Fiori di Ciliegio || Fedez FF

By EmeraldBar

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Lui è il sogno di molte, geniale, sulla cresta dell'onda. Lei infinitamente normale. Lui calca palchi e scriv... More

1. Piano B
2. Vite Parallele
3. Parole & Cicatrici
4. Un' esplosione di colori in testa
5. E cosi com'è iniziata doveva finire
6. Inaspettato
7. Un po' di presa bene
8. Mc Losco
9. Il panorama è bellissimo
10. Zucchero Filato
11. La paranoia è la mia segretaria personale
12. Best Friends
13. Qualcosa da recuperare
14. Andata senza ritorno
15. Piano di fuga
16. Una notte insonne
17. Non è un addio
18. Tè caldo a colazione
19. Notifiche Whatsapp
20. Come due ragazzi normali
21. Un ragazzo d'oro
22. Mezze verità
23. E poi, Ciak si gira!
24. Tre di notte
25. Fragili
26. False Aspettative
27. L'hai voluto tu
28. Gold Digger
29. Fumo dolciastro
30. Gli opposti si attraggono ma amano i propri simili
31. E' quasi magia
32. Il mio inferno è un Hotel
33. Moet Sciandon Moet Sciandon
34. Privilegiato
35. Comunque andare
36. Ora tocca a te
37. Brivido
38. In bilico
39. Cena a sorpresa
40. Senza parole
41. The Club
42. Un tappeto di nuvole viola
43. Jacuzzi
44. Circolo vizioso
45. Spaccacuore
46. Dettagli
47. Portami con te
48. Il tempo non conta
49. Le piccole cose
50. Sensi
52. Le paure che hai
53. Confessioni
54. La finale
55. Supereroe
56. Moleskine
57. Solo per una sera
58. Capo-Danno
59. Vecchie abitudini
60. Bottiglie Rotte
61. Nessuna canzone d'amore
62. Controtempo
63. Non mi scorderò

51. Fiori di ciliegio

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By EmeraldBar

VIOLA

Penso che se i proprietari della struttura non avessero la consapevolezza che Federico può permettersi di ripagare qualsiasi marachella, domani avrebbe avuto molto da ridire su quello che abbiamo combinato stasera.

Abbiamo camminato brilli, ciondolanti e completamente zuppi per tutto il Resort, sgocciolando praticamente ovunque. Specie sulla preziosa moquette dei corridoi che portano alla nostra suite.

Mi butto di peso sui mega cuscini che abbiamo nella veranda vicino la piscina, il cielo è pieno di stelle. Sono frastornata, ho mille immagini, sensazioni ed emozioni che mi girano in testa. E' stata una giornata al di fuori di ogni mia più bizzarra aspettativa o fantasia. Ho i vestiti bagnati, ma non me ne frega nulla. Mi sento così a posto con il mondo che non sento nemmeno freddo.

Guardo Federico girare per la stanza alla ricerca di non so cosa e mi chiedo ancora se sia vero o se sto vivendo un sogno. La maglia e i pantaloni talmente fradici da aderirgli perfettamente al corpo come fossero delle pellicole, lasciando veramente poco all'immaginazione. E' stupendo, ed oggi è come se fosse stato un po' solo mio.

Credo di aver raggiunto il limite, non riuscirei a resistere ad altre sue provocazioni, meglio rimanere a distanza per stasera. Più lo osservo infatti e più mi convinco che non c'è regola che non infrangerei per lui. Non è solo il fatto di piacermi, è che mi è entrato proprio dentro la pelle. E' il frutto proibito che mi farà perdere il lume della ragione, me lo sento.

"Tieni, mettiti questo"

Mi lancia un asciugamano grande direttamente in testa. Nonostante poco fa mi abbia praticamente leccato le dita, questa è la vera natura del nostro strano rapporto: essere amici, due compagni di merende. Questo pensiero un po' mi rattrista, ma in fondo l'ho sempre saputo e non posso lamentarmene.

Si sdraia affianco a me, arrotolato in un mega asciugamano. Sbircio un po' e capisco che non è vestito sotto. Spero porti almeno le mutande.

Restiamo in silenzio per diversi minuti, nell'aria solo il rumore della sua sigaretta elettronica accompagnato dal suono delle onde che s'infrangono sul bagnasciuga a pochi metri di distanza da noi.

Lo guardo con la coda dell'occhio, sta scrutando un punto indistinto del cielo. Il suo sguardo si è fatto improvvisamente sottile e scuro. Glaciale e impenetrabile. E' un'espressione che ultimamente gli vedo spesso nei live e che mi lascia ogni qualvolta perplessa.

Non so nemmeno quante volte avrei voluto nella mia testa chiedergli spiegazioni in merito a questo suo atteggiamento. Ed ora per un strano caso del destino posso. Mi armo di coraggio e mi lancio nell'impresa. Sembra il momento giusto. Non so come la prenderà, non ama le critiche né le insinuazioni.

"Odio questo tuo sguardo di sufficienza"

Si gira a guardarmi sorpreso. Credo più del fatto che io abbia avuto l'audacia di dirgli una cosa simile che per il commento in sé.

"Te l'ho visto spesso ultimamente"

Torna a guardare di fronte a sé con quell'aria altezzosa che mi sta profondamente sulle palle.

"Probabile"

Odioso. Ma dov'è il Federico che fino a poco fa faceva lo scemo con me?

"Sembri improvvisamente un altro. Dai l'impressione di sentirti superiore. E' una cosa strana, è come se la popolarità e tutto ciò che ne derivi ti facesse schifo in quei momenti, come se non ne fossi grato anzi t'infastidisse. Altre volte sembra addirittura che tu ti senta talmente in alto da ignorare tutti quelli che ti hanno portato lì dove sei"

Fa una lunga tirata dalla sigaretta elettronica per poi lasciare andare una nuvola densa di fumo che quasi lo nasconde ai miei occhi.

"Ti sembrerà brutto ma sono vere entrambe le cose. O meglio, ci sono giorni in cui sono stufo di essere al centro di attenzioni da parte di perfetti sconosciuti. Di essere trattato come un bambolotto, di non poter essere libero di vivere le mie giornate come cazzo mi pare perché qualcuno si prende sempre la libertà d'infilarsi nei miei spazi, perché pensa che io sono famoso ed allora è giusto così."

L'atmosfera è diventata improvvisamente tesa e irrespirabile. Ma orami sono sul treno e non scendo di certo.

"Hai uno sguardo freddo che gela. Canti guardando l'infinito invece che quella folla là sotto adorante per te. Ti fai fotografare senza il minimo entusiasmo. Quasi svogliato. E alcune volte sembra che tu faccia tutto per dovere e non più per passione".

Ecco ho vuotato il sacco. Ma ho detto solo la verità e mi fa anche male ammetterlo. Per me non è solo un cantante, anche prima che io lo conoscessi personalmente, e mi delude quando si comporta in quel modo.

"Lo so ti sembrerò un montato del cazzo. Forse lo sono. La fama mi ha cambiato, è stato inevitabile. E per quanto questo possa farmi schifo, per quando io posso ribellarmi e vivere una guerra interna tutti i cazzi di giorni, so che si tratta di un processo che non posso arginare. Spero solo non mi travolgerà del tutto. Cerco di rimanere con i piedi per terra il più possibile, voglio essere il vero Fedez, il vero Federico e non il prodotto fagocitato e digerito dalla popolarità!"

Mi aspettavo che lui negasse o che almeno si giustificasse, invece ha candidamente ammesso le sue colpe. Lo stimo anche per questo, ha le palle di dire la verità. Non si nasconde dietro un dito, anche se gli farebbe comodo.

Si alza lasciandomi lì sola con i miei pensieri, ma torna subito. Si siede sul bordo del cuscino, dandomi le spalle. Il rumore inequivocabile di un accendino attira la mia attenzione, così come l'odore acre di una sigaretta classica. Brutto segno.

"Quando finalmente raggiungi i tuoi sogni a volte scopri che hanno un sapore leggermente diverso da quello che ti eri immaginato"

Parla senza smettere di fissare il cielo, con le mano libera stritola con rabbia la stoffa del cuscino su cui è seduto.

"La mia passione è diventata il mio lavoro. Sono fortunato, non voglio piangermi addosso. Ma ho dovuto fare delle rinunce, ho dovuto accettare qualche compromesso. Queste cose sempre più spesso iniziano a tormentarmi e farmi essere incazzato con il mondo intero"

Mi giro su un fianco ed inizio a guardarlo deliberatamente, non ho nessuna paura di dirgli cosa ne penso.

"Le persone ti stimano per quello che sei, per la tua essenza. Non perderla di vista nemmeno tu. Non lasciarti sopraffare dalla forma. Non perdere di vista ciò che ti ha portato dove sei. Non perdere il contatto con noi"

"Non è facile, a volte non tenete conto che io sono una persona normale come tutti. Non sono sempre dell'umore giusto per ridere, per fare foto. Non mi sento un esempio per nessuno, non voglio essere la guida di nessuno. Voglio solo mettere in musica ciò che mi gira per la testa. E poi odio essere toccato, ve lo lascio fare perché so quanto è importante per voi, ma credimi non è facile per me"

Si gira a sedersi verso di me, siamo faccia a faccia.

"Perché hai scelto questa vita se ti sta così stretta? Sapevi che sarebbe andata così"

Il suo sguardo si rattrista, ha un aspetto così dolce ed indifeso. Mi viene spontaneo di accarezzargli la guancia per fargli capire che non è solo. Lui chiude gli occhi e si prende la mia carezza e poi la mia mano. La stringe e non mi permette di riprendermela.

"Perché esistono delle cose imprescindibili ed incalcolabili che ti arrivano addosso: le emozioni" - si sporge e mi bacia sulla guancia, così vicino alla bocca che sento il mio cuore fermarsi - "Come questa!"

Ogni riposta che sia in parole o azioni rimane bloccata dentro di me. Si allontana velocemente, si alza e di nuovo mi lascia lì ad affogare nei miei trip mentali.

Pochi minuti e riappare sull'uscio della porta finestra.

"Vieni dentro ad asciugarti e cambiarti dai, altrimenti ti ammalerai"

Sono seduta sul letto, ci siamo dati il cambio in bagno per sistemarci per la notte. Fede ci starà un'ora come sempre, è vanitoso e maniacale come lo descrivono. Una piccola verità nella moltitudine di cazzate che girano sul suo conto. Ne approfitterei per mettermi un po' di crema, ho la pelle secchissima.

Chiudo la porta della camera, mi siedo sul letto, spalle alla porta e lascio cadere l'asciugamano in vita. Mi coccolo un po' perdendo il contatto con la realtà.

"E' bellissimo"

Delle mani mi sfiorano dolcemente la spalla destra per poi seguire il profilo della mia schiena lungo un segno impresso sulla mia pelle che conosco bene. Il mio corpo risponde immediatamente al suo tocco e mille brividi mi pervadono.

Federico.

Da quanto è qui?

Mi copro velocemente il seno con le mani, per fortuna sono girata.

"Nessuno ti ha insegnato a bussare?"

Vorrei fulminarlo con lo sguardo ma non c'è più traccia di quell'odioso gelo nei suoi occhi, solo quella faccia da canaglia che sa sciogliere ogni mio dubbio su di lui.

"La porta non era chiusa, ma socchiusa!"

"Eh beh allora"

"Dai scusa, giuro che non ho visto nulla"

Gli credo, sembra sinceramente pentito di aver invaso la mia privacy.

