I simboli del potere (crossov...

By poseidon1999

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L'elmo dell'oscurità di Ade, la folgore olimpica di Zeus e il tridente di Poseidone sono stati rubati. I sem... More

Convocazione divina
Incubi e nuovi compagni
Smistamento e bacchette (parte 1)
Smistamento e bacchette (parte 2)
Mangiamorte
Scuse e spiegazioni
Challenge
Scoperte
Nemici amici
Gauthier Duval
Serpeverde contro Grifondoro
Expecto Patronum
Challenge 2 la vendetta
Ripetizoini di Pozioni
Hogsmede
Amortentia e dolorose rivelazioni
Challenge 3: il ritorno
Natale al Malfoy Manior
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La storia di Serpeverde
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Il covo del Lord
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Dichiarazioni al chiaro di luna
Il ballo di fine anno
Matrimonio
Epilogo - dodici anni dopo
Ringraziamenti

Smistamento e bacchette (parte 3)

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By poseidon1999


Nico Pov

"Draco Lucius Malfoy, ma puoi chiamarmi Draco" rispose lui, altezzoso, mentre io sgranavo gli occhi dallo stupore.

"Draco? Un nome...particolare" mormorai assorto. Il suo nome aveva fatto scattare qualcosa nella mia mente... e se fosse collegato...

"Già, è una tradizione della famiglia di mia madre chiamare i propri discendenti con i nomi delle costellazioni" rispose semplicemente Draco, cominciando a sistemare il suo baule.

"Davvero? Interessante" dissi, alzandomi e cominciando a tirare fuori alcune cose dalla mia valigia mentre la mia mente viaggiava veloce. Poteva essere lui, ma non ne avevo ancora la certezza assoluta...

"Bel tatuaggio" disse il mio compagno di stanza, osservandomi.

"Cosa?" domandai confuso, non avendo sentito la domanda.

"Ho detto che hai un bel tatuaggio sulla schiena. Ha un significato particolare?" domandò lui, osservando le grandi ali nere tatuate sulla mia schiena.

"Grazie, sì hanno un significato particolare. Le ali nere simboleggiano il voler ricordare una persona morta che ti era molto cara" dissi, rialzandomi e poggiando sul comodino due fotografie: la prima ritraeva me e tutti i miei amici al Campo Mezzosangue durante una festa in spiaggia, la seconda, in bianco e nero, raffigurava me, mia madre Maria, mia sorella Bianca e mio padre Ade.

"Mi dispiace. So che è una domanda personale e se vuoi non rispondere: chi è la persona che volevi ricordare con quel tatuaggio?" domandò piano Draco, avvicinandosi.

"Mia sorella, Bianca" dissi osservando la foto della mia famiglia con malinconia.

"Perdonami, non volevo intristirti" si scusò Draco.

"Non fa niente, era solo curiosità" gli sorrisi debolmente, mentre recuperavo la canotta in bagno e finivo di sistemare le mie cose in silenzio. Sentii il mio compagno di stanza andare in bagno e cambiarsi, per poi mettersi a letto. Seguii il suo esempio e mi misi sotto le coperte anch'io, constatando che il letto era veramente comodissimo.

"Buonanotte Nico"

"Buonanotte Draco"


La mattina dopo mi alzai molto presto e, cercando di non svegliare Draco, andai in bagno a lavarmi e vestirmi, per poi prendere la spada e andare fuori per allenarmi. Avevo preso quest'abitudine dopo la fine della guerra contro Gea, mi aiutava a rilassarmi. Uscii il più silenziosamente possibile dalla sala comune ma, non appena uscii in corridoio, non sapevo che strada fare per uscire fuori dal castello. Con un sospiro imboccai il corridoio di destra, sperando di riconoscere la strada che avevamo fatto la sera prima ma, dopo un paio di svolte, mi persi. La mia solita fortuna!
Ok, a mali estremi, estremi rimedi. Controllai che il corridoio fosse deserto, dopodiché le ombre mi circondarono e con un viaggio ombra mi ritrovai fuori nell'immenso parco del castello. Sorrisi soddisfatto e mi inginocchiai, posando una mano sul prato ed evocando tre zombie con cui combattere. I miei tre avversari sorsero dal terreno con ognuno una spada ed uno scudo, mettendosi in posizione. Io sguainai il Ferro dello Stige e cominciai a combattere, mentre i caldi raggi dell'alba illuminavano pian piano il castello. Combattei per non so quanto tempo, schivando ed attaccando i colpi degli zombie, quando una voce mi fece sussultare.

"Nico!" urlò una voce dietro di me ed io di riflesso mi girai velocemente puntando la lama della spada alla gola di Draco.

"Ehi, ci tengo ancora alla mia vita! Abbassa la spada!" disse lui con gli occhi spalancati, la spada a pochissimi millimetri dalla sua gola.

"Se ci tieni allora evita di arrivarmi alle spalle mentre sto combattendo" risposi ridendo alla sua faccia buffa mentre rinfoderavo la spada.

"Divertente, di Angelo" sbuffò Draco, incrociando le braccia "Aspetta, ma quelli sono...?" domandò lui spalancando gli occhi alla vista degli zombie.

"Sì Malfoy, sono zombie" risposi cercando di non scoppiare a ridergli nuovamente in faccia "Potete andare, grazie" dissi rivolto agli zombie e quelli, con un piccolo inchino, si dissolsero.

"Ok, ora le ho viste" mormorò Draco facendo saettare lo sguardo da me al punto in cui c'erano prima gli zombie.

"Comunque, perché sei venuto a chiamarmi?" domandai avviandomi verso il castello con Malfoy al seguito.

"Oh, sì! Prima che tu cercassi di uccidermi ero venuto a dirti che la preside vuole vederti nel su ufficio"

"E ti ha detto il motivo?"

"No, ha detto che dovevo accompagnarti nel suo ufficio. Dice che deve dire una cosa importante a te e ai tuoi amici" rispose Draco, stringendosi nelle spalle, mentre entravamo nel castello.

"Fantastico. Faccio un salto nel dormitorio a farmi una doccia" dissi sarcastico.

"Ti conviene e dovresti metterti anche la divisa della scuola"

"Meraviglioso! Non è che mi accompagneresti? Prima mi sono perso"

"Scusa, ma se prima ti sei perso, come diavolo hai fatto ad uscire?" domandò lui perplesso mentre imboccavamo la strada per i sotterranei.

"Viaggio-ombra" risposi semplicemente.

"Viaggio-ombra? Che cosa sarebbe, un potere speciale di voi semidei?"

"Quasi. Il viaggio-ombra è un potere dei figli di Ade, dio degli Inferi, ed è come...una specie di teletrasporto. Le ombre mi avvolgono, penso al posto in cui voglio andare e quelle mi trasportano lì" spiegai a Draco, mentre svoltavamo nell'ennesimo corridoio.

"Assomiglia alla Smaterializzazione. Ma non ci si può materializzare o smaterializzare nel castello di Hogwarts" disse lui, osservandomi stupito, mentre io mi stringevo nelle spalle.

"Cobra nero" dissi, una volta arrivati all'entrata del dormitorio. Mi fiondai subito nella camera e mi feci una doccia veloce, dopodiché indossai la divisa. L'unica cosa che non riuscii a indossare era la cravatta, ma non avevo più tempo, così me la misi attorno al collo, allacciai la spada in vita e ritornai nella sala comune dove Draco mi aspettava seduto sul divano di fronte al camino.

"Finalmente! Ma come ti sei messo la cravatta?" disse osservandola stupito.

"Lasciamo perdere, ci ho provato in tutti i modi ma non riesco ad allacciarla!" sbottai fulminando la cravatta.

"Ci penso io" disse Malfoy, tirando fuori la bacchetta, puntandola al capo incriminato e, con un leggero tocco, la cravatta si annodò perfettamente al mio collo.

"Devi insegnarmi questo trucchetto" dissi stupito, mentre seguivo Draco fuori dal dormitorio.

"Per il momento ti insegno la strada per il dormitorio e l'ufficio della McGranitt. Muoviti" rispose lui con un ghigno mentre io sbuffavo. Cinque minuti dopo eravamo di fronte ad un grande grifone il quale era a guardia dell'ufficio della preside, a quanto mi disse Draco. Davanti ad esso c'erano già Frank ed Annabeth accompagnati da un Corvonero biondo ed allampanato, mentre tutti gli altri stavano arrivando in quel momento accompagnati da un Grifondoro della nostra età con in braccio un bambino di non più di due anni. Non appena arrivò di fronte al grifone tutte le ragazze fecero capannello intorno a lui per vedere meglio il piccolino, il quale sembrava contento di tutte quelle attenzioni.

"Abbiamo perso le ragazze" sbuffò Percy, scocciato osservando il ragazzo col bambino e... Per Ade, era identico a Percy! Stessi capelli neri ribelli e stessi occhi verdi, se non fosse stato per gli occhiali del ragazzo lui e Percy potevano essere gemelli.

"Beh, è carino" disse Will mettendosi al mio fianco dandomi un leggero bacio sulla guancia.

"Solace, non ti ci mettere pure tu" borbottò Jason, contrariato.

"Gelosi, eh?" domandai scoppiando a ridere seguito a ruota da Will.

"Gelosi? Noi? Ma fammi il piacere!" esclamarono Jason e Percy all'unisono.

"Naa, non lo siete" commentò sarcastico Draco, mentre Will, Jason e Percy si giravano verso di lui.

"Ragazzi, lui è Draco Malfoy, il mio compagno di stanza. Draco loro sono Jason, figlio di Giove, Percy, figlio di Poseidone e Will, figlio d'Apollo" li presentai.

"Piacere" rispose il mio compagno di stanza stringendo la mano agli altri "Credo che dovreste richiamare le vostre fidanzate. La McGranitt vi sta aspettando"

"Come se fosse possibile, sono completamente prese dal bambino" disse Jason con fare ovvio.

"Potter, sempre al centro dell'attenzione?" disse Draco con voce strascicata e strafottente, mentre il ragazzo col bambino si girava nella sua direzione senza più sorridere.

"Sei sempre così gentile Malfoy, o sono io che sono fortunato?" gli rispose per le rime Potter.

"Sei tu che sei fortunato. Se hai finito di ricevere complimenti, la McGranitt li sta aspettando"

"E da quando ti importa qualcosa degli altri?" disse Potter sarcastico.

"Non sono affari tuoi, vero Potter?"

"Adesso basta! Diteci la parola d'ordine per entrare nell'ufficio della preside e finitela di litigare" esclamò Rachel mettendosi tra Malfoy e Potter.

"Bacchette di liquirizia, questa è la parola d'ordine" disse Draco, per poi voltarsi e andarsene con aria altezzosa, seguito poi da Potter e dal ragazzo di Corvonero.

"Che caratterino" disse sarcastica Hazel mentre salivamo la scala a chiocciola della preside, entrando nel suo ufficio. Era un ampio ufficio circolare con le pareti tappezzate di centinaia di quadri, dove le persone dipinte si muovevano e ci osservavano curiosi. La preside sedeva rigida dietro la sua scrivania e parlava piano con un anziano mago dai capelli d'argento e dagli occhi di un azzurro talmente chiaro da sembrare bianco.

"Benvenuti, semidei. Permette che vi presenti il signor Olivander, il miglior fabbricante di bacchette del mondo magico" disse la preside indicando l'uomo al suo fianco, che fece un leggero cenno con la testa a mo' di saluto "Ho chiesto al signor Olivander di fabbricare per voi delle bacchette basate sui vostri poteri divini. Con esse potrete svolgere qualunque tipo di incantesimo e potrebbero sempre tornarvi utili nella vostra missione"

"Grazie preside" disse Annabeth riconoscente mentre il sig. Olivander, con un leggero movimento della sua bacchetta, fece comparire sulla scrivania dieci scatole strette e lunghe contenenti le nostre nuove bacchette.

"Signorina McClean" disse Olivander con voce gracchiante mentre Piper si avvicinava "Per voi che siete figlia di Afrodite ho scelto una bacchetta di legno di rosa con un'anima di crine di unicorno" continuò il mago porgendo la bacchetta a Piper, che emise delle lievi scintille dorate.

"Signor Valdez, per voi figlio di Efesto, ho scelto una bacchetta di sanguinella e piuma di fenice" disse consegnando la bacchetta a Leo.

"Signorina Levesque, figlia di Plutone, per voi una bacchetta di abete e pima di fenice" continuò il fabbricante. A Jason fu assegnata una bacchetta di prugnolo e corda di cuore di drago, a Percy una di olmo e piuma di fenice, ad Annabeth una di ebano e crine di unicorno, a Rachel una di pino e piuma di fenice, a Franck una di quercia e corda di cuore di drago, a Will una di acero e crine di unicorno.

"E infine al signor di Angelo, figlio di Ade, una becchetta di cipresso e corda di cuore di drago" concluse Olivander porgendomi una bacchetta di lucido legno scuro con dei piccoli intarsi sull'impugnatura.

"Molto bene, potete andare nella Sala Grande per la colazione e la consegna degli orari. Buona giornata" ci congedò la McGranitt. Non appena uscimmo dall'ufficio cominciammo a parlare delle nostre nuove bacchette e a raccontarci delle nostre sale comuni. Io sorrisi e presi per mano Will, avviandoci verso la sala.

"Sei sexy con questo cravattino, lo sai?" sussurrò Will al mio orecchio mentre io sorridevo.

"Anche tu Will, il rosso e l'oro sono proprio i tuoi colori" sussurrai a mia volta, con un ghigno, passando una mano sulla sua cravatta "Non vedo l'ora di essere da soli, così da potertela togliere"

"Anche io, ma credo che dovremmo aspettare" brontolò Will con un piccolo broncio. Io risi e gli diedi un leggero bacio, sentendolo sorridere e approfondire il contatto.

"Ragazzi, non per disturbare, ma siamo arrivati" disse Hazel con un sorriso, abbracciata a Frank. Ci staccammo controvoglia ma rimanemmo comunque abbracciati.

"Scusa, perché se lei vi interrompe mentre vi baciate non le dici niente mentre se lo faccio io vuoi uccidermi?" domandò Leo incrociando le braccia al petto mentre gli altri ridevano.

"Si dà il caso che sia mia sorella e le voglio bene, e perché tu sei un folletto insopportabile quindi ti conviene sparire prima che mi arrabbi" dissi scocciato, mentre Will, per sicurezza, mi stringeva più forte a sé prima che potessi uccidere Valdez.

"Sai che ti dico? Vado a fare colazione" disse Leo dileguandosi mentre scoppiavamo a ridere ed entrammo nella sala. Salutai gli altri e andai a sedermi al tavolo dei Serpeverde vicino a Draco.

"Ehi" lo salutai, servandomi del caffè.

"Ehi, che voleva la McGranitt?" domandò curioso, mangiando una briches.

"Ci ha consegnato delle bacchette" dissi scrollando le spalle mentre estraevo la mia e gliela mostravo.

"Wow, forte" commentò Malfoy osservandola "Di cos'è fatta?"

"Cipresso e corda di cuore di drago" dissi mentre lui me la riconsegnava "La tua?"

"Biancospino e crine di unicorno" rispose lui, orgoglioso "Tieni, questo è l'orario delle lezioni" consegnandomi il foglio dell'orario.

"Storia della Magia, Trasfigurazione due ore, Incantesimi e Pozioni due ore" lessi perplesso "E le facciamo tutte con i Grifondoro"

"Magnifico!" sbottò Draco sarcastico, bevendo il suo tè.

"Si può sapere che hai contro i Grifondoro?" domandai cercando di capirci qualcosa.

"Grifondoro e Serpeverde sono le due case più forti della scuola e tra di loro non è mai corso buon sangue. E poi tra loro c'è anche... San Potter" disse facendo una smorfia al nome di Potter.

"Non ti è simpatico, eh?"

"No, per niente. Siamo sempre stati nemici, fin dal giorno in cui abbiamo cominciato Hogwarts al primo anno"

"Capisco" dissi mentre una campanella cominciava a suonare.

"Ci conviene andare. Storia della Magia. Penso che il professore ti piacerà" disse sarcastico, cominciando ad avviarsi all'uscita della sala.

"Perché?"

"Beh, è un fantasma. Sarai sicuramente il suo preferito" ghignò Draco, avviandosi all'aula di Storia della Magia.

"Stai scherzando, vero?" dissi scioccato mentre Draco se la rideva di gusto nel vedere la mia faccia. Sarà una lunga giornata, poco ma sicuro.

N.A.

Ciao bella gente, cosa ne pensate della della storia? Vi piace?

Spero di sì, cmq ci si vede al prossimo capitolo dal punto di vistra di Draco.

Un bacio,

Poseidon1999

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