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Cassie sapeva che Nathan avrebbe mollato quel tizio e avrebbe combattuto al suo fianco. Lo aveva capito nell'esatto momento in cui due vampiri erano apparsi dal nulla e avevano iniziato ad accerchiarla.
Le era quasi sembrato di sentire Nathan sussurrare il suo nome e, poco prima che potesse voltarsi per controllare, lui era già al suo fianco con la katana in mano.
La katana. Quella spada le fece tornare in mente l'incubo di quella notte e stava quasi lasciando che la paura prendesse il sopravvento. Nathan si voltò e la guardò negli occhi – Concentrati – le disse a voce bassissima, in modo che solo lei potesse sentirlo. Poi lo sguardo del ragazzo tornò sui vampiri. Erano sempre più numerosi e adesso avevano creato una specie di muro tra loro impenetrabile.
Avrebbe dovuto perdersi d'animo, preoccuparsi del fatto che probabilmente non ne sarebbe uscita viva, ma la presenza di Nate la faceva stare tranquilla. Aveva la sensazione che se la sarebbero cavata, anche stavolta. Nel caso contrario, sarebbero morti, insieme.
Guardò i vampiri, uno per uno, e non ci volle molto prima che notasse che avevano tutti uno strano sguardo, lo stesso che aveva Daniel quando aveva tentato di aggredirla. Aveva visto dei vampiri cedere alla tentazione di bere sangue, ma non avevano lo stesso aspetto di quelli che si ritrovava davanti. Il loro corpo era la ma la loro mente sembrava altrove e il loro sguardo non era fisso su di loro ma perso nel nulla.
– Sono stati soggiogati – disse Nathan. Non capiva se stesse parlando con sé stesso o con lei. Cassie avrebbe voluto voltarsi, guardarlo e trovare ancora un po' di rassicurazione nel suo sguardo, ma non poteva abbassare lo sguardo, non in quel momento.
Si concentrò sui vampiri nella speranza di trovare un modo per attaccare. Attendeva che loro facessero qualcosa, qualunque cosa, in modo che avrebbe capito cosa fare. Ma loro erano la, immobili, con quel loro sguardo vacuo e inquietante.
– Penso che stanno aspettando che li attacchiamo – disse.
Con la coda dell'occhio vide che Nathan stava annuendo – E allora attacchiamoli.
– Non pensi che siano un po' troppi? Noi siamo soltanto...
– Dovresti avere più fiducia in te stessa – e, a giudicare dal tono in cui parlò, stava sicuramente sorridendo – Attacchiamo al mio tre.
– Va bene – Sospirò e si mise in posizione. Attendeva che Nathan iniziasse a contare ma lui era rimasto in silenzio. Un attimo dopo l'aveva attirata al suo fianco.
– Nate i vampiri...
Lui le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e la baciò. Fu un bacio veloce e a fior di labbra ma Cassie capì che non era quello che Nathan voleva davvero, che avrebbe voluto un vero bacio, e anche lei avrebbe voluti.
Quando si staccarono lei lo guardò sbalordito e lui le sorrise e tornò senza dire nulla – Pronta? – disse brandendo nuovamente la sua katana.
Era ancora un po' scossa per quello che era appena successo ma prese un gran respiro e si preparò ad attaccare – Pronta.
– Uno – Prese la freccia e la posizionò sull'arco – Due – Il cuore le batteva a mille per via di quel bacio ma doveva concentrarsi sui vampiri – Tre.
Scoccò la freccia e colpì un vampiro che cadde per terra. Tutti gli altri iniziarono a correre nella loro direzione. Cassie iniziò a scoccare frecce a caso, colpendo sempre qualcuno. Non tutte arrivavano al cuore ma riusciva a colpire i punti deboli dei vampiri e metterli al tappeto, almeno per qualche minuto.
A un certo punto dei vampiri l'accerchiarono e non vide più Nathan. Colpì un paio di loro e, quando tentò di prendere un'altra freccia, si accorse che erano finite. Prese un pugnale dallo stivale, lo stesso con cui aveva quasi ferito Nathan quella mattina, e iniziò a colpire i vampiri dritti al cuore.
I coltelli non erano la sua specialità e neanche gli attacchi ravvicinati. Inoltre non erano un'ottima arma per uccidere un vampiro, ma non aveva altro con sé. Quella mattina non aveva avuto tempo per passare dall'armeria del palazzo, quindi si era dovuta accontentare di ciò che aveva con sé.
Una vampira la prese alle spalle e le mise un braccio intorno alla gola. Cassie cercò di liberarsi ma la vampira stringeva sempre di più. Si sentiva soffocare e non sapeva più cosa fare.
Gran parte dei vampiri giacevano per terra morti o feriti. Spostò lo sguardo e vide Nate. Alcuni vampiri lo stavano marcando stretto e lui sembrava esausto, quasi senza forze. Uno di loro gli si stava avvicinando da dietro ma lui era troppo occupato per accorgersene.
– No – tentò di urlare ma la presa della vampira era troppo forte. In un attimo le tornarono in mente i ricordi di quel brutto incubo. Il vampiro era sempre più vicino a Nathan e adesso che lo guardava meglio, Cassie notò che stava brandendo una spada. Avrebbe potuto trapassarlo e ucciderlo e lei avrebbe assistito alla sua morte.
Il vampiro alzò la spada e si preparò – No! – urlò lei. Chissà come, riuscì a liberarsi dalla presa della donna e corse verso di Nathan. Lui non si accorse di nulla. Era ancora intento a combattere ignaro di quello che stava per succedergli.
Quando Cassie gli si avvicinò lui alzò lo sguardo – Che cosa stai facendo? – le urlò, ma lei era diretta alle sue spalle.
Si avventò sul vampiro e lo buttò per terra con una forza così incredibile che si stupì anche lei. Lo disarmò e brandì la sua stessa arma per ucciderlo. Una rabbia ceca le stava annebbiando la mente. Quell'essere aveva tentato di uccidere Nathan e avrebbe pagato per questo.
Affondò la spada nel suo cuore e pochi secondi dopo il vampiro divenne cenere. Lasciò cadere la spada e rimase in ginocchia ancora incredula per quello che aveva fatto. I vampiri non si dissolvevano così in fretta se venivano colpiti con una spada.
– Cassie! – alzò lo sguardo e vide Ethan che correva nella sua direzione – Mi avete fatto prendere un colpo! Pensavo che non sareste sopravvissuti! – ammise il ragazzo.
Cassie si alzò ripulendosi le mani sporche di sangue sulla tenuta da battaglia – Dovresti avere più fiducia in noi – Si voltò in cerca dell'approvazione di Nathan, ma lo sguardo del ragazzo era altrove e, probabilmente, anche la sua mente. Cassie avrebbe tanto voluto sapere a cosa stava pensando ma purtroppo non era possibile e sotto un certo punto di vista, forse, era meglio così.

La Cacciatrice Ibrida 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora