La Cacciatrice Ibrida 2

By LNWriter

134K 8.6K 711

Dopo la morte di suo nonno e la misteriosa scomparsa di suo padre e Nathan, Cassie decide di tornare a Holdin... More

PREMESSA
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
21
22
23
24
25
26
27
28
29
Epilogo
THE PROTECTORS
ROOMATES - UNA SPIACEVOLE CONVIVENZA

20

3.6K 247 16
By LNWriter

Il giudice si alzò un po' e si avvicinò – Sei sicura di quello che stai dicendo? – le disse a voce bassa.
– Sicurissima – rispose lei tentando di sembrare il meno nervosa possibile.
L'uomo annuì e batté di nuovo quel martelletto – Silenzio! Silenzio!
Quando nella stanza si ristabilì la calma, Cassie guardò di nuovo la folla. Sembrava tutto com'era prima, ma guardando attentamente notò che Ethan non c'era più. Voleva guardare oltre la folla, vicino alla porta, per controllare se Nathan lo aveva seguito, ma non lo fece.
– In base a quello che ha appena detto la signorina Winkler, credo che le cose siano andate diversamente da quanto è stato riferito – Poi l'uomo si girò verso di lei. Il suo sguardo era meno duro di prima e guardandolo capì che non era un umano e non era neanche una sola razza ma tutte e quattro messe insieme. Un ibrido.
A quel punto Cassie avrebbe voluto chiedere perché provava così tanto disprezzo per gli ibridi se lui stesso lo era. Ma non era né il momento né il luogo adatto per discuterne.
– Vuole raccontarci come sono andate le cose?
Cassie si schiarì la voce – Eravamo andati a fare una passeggiata. Era stata una mattinata un po' particolare...
– Come mai?
– Non credo sia rilevante – disse Morgan. Cassie si stupì del fatto che aveva preso la parola ma gliene fu grata.
Il giudice sorrise e si voltò verso Cassie – Continui.
– Come dicevo, era stata una mattinata un po' particolare. Ho chiesto a Daniel se voleva fare una passeggiata con me.
– Nel cuore della notte?
– Non riuscivo a dormire – Il giudice annuì, evidentemente scettico, e lei continuò il suo racconto – Abbiamo camminato per un po' ma poi mi sono voluta fermare. Daniel mi ha detto che non aveva senso tornare così presto, che ormai potevamo proseguire e fare una passeggiata nel bosco ma io non ho voluto.
– E lui ti ha aggredita?
– No – rispose secca – Abbiamo iniziato a discutere e io ho tirato fuori alcune cose successe in passato. E...
– E...?
Cassie guardò Morgan. Sembrava davvero preoccupato. La sua storia sembrava davvero inventata?
Poi si voltò verso il giudice – E l'ho colpito – L'uomo spalancò gli occhi.
– Tu hai colpito un ragazzone come lui? Capisco la forza degli ibridi ma Monroe è abbastanza impostato. Non hai pensato che avresti potuto scatenare una brutta reazione in lui? Soprattutto di sera? Quando i vampiri hanno maggiore probabilità di trasformarsi?
– No, non ci avevo pensato.
– E che ruolo hanno avuto Nathaniel White, Robert White e Ethan Wood in questa vicenda?
– Nessuno. Ci hanno visti litigare e Daniel si è preso la colpa perché pensava che avrei avuto dei guai se si fosse saputo che la figli illegittima di John Winkler aveva quasi picchiato un cacciatore.
Il giudice la guardò. Non sembrava abbastanza convinto di quello che Cassie aveva raccontato. Sospirò e batté il martello, un colpo secco e decisivo, proprio come la sentenza.
– Stando alla testimonianza della signorina Winkler dichiaro Daniel Monroe non colpevole e condanno la signorina Winkler a scontare una notte in prigione per aver aggredito un cacciatore e dato falsa testimonianza.
– Una notte in prigione? – ripeté Morgan – Non è accettabile! Ha confessato, ha fatto liberare Daniel...
– Ha detto delle menzogne ed è andata contro la legge. Una notte è abbordabile, poteva andare peggio – rispose il giudice – Potete lasciare il ragazzo.
Cassie lo guardò, per la prima volta da quando erano entrati. Aveva il viso stanco e i capelli arruffati ma sembrava davvero felice di essere stato liberato. Gli sorrise e lui ricambiò. Poco dopo le guardie lo scortarono fuori e man mano tutta la gente li seguì.
– Io non so cosa ti abbia indotta a raccontare una cosa del genere ma spero che non ti si ritorcerà contro.
Si voltò a guardare il giudice – Non mi ha creduta.
L'uomo sorrise – La tua storia faceva acqua da tutte le parti.
– Eppure non ha condannato Daniel.
– Qualunque cosa sia successa quella notte, sono sicuro che quel ragazzo non aveva intenzione di farti del male di sua spontanea volontà.
– E lei come fa a dirlo?
Rimase in silenzio – Vai dai tuoi cari, ti stanno aspettando.
Cassie si voltò verso la porta e vide Morgan, Cameron, Maia e Robert che la stavano guardando. Si voltò verso il giudice – Grazie – Si alzò e andò incontro ai suoi cari, come li aveva definiti il giudice.
Era felice che Daniel era libero e una notte in cella non sarebbe stata nulla. O almeno così sperava.

Ethan salì di corsa le scale. Sapeva benissimo dove doveva andare e avrebbe impiegato troppo tempo con l'ascensore.
La testimonianza di Cassie era stata sorprendente, non si sarebbe mai aspettato che avrebbe mentito per salvare qualcuno che aveva quasi tentato di ucciderla, ma lei era fatta così.
Il fatto che Nathan le avesse detto che lui era innamorato di lei lo aveva un po' turbato un po'. Non sapeva cosa provava in realtà per quella ragazza ma, di qualunque cosa si trattasse, avrebbe voluto parlargliene lui stesso.
Quando arrivò sul tetto, trovò la porta spalancata. Lo stava aspettando.
– Non eri obbligato a salire fin qua – disse senza neanche voltarsi.
Ethan gli andò incontro piano piano. La corsa per le scale era stata parecchio stancante e lui era un po' fuori allenamento – Pensavo che non volessi stare solo.
– E allora perché me ne sono andato in quel modo?
– Perché eri arrabbiato.
Nathan si voltò e quando Ethan vide il suo viso provò uno strano senso di rabbia nei confronti di Cassie. Se non fosse stato per lei, suo fratello non si troverebbe in quello stato, pensò la parte irrazionale di sé.
Sospirò e torno in sé. Non poteva prendersela con Cassie. In fin dei conto era lei quella che era stata ferita, non Nathan. Era stato lui a ferirla.
– Che cosa ha detto il giudice?
– Non ne ho idea.
– Come mai non sei rimasto fino alla fine?
– Dovevo venire a vedere come stavi.
Quella frase doveva essergli uscita in un tono troppo sdolcinato perché Nathan fece un debole sorriso – Un po' troppo tardi per prenderti cura di me, non credi fratellone?
– Non è mai troppo tardi – rispose lui con un sorriso.
Si avvicinò al fratello e gli mise una mano sulla spalla – So che forse ho esagerato ma non posso accettare che Daniel sia a piede libero, non dopo quello che stava facendo. Se non fossi arrivato in tempo probabilmente l'avrebbe uccisa! – disse atterrito – E poi dopo cosa avremmo fatto? Cosa avrei fatto io sapendo che era morta?
Non pensava che avrebbe mai assistito a una reazione simile da parte di Nathan. Sapeva che teneva a Cassie, che era innamorato di lei ma non avrebbe mai immaginato che avrebbe fatto in quel modo al solo pensiero di perderla.
In quel momento gli venne un'idea: e se la maledizione non esistesse? Se quello che provavano l'uno per l'altra era autentico?
– Stai calmo! – gli disse – Cassie sta bene, Daniel è stato liberato ma noi saremo sempre al suo fianco e la difenderemo da qualsiasi minaccia.
– Noi? – fece un sorriso nervoso – Dopo quello che le ho rivelato non penso che vorrà avermi ancora intorno.
– E allora lascia il palazzo, vai via. Se avrò bisogno ti chiamerò. Lei non può starti accanto ma neanche tu puoi stare accanto a lei!
– Non posso andarmene.
– Chi lo dice? Tu sei libero, puoi fare quello che ti pare.
– Non più – disse distogliendo lo sguardo.
– Perché?
Nathan sospirò – Ho firmato un contratto con Morgan. Sarò un suo cacciatore a tempo indeterminato. Ormai appartengo a lui.
Ethan era sconvolto – Perché lo hai fatto?
– Indovina un po'...
Per Cassie, pensò – Sei uno stupido! Come hai fatto a cadere nella sua trappola? Morgan è proprio come suo nonno, un arrogante manipolatore!
– Mi ha fatto firmare perché così avrebbe avuto la conferma che non me ne sarei andato e non avrei lasciato sua sorella da sola, di nuovo.
In quel preciso istante, tutte le cose cattive che pensava su Morgan si dissolsero. Lui voleva bene a sua sorella e avrebbe fatto di tutto per proteggerla, proprio come lui con Nathan.
Il telefono iniziò a suonare. Era Morgan.
– Dobbiamo tornare giù, ci stanno cercando.
Nathan gli voltò le spalle – Vai tu, ci vediamo a casa.
– Nathan...
– Vai Ethan, voglio stare un po' da solo.
Annuì e, senza aggiungere una parola, se ne andò.

Quando Cassie raggiunse gli altri, ebbe modo di notare le loro facce da vicino. Robert sembrava arrabbiato e anche Cameron aveva la stessa espressione. Maia sembra preoccupata e Morgan, come immaginava, sembrava semplicemente rassegnato, come se sapesse che non poteva fare nulla ormai.
– Che cosa ti è saltato in mente? Sei per caso impazzita? Testimoniare il falso è un reato ma è ancora peggio non sbattere dentro colui che ha tentato di ucciderti!
– Abbassa la voce Cameron – disse Robert nel suo solito sono calmo e pacato – Però ha ragione – riprese – Non avresti dovuto farlo – la rimproverò.
– Sai che cosa potrebbe succedere adesso? Quel ragazzo potrebbe venire nella tua stanza, di notte, e potrebbe ucciderti. Oppure potrebbe...
– Maia – intervenne nuovamente Robert – Non penso che possa succedere qualcosa del genere.
– No, infatti – disse Morgan alle spalle di Cassie. Si era avvicinato e le aveva messo una mano sulla spalla – Non permetterò che le venga fatto del male.
– Però hai permesso che la portassero in prigione – ribatté Cameron. Per anni si era comportato come un fratello maggiore per lei e adesso sembrava quasi geloso di essere stato rimpiazzato da Morgan.
– E' solo una notte – rispose Cassie – Non mi succederà nulla di grave. Morgan farà in modo che le guardie non lascino passare nessuno e Daniel sarà tenuto sotto stretta sorveglianza per un po'. E poi, anche se fosse, non credo che abbia intenzione di uccidermi.
– Non possiamo saperlo – disse Robert preoccupato. Lasciò andare la mano di Maia e si avvicinò a Cassie – Devi stare davvero molto attenta. Non condivido quello che hai fatto ma non sono nella posizione di poter giudicare. Tutto quello che ti chiedo e di aprire gli occhi! Parlerò con Nathan, non appena lo vedo, e gli dirò di starti il più vicino possibile.
Cassie stava per dirgli che era proprio Nathan la persona da cui doveva stare lontana, ma l'attenzione degli altri era rivolta a qualcun altro, qualcuno che stava alle sue spalle.
Si voltò e quasi non credette ai suoi occhi quando vide Amanda che si avvicinava a loro insieme a Daniel. Le venne in mente che lei il cognome di Daniel lo aveva già sentito ed era proprio come quello di Amanda.
Possibile che fosse proprio Daniel il motivo per cui Amanda era tornata a New York? Oppure erano solo coincidenze?
– Salve a tutti – disse la donna vampiro. Diede una rapida occhiata ai presenti e poi posò lo sguardo su Cassie – Sono felice che tu abbia deciso di risparmiare il mio Daniel. Te ne saremo eternamente grati.
Il comportamento di quella donna era al quanto strano se non addirittura sospetto. Cassie, che era un'abile osservatrice, notò che Maia stava guardando Daniel in modo al quanto strano e che anche il ragazzo faceva altrettanto, mentre Amanda stava evitando l'altra donna.
– Non mi sembrava il caso di condannare un cacciatore per una sciocchezza.
Amanda sorrise – Penso che sia giunto il tempo di andare – disse rivolgendo lo sguardo verso Daniel. Il ragazzo guardò Cassie ma non disse nulla.
Amanda e Daniel si allontanarono in fretta, come se non vedessero l'ora di uscire da quel posto, ma in fin dei conti non avevano tutti i torti.
– Dobbiamo andare via anche noi – disse Cameron.
Cassie si voltò – Non potete restare ancora un po'?
Cam fece scosse la testa – Non voglio esserci quando ti portano via.
– Sarà solo per una notte, non per sempre.
Cam alzò le spalle – Prima di andare, vorrei chiederti una cosa...
– E' la stessa che mi stavi dicendo prima?
– Si – disse sorridendo – Vorresti essere la mia testimone di nozze?
Cassie spalancò gli occhi – Cosa? Ma sei sicuro?
– Certo! Tu e mio fratello sareste degli ottimi testimoni.
Non rispose alla domanda, lo abbracciò e basta – Deduco che abbia accettato – disse Morgan alle sue spalle.
– Cassie così non respiro – disse Cameron, ma Cassie sapeva che stava sorridendo e che era felice che lei gli mostrasse un po' del suo affetto – Devo chiederti anche un'altra cosa – sciolse l'abbraccio e la guardò – La bambina nascerà qualche mese dopo il matrimonio e vorrei sapere se ti andasse di essere la sua madrina.
– Sei sicuro? Fare la testimone di nozze è una cosa, ma la madrina...
– Ci tengo Cassie.
Quando le disse quelle parole, tutti i suoi dubbi si annullarono. Annuì e Cam le sorrise.
– Adesso è meglio andare – disse rivolgendosi a Robert.
Maia annuì ma sembrava un po' scossa. Vedere Daniel l'aveva scioccata un po' e Cassie non riusciva a capire il motivo. Forse trovava strano che Amanda avesse un figlio?
– Andate avanti, io vi raggiungo tra poco. Devo parlare con Nathan.
Maia e Cameron salutarono i presenti e si allontanarono verso l'uscita del palazzo.
– Se riguarda il fatto che deve starmi vicino, puoi anche evitare – disse Cassie.
Robert si fece serio – Non penso che sia una decisione tua. Io sono il tuo tutore ed è giusto che compia il mio ruolo come si deve e il mio ruolo consiste nel proteggerti e prendermi cura di te, anche se adesso vivi qua, nel palazzo della tua famiglia.
Quella parole la colpirono. Forse Robert, a modo suo, la stava rimproverando ma a Cassie sembrarono parole molto affettuose. Sorrise e annuì.
Poco dopo due cacciatori si avvicinarono – Signorino Morgan, dobbiamo portare via la Signorina Cassandra.
Morgan fece una smorfia di disappunto ma annuì. Quando i cacciatori prepararono le catene, lui si parò davanti – Niente catene.
– Ma Signore...
– Ho detto niente catene.
Cassie si avvicinò a Robert – Non preoccuparti per me, starò bene.
– Mi chiedi l'impossibile, bambina mia – disse in tono dolce – Io mi preoccupo sempre per voi.
Cassie sorrise e, dopo aver lanciato uno sguardo a Morgan, seguì i cacciatori.

Nonostante la corsa giù per le scale, Ethan non arrivò in tempo. Entrò nella sala in cui si era tenuto il processo ma di Cassie non c'era nemmeno l'ombra. Notò che, proprio davanti a lui, c'erano Robert e Morgan che lo stavano fissando.
– Ne avevi di tempo! – gli disse quest'ultimo.
– Sono dovuto andare via per...
– Si, abbiamo visto tutti come Nathan è scappato via dopo che Cassie ha iniziato a testimoniare – disse quasi seccato.
Ethan avrebbe voluto dire che aveva tutte le ragioni per essere arrabbiato con lei e che anche lui lo era, ma preferì tacere.
– Dov'è adesso? – chiese Robert in tono apprensivo. Non conosceva bene quell'uomo. Di lui sapeva solo che era un grande cacciatore e che era riuscito a scappare via da palazzo. Nessuno lo aveva preso con la forza per riportarlo indietro, probabilmente perché sapevano quanto fosse potente. L'altra cosa che sapeva era che aveva allevato Nathan e che gli voleva un gran bene. Ethan gli era molto grato. Se Nathan era così, era solo merito di quell'uomo. Senza di lui e della sua compagna strega, sicuramente avrebbe fatto una brutta fine.
– E' sul tetto. Ha detto che vuole stare solo ma sono sicuro che sarà felice di vederti.
Robert gli sorrise – Mi fa piacere che ci sia tu a prenderti cura di lui – Poi si voltò verso Morgan – E che tu ti prenda cura di Cassie. Siete davvero dei bravi ragazzi.
Morgan sembrava colpito da quelle parole e qualcosa gli diceva che Robert non era solito fare complimenti.
Erano rimaste poche persone nella stanza a parte loro due. Ethan non faceva altro che pensare a come poteva risolvere la questione della maledizione ma in cuor suo sapeva che da solo non poteva fare nulla. Allora gli venne un'idea.
– Hai mai sentito parlare della maledizione dei Winkler e dei Leighton?
Morgan spalancò gli occhi e s'irrigidì – No.
– Non prendermi in giro – Gli si fece – Che cosa sai?
In un primo momento sembrava che non volesse parlarne, che nascondesse qualcosa. Poi sospirò – Vieni nel mio ufficio. Devo farti vedere una cosa.

