha comunicato che ormai i suoi organi erano distrutti e che nemmeno le emodialisi, ossia i lavaggi renali a qui la stavano sottoponendo non stavano portando a nulla.

Ormai vivevo nel terrore che da un momento all'altro qualcuno mi chiamasse e mi dicesse che non cel'aveva fatta.

Stavo per raggiungere l'ambulanza quando il mio cellulare iniziò a vibrare. Era mio padre.

<<Alo>>

<<Jannah...c-condoglianze>>

<<Cosa?! Dai papà smettila di scherzare!>> dico iniziando a preoccuparmi. Non può essere vero.

<<La nonna... é...m-morta...tra le mie...braccia>> mi dice tra i singhiozzi. <<E sai che cosa mi ha detto poco prima di andarsene?...Ci sono tanti pennuti a casa, prenditene qualcuno per i tuoi figli>> continua lui. Era una sua abitudine mandarci i pennuti e i dolci con qualunque persona che noi conoscevamo e che abitava in Italia.

Perfino sul letto di morte ha continuato ad essere una vera signora con il sorriso stampato sulle labbra e la dolcezza nel cuore.

Sono sotto shock. Non riesco a credere alle mie orecchie. Si deve essere sicuramente sbagliato. Lei non può essere realmente volata in cielo.

Non mi accorgo di essere caduta per terra fino a quando non mi ritrovo Liam davanti. Sono con le ginocchia appoggiate al pavimento e ho la testa completamente offuscata dai pensieri. Lui continua a parlarmi, vedo la sua bocca aprirsi e chiudersi ma le parole sembrano bloccarsi per aria. Non riesco a sentire nemmeno una sillaba di quello che sta dicendo. Inizia a squotermi leggermente ma io non mi muovo. Rimango imbambolata come una statua.

<<É-É morta>> dico sbalordita. Una cosa che odio del mio carattere è che quando ricevo delle brutte notizie non riesco a capirle immediatamente. Ho bisogno di tempo per metabolizzarle e digerirle.

Chiudo gli occhi ma non riesco a piangere. Rimango ferma in attesa che qualcuno mi venga a dire che questo è solo un incubo e che lei non sen'è realmente andata, lasciandomi sola.

Lei che mi ha cresciuto come una vera madre fa con i propri figli.
Con i suoi lunghi vestiti a fiori e i capelli ricci color carbone che teneva sempre acconciati in delle minuscole treccie nascoste sotto il suo velo.
Lei che pur di aiutare gli altri era pronta ad indebitarsi, che mi viziava e mi diceva sempre che sono una ragazza d'oro e davvero responsabile. Lei che odiava essere triste e che proteggeva sempre me e i miei fratelli quando i miei genitori litigavano.

Qualcuno mi sta stringendo forte a sé. Le sue braccia avvolgono il mio corpo creando una barriera immaginaria. Un forte profumo maschile riempe le mie narici.

Quando riapro gli occhi mi ritrovo seduta sulle gambe di Liam, proprio come si tengono in braccio i bambini piccoli affinché si addormentino.

<<Lasciati andare...ci sono qua io con te>> mi sussurra delicatamente. In un altro momento mi sarei alzata e gli avrei urlato addosso ma non avevo le forze per parlare e una parte di me non voleva staccarsi da lui perciò mi lasciai travolgere dai ricordi e senza accorgermene iniziai a piangere come non mai.

Volevo avere la possibilità di vederla un'ultima volta. Volevo ringraziarla e salutarla per avermi reso la vita un pò meno una tortura. Volevo passare gli ultimi giorni in sua compagnia. Maledetta distanza che ci hai separate!

<<Lei...è ancora viva...giusto?>> domando sollevando la testa e guardandolo negli occhi.

<<Oh...Paradiso...>>

<<Paradiso un bel niente! Loro mi stanno mentendo non è vero?>>domando incredula. Lui rimane in silenzio, alché io mi alzo in piedi sciogliendo la sua stretta.

Cerca di afferrarmi ma io mi scanso <<Lasciami stare!>>gli ordino stringendo i pugni <<Siete solo dei bugiardi!>>

Lui se ne frega altamente di come malamente io lo stia trattando e con forza avvicina il suo corpo al mio.

Mi prende per i polsi in modo da bloccarmi mentre io continuo a dirgli che io li odio per quello che hanno fatto. Con un movimento veloce mi avvicina ancora di più ricominciando ad abbracciarmi.

Con una mano fa appoggiare la mia testa sul suo cuore, andando ad accarezzarmi delicatamente i capelli mentre l'altra l'ha appoggiata sulla mia schiena.

I battiti del suo cuore fanno tranquillizzare il mio confinandomi una tranquillità immensa.

Nonostante abbia battuto più volte i pugni sul suo petto ripetendomi che non era giusto e che lei non si meritava tutto questo dolore, lui è rimasto impassibile, non si è mosso di un millimetro dal suo posto neanche quando mi ero apparentemente calmata.

Ha continuato a sussurrarmi che sarebbe andato tutto bene e che non ero sola.

Avevo bisogno di qualcuno che mi supportasse in quel momento, qualcuno che non mi lasciasse affogare nella tristezza e nel dolore...Qualcuno come lui.

*Nota autrice *
Scusate se sono stata assente in questo periodo è solo che oltre all'essere impegnata per via della scuola, mia nonna si è ammalata gravemente e poi è morta pochi giorni fa, perciò questo capitolo lo dedico a lei. Le cose che ho scritto su di lei sono reali e mi fa molto piacere poterle condividere con voi.
Naturalmente nella realtà non esiste nessun Liam e io non ho un rapporto così difficile con mio padre ma mi piaceva l'idea che il nostro pompiere consolasse la protagonista.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e grazie di tutto.

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