YOU'LL LOVE THE DEVIL//JB.

By antoniauu

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Lei Skyler Blue Braun, ragazza bellissima, popolare, testarda, ma dolce allo stesso tempo. Lui Justin Drew Bi... More

capitolo 1
capitolo 2
capitolo 3
capitolo 4
capitolo 5
capitolo 6
capitolo 7
capitolo 8
capitolo 9
capitolo 10
capitolo 11
capitolo 12
capitolo 13
capitolo 14
capitolo 15
Scusate
capitolo 16
capitolo 17
capitolo 18
capitolo 19
capitolo 20
capitolo 21
capitolo 22
capitolo 23
capitolo 24
capitolo 26
Giochino...
capitolo 27
Altro giochino...
capitolo 28
capitolo 29
capitolo 30
capitolo 31
capitolo 32
capitolo 33
capitolo 34
capitolo 35
capitolo 36
capitolo 37
capitolo 38
capitolo 39
capitolo 40
capitolo 41
capitolo 41 (2^ parte)
capitolo 42
capitolo 43
capitolo 44
capitolo 45
capitolo 46
capitolo 47

capitolo 25

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By antoniauu

Skyler's pov.

"Vai, Ale!" Dico ridendo.

Alexia sta disperatamente cercando di andare sullo skate e non fa altro che aggrapparsi sempre più al collo di Zayn; tra poco lo soffocherà.

Mi metto meglio seduta sullo skateboard di Justin e continuo a guardare Alexia, ridendo di tanto in tanto.

"Dopo tocca a te." Dice Justin sorridendomi, con un sorriso diabolico.
"Lo so." Gli faccio la linguaccia e ritorno a guardare Alexia e Zayn.

Lei non fa altro che lamentarsi, che non ce la farà mai e robe varie; mentre Zayn non fa altro che incoraggiarla a riprovarci.
È un buon fidanzato, credo.

Si prende sempre cura di lei ed è molto premuroso.

"Basta, basta! Rischio di spezzarmi una gamba!" Ritorno sulla terra, dopo aver cacciato via quei pensieri, e guardo Alexia scendere dallo skate e allontanarsi il più possibile.

"Non lo farò mai più!" Dice incrociando le braccia.
"Ringrazia che ti ho fatto restare sulla pista liscia." Ribatte Zayn, uscendo anche lui dalla pista di skateboarding.

"Mi volevate vedere morta? E tu bastarda! Ridevi come una cogliona!" Rido ancora per la sua affermazione. Mi alzo dalla mia posizione prendendo lo skate.

"Andiamo." Prendo per mano Justin e ci dirigiamo verso la pista liscia.
Metto a terra lo skate e guardo Justin tirarsi su le maniche della maglietta.

"Hai detto che ci sai salire." Dice guardandomi.
Annuisco e cerco di salire sullo skate senza amazzarmi.

Appoggio le mani sulle spalle di Justin, per mantenermi dritta e questa scena mi ricorda molto Londra.
Distolgo quel pensiero, quando Justin mi cinge con le mani in vita.

"Metà del lavoro, fatto." Dice ridendo, facendomi sorridere.

"Adesso ti devi dare la spinta con i piedi e trascinarti dietro lo skate." Sembra facile.

"Non mi lasciare." Dico quando non sento più le sue mani sulla mia vita.
"Sto solo dietro di te." Giro la testa e rischio di cadere.

"Non girare mai più la testa. Perdi l'equilibrio le prime volte." Dice ridendo e reggendomi da dietro.

-

"Ci vediamo domani a scuola." Salutiamo Zayn e Alexia, aspettando che entrino in casa della mia migliore amica.

"Ah, Skyler!" Vengo richiamata da Zayn, che sta rivenendo verso la macchina di Justin.

"Non ho fatto i compiti di latino e sinceramente non mi va di farli. Domani mi passi il libro?" Chiede Zayn.

"Ok. Però questa storia deve finire." Gli dico puntandogli l'indice contro.
"Grazie, a domani." Justin si gira verso di me stranito e io gli sorrido sforzatamente.

"A lui gli fai copiare i compiti e a me? Non mi vuoi fare i compiti di latino, ma agli altri si!" Dice fingendosi offeso.

Ignoro la sua frase e mi sposto sui sedili davanti, cercando di non amazzarmi.

"Non ignorarmi, biondina." Mi dice prendendomi dal braccio e costringendomi a guardarlo.
"Quanto sei bello." Mi porto subito una mano alla bocca, ripensando a quello che ho appena detto.

"Mi freghi ogni volta." Dice premendo le sue labbra sulle mie.

"Ti amo, principessa."
"Anch'io, pervertito." Dico sorridendo e infilando le mani fra i suo capelli.

----

"Vai a prendere due secchi, Sky!" Mi dice Justin da fuori casa sua.

"Dove li metto?" Chiedo tornando da lui, con in mano due secchi rossi.
"Vicino al rubinetto dell'acqua. Si trova sul lato destro del garage." Mi dice indicandomi il luogo.

Vado verso il garage e appoggio un secchio sotto il rubinetto dell'acqua, per poi aprirlo.

Riempo a metà entrambi i secchi e ritorno da Justin, cercando di non amazzarmi.
"Hai preso il cambio, quando siamo passati a casa tua?" Mi chiede aiutandomi con i secchi.

"No, ho preso solo il caricatore. Non credo di sporcarmi così tanto." Dico guardandolo prendere delle spugne e il flacone del sapone.
Ne versa una goccia in entrambi i secchi ed immerge la sua spugna nel secchio, iniziando a girare formando un vortice e molta schiuma.

Faccio lo stesso con la mia spugna e mi dirigo verso la macchina di Justin.
"Tu fai quel lato, e io questo." Mi dice il biondino iniziando a strofinare la sua spugna sul suo lato di macchina.

Seguo tutti i suoi movimenti fino a quando non ho finito.
Rivado verso il secchio pieno di acqua sporca ormai, e sciacquo la spugna. Mi rigiro verso la macchina e mi accorgo di essermi scordata i cerchioni.

Sbuffo ed immergo per la millesima volta la spugna, facendola inzuppata d'acqua.
Vado verso la ruota di dietro e mi piego sulle gambe per poter lavare meglio i cerchioni.

"Attenzione!" Alzo la testa verso Justin, ma vengo subito buttata all'indietro a causa di un forte getto d'acqua.

"Justin!" Urlo più che arrabbiata.

La sua risata si diffonde nell'aria, facendomi innervosire ancora di più.
"Smettila!" Urlo infastidita. Mi sta ancora puntando il getto d'acqua addosso e vorrei tanto ficcargli quel tubo da qualche maledetta parte.

Mi alzo da terra e gli corro incontro, per poi cercare di strappargli il tubo dell'acqua dalle mani.

"Stronzo!" Dico continuando a bagnarlo, dopo aver preso il tubo dalle sue mani.

"Oddio!" Mi blocco all'istante, lasciando cadere il tubo per terra.
Porto una mano sulla tasca posteriore dei miei jeans, tirando fuori il telefono.

Morto. Provo ad accenderlo più volte, senza successo.
"Merda!" Dico arrabbiata. Rivolgo uno sguardo di fuoco a Justin che mi guarda ridendo ancora.

"Dobbiamo metterlo nel riso!" Dico correndo verso la porta di casa sua.
Giro la chiave nella maniglia, facendo scattare la serratura e correndo in cucina in cerca di riso.

"Perché nel riso?" Chiede Justin, entrando in cucina e andando verso una mensola, per poi prendere il barattolo del riso.

Corro subito verso di lui e immergo dentro il barattolo il mio IPhone, pregando con tutta me stessa che funzioni.

"Perché il riso assorbe. Coglione, non hai mai sentito parlare di quegli effetti che fa il riso in Cina!? Lo usano su tutto!" Dico piagnucolando.
"Ci troviamo a Los Angeles, non in Cina." Dice dandomi una pacca sulla spalla.

"Oddio, Justin, questa l'hai fatta grossa." Dico prendendo il telefono e provando ad accenderlo.

"Te ne compro un altro. E poi gli IPhone 5 sono passati di moda." Dice cingendomi in vita da dietro.
"No, tu non hai capito un cazzo. Non me ne fotte niente se è passato di moda! Avevo tutto su quel maledetto cellulare: Twitter, Instagram, Facebook, le mie foto, i miei contatti. Tutto. E poi sai che è una palla spostare i dati di un IPhone." Dico scanzandomi dalla sua presa e guardandolo negli occhi.

"Mi farò perdonare. Ok?" Chiede facendo il labbruccio. Distolgo lo sguardo, altrimenti cederei e gliela darei vinta.

"Non ignorarmi, piccola." Dice baciandomi l'incavo del collo.
"Piccola."

"Piccola." Sa quanto odio quando mi chiama così, ma non gliela do vinta molto facilmente questa volta.

"Oh, smettila. Ne riparliamo in un altro momento. Adesso andiamo a mettere a posto, prima che ritorni uno dei tuoi familiari." Dico uscendo dalla cucina il più velocemente possibile.

Sono molto arrabbiata per ciò che Justin ha combinato, ma è meglio che non ci faccio molto caso altrimenti non so cosa farei...

Svuoto i secchi dell'acqua e li sciacquo con altra acqua; lo stesso faccio con le spugne. Metto tutto nel garage e torno verso la macchina con dei panni di stoffa in mano.

Justin è appena entrato in auto senza maglietta e con lo sportello aperto, porta la macchina in un punto del vialetto dove non possa dare fastidio alle altre vetture.

"Togliti anche tu qualcosa, almeno si asciugano prima." Mi dice scendendo dall'auto e venendomi incontro, prendendo un panno.

Decido di stargli al gioco e per questo mi tolgo la maglietta e i jeans, per poi girarmi verso di lui e catturare la sua attenzione.
"Mi dai qualcosa?" Chiedo facendo gli occhietti dolci.

Il suo pomo d'Adamo fa su e giù alla vista di me in intimo e non posso far altro che essere soddisfatta.

"Vai a prendere una mia maglietta." Dice distogliendo subito lo sguardo.
"Ok." Vado verso la porta, molto lentamente, la apro e salgo di sopra in camera sua.

Prendo una maglietta e dei pantaloncini da basket, per poi indossarli velocemente.

Volgo uno sguardo allo specchio posto nella sua camera e non posso far a meno di notare i miei capelli bagnati.
Faccio una cipolla disordinata con l'elastico che porto sempre al polso e scendo giù, di nuovo verso lui.

Mentre asciugo la macchina con il mio panno, mi fermo a guardarla meglio e proprio in questo momento mi viene in mente un'idea assurda.

"Justin." Richiamo la sua attenzione, fermando i miei movimenti circolari sulla macchina.
"Mh?" Dice ancora concentrato sul suo lavoro.

"Ti vuoi far perdonare?" Gli chiedo guardandolo e finalmente punta il suo sguardo su di me.
"Certo, qualunque cosa." Dice guardandomi.

Adesso giochiamo un pò...

"Bhe...vedi...è così carina..." Dico puntando l'indice su un lato della macchina e trascinando il dito lungo la fiancata.
"No, non lo farai." Dice capendo già le mie intenzioni.

Rido leggermente per poi riportare la mia attenzione sull'auto.
"È così carina, che sarebbe un peccato non provarla." Dico alzando lo sguardo e guardando Justin spalancare gli occhi.

"No, no e poi no. La mia principessa non si tocca." Dice incrociando le braccia.
"Non ero io la tua principessa?" Chiedo facendo il labbruccio.

"Lo sarai sempre. Ma la mia bambina è come una principessa per me e quindi..." Lo sto facendo imbrogliare.
Cerco di mantenere le risate per sembrare seria.

"Niente telefono, se me la fai guidare." Dico guardandolo.
Esita un pò, ma cede facilmente.

"Ok. Però io vengo con te." Dice entrando nel sedile del passeggero.
Vado verso il sedile del conducente e salgo dentro la macchina.

Sono già inserite le chiavi, le avrà lasciate su Justin.

"Gira la chiave e accendi la macchina." Dice appoggiando la testa al sedile.
"Non la distruggo del tutto." Dico ridendo e volgendo uno sguardo a Justin.

"Metti la cintura." Dice indicandomi con un cenno del capo la cinta.
"Subito." Dico ridendo ed afferrando la cinta.

"Adesso, che hai acceso la macchina, piede su quel pedale, metti la prima e spingi leggermente." Dice porgendosi verso di me.
Provo tutte le mosse che ha detto, ricevendo come risultato una spinta alla macchina.

Giro la testa verso Justin. Adesso sono io preoccupata, non più lui.
"Stai tranquilla, devi solo dare più gas." È facile per te...

Provo un'altra volta e la macchina fa qualche piccolo passo.
"Adesso immettiti meglio sul vialetto." Giro di poco il volante e cerco di ritornare dritta.

"Andiamo fuori?" Chiedo guardandolo, quando siamo arrivati a due metri circa dal cancello della sua proprietà.
"Col cavolo! Adesso fai retromarcia, per oggi abbiamo finito." Dice ridendo.

"Non sono andata così male!" Dico sbuffando e mettendo la retromarcia, sempre con le sue indicazioni.

"Stavi per prendere sotto uno dei vasi di mia madre nel vialetto!" Dice continuando a ridere.
"Stavo...ma adesso è tutto apposto." Dico ridacchiando e cercando di non distrarmi troppo.

"Perfetto. Adesso, visto che sei più che asciutta, credo che ti dovrei riaccompagnare a casa tua, altrimenti i tuoi iniziano ad insospettirsi..." Dice alzando un sopracciglio e ridendo.

"Sì, andiamo, sono già le otto meno dieci e domani c'è scuola." Dico rimettendomi al volante.
"Hey, hey, hey. Non hai capito niente, mi vuoi far sequestrare la macchina? Se ti becca la polizia ci fa nuovi, nuovi." Dice Justin.

"Va bene." Sbuffo scendendo dalla macchina e dirigendomi verso il sedile del passeggero.
"Non prendi le tue cose?" Mi chiede sarcastico.
"Vaffanculo, Justin." Dico entrando in casa, prendendo i vestiti ancora un pò umidi e il telefono morto.

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"Ci sentiamo." Dice baciandomi ancora una volta.
"Mi sciuperai le labbra se continui a baciarmi." Dico ridendo e passando la lingua sulle mie labbra.

"Morirei sulle tue labbra." Dice baciandomi di nuovo.
"Devo andare adesso. A domani." Mi stacco a malincuore dalle sue labbra, per poi entrare dal cancelletto di casa mia.

Apro la porta con le chiavi di casa ed entro, rimanendo però, circondata da un profondo silenzio.

"Heyy. C'è qualcuno?" Chiedo sentendo solo il rumore delle mie vans sul parquet di casa.

"Dobbiamo parlare." Dice mia madre sbucando dalla cucina.
"Oddio! Mamma! Mi hai fatto prendere un colpo!" Dico portandomi una mano sul cuore.

"Io e papà ti dobbiamo parlare." Dice ancora.
"Sono a vostra completa disposizione." Dico facendo un cenno della mano e iniziando a salire le scale.

"Adesso, Sky." La voce di mio padre entra nella stanza, facendomi girare.
"Ok." Dico stranita e seguendoli in salotto.

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SCUSATE PER GLI ERRORI, prometto che un giorno darò un'occhiata a tutta la storia...

Un kiss zuccherato a tuttiiii.
-Antonia.xoxo

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