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Il giudice si alzò un po' e si avvicinò – Sei sicura di quello che stai dicendo? – le disse a voce bassa.
– Sicurissima – rispose lei tentando di sembrare il meno nervosa possibile.
L'uomo annuì e batté di nuovo quel martelletto – Silenzio! Silenzio!
Quando nella stanza si ristabilì la calma, Cassie guardò di nuovo la folla. Sembrava tutto com'era prima, ma guardando attentamente notò che Ethan non c'era più. Voleva guardare oltre la folla, vicino alla porta, per controllare se Nathan lo aveva seguito, ma non lo fece.
– In base a quello che ha appena detto la signorina Winkler, credo che le cose siano andate diversamente da quanto è stato riferito – Poi l'uomo si girò verso di lei. Il suo sguardo era meno duro di prima e guardandolo capì che non era un umano e non era neanche una sola razza ma tutte e quattro messe insieme. Un ibrido.
A quel punto Cassie avrebbe voluto chiedere perché provava così tanto disprezzo per gli ibridi se lui stesso lo era. Ma non era né il momento né il luogo adatto per discuterne.
– Vuole raccontarci come sono andate le cose?
Cassie si schiarì la voce – Eravamo andati a fare una passeggiata. Era stata una mattinata un po' particolare...
– Come mai?
– Non credo sia rilevante – disse Morgan. Cassie si stupì del fatto che aveva preso la parola ma gliene fu grata.
Il giudice sorrise e si voltò verso Cassie – Continui.
– Come dicevo, era stata una mattinata un po' particolare. Ho chiesto a Daniel se voleva fare una passeggiata con me.
– Nel cuore della notte?
– Non riuscivo a dormire – Il giudice annuì, evidentemente scettico, e lei continuò il suo racconto – Abbiamo camminato per un po' ma poi mi sono voluta fermare. Daniel mi ha detto che non aveva senso tornare così presto, che ormai potevamo proseguire e fare una passeggiata nel bosco ma io non ho voluto.
– E lui ti ha aggredita?
– No – rispose secca – Abbiamo iniziato a discutere e io ho tirato fuori alcune cose successe in passato. E...
– E...?
Cassie guardò Morgan. Sembrava davvero preoccupato. La sua storia sembrava davvero inventata?
Poi si voltò verso il giudice – E l'ho colpito – L'uomo spalancò gli occhi.
– Tu hai colpito un ragazzone come lui? Capisco la forza degli ibridi ma Monroe è abbastanza impostato. Non hai pensato che avresti potuto scatenare una brutta reazione in lui? Soprattutto di sera? Quando i vampiri hanno maggiore probabilità di trasformarsi?
– No, non ci avevo pensato.
– E che ruolo hanno avuto Nathaniel White, Robert White e Ethan Wood in questa vicenda?
– Nessuno. Ci hanno visti litigare e Daniel si è preso la colpa perché pensava che avrei avuto dei guai se si fosse saputo che la figli illegittima di John Winkler aveva quasi picchiato un cacciatore.
Il giudice la guardò. Non sembrava abbastanza convinto di quello che Cassie aveva raccontato. Sospirò e batté il martello, un colpo secco e decisivo, proprio come la sentenza.
– Stando alla testimonianza della signorina Winkler dichiaro Daniel Monroe non colpevole e condanno la signorina Winkler a scontare una notte in prigione per aver aggredito un cacciatore e dato falsa testimonianza.
– Una notte in prigione? – ripeté Morgan – Non è accettabile! Ha confessato, ha fatto liberare Daniel...
– Ha detto delle menzogne ed è andata contro la legge. Una notte è abbordabile, poteva andare peggio – rispose il giudice – Potete lasciare il ragazzo.
Cassie lo guardò, per la prima volta da quando erano entrati. Aveva il viso stanco e i capelli arruffati ma sembrava davvero felice di essere stato liberato. Gli sorrise e lui ricambiò. Poco dopo le guardie lo scortarono fuori e man mano tutta la gente li seguì.
– Io non so cosa ti abbia indotta a raccontare una cosa del genere ma spero che non ti si ritorcerà contro.
Si voltò a guardare il giudice – Non mi ha creduta.
L'uomo sorrise – La tua storia faceva acqua da tutte le parti.
– Eppure non ha condannato Daniel.
– Qualunque cosa sia successa quella notte, sono sicuro che quel ragazzo non aveva intenzione di farti del male di sua spontanea volontà.
– E lei come fa a dirlo?
Rimase in silenzio – Vai dai tuoi cari, ti stanno aspettando.
Cassie si voltò verso la porta e vide Morgan, Cameron, Maia e Robert che la stavano guardando. Si voltò verso il giudice – Grazie – Si alzò e andò incontro ai suoi cari, come li aveva definiti il giudice.
Era felice che Daniel era libero e una notte in cella non sarebbe stata nulla. O almeno così sperava.

La Cacciatrice Ibrida 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora