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La notte era piuttosto fredda a New York ma Cassie non ci fece molto caso. Negli ultimi dieci anni aveva vissuto in un piccolo villaggio su una montagna e si era abituata a temperature basse.
Era uscita senza avvertire nessuno, ma era quasi del tutto sicura che Nathan era ancora sveglio quando lei si era richiusa la porta dell'appartamento alle spalle. Non si aspettava che l'avrebbe fermata, non dopo quello che le aveva detto quando erano tornati in casa dopo aver parlato con Daniel, ma in cuor suo aveva sperato che lui lo facesse. Aveva anche esitato per qualche secondo, in attesa che lui comparisse dalla porta del corridoio e le dicesse di non girare la notte da sola, che era pericoloso anche se era una cacciatrice. Purtroppo Nate non si era fatto vivo e, per la seconda volta, si sentì come se lui fosse troppo lontano da lei. Peccato che questa volta non era affatto una questione fisica.
Non aveva ancora esplorato la città da quando si era trasferita. Aveva avuto troppe cose importante a cui pensare, incluso il fatto di dover rimanere viva.
Nel breve periodo in cui aveva lavorato insieme agli altri cacciatori, era stata spesso invitata a fare un giro per New York ma aveva rifiutato. Forse girare di notte, da sola, in una metropoli così grande non era la cosa ideale, ma se veramente i pericoli si presentavano solo quando era con Nathan, di cosa doveva preoccuparsi?
Iniziò a girare e quasi rimase sbalordita dalla moltitudine di persone che c'erano in giro nonostante fosse notte fonda. Una volta aveva letto che New York era la città che non dome mai ma non ci aveva mai creduto, fino a quel momento.
S'imbatte in un gruppo di ragazzi umani. Potevano avere qualche anno più di lei, forse la stessa età di Ethan e Morgan, e la stavano fissando. Non era la prima volta che le capitava. Non erano state poche le volte in cui qualcuno aveva fatto degli apprezzamenti sul suo conto ma, personalmente, lei non si trovava chissà quanto bella.
– Non dovresti girare da sola in una città come questa – disse una voce al quanto familiare alle sue spalle.
Si voltò e rimase sorpresa nel vederla. Chiunque nelle vicinanze non avrebbe mai immaginato che in lei ci fosse qualcosa di diverso. Gli incantesimi erano davvero forti, sia con gli umani che per quelli come lei.
– Che cosa ci fai qua? – Si rese conto solo dopo di essere stata un po' troppo brusca. In fin dei conti non le aveva fatto nulla di male, non personalmente. Eppure non riusciva a dimenticare che era stata proprio lei ad aiutare Nate a cercare suo padre e tutto questo alle spalle non solo di Cassie ma anche di Robert e Maia.
Amanda le sorrise, ignorando il modo poco cordiale con cui le si era rivolta Cassie – Sono tornata a New York per sbrigare delle cose importanti – Guardò in direzione dei ragazzi che la stavano fissando – Nessuno resiste al tuo fascino, eh?
Cassie fece finta di non aver sentito – Tornata? Pensavo che fossi...
– No – disse lei tornando seria – Non potevo rimanere qua a New York.
Il suo comportamento era piuttosto strano. Non aveva avuto modo di conoscere a fondo quella donna, ma sembrava diversa dalla prima volta in cui si erano incontrate – Come mai?
– Non ti facevo così invadente, piccola cacciatrice – disse con un sorriso ma era chiaro che si stava innervosendo. Prima che Cassie potesse aggiungere altro, Amanda si fece più avanti e le afferrò un braccio. Da vicino riusciva a vedere le sfumature rosse dei suoi occhi e per un breve istante le tornarono in mente gli occhi di Daniel – Devi stare attenta Cassandra. Non puoi andartene in giro da sola – disse a voce bassa – Il nemico è sempre in agguato e non ti darà mai pace.
Era confusa – Non capisco cosa vuoi dire...
Amanda sospirò e lasciò andare la presa sul suo braccio – Non allontanarti mai da Nathan.
– Da Nathan? Ma la maledizione...
– Ascolta le mie parole Cassie! Fidati di me. So che è difficile, ma devi fidarti.
– Come posso fidarmi di chi tradisce i propri migliori amici?
La risposta avrebbe dovuto ferirla e invece l'aveva lasciata indifferente – Dimentichi che l'ultima volta che ti sei fidata di me sono riuscita a salvarti la vita... – Quella frase la colpì come uno schiaffo in faccia.
Amanda si stava allontanando – Aspetta! Devi darmi delle spiegazioni!
– Saprai tutto quando arriverà il momento! – Poi sparì in un vicolo buio.
Cassie non riuscì a muoversi ma non sapeva se dipendesse dallo shock o se la donna le avesse fatto chissà quale incantesimo per farla rimanere la dov'era. Qualche minuto dopo torno in sé e si rese conto che era davvero molto tardi. Avrebbe girato la città un'altra volta, per ora doveva tornare a casa e riposare.
Iniziò a camminare in direzione del grattacielo ma poco dopo si accorse che qualcuno la stava seguendo. Si voltò e rivide uno dei tre ragazzi di prima. Era un po' più alto di lei. Aveva occhi e capelli neri e la sua carnagione era piuttosto pallida. A primo impatto pensò che si trattasse di un vampiro ma, una volta annusata l'aria, capì che era solo un semplice ragazzo.
– Doveva vai tutta sola?
Cassie lo ignorò ma lui aumentò il passo e la raggiunse – Parlo con te! – le urlò il ragazzo – Io sono Eric!
– Piacere di conoscerti Eric – rispose lei senza nemmeno guardarlo negli occhi.
Il ragazzo la superò e le si parò davanti. Era stanca e non aveva nessuna voglia di scaricare la sua frustrazione su un povero umano – Ti va di andare a fare un giro? Non sembri di qui. Potrei farti vedere i monumenti della città o casa mia – disse in tono malizioso.
Cassie lo trovò quasi disgustoso ma non lo reputò una possibile minaccia. Se avesse fatto anche solo un passo falso, le lo avrebbe fatto a pezzetti in meno di cinque minuti con il coltello che teneva nascosto nello stivale.
– Non viene da nessuna parte – Udì nuovamente una voce alle sue spalle, ma questa volta non era Amanda.

La Cacciatrice Ibrida 2Onde histórias criam vida. Descubra agora