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Si sentiva esausta. Aveva ballato per tutta la sera e i piedi le facevano malissimo.
Entrò subito nella sua stanza e si appoggiò su letto. Il vestito si sarebbe sicuramente sgualcito ma poco importava, aveva un disperato bisogno di stendere le gambe.
Sentì un rumore provenire dal corridoio e scatto in piedi afferrando il coltello che aveva nascosto nel fodero legato alla coscia. Da quando Daniel le aveva detto che qualcuno voleva ucciderla, non usciva mai senza armi.
Aprì la porta e iniziò a perlustrare la casa. Andò nel salottino, in camera di Ethan e infine in cucina ma non c'era nessuno. Abbassò il coltello e sospirò. Possibile che fosse così stanca da immaginare le cose?
– Che cosa ci fai qua?
Cassie alzò nuovamente il coltello, pronta a lanciarlo, ma lo abbassò nuovamente quando vide Nathan con le braccia alzate in segno di resa. La camicia era un po' sbottonata e aveva arrotolato le maniche sulle braccia.
– Devi smetterla di puntarmi i coltelli contro!
– E tu dovresti smetterla di spuntare alle mise spalle in questo modo! – disse tornandosene in camera sua ma senza chiudere la porta.
Nathan, come previsto, la seguì – Non pensavo che saresti tornata così presto.
– La festa è quasi finita e sono molto stanca – Si tolse gli orecchini e con la coda dell'occhio notò che Nathan la stava fissando.
– Ti sta bene questo vestito – disse piano – Sono contento che alla fine hai seguito il mio consiglio.
Cassie sorrise tra sé. Provò ad afferrare la cerniera per abbassarla un po'. Il vestito le aderiva perfettamente al corpo e dopo una serata intera iniziava a darle un po' fastidio. Provò un paio di volte ma non ci riuscì – Vuoi una mano? – le chiese Nathan imbarazzato. Annuì, stupita del fatto che lui si fosse avanti.
Nathan si avvicinò piano ma invece di abbassare la cerniera del vestito le mise le mani sulle braccia – Non mi hai concesso neanche un ballo.
– Non mi hai chiesto di ballare con te.
– Lo stavo facendo, ma tu ballavi con Daniel.
– Tu hai ballato con quella nephilim.
Nate fece una smorfia – Perlomeno non l'ho baciata...
Cassie si accigliò – Che vuoi dire?
– Lo sai. Mi hai visto anche tu...
Ripensò a quando Daniel l'aveva baciata nel bosco e alla sensazione che lui fosse lì. Si voltò – Non significa nulla.
– Neanche i baci che hai dato a me significano nulla? – disse avvicinandosi un po' di più al suo viso.
Cassie gli diede nuovamente le spalle – Ti ho baciato una sola volta. Sei stato tu a baciarmi quella volta, prima di combattere quei vampiri.
Nate sorrise – Era un bacio di in bocca al lupo.
– Oh, certo...
Nate spostò una mano sul suo collo mentre con l'altra fece scendere giù la lampo, fino a metà schiena. Lasciò la mano qualche secondo immobile e poi le scostò i capelli per darle un bacio all'altezza della clavicola. Quel piccolo bacio umido le fece venire un brivido per tutta la schiena.
Poi tornò alla realtà – Che stai facendo? – La sua voce era un po' roca.
In risposta alla sua domanda, Nate le diede altri baci sulla spalla e sul collo. Cassie avrebbe voluto abbandonarsi a quella dolcezza, voltarsi e baciarlo, ma non potevano.
– Nate? – lo chiamò – Nate fermati, ti prego... – disse voltandosi.
Si fermò di colpo – Se non mi vuoi...
– No, certo che ti voglio – Più di ogni altra cosa al mondo, avrebbe voluto aggiungere – Ma la maledizione...
– Fanculo la maledizione! Non posso più continuare a resistere – disse con voce suadente.
– Resistere a cosa?
Sul visto di Nate comparve un'espressione che non aveva mai visto prima – A questo – E iniziò a baciarla.
Inizialmente lei rimasi immobile ma poi iniziò a ricambiare il suo bacio. Nate la sollevò e la buttò sul letto mentre lei iniziava a sbottonargli la camicia.
– Aspetta – disse lui – Non devi sentirti costretta.
Cassie sorrise – Ti sembro costretta?
Lui scosse la testa – No, affatto.
E ricominciarono a baciarsi.
Pochi secondi dopo il suo vestito era per terra, sgualcito, ma non le importava.
– Sei bellissima – le aveva detto Nate poco dopo averglielo sfilato. La guardava con quei grandi occhi colmi di desiderio e si chiese se anche lei lo stava guardando allo stesso modo.
Era stata con altri ragazzi prima di lui, non molti, ma abbastanza da capire che loro erano troppo fragili per lei. Con Nate era diverso. Lui la faceva sentire vulnerabile e questa cosa, tutto sommato, non le dava fastidio. Aveva la sensazione che quando era con lui poteva smettere di recitare la parte della dura ed essere esattamente quello che era: una donna forte ma non senza sentimenti. Nate la stava facendo sentire donna per la prima volta e, pensò, che tutto sommato lasciarsi andare, una volta ogni tanto, non era una pessima idea. Anzi, era una delle sensazioni più belle del mondo.

La Cacciatrice Ibrida 2Where stories live. Discover now