"Va bene, va bene. Ora esci un attimo però che mi vesto"

Lascia educatamente la stanza e resta fuori in attesa che io lo richiami.

Siamo sul letto, stesi uno accanto all'altro, i nostri corpi vicini quel tanto che basta per sfiorarci e mandarmi come al solito in pappa il cervello. La luce che arriva dalla veranda mi permette di vedere il suo profilo perfetto nonostante l'atmosfera soffusa. I suo occhi invece non hanno bisogno di essere illuminati perché brillano da sé.

So quanto è curioso, e sta morendo dalla voglia di chiedermi del mio tatuaggio.

"Cosa significa?"

Ci ha messo meno del previsto.

"La fine ed l'inizio"

"Va sempre così, ti fai un tatuaggio con il tuo moroso o morosa poi la storia finisce e ti rimane questa eterna cicatrice a ricordarti ciò che è stato. Bisognerebbe evitarlo"

"Parla colui che si è fatto tatuare una scarpa sul piede insieme alla sua Ex, non sei credibile"

"Ma è diverso! Io e Silvia, siamo amici e lo saremo sempre. E' finita perché eravamo troppo giovani, troppo simili. Le nostre strade sono cambiate ma non si sono mai divise"

"Che ne sai che invece le mie e le sue si siano divise scusa?"

"Credevo l'odiassi!"

"Sì, forse tanto quanto l'ho amato. Quanto mi è mancato ogni singolo secondo quando ci siamo lasciati. Tanto quanto mi ha distrutto. Quanto qualche sera avrei voglia persino di perdonarlo nonostante tutto. E forse lo farei davvero se fossi debole come un tempo"

Ok, finalmente ho detto ad alta voce tutto ciò che mi gira in testa da mesi. È stato liberatorio.

Fede resta in silenzio, il suo nervosismo vibra nell'aria. Non voglio dire che sia geloso di quello che gli ho appena confessato, però credo che in qualche modo l'abbia colpito. Non se lo aspettava. Nemmeno io d'altronde, è stato quasi un flusso di coscienza.

"Credo che il primo amore è qualcosa che ti segna l'anima per sempre che tu lo voglia o meno. E credo anche che, nonostante tu dica di non esserti mai innamorato, se non della tua musica, anche tu ce l'abbia avuto ma non lo ammetti"

"Prendimi per un disilluso ma credo che il primo amore non c'è mai stato nella mia vita" – gira la testa e mi ritrovo il suo viso a pochi centimetri dal mio – "Facciamo così, sostituisco il mai con un ancora. Il primo amore non c'è ancora stato. Lasciamo aperta una porta alla possibilità"

I suoi occhi mi attraversano come una lama, mi sento spogliata davanti a lui nonostante io sia vestita. Sostengo il suo sguardo e non gliela do vinta, perché non posso mollare proprio ora.

"Dedicargli un tatuaggio così, marchiarti per sempre. Penso che sarò difficile per un altro uomo arrivare al suo livello d' importanza"

Non riesco a capire se sia una domanda o un'affermazione, fatto sta che continua a guardami come se si aspettasse una risposta da me. Lo lascio un po' cuocere nei suo pensieri prima di dirgli la verità.

"In realtà il tatuaggio non è dedicato a lui ma a me" – prendo fiato, è stato un periodo così difficile della mia vita, ho paura di ricadere in quel male che mi toglieva il respiro, ma voglio raccontargli di me. Penso non sia più il tempo di dirci cazzate.

Richiamo alla mente tutti i ricordi, persino quelli più dolorosi che avevo sepolto in un angolo nascosto della mia anima. Due lacrime calde mi rigano il volto.

Se ne accorge e facendo perno sulle mie guance, con i pollici le asciuga con estrema delicatezza. Poi cerca la mia mano. La intreccia con la sua per infondermi coraggio.

