Solo Tu #watts2020

By MelissaSottile4

244K 8.4K 3.7K

PRIMA PARTE DELLA STORIA #92 teen fiction #83 teen fiction #75 in teen fiction MI SCUSO PER EVENTUALI ERRO... More

Booktrailer
Introduzione
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Date e ringraziamenti❤
Solo noi
Pubblicato!

Capitolo 12

5.1K 202 49
By MelissaSottile4

Victoria.

NON LO SOPPORTO, NON LO SOPPORTO, NON LO SOPPORTO! Non ha fatto altro che ridere per tutto il resto della lezione e ogni tanto tirarmi qualche occhiata e farmi qualche stupido occhiolino. Voglio cavargli gli occhi, giuro. Sono passate circa cinque ore dall'inizio delle lezioni e manca solo l'ultima per poter andare a pranzare ma grazie alla scusa dei corridoi confusionari ne faremo solo mezz'ora. Il bello della scuola dove si cambia sempre classe sta proprio in questo, suona la campanella e devi raggiungere l'altra aula, ma non arriverai mai in orario perché con questa scusa puoi andarti a prendere un the o un caffè in santa pace facendo solo pochi minuti di lezione.

Comunque, ora che siamo tutti in classe la professoressa di chimica spiega un qualcosa che io ho già fatto ripetute volte nella vecchia scuola e che ricordo a memoria anche ora. La prof è un tipo molto perfettivo, le cose o sono come dice lei oppure niente.

-ti stai divertendo oggi?- mi chiede la sua voce fastidiosa.

Fastidiosa, AHAHAHAH. Il tuo cuore sembra un cavallo e se avessi uno specchio ti farei osservare il colorito delle tue guance. HAHAHAH.

-Non grazie a te Dylan- rispondo subito maledicendo la mia coscienza antipatica.

-oh eddai, fammelo un sorriso- dice ridendo. Che risata! La adoro, lo posso dire?

Non è la sola cosa che adori di lui e neanche te ne accorgi. O non lo vuoi ammettere?

Basta ora. Odio pure te ora.
Mi volto verso Dylan e dopo averlo osservato bene mi avvicino a lui in maniera pericolosa: vedo i suoi occhi aprirsi leggermente e poi socchiudersi in un attimo e fermarsi sui miei; alzo il dito medio davanti a me scoppiando in una risata che però, stranamente, riesco a contenere di fronte allo sguardo della prof che penso abbia visto tutto.

-pensavo mi volessi baciare..- dice ridendo.

-per quello c'è Dalila, non prenderei mai il suo posto- dico quasi indignata.

-se vuoi, io sono a disposizione- sussurra al mio orecchio e il suo respiro provoca in me numerosi brividi lungo la schiena e adesso, sì, riesco a sentire il mio cuore leggermente accelerare le palpitazioni.

Leggermente?!

-no, grazie- lo spingo via e mi sembra di notare sul volto della prof un sorrisino veloce. Ci stava spiando? È inquietante. Forse fin troppo.

****

A pranzo con Leo tutto fila liscio come l'olio.

-questa è un'ottima scuola, mi sono iscritto per poter aiutare mio padre non appena mi sarò diplomato e chissà, se l'università mi accetta, anche laureato- mi dice.

-sarà sicuramente così, sei molto bravo e hai buoni voti - dico io mentre scarabocchio qualcosa su di uno dei tanti quadernetti vuoti che uso per prendere appunti.

-Leila è il mio punto di forza per ora. Non lo do a vedere, ma sono molto in ansia per questa lettera che non arriva- si lamenta.

-non arriveranno prima del prossimo mese per tutti- lo correggo.

- capita spesso che arrivino anche prima- mi informa.

-cerca di stare tranquillo, sicuramente arriverà e, stanne certo, sarai ammesso- lo consolo.

-lo spero.. - dice mordendo il panino.

-fidati, sarà così- gli sorrido. È così dolce questo ragazzo, non capisco come faccia ad essere il migliore amico di Dylan. Lasciando correre le differenze fisiche, il suo comportamento è rispettoso e dolce rispetto a quello squinternato, stronzo, bavoso.

Sei stupida, si.

-tu invece? Che progetti hai?- mi chiede masticando il suo morso.

-diciamo che non ho ancore le idee chiare, mi piacerebbe molto frequentare una università che abbia a che fare con l'arte, ma dall'altra parte penso: chi si occuperà dell'azienda di mio padre?-

- sei davvero brava, è da ammettere, non ho mai visto nessuno disegnare in quattro e quattrotto delle farfalle così belle- sorride osservando il piccolo foglio davanti a me -devi pensartela bene in effetti- ammette –è difficile capire che strada prendere quando sai che hai delle responsabilità sulle tue spalle- alza leggermente le spalle –

-Salve a tutti!- ci saluta un ragazzo che si avvicina a noi, non l'ho mai visto qui prima d'ora. Non è molto malto ma è muscoloso, ha dei capelli scuri che vengono sollevati da una bandana rossa in tinta con la sua maglietta e con i jeans neri che la accompagnano.

-ciao Zac!- lo saluta Leo.

-sai dov'è Dylan?- chiede e poi mi osserva –oh, ciao anche a te, sono Zac Montgomery e tu sei..-chiede porgendomi la mano.

-Victoria- la stingo e mi rivolge un ampio sorriso.

-sei la ragazza che risponde male a Dylan?- chiede.

oh guarda, hai già una nomina in questa scuola.

-non sapevo che mi chiamassero già così qui- rido.

-eh già, nessuna, e dico nessuna, resiste al fascino di Dylan ma tu invece...- ride.
Capisco, sono la meno facile di tutti.
questo ragazzo ha degli occhi non molto grandi ma di un grigio intenso ora che li osservo meglio e dei lineamenti abbastanza marcati.

Niente male, non posso darti torto, ma Dylan è Dylan.

Dio, ma non potevi darmi una coscienza meno impicciona e rompi palle?

Mi offendi.

-lo prendo come un complimento allora- dico ridendo verso Zac.

-lo è- mi rassicura aprendo le sue labbra in un sorriso davvero grande e pieno di dolcezza.

Ma perché non ci sono più ragazzi come lui qui?

-Zac! Qual buon vento?- chiede Dylan avvicinandosi a noi. Mancava solo lui all'appello; non poteva continuare a restare dov'era?
Mi porto una mano ai capelli.

-ehilà! Ho avuto il piacere di conoscere la ragazza che tutti dicono resista al suo fascino da donnaiolo- lo deride e io non posso fare a meno di scoppiare in una grossa e fragorosa risata: comincia davvero a starmi simpatico questo ragazzo. Dylan sorride maliziosamente e lo spinge, ma nel suo sguardo ho colto un velo di fastidio e questo non può che portarmi piacere e soddisfazione.

-la partita quindi? quando si farà? ho saputo che è stata spostata- chiede Leo accanto a me.

-la prossima settimana, giochiamo con la scuola " Atlanta", voglio che tutti siate pronti e carichi- ordina Dylan.

- okay capo- risponde Zac.

Capo? mi sono persa qualcosa?

-perché lo chiami capo?- chiedo alzando un sopracciglio.

-lui è il capitano della squadra di basket- risponde Leo alzando gli occhi al cielo non appena sul volto di Dylan nasce un suo solito sorrisetto malizioso.

-oh, quindi voi dovreste stare a sentire questo qui?- lo indico con l'indice.

-si, esatto-mi risponde Zac ridendo.

-sbaglio o mi hai appena indicato e mi hai chiamato con un comune e banale "questo qui"?-chiede Dylan indicandomi.

-tu mi stai indicando- rispondo.

-tu lo hai fatto prima- controbatte.

-io sono più importante-

-taci ragazza-

-maschilista di merda-

-antipatica-

-stupido-

-acida-

-coglione-

-ma fate sempre così?- esordisce Zac.

