Who We Are - J. B. || #Wattys...

By sweet_MrsStyles

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Storia iscritta al concorso Wattys 2018 Storia nella prima selezione dei Wattys2018 Yasmine Crew ha ventun a... More

PROLOGO
1 - Incontri inaspettati
2 - Bar
3 - Eventuali scuse
4 - Buon pranzo
5 -Giornali e capelli
6 - Buon pomeriggio
7 - U Smile
8 - Ciao, mamma
9 -Purpose
10 - Gelosia
11 - "Sei così bella"
12 - Cold Water
13 - Conoscimi, prometto
14 - "Io mi salvo da sola"
15 - Il mio scopo sei tu
17 - "Vuoi morire?"
18 - Il Buongiorno e Victoria's Secret
19 - Tutto finisce
20 - Victoria's Secret e Company
21 - Dobbiamo parlare
22 - Trust
23 - Drug
24 - I think my Purpose is you
25 - What, Yasmine?
26 - I am here
27 - London
28 - He's good enough
29 - Heartbreaker
WATTYS
Ringraziamenti

16 - La ruota panoramica

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By sweet_MrsStyles

《Sali》Justin aprì lo sportello della ruota panoramica, invitandomi a salire, e lo guardai con un occhiata sorpresa. La giostra era spenta, che senso aveva salire? Probabilmente avevamo scavalcato la ringhiera della ruota senza motivo, oltre al muro in mattoni all'entrata del parco.

Lui mi fece di nuovo cenno con la testa di salire, quindi sbuffai facendo come mi aveva detto. Lo vidi entrare nella cabina, toccò qualche tasto prima che la giostra si avviasse emettendo un improvviso e accecante bagliore. Spalancò gli occhi, e poi la spense. Scoppiai a ridere capendo che non era stata sua intenzione, far accendere le luci di quella giostra, che solitamente era spenta a quell'ora. Se qualcuno ci avesse scoperto probabilmente saremmo finiti nei guai. Pochi secondi dopo la ruota cominciò a girare lentamente, senza emettere alcun rumore. Mi raggiunse correndo, prima di chiudersi lo sportello dietro, lasciando spazio alla mia risata per il casino che aveva combinato.

Davanti a noi, tutta New York.

Sorrisi, voltandomi verso di lui. Trovai il suo sguardo, e mi domandai se invece che il panorama stesse guardando me, ma scacciai velocemente il pensiero dalla mia testa.《Come hai fatto?》lui sorrise di ricambio, avvicinandosi. Mise un braccio sullo schienale dietro di me, toccandomi la spalla con la mano.
《Ho i miei mezzi, ripeto》mi morsi il labbro inferiore, guardando le sue labbra muoversi mentre parlava. Era fottutamente bello. Annuii, cercando di focalizzare l'attenzione sulla città davanti a noi, ma il suo sguardo continuava a traforarmi la pelle, rendendo la mia missione impossibile.

《Non guardi New York?》domandai dopo alcuni attimi di silenzio lasciando andare l'idea di godermi il panorama. Mi voltai verso di lui e i nostri occhi si trapassarono.

《Ho di meglio da guardare》fece quel dannato tono, e in quel momento non capii più niente. Avevo bisogno di lui, delle sue labbra. Mi alzai velocemente dal sedile, sedendomi poi sul suo corpo, come avevo fatto precedentemente in macchina. Il mio volto per una volta era più alto del suo, e sorrisi prima di avvicinarmi al suo viso. Lasciai le nostre lingue giocare durante il bacio che ci stavamo scambiando, e prima che me ne potessi accorgere arrivammo in alto alla ruota. Le luci di New York lampeggiavano sotto i nostri sguardi, mentre le mie mani passavano dietro al collo di Bieber, incuranti del panorama.

《Yasmine》la sua voce uscì quasi soffocata, e mi staccai dalla sua bocca riprendendo fiato. Prese la mia mano tra la sua, portandola lentamente sul suo petto. Sulla parte sinistra, per la precisione. Sbarrai gli occhi capendo quello che volesse fare, e presi un respiro profondo ragionando sul fatto che da quel momento in poi avrei rivisto quell'istante per la mia intera vita. La mia pelle fredda toccò la sua maglia, ancora sporca di sugo, e chiusi gli occhi sentendo il suo cuore martellare imperterrito sotto la mia mano. Il piacere nel sentire quel movimento sotto la mia pelle, si mischiò ben presto alla paura e al timore. Non ero in grado di gestire cose del genere, non lo ero mai stata.

《Mi spaventa》sussurrai, non accennando a muovermi. Sentii la sua mano grande sulla mia guancia sinistra, prima che parlasse《Spaventa anche me》
Il suo tono non era lucido.Non era come lo era stato fino a quel momento. Si stava lasciando andare. Si stava arrendendo a me.

Aprii finalmente gli occhi dopo quelli che mi erano sembrati giorni più che secondi. Il suo volto era più vicino di prima, e la mia mano non si era ancora staccata dal suo petto. Il battito del suo cuore era come una calamita. Mi attraeva così tanto, e poi venivo assalita da quei maledetti pensieri negativi, e di colpo ne venivo respinta.

《Non so cosa mi stai facendo》sussurrò e poggiò la fronte alla mia《Voglio viverti, Yas》numerosi brividi invasero la mia pelle nel sentirlo pronunciare quelle parole, e abbassai lo sguardo respirando profondamente. Non riuscivo a spiegarmi cosa riusciva a fare al mio corpo. Erano troppe emozioni, e non volevo assorbirle. Me le lasciavo scivolare addosso, non volevo davvero farle mie, altrimenti non ne sarei più uscita.
《Io》il suo sguardo bruciava sulla mia pelle come i raggi di sole al mare.
《Ho paura, Jus》ammisi in un sussurro silenzioso.
Ma lui lo sentì.

Erano troppi attimi passati con lui in così poco tempo, troppe volte in cui il mio corpo moriva sotto il suo sguardo.
Immense volte in cui mi insegnava ad essere felice.
Sapevo a cosa stavo andando incontro, ma non ero pronta e non avevo intenzione di ammetterlo.

Le sue braccia mi avvicinarono di più a lui, mentre la nostra cabina scendeva completando il giro.《Ho paura, ma so che non posso farci niente》la mia voce tremava, mentre cercavo di non crollare.《Ogni volta》parlai prima di bloccarmi nel pensare alle parole che di lì a poco avrebbero lasciato le mie labbra. Poi sospirai arrendendomi, lasciandole scivolare fuori, con insicurezza.《Ogni volta che sento la tua voce sorrido. Ma non un sorriso forzato, esce spontaneo. Ogni singola cosa che fai, che ti riguarda mi fa quell'effetto》
Presi un respiro profondo, e il suo sorriso fece sorridere anche me, nonostante la mia difficoltà nel mostrare i miei sentimenti, e insieme a loro, la mia vulnerabilità.
《La mia pelle brucia ogni volta che mi guardi, e il mio cuore prende a battere in un modo che non so spiegare》scossi la testa, aprendo la bocca per dire qualcosa, ma la richiusi subito dopo. I suoi occhi continuavano a guardarmi, e vedevo quasi la felicità uscire da essi. Se lui fosse stato felice di ascoltare quelle parole, io non lo ero stata per niente nell'ammetterlo. Ero andata contro me stessa, contro le mie più grandi paure, e mi ero mostrata incredibilmente indifesa.《Non so cosa mi sta succedendo, ma ho paura, per davvero intendo. Non so come reagire, non sono brava in queste cose.》sospirai, passando una mano tra i capelli portando i fitti ricci all'indietro.

《E poi》finimmo il nostro giro, feci per alzarmi, ma Justin mi strinse a se facendomi sorridere. La mia mente stava letteralmente per esplodere.
《Non voglio affezionarmi》sospirai di nuovo, togliendo finalmente la mano dal suo petto, infilandola nel giubbotto, mentre ammisi mentalmente la vera causa di tutti i pensieri che invadevano la mia testa. Estrassi il pacchetto di Camel, e prima che potessi fare qualsiasi cosa le sue mani lo sfilarono dalle mie.

《Justin》lo richiamai con tono freddo, e poi lo afferrai di nuovo sotto il suo sguardo, vedendolo sbuffare. Accesi la mia sigaretta, prima di mettere di nuovo il pacchetto in tasca. Presi qualche tiro nel silenzio più totale, prima di allungare la mano verso la sua bocca. Circondò il filtro arancione con le labbra, e dopo alcuni secondi rilasciò il fumo che aveva aspirato. In quel momento realizzai quanto potesse essere sexy e attraente compiendo anche stupidaggini del genere.

《Non è un male innamorarsi》puntò lo sguardo nei miei occhi, e li sbarrai scuotendo fortemente la testa. Stava scherzando vero? Mi era già stato difficile far uscire tutti i miei pensieri dalla bocca, lasciandoli liberi nell'aria notturna di New York. Ora pensava che mi stessi innamorando? Era decisamente fuori di sé.
Quella che provavo per Justin poteva essere considerata come attrazione fisica. Non ero innamorata di lui e mai lo sarei stata.

《Io non mi innamoro》presi un tiro dalla sigaretta, voltandomi verso di lui, guardandolo in cagnesco.《E scordalo, non mi piaci nemmeno》lui annuì, prima di sfilarmi la sigaretta dalle mani, senza fare domande. Ne prese un tiro, con un'espressione indecifrabile. Sembrava quasi stesse sorridendo, ma allo stesso tempo riuscivo a leggere la determinazione nei suoi occhi.

《Non ti dispiace se faccio questo, allora》lasciò uscire il fumo dalle labbra mentre parlò, e non dandomi nemmeno il tempo di realizzare cosa avesse appena detto, poggiò le sue labbra sulle mie. Puntai le mani sul suo petto costringendomi a spingerlo lontano da me, o meglio, a farmi alzare dal suo corpo, ma quel minimo di dignità fu spazzato via quando la sua lingua picchiettò sulle mie labbra per avere accesso nella mia bocca. Il mio respiro si fece più veloce quando il nostro bacio si approfondì, e le mani di Justin mi strinsero di più a lui. Il mio petto era talmente attaccato al suo che riuscivo a percepire il movimento del suo torace alzarsi e abbassarsi, e le sue mani si poggiarono delicatamente sul mio sedere.
Diamine, spingilo via.
Scacciai via l'odiosa vocetta del mio orgoglio dalla testa, mentre le nostre lingue danzavano sempre con più  passione. Quando ci staccammo, per riprendere fiato, il suo sguardo compiaciuto si puntò sul mio corpo, facendomi pentire del mio scarso auto controllo.

《Yasmine》 scossi la testa, incazzata con me stessa, alzandomi velocemente dal suo corpo, uscendo dalla cabina. Andava tutto di male in peggio. E io non potevo, non potevo permettermi di cedere, di cadere. Gli avevo appena dimostrato di essere completamente ai suoi piedi, e la mia faccia assunse un'espressione inorridita al solo pensiero. Io non mi innamoravo. Non avevo bisogno di avere qualcuno vicino per stare bene, per salvarmi. Ero abbastanza grande da poter riuscire a prendermi cura di me stessa, senza alcun baby-sitter vicino.

Mi fermai dai miei passi con uno sbuffo, quando ricordai che mi serviva un passaggio per tornare a casa.
《Portami a casa》non mi voltai nemmeno, perché riuscii a sentire la sua presenza dietro di me anche senza guardarlo veramente.
《Yas》la sua voce si era addolcita, non aveva più quel tono da strafottente che tanto odiavo. Mi rifiutai comunque di girarmi, e sentii la sua mano stringere il mio braccio destro. Mi tirò leggermente facendomi voltare, e mi ritrovai costretta ad alzare lo sguardo a causa della sua altezza.
《Scusa》sussurrò. Mi spostò una ciocca di capelli dietro le orecchie, e sbuffai a causa della nostra vicinanza, sentendo la pelle bruciare ogni secondo di più.
《Ora portami a casa》lui sbuffò, ripetendo il mio precedente gesto, e poi annuì. La ruota continuava a girare solitaria, ma in quel momento me ne fregai altamente. Non era quello il mio problema. Il problema vero ero io. Non sapevo gestire le mie emozioni, e riuscivo a prendermi gioco di me stessa anche da sola. Non avevo per niente intenzione di soffrire di nuovo, volevo solo lasciarmi il passato alle spalle. La morte di mio padre mi aveva resa una persona chiusa, insicura e acida. Alcune volte al pensiero mi sembravo quasi una di quelle zitelle con otto gatti, così bisbetiche e odiose. Non facevo che procurare problemi, e a mia volta, crearli anche a me stessa.

