YOU'LL LOVE THE DEVIL//JB.

By antoniauu

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Lei Skyler Blue Braun, ragazza bellissima, popolare, testarda, ma dolce allo stesso tempo. Lui Justin Drew Bi... More

capitolo 1
capitolo 2
capitolo 3
capitolo 4
capitolo 5
capitolo 6
capitolo 7
capitolo 8
capitolo 9
capitolo 10
capitolo 11
capitolo 12
capitolo 13
capitolo 15
Scusate
capitolo 16
capitolo 17
capitolo 18
capitolo 19
capitolo 20
capitolo 21
capitolo 22
capitolo 23
capitolo 24
capitolo 25
capitolo 26
Giochino...
capitolo 27
Altro giochino...
capitolo 28
capitolo 29
capitolo 30
capitolo 31
capitolo 32
capitolo 33
capitolo 34
capitolo 35
capitolo 36
capitolo 37
capitolo 38
capitolo 39
capitolo 40
capitolo 41
capitolo 41 (2^ parte)
capitolo 42
capitolo 43
capitolo 44
capitolo 45
capitolo 46
capitolo 47

capitolo 14

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By antoniauu


Skyler's pov.

Vengo svegliata dalla suoneria del mio telefono.

"Mh, pronto?" Guardo l'orario della sveglia, che sta sul comodino, e spero, che la persona che mi abbia svegliato alla 6:00 del mattino, di domenica, abbia una giusta motivazione.

"Sei pronta!?" Allontano subito il telefono dal mio orecchio.

"Cazzo, Justin! Smettila di urlare!" Adesso, sono io che sto urlando...

"Buongiorno anche a te, principessa."

"Vaffanculo anche a te, maniaco." Appoggio la schiena alla tastiera del letto, socchiudendo gli occhi.

"Ti sei scordata sexy."
"Hai ragione."
"Oppure, maniaco erotico."
"Sisi. Adesso basta. Potrei avere una spiegazione, del perché mi hai svegliata alle 6:00!?" Dico in un tono disperato e di lamento.

"Ti volevo solo avvisare che stavo venendo a prenderti."
"E dove andiamo?" Non ci sto capendo più niente.

"Non ti ricordi? Mettiti il costume di ieri, che fra 5 minuti sono casa tua."

Non mi da il tempo di ribattere o anche salutare, che subito chiude la chiamata.

Mi alzo velocemente dal letto ed infilo il costume nuovo, poi corro in bagno e mi lavo faccia e denti.

Metto solo un filo di matita nera e vado a scegliere dei vestiti decenti.

Non è caldissimo fuori, però quando l'aria si riscalda si sta bene anche con una maglietta a maniche corte.

Metto una gonna di jeans un pò troppo corta, una canottiera bianca e una felpa nera da sopra.

Le scarpe: non so che mettermi.
Prendo le mie vans nere e le indosso.

Scendo le scale con la borsa ed un asciugamano in mano e vedo la porta di casa aperta.

Oh no... papà...

"Papà! Buongiorno!" Gli dico, stampandogli un bacio sulla guancia.

"Lo conosci a questo qui?" Mi chiede puntando un dito su Justin, che sta fuori dalla porta, intimorito.

"Sì, papà. È un mio amico."
"Te lo abbiamo già detto! Niente ragazzi!"
"Ma papà! Fammi vivere un'esperienza come questa a diciassette anni e non a quaranta!"
"Skyler, sai cosa stai dicendo!?"
"Ti prego, papà." Incrocio le dita e faccio il labbruccio. Mio padre ci rinuncia.

"E va bene! Ma quanto riguarda te, signorino, non voglio che me la riporti incinta a casa e con un cuore spezzato. Ok!?" Dice a Justin puntandogli di nuovo un dito contro.

"Non si preoccupi, signore. Non lo farò."

Sono seri?

"Dammi del tu, ormai se ho capito sei mio genero."
"Nono, papà! Siamo solo usciti alcune volte insieme! Non siamo mica fidanzati!" Intervengo, per togliere dall'imbarazzo Justin.

"Meglio così. Potete andare, per me. Anche se non è detto che la prossima volta sia di nuovo un sì! "

Prendo Justin da un braccio e lo trascino fuori casa mia.
Arriviamo davanti la sua macchina e mi ferma.

"Quello...Era t-tuo padre?"
"Sì, perché? Che è successo?" Mi sto preoccupando, per questo mi avvicino, sempre di più, a lui.

"Abbiamo affrontato tuo padre!?"

"Sì, Juss!"
"Allora posso frequentarti senza problemi!"
"Cacchio, sì! Non ci avevo pensato!" Gli salto addosso e allaccio le mie gambe al suo bacino, abbracciandolo.

"Comunque, non mi hai ancora salutato..." Dice sporgendo in fuori le labbra.
Lo bacio a stampo e gli dico:
"Niente baci approfonditi, oggi."
"Perché?" Chiede assumendo un espressione confusa sul volto.

"Mi hai svegliato alle 6!"
"Oh, mi farò perdonare." Mi fa scendere ed entriamo in macchina.

--------

"Mi spieghi dove mi stai portando?" Credo di aver capito dove vuole andare, ma se è così...

"Non ricordi niente?" Si gira per un attimo dalla mia parte e mi sorride.

"Andiamo al bosco?"
"Non sei così stupida come credevo!"
"Vaffanculo!" Gli do uno schiaffo sul braccio e appoggio la testa sul finestrino della macchina.

--------

"Arrivati!"
"Finalmente!"
"Lo sai, che adesso, devi camminare, vero?"
"Sta zitto. Oggi ho messo le vans."

Ci avviamo verso il lago della scorsa volta e credo che le mie ipotesi fossero giuste.

"Non vorrai fare il bagno, lì dentro." Dico guardandolo, anche se lui non mi rivolge affatto attenzione.

"Dai su, spogliati." Si toglie la maglietta e i jeans, rimanendo con addosso solo i boxer.

"Fai il bagno con i boxer?"
"Non vedi che ho portato il costume?" Sto rincoglionita un botto oggi...

Si infila il costume, con sotto ancora i boxer. Contento lui, contenta io.

"Dai su! Non è fredda l'acqua!"
"Noooo, ci sono solo 3 gradi in acqua, vero?"
"Credo 2." Scherza, immergendosi nell'acqua del lago.

"Skyier, non ti mangio mica."
"Ma non mi va di entrare!"
"Muoviti." Tolgo la gonna e la felpa e rimango solo con la canottiera, le scarpe e il costume.

Tolgo anche le scarpe e la canottiera e mi siedo sul bordo del lago.

"Mi fa schifo!" Dico lamentandomi.
"Madonna, Skyler." Si avvicina di più a me e mi prende dalla vita, facendomi immergere nell'acqua.

Rabbrividisco, appena vengo a contatto con l'acqua tiepida.

Abbraccio Justin.
Non so perché, ma mi viene spontaneo.

"Che stai facendo, principessa?" Mi sfotte lui, prendendo le mie gambe e facendole allacciare intorno al suo bacino.

"Mi vuoi bene?" Mi domanda.
"Che razza di domande sono?" Chiedo ridacchiando.
"Tu rispondimi."
"Certo, che te ne voglio." Rispondo, baciandolo sulla guancia.

"Sei mai stata fidanzata?"

Non capisco il senso di queste domande.

"Sì. Tu, invece?"
"Ho chiuso 6 mesi fa, con una relazione." Non so perché, ma ci sono rimasta un pò male.

"Come mai avete chiuso?"
"Mi ha tradito; con il mio migliore amico."
"Ti ha tradito? C-con Zayn?" Chiedo un pò intimorita.

"Nono. Io e Zayn siamo amici da poco; saranno cinque mesi. Mi ha tradito con Christian..." Abbassa lo sguardo e cerca di non posarlo sul mio.

"Champbell?"
"Esatto. Mi ricordo che è venuta da me felicissima. Non capivo il perché di tutta quella felicità. Lei era più grande di me di tre anni, però le volevo bene. Siamo diventati amici e poi abbiamo iniziato a frequentarci sempre di più, fino a quando non abbiamo deciso di provarci.
All'inizio andava tutto bene, poi però abbiamo iniziato a passare sempre meno tempo insieme.
Non me lo scorderò mai. È venuta a casa mia e ha salutato mia madre e mia sorella, poi è venuta da me.
Era incinta.
Non l'ho presa subito bene all'inizio, mi chiedevo come era successo... avevamo sempre usato le giuste protezioni, però secondo lei non avevamo fatto troppa attenzione. Al quarto mese di gravidanza volevo dirlo ai miei, lo sapevano solo Jazzy e Jaxon. Però lei non voleva. Non capivo il perché. Poi, ho iniziato ad insospettirmi. Alla fine, ho capito che non era mio il bambino e l'ho costretta a dirmi la verità e di chi fosse. Ha confermato che non era mio e mi ha detto anche chi fosse il padre. Quando me l'ha detto, ci sono rimasto di merda, però almeno sapevo la verità. L'ho subito lasciata, sono andato dal mio migliore amico e l'ho picchiato il più forte possibile, tanto che gli ho rotto il naso.
Poi, di lei non ne ho saputo più niente. Si è trasferita e ha fatto la miglior cosa. Subito dopo, sono venuto a sapere che aveva fatto un incidente frontale dove ha perso il bambino, mentre lei era in fin di vita... Non sapevo se andarla a trovare, in ospedale, oppure no. Bhe, non ci sono andato e lei è morta un'ora dopo che io, avevo detto agli altri che non sarei andato in ospedale..." Alcune lacrime gli sono scese sulle guance e gliele asciugo velocemente.