-sì, da quando lei è arrivata non fanno nient'altro- ride Leo –questa è la seconda volta che succede in una giornata- ma non bado più di tanto a loro. Sono concentrata su Dylan, sui suoi occhi scuri puntati su di me con fare infastidito, ma allo steso tempo divertito, e sulla sua mascella contratta che mette in risalto la sua forma ben definita con le labbra serrate per cercare di trattenere un enorme sorriso. La sua fronte è leggermente corrugata e non stacca lo sguardo dal mio. È vicinissimo, pochissimo spazio divide il mio corpo seduto su di uno sgabello dal suo, in piedi, davanti a me. È meraviglioso anche con l'espressione infastidita-divertita che ha sul volto, con la sua maglietta bianca, stretta e perfetta per il suo corpo, con i suoi occhi dal taglio deciso, forte e scuro.
Il mio sguardo cade sulla sua cicatrice per poi rialzarsi e incontrare il suo sguardo ancora su di me.

-tu oggi resti a scuola- ride.

-lo decidi tu?- chiedo.

-certo, la moto è la mia- ride ancora ma mantenendo la sua espressione corrugata.

-sei solo uno stronzo- concludo incrociando le braccia –e per tua informazione, esistono gli autobus- alzo il mento soddisfatta.

-per tua informazione, oggi c'è sciopero- sogghigna.

Ti ha accompagnata lui, idiota.

Bhe più che "accompagnata" direi "alzata con il culo in aria e sbattuta sulla sua schiena".

Sei un maschiaccio.

Non lo nego, sono un pochino rozza.

Un pochino, proprio.

-ho lezione di arte, devo andare ora. Non posso sprecare il mio tempo così prezioso con un essere senza cervello come lui- dico puntando un pollice verso Dylan e rivolgendomi a Zac e Leo che scoppiano in una fragorosa risata.
Dylan 0, Victoria 1.
Raccolgo velocemente la mia borsa e metto dentro tutto quello che è mio: matita, gomma, e il piccolo quaderno con dentro il foglio disegnata; faccio per andarmene ma la voce di quello stupido mi ferma.

-alla fine delle lezioni tutti in palestra: ho deciso di fare un allenamento- dice -un allenamento molto speciale- assottiglia gli occhi nella mia direzione piegando le labbra in un sorriso sghembo e malizioso. Alla fine della scuola?

-dovresti accompagnarmi a casa- mi volto verso di lui con gli occhi in fiamme.

-Dopo l'allenamento- mi sorride.

-Cosa?! Non puoi farmi una cosa del genere!- urlo quasi, avvicinandomi a lui. Siamo a pochi centimetri di distanza.

-Sì invece – sorride -vedrai che gran capo che sono-

- Vuller...non lo faresti..- sussurro avvicinandomi a lui. È una minaccia poco credibile visto che arrivo sotto al suo naso e devo inclinare il viso per poter incontrare i suoi occhi.

E che occhi!

- ed è proprio qui che ti sbagli Mason- ed ecco spuntare di nuovo il suo sorriso malizioso -lo sto già facendo-

Continue Reading

You'll Also Like

1M 27.5K 63
Dopo la morte di sua madre, a soli diciassette anni, Scarlett è costretta ad andare a vivere con i suoi zii a Charlotte in North Carolina. Un bel cam...
843 22 6
«Da oggi è ufficialmente un uomo libero». Maximilian Hilton esce dal carcere senza fare ammenda delle sue colpe e con in testa un unico pensiero: rip...
110K 5.9K 27
Queen e Cameron sono ancora insieme,ma tutto cambia quando il loro futuro è in ballo. Tra la carriera di modella,che Queen inizia a detestare,ed il f...
930K 44.8K 65
Sasha Porter ha sempre protetto la sua famiglia. Cresciuta in un ambiente estremamente povero e scrutata dagli altri con sguardi di disprezzo, la rag...