Entrai in macchina in silenzio, e i miei occhi si chiusero all'istante, troppo stanchi per sopportare le parole che sarebbero state dette, o la calma fin troppo soffocante, che sarebbe regnata nel viaggio di ritorno. Quando li riaprii, eravamo sotto casa mia, e le luci erano accese. Tutte. Sbuffai pensando subito che mia madre fosse stata sicuramente sveglia, pronta ad interpretare il ruolo della mamma preoccupata per la  "sparizione" della figlia, ormai maggiorenne da tre anni. Scesi dalla macchina e mi chiusi lo sportello dietro.

《Ci vediamo》Bieber mi seguì fuori dall'auto, e furono le uniche parole che gli rivolsi. Dovevo lavorare sui miei sentimenti, o quanto meno provare a conviverci. Circondò la mia vita con le braccia, e rivoltò la situazione facendomi finire contro l'automobile. Il suo sguardo era così profondo che pensai di svenire da un momento all'altro, mentre il suo respiro caldo si scontrava con la mia pelle fredda.
《Buonanotte, piccola》si avvicinò al mio volto e lasciò un bacio all'angolo delle mie labbra. La voglia di tirarmi i capelli mi assalì finché non si decise ad allontanarsi, e poi entrò semplicemente in macchina. Scossi la testa per scacciare via tutta la confusione, e prima di entrare in casa presi un respiro profondo.

Aprii la porta in legno bianco, e spalancai gli occhi come superai la soglia. Parecchi vestiti erano sparsi a terra. I cuscini del divano sfatti, e c'era una bottiglia di vino rotta accanto al tavolino in vetro trasparente. Mi diressi in cucina lasciando ogni singola cosa come l'avevo trovata, vedendo la seconda uscita spalancata, pronta a far entrare aria fredda in tutta la casa. Alzai gli occhi al cielo stringendomi nel giubbotto, e sentii un rumore venire dal piano superiore. Mi diressi verso le scale cercando di fare il più piano possibile, e salii  silenziosamente.
Sapevo già cosa aspettarmi.

La camera degli ospiti dove solitamente dormiva mia madre era spalancata, e lei stravaccata sul letto stava ridendo a crepapelle, coperta solamente da una delle sue solite vestaglie di pizzo nero. Due o tre bottiglie di vodka erano a terra, mentre il letto completamente sfatto.
Era una visione a dir poco orrenda, rivederla in quello stato dopo quasi tre anni. Mia madre non era mai stata seriamente bene, non era mai stata curata.

Non avevo fatto altro che aspettare una sua mossa per tutti e cinque i giorni precedenti, ma adesso che l'avevo davanti, come l'ultima volta che l'avevo vista, volevo solo scappare via.
Uno dei miei incubi più profondi era tornato.














Capitolo sedici! Cosa ne pensate? Yasmine può apparire pesante e parecchio lunatica, lo so ha degli sbalzi d'umore pazzeschi, ma ha diversi scheletri nell'armadio che la rendono così. Uno è stato praticamente rivelato in questo capitolo, ma non finisce qui. Cosa pensate della madre di Yasmine? Del suo comportamento? Avete già in mente quali potrebbero essere stati gli eventi che hanno provocato in Yasmine così tanto dolore? Cosa pensate che succederà nel prossimo capitolo?
Volevo inoltre avvertirvi del fatto che questo libro è stato scritto due anni fa, il mio modo di scrivere da allora è molto cambiato, ma non volevo stravolgere questa storia, perciò ho cercato di correggere gli errori e qualcosa che non tornava, ma state leggendo una storia scritta da una me di due anni fa.
Vi ringrazio di nuovo per i voti e i commenti, sono felicissima perchè "Who We Are" è sedicesima su #JustinBieber. Se il capitolo vi è piaciuto continuate a votare e commentare, mi piace molto leggere i vostri pensieri riguardo quello che succede, e condividere la storia :)
Aggiorno al più presto! :)

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