Sentì dei passi alle sue spalle ed era pronto a mandare via Ethan nuovamente, questa volta in modo meno amichevole di prima. Rimase sorpreso quando invece vide Robert.
– Che cosa ci fai qua?
L'uomo sorrise – Sono felice di vedere che stai bene.
Nathan avrebbe voluto dirgli che non stava bene ma preferì tacere – Scusa se non vi ho salutati prima però...
Robert alzò la mano e lui si zittì – Non sono venuto qua per rimproverarti di nulla ma per ricordarti qual è il tuo vero compito qua – disse serio – Sai che adesso non puoi più tornare a casa quando ti pare e piace. Hai firmato un contratto e devi rispettarlo, che ti piaccia o no.
Nathan era sorpreso – Come fai a sapere che ho firmato un contratto?
– Sono stato io a proporre l'idea a Morgan.
– Avevi paura che scappassi? Non ti fidi più di me?
– Non dovrei visto che hai tradito la mia fiducia in più occasioni ma non l'ho fatto per questo – gli si avvicinò e gli mise entrambe le mani sulle spalle – Tu sei qua per proteggere Cassie e per farti proteggere da lei.
Ebbe come la sensazione che quella frase fosse più di ciò che sembrava ma non ebbe il tempo di dire nulla perché Robert continuò a parlare – Prendetevi cura l'uno dell'altra, intesi? Non allontanatevi mai, cercate di non perdervi di vista per nessuna ragione. Lei passerà la notte in cella e sarà al sicuro ma da domani, non dovrete mai allontanarvi. Sono stato chiaro?
– Non capisco perché stai facendo questo discorso – E non lo capiva soprattutto perché era del tutto convinto che il vero pericolo per Cassie era lui stesso. Peccato che non aveva il coraggio di raccontare della maledizione.
– Fidati di me, le risposte a tutti i tuoi interrogativi arriveranno presto – Lo guardò negli occhi e poi lo abbracciò – Ci vediamo presto, figlio mio.
Nathan ricambiò la stretta – Lo spero tanto.
Robert andò via ma lui rimase ancora un po' sul tetto. La situazione era complicata ma adesso che Robert gli aveva detto quelle cose lo era ancora di più. Era quasi certo del fatto che il suo tutore sapesse più di quanto lasciasse credere e non si sorprese. Robert era enigmatico e misterioso ma sapeva molte cose, forse addirittura più di quante ne avrebbe volute sapere.
Decise di seguire le sue istruzioni. Quella notte sarebbe stato ancora lontano da Cassie ma quando lei si sarebbe ripresentata a casa, non l'avrebbe mai persa di vista. Che lei lo volesse o meno.

Continue Reading

You'll Also Like

15.9K 1.3K 55
Fantasy romance a cavallo tra due mondi. Iris è irrequieta e imprevedibile, proprio come quell'oceano che fin da bambina l'affascina e nel cui abbrac...
4K 908 57
Le Bolle di Rovi e Rugiada sono nemiche per un motivo che con il tempo si è scordato. Omicidi, furti e agguati hanno generato una spirale di odio che...
6K 426 43
6 mesi dopo la Battaglia della Cittadella, la pace regna ovunque nel mondo sovrannaturale. O almeno così si credeva.... INIZIATA: 13/01/24
772K 27.1K 76
Hermione Granger ha deciso di tornare ad Hogwarts per terminare gli studi, insieme a Ginny Weasley. Le due sono profondamente scosse dalla guerra e s...