"Il ciliegio è simbolo dell'arrivo della primavera. Della nascita e del ritorno alla vita dopo un lungo inverno. Il ciclo della natura continua nonostante tutto, noi essere umani invece abbiamo bisogno di trovare un motivo per ricominciare. Io voglio essere come i fiori che ho sulla pelle, rifiorire naturalmente dopo ogni difficoltà"

"Lo cantavi anche tu..." - mi fermo, cerco di intonare al meglio i versi di una sua vecchia canzone" – "Ho toccato il fondo ma non so dirti quanto è profondo, io ho le braccia troppo corte per toccar con mano il mondo. Ma nonostante tutto credo ancora in qualcosa, ma sinceramente non so dirti ancora bene in cosa"

"Ti ricordi ancora questa vecchia canzone??"

"Mi ricordo tutto, sei stato un compagno fedele per me anche se non tu non potevi nemmeno immaginarlo"

Soprassiede alla mia piccola confessione, non so se appositamente. Meglio non approfondire.

"Dicono che I fiori di ciliegio vengono benedetti solo dopo essere caduti"

"Esattamente, se non fossi caduta infatti, se non fossi scesa così in basso, se non avessi desiderato di non svegliarmi più, probabilmente non mi sarei mai rialzata. Starei ancora strisciando sul fondo. I fiori di ciliegio simboleggiano la mia primavera, la mia rinascita. La mia voglia di vivere nonostante ciò che mi accadrà nella vita"

"Non ti preoccupa il fatto che per natura abbiano un'esistenza breve?"

"Breve sì, ma intensa e splendida, una vita vissuta al massimo. Non conta quanto vivi, ma come lo fai. Ed è brutto volare via come un fiore di ciliegio ma restare per sempre come il cemento forse è peggio no?!"

"Questa era la parte di Jake La Furia, però la sottoscrivo"

"Vorrei vivere nel presente, senza preoccuparmi troppo di quello che è accaduto o di quello che accadrà. La sintesi perfetta di questo fiore, che vive e muore nel giro di pochi attimi"

Il suo viso è sempre più vicino al mio, sta respirando le mie parole come fossero ossigeno. Ho come l'impressione che tutta la tensione accumulata in questi giorni insieme sia come una bomba in fase di detonazione. E se esploderà, non ne usciremo illesi.

Prendo coraggio per terminare la mia spiegazione – "Secondo la cultura orientale simboleggiano anche l'unione, l'amore profondo, la libertà sessuale nella passione e l'energia di essere innamorati, tutto ciò che in pratica da sempre mi fa sentire via. Tutto ciò di cui ho bisogno per tornare a vivere"

Restiamo a guardaci per dei secondi interminabili. Poi lui abbassa gli occhi come se non sostenesse il peso delle mie confessioni. Mi sento persa, abbandonata. Nuda nel bel mezzo di una tempesta. Gli ho detto troppe cose, l'ho spaventato, mi sono messa in pericolo.

Sono una scema. Perché l'ho fatto?

Perché sono innamorata di lui e lui non lo capisce. Lui è di un'altra anche se è qui con me.

"Fiori di ciliegio su capelli sporchi..." – canticchia anche lui quella canzone.

Si porta a sedere, mentre io rimango lì distesa di lato a guardarlo dal basso, ipnotizzata dalla sua voce. Dalle parole di quel pezzo che ho sempre amato.

Con la mano destra mi scosta i capelli dal viso, e con quella sinistra mi prende il viso.

Si abbassa per avvicinarsi, è ad un soffio da me. Sento un vuoto improvviso nello stomaco.

"In mezzo secondo lascio tutto senza remore, e non puoi cambiare il mondo, ma puoi cambiare le regole"

Me la canta praticamente sulle bocca e poi è un attimo, appoggia le sue labbra sulle mie. Di nuovo.

Rimango immobile, forse ho smesso anche di respirare. Questa volta sa che sono sveglia, questa volta non mi sta solo sfiorando. No, mi sta chiedendo di rispondere al suo bacio con impazienza. Me lo dice il battito veloce del suo cuore.

Non ci capisco più niente, ma ho paura di lui, di ciò che potrebbe farmi provare. Paura che non sia giusto per nessuno dei due.

Ha baciato non so nemmeno quante ragazze, e se non fossi all'altezza?

"Anche io ho paura Viola"

Ad ogni lettera le sue labbra carnose e calde lambiscono le mie provocandomi mille brividi. Quelle stesse labbra che ho sempre sognato di poter anche solo sfiorare. Quelle labbra che mi facevamo mettere stop nei suoi videoclip per fissarle ancora. E ancora, e ancora. Come la più dolce delle ossessioni.

"Ma è quello che voglio, e non riesco più ad ignorare questa cosa!"

Un timido sorriso increspa le sue labbra, quel tanto che basta affinché appaiano ai lati della sua bocca quelle meravigliose fossette solo sue. Mi perdo in quei dettagli.

Così mi uccidi Fede.

Le fronti premute l' una contro l'altra, come se razionalmente ad ogni costo volessimo respingerci. Stiamo lottando entrambi contro noi stessi. La mia vita, la sua vita, tutto ci suggerisce di non farlo. Di non cedere. Per quanto ora ci sembri giusto ed inevitabile, in realtà è sbagliato.

I nostri respiri sono sempre più affannosi, penso di aver perso qualsiasi forma di razionalità.

Fa scivolare una mano lentamente verso la mia pancia, si sofferma solo un secondo. Alza leggermente il bordo della mia maxi maglia e allarga le sue dita sulla mia pelle. Resto inerme, lo lascio fare.

"Siamo sincronizzati, ricordi?"

Maledetto santone del cavolo che gli ha instillato queste strane idee in testa.

Mi guarda dolcemente, i suoi occhi brillanti mi dicono che lui il suo passo l'ha fatto, ora sta a me scegliere cosa fare.

Decido di farlo, ora o mai più.

Mi sporgo verso di lui, quel tanto che basta per arrivare alla sua bocca. Socchiudo le labbra per dargli il permesso di entrare. Esita un momento, mi morde delicatamente il labbro inferiore, nell'ultimo strenuo tentativo di resistere, mi sembra di impazzire. E' tutto ciò che ho sempre sognato. Sta accadendo per davvero.

I nostri occhi sono incatenati da qualcosa di inspiegabile. La sua mano si sposta sul mio fianco, mi tiene stretta come se potessi sfuggirgli da un momento all'altro. Poi all'improvviso risponde con passione al mio invito.

Non appena entriamo in contatto sento quella bomba che si caricava da giorni esplodere dentro ed intorno a noi. Lascio che il suo sapore si fonda con il mio. E' dolce e sexy come mi aspettavo, ma è molto meglio di qualsiasi sogno che la più sfrenata delle mia fantasie possa aver mai immaginato. Mi sembra di poterlo respirare. Non è solo qualcosa di fisico, la nostra è una collisione di anime in bilico che cercano un senso l'una nell'altra.

E' un'ondata di lava che mi travolge, potente, inesorabile e terribilmente bollente. Il mio cuore mi martella nelle orecchie e non riesco a pensare più a niente, se non alle nostre lingue che si cercano e s'intrecciano senza tregua come se avessero desiderato da sempre di farlo.

Le sue mani si spostano dietro la mia schiena, mi tira addosso a lui. Mi scontro con il suo corpo caldo e sento anche io l'istinto di aggrapparmi con tutte le mie forze.

Mi regala il sorriso più bello dell'universo, non sono mai stata cosí felice. Affondo le mani nei suoi capelli e mi perdo in lui.

E lui in me.

Non c'è più nulla intorno a noi. Soltanto io e lui, fragili e delicati fiori di ciliegio che sbocciano fieri dalle ceneri delle paure e delle insicurezze, del passato, del presente e del futuro.

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