"Mi dispiace... non sapevo che tu e Christian eravate...la tua relazione...-"
"Non preoccuparti. Adesso, è meglio se usciamo, stai congelando."

Prima che possa sciogliere il mio abbraccio, lo bacio, ma lui non ricambia.

Mi innervosisco un pò e cerco di fargli cambiare idea, ma mi stacca e mi aiuta ad uscire dall'acqua.

Si sdraia sull' asciugamano, che ha portato, e mi fa segno di avvicinarmi.

"Sai, la amavo veramente." Tira su col naso.

Non so il perché, ma mi fa innervosire questo suo comportamento.

Forse, perché sto iniziando a provare qualcosa di più, che una semplice amicizia?

"Justin-" sospiro e mi metto seduta, rispetto a prima che ero sdraiata affianco a lui. "Perché non cerchi di dimenticarla?"

"Non ci riesco. Mi sento troppo in colpa ogni volta." Gli si rifanno gli occhi lucidi.
"Non piangere." Mi avvicino a lui e mi accocolo sul suo petto, facendo dei piccoli cerchi immaginari, sulla sua pelle.

"Come posso fartela dimenticare?" Chiedo alzando la testa e guardandolo in faccia, dato che la sua espressione non è rivolta a me.

"Non lo so, Sky." Mi ha chiamato Sky.

Non sono più la sua 'Skyier'?

"Non mi hai chiamato con il mio nomignolo." Dico lamentandomi e mettendomi a cavalcioni su di lui.

Mi guarda sbalordito e poi sorride.

"Certo, che ti ho chiamato con il tuo soprannome."
"Non è vero!"
"Sì, Sky." Ribatte lui ridacchiando e prendendomi dai fianchi.

"Smettila, smettila, smettila!" Dico tirandogli piccoli pugni sul petto e poi nascondendo il viso nell'incavo del suo collo.

"Sono Skyier, per te!"
"Ma preferisco Sky!"
"Bugiardo!" Alzo la testa e lo guardo negli occhi.

Posso notare di nuovo l'allegria nei suoi occhi, che fino poco fa erano pieni di tristezza.

"Sarai sempre e solo la mia Skyier."

Si alza col busto e reggendosi sulle mani mi bacia dolcemente.

"Comunque hai ragione." Mi dice baciandomi il collo.

"I-in cosa-a?" Domando cercando di non far sentire molto i miei gemiti, anche se siamo da soli.

"Mh... sono qua con una ragazza stupenda e sexy e non me la dovrei spassare?" Fa lui ridendo e smettendo di baciarmi il collo.

"Oh, ma smettila."
"Dai, andiamo a fare qualche tuffo che abbiamo una domenica piena di cose da fare." Mi fa scendere dalle sue gambe e ci alziamo insieme.

"Ma devo ripetere storia!" Dico fermandomi di scatto e guardandolo.

"Hey! Da quando mi conosci, sei diventata raccomandata per i professori!"

"E perché?"
"Perché sei fidanzata o quasi, con il figlio del preside!" Mi prende la mano e correndo sull'erba, andiamo verso una roccia per i tuffi.

'Sei fidanzata o quasi, con il figlio del preside.'

Non ci posso credere.

--------

"Metti questo sotto, altrimenti mi bagni il sedile." Dice passandomi un asciugamano. Lo piego in quattro e lo metto sotto il mio sedere; tutto questo con lo sguardo attento, di Justin, posato su di me.

"Oh, aspetta, quest' angolo non l'hai coperto bene." Si sporge un pò avanti e mentre sta per spostare l'asciugamano capisco le sue intenzioni e mi sposto, bloccandogli la mano dal polso.

"Brutto pervertito che non sei altro! Non ti azzardare più! Se mi vuoi toccare culo o coscie si deve prima chiedere!"
"E le tette?" Chiede ridendo.
"Mi fai schifo!" Lascio subito la sua mano e mi allontano il più possibile da lui, sghignazzando.

"Oh, piccola, vedrai quanto ti piacerà, quando ti toccherò nello stesso modo in cui vorrei fare adesso." Mette la prima e spinge sul pedale dell'acceleratore, partendo per chissà dove.

-

Scendiamo dalla macchina e mi guardo intorno.

Sistemo meglio le vans ai piedi e giro dalla parte di Justin.

Sono le 11:00 e ho un pò di fame, visto che non ho fatto colazione.

Mi prende per mano, intrecciando le nostra dita, e ci dirigiamo verso un chiosco.

Solo questo piccolo gesto mi fa battere il cuore a mille.

Ovviamente lui è senza maglietta. Indossa solo il costume da bagno. Un pò come me solo che io mi sono rimessa la gonna e la canottiera...

"Hey, Josh!" Dice Justin entrando nel chiosco e salutando un ragazzo dietro il bancone.

"Hola! Guarda un pò chi si vede. Bieber! Da quanto tempo!" Si danno una pacca sulla spalla e in tutto questo, mi sento un pò a disagio.

"Josh, questa è Skyler. Skyler, questo è Josh, un amico di famiglia." Gli stringo la mano, in segno di saluto e gli sorrido.

"Hai trovato qualcun'altra, finalmente." Dice Josh a Justin, facendomi un occhiolino.

"Ci stiamo solo frequentando." Dice dando un'occhiata prima all'amico e poi a me.

"Allora possiamo uscire qualche volta insieme, bambolina." Fa lui sporgendosi un pò verso di me e sorridendomi.

Odio chi si comporta così.

Justin finge un colpo di tosse e alza in aria le nostra dita incrociate, assumendo un'espressione imperiale.

"Ho capito. Non ci proverò, tranquillo. Dai vi offro qualcosa, andatevi a sedere, che vi mando un cameriere."

Justin mi tira verso un divanetto e ci sediamo uno accanto all'altro.

Viene un cameriere e ci chiede cosa vogliamo ordinare.

"Per me un frappè al cioccolato, con panna." Chiede Justin.
"Invece per me uno yogurt dolce, con tutte le schifezze possibili sopra." Dico ridacchiando e facendo ridere anche Justin e il cameriere.

"Porterò subito i vostri ordini." Ci sorride e lo guardo mentre se ne va via.

Nel frattempo il biondino accanto a me, mi tira ancora più vicino a lui facendo appoggiare le mie gambe sopra le sue.

"Sei stanca, principessa?" Mi chiede, spostandomi i capelli dal viso.
"Non tanto." Osservo i suoi lineamenti e li traccio con le dita delle mani.

"Odio quando mi toccano in faccia." Dice lui, assumendo un'espressione di disprezzo.

"Bhe, a me piace invece. E mi piace anche farlo." Noto subito che la sua espressione, da 'imbronciata', diventa subito carica di malizia.

"Cosa piace fare, alla mia Skyier?"

Oddio, cos'ho detto!?

"Mi piace toccarti la faccia! Non mi piace in quel senso! Ce... Oddio che figura!" Nascondo velocemente il viso nell'incavo del suo collo, prima che mi possa vedere diventare rossa come un pomodoro.

"Sisi. Vai convinta, amore." Fa lui ridacchiando e lasciandomi un bacio sulla testa.

Arriva il cameriere di prima e lascia i nostri ordini sul tavolino di fronte a noi.

"Su, hai fatto il tuo lavoro, adesso sparisci!" Dice Justin, incenerendolo con lo sguardo.

Il cameriere se ne va subito, senza dire una parola.

"Perché l'hai cacciato in quel modo?" Chiedo guardandolo negli occhi.

"Perché ti stava fissando le gambe." Fa lui scocciato, togliendo le mie gambe dalle sue.

Solo ora mi ricordo di avere una minigonna che a malapena copre qualcosa.

"Oddio." Dico guardandolo.
"Già." Fa lui ridacchiando.
"Adesso mangia il tuo yogurt, va."

Guardo lo yogurt e vedo che hanno fatto come avevo chiesto.

Tutte le caramelle possibili e immaginabili stanno dentro, cereali di tutti i tipi e anche qualche marshmallow.

Ne prendo una cucchiata e lo mangio velocemente.

"È buono?" Mi chiede Justin guardandomi e ridendo.

"Che c'è?" Seguo con lo sguardo dove va a finire il suo e capisco di essermi sporcata proprio sopra le tette.

"Pulisco io?" Fa lui avvicinandosi.
"No, grazie. Lo so fare da sola." Prendo un fazzoletto e mi pulisco velocemente.

Dalla porta d'entrata entra un gruppo di ragazzini. Avranno circa 14-15 anni.

Riceviamo qualche occhiatina veloce e poi vanno a sedersi ad una tavolinata, con la visuale puntata su di noi.

Perfetto... ci volevano solo i ragazzini pervertiti adesso...

Mi ricordano molto la mia vecchia comitiva... ogni domenica facevamo colazione insieme...

Justin mi stringe un pò di più a se ed io continuo a mangiare il mio yogurt.

"Vuoi un pò?" Mi chiede Justin, staccando le labbra dalla cannuccia e guardandomi.

"Mh, sì." Smetto di mangiare il mio yogurt e succhio un piccolo sorso di frappè, dalla cannuccia.

"Ti piace?" Mi chiede lui ridendo.

Faccio segno di approvazione con il pollice e gli passo il mio yogurt, che ormai non mi va più.

"Grazie eh." Mangia il mio yogurt e lo finisce, mentre io finisco il suo frappè.
"Buonissimo." Dico appoggiandomi alla tastiera del divanetto e trattenendomi la pancia, con le mani.

Mi appoggia la sua maglietta sulle gambe e lo fulmino con lo sguardo.

"Non c'è bisogno che mi dai la tua maglietta per coprirmi le gambe!" Dico piano, per farmi sentire solo da lui.

"Bhe, a me non piace che quei deficenti in calore, ti sbavino addosso. Capito!?"
"Bhe, nemmeno a me piace che quelle galline si imbambolino a guardarti, ok!?"

Mi fulmina con lo sguardo e mi spavento per l'espressione che ha assunto.

Gli occhi sono diventati più scuri e il viso sembra che stia per scoppiare, da un momento all'altro.

Lascia dei soldi sul tavolino e mi prende dal polso, strattonandomi verso l'uscita.

Quando passiamo davanti al tavolo dei ragazzi, fa intrecciare le nostre dita e riceviamo qualche fischio da qualche coglione, che non fa altro che aumentare l'ira di Justin.

Mi fa paura. Tanta paura.

Mi ristinge con forza il polso e mi fa sbattare la schiena contro la carrozzeria della sua macchina, una volta nel parcheggio.

"Non provare a rivolgerti mai più in quel tono, con me in un locale pubblico! Capito!?" Mi urla in faccia.

Cazzo, non sapevo che era così geloso.

"Aia! Mi fai male!" Cerco di liberare la mia stretta dalla sua mano, ma non ci riesco. Anzi, stringe ancora di più.

"Rispondimi! Hai capito!?"
"Sì, cazzo! Ho capito!" Gli urlo di rimando, ricevendo uno schiaffo sulla guancia.

Non l'ha fatto, vero?

Appena si rende conto di quello che ha fatto, lascia subito la sua presa sul mio polso e si allontana guardandomi sbalordito di se stesso.

Mi tengo la guancia che brucia tantissimo e continuo a far scendere le lacrime, senza preoccuparmi di rendere la mia immagine ridicola.

"Skyier, io... io-"
"Sta zitto!" Non ce la faccio più.

Per dei ragazzini, siamo passati ad una lite.

"Ti riporto a casa e mettiamo del ghiaccio e poi una crema per-"
"Tu non fai un cazzo!"

Inizio a camminare dalla parte opposta di dove siamo venuti e accelero sempre di più il passo.

"Skyler! Vieni subito qui!" Adesso faccio il casino.

"Ma chi sei!? Chi sei per darmi degli ordini!? Chi sei per comportarti così!? Chi sei per coprirmi le gambe, quando le vorrei mostrare!? Dimmelo! Cazzo, dimmelo!" Urlo fortissimo. Così tanto che mi fa male la gola.

"Sono una persona che ti vuole bene!"

"Bhe, non c'è persona che mi vuole bene che mi alza le mani addosso!"

La sua espressione si rifà triste e cupa.

"Basta! Siamo troppo diversi. Abbiamo chiuso."

"Non sei tu che hai chiuso, ma sono io che ho chiuso con te! E poi cosa chiudiamo se non abbiamo iniziato niente?" Pronuncio le ultime parole con un tono più sarcastico che arrabbiato.

Sale velocemente in macchina e passandomi accanto butta fuori dal finestrino il mio sciugamano, che va per terra, sull'asfalto.

"Vaffanculo, stronzo!" Urlo ancora, mentre lo vedo allontanarsi con la macchina.

Perfetto.

L'unica persona che in questo momento potrei tollerