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Aprì gli occhi e trasalì quando si rese conto che era ancora nelle celle e che una delle guardie la stava fissando dall'alto.
– Signorina Winkler se vuole passare un altro giorno quaggiù è la benvenuta! Belle ragazze come lei non se ne vedono da queste parti – disse con uno strano sorrisetto.
A Cassie vennero i brividi ma cercò di non dare a vedere quanto trovasse squallido il modo in cui quell'uomo ci stava provando – Magari un'altra volta!
Uscì dalle prigioni in fretta rifiutando di essere accompagnata fuori dalla guardia che, a suo dire, era stata incaricata di scortarla fino al suo appartamento.
La sera precedente aveva già programmato cosa avrebbe fatto una volta libera, ma prima di cominciare a spuntare le cose da fare dalla lista doveva darsi una ripulita.
Arrivò davanti al suo appartamento e si rese conto che non aveva pensato a cosa avrebbe dovuto dire a Ethan quando lui gli avrebbe senz'altro chiesto delle spiegazioni riguardo al giorno prima durante il processo a Daniel. Prese un bel respiro a aprì la porta nella speranza di non trovare nessuno ma si sbaglio. Seduto sul divanetto c'era proprio Ethan. Quando la vide si alzò e le andò incontro abbracciandola, al contrario di quanto che Cassie si sarebbe aspettata.
– Scusami non... – cercò di dire il ragazzo mentre le sue mani scivolavano via da lei. Si stava sicuramente giustificando per quel suo gesto avventato ma a Cassie non diede fastidio quindi sorrise e gli mise una mano sulla spalla.
– Avevo bisogno di un abbraccio.
Ethan arrossì leggermente – Ho preparato qualcosa da mangiare nel caso ti avessero lasciata morta di fame.
Cassie guardò in direzione della cucina e vide la tavola apparecchiata con al centro un vaso pieno di margherite bianche.
– Ti ringrazio ma ho un po' di cose da fare. Dovrei parlare con mio fratello e...
– Puoi anche riposarti allora – la interruppe lui – Io e Morgan dobbiamo andare a sbrigare delle cose.
– Da quando tu e Morgan sbrigate delle cose insieme?
Ethan sembrava nervoso, come se le stesse mentendo su qualcosa, ma non le importava. Quella era l'occasione adatta per mettere in atto il piano che si era prefissata la notte precedente.
– Si è fatto tardi – disse Ethan guardando il cellulare – Riposati e soprattutto fai una doccia!
– Puzzo così tanto?
Ethan sorrise – Non è per quello ma chissà chi è stato la dentro prima di te. Magari un lupo vagabondo o un vampiro sporco del sangue della sua preda.
Quell'affermazione le fece venire ancora di più la voglia di rimanere sotto la doccia per ore e ore. Annuì e si diresse verso la sua stanza.
– Cassie – la chiamò Ethan prima di uscire di casa. Cassie si voltò e Ethan si avvicinò un po' a lei – Quello che ti ha detto Nathan due notti fa è vero – sussurrò – Pensavo davvero di essere innamorato di te – disse tutto d'un fiato. Le aveva appena confessato i sentimenti ma era lei quella che si stava agitando – Però adesso è tutto okay – disse con un sorriso.
– Che significa?
Ethan le accarezzò dolcemente la guancia – Non faccio per te e tu non fai per me.
– Non ti seguo...
– E invece si – disse lui serio – Non è a me che appartieni.
Il cuore di Cassie saltò un battito. Tutte le sue supposizioni, il fatto che Ethan sembrava un po' troppo gentile con lei, che si arrabbiasse tanto quando lei si preoccupava per Nathan... Non si era mai sbagliata sui sentimenti di Ethan, anche se avrebbe tanto voluto sbagliarsi.
Per tutto quel tempo aveva cercato di non pensarci e aveva sperato che fosse solo una sua impressione ma Ethan le aveva appena dato la conferma che era davvero così, che lui l'amava o che fino a poco tempo prima era così.
Ethan era un ragazzo d'oro. C'era quando Nate era andato via e lei era caduta in uno stato quasi depressivo, era rimasto al suo fianco nonostante i suoi sentimenti.
– Oh Ethan... – Gli prese la testa tra le mani e avvicinò la fronte alla sua – Scusami tanto, scusa! Per tutti questi mesi io non ho fatto altro che struggermi per Nate senza rendermi conto che tu in realtà...
– Ti amavo – concluse lui al suo posto. Ethan le sorrise, un sorriso diverso da quelli che le riservava di solito – Non fa nulla Cassie. Sapevo fin dal principio a cosa sarei andato incontro. Però non mi pento di nulla.
– Ethan...
– No, fammi parlare – disse allontanandosi un po' da lei. Non era stato per nulla brusco, era stato un gesto delicato – Non mi pento di aver provato quello che ho provato e non mi pento di essere stato al tuo fianco. Tu avevi bisogno di me e anche io, in un certo senso, avevo bisogno di te. Diciamo che mi hai un po' migliorato.
Cassie sorrise. Sembrava davvero molto diverso dal ragazzo che aveva conosciuto a palazzo quando era arrivata – Io tengo a te e sarò sempre qui se avrai bisogno.
– La stessa cosa vale per me – Guardò nuovamente il cellulare – Adesso devo andare. Tuo fratello mi sta tartassando di telefonate! – Si richiuse la zip della felpa e uscì di casa.
Non si aspettava una confessione simile. Non è a me che appartieni, le aveva detto, e lei non era stata capace di rispondere perché forse, in un certo senso, si era convinta anche lei del fatto che forse la maledizione era vera e che lei era davvero destinata a stare con Nathan.
L'idea era assurda. Se avessero avuto un futuro insieme, perché non riuscivano nemmeno ad andare d'accordo?
Sospirò e andò nella sua stanza. Era inutile farsi mille domande, prima doveva darsi una ripulita e poi avrebbe fatto quello che doveva fare.

La Cacciatrice Ibrida 2Where stories live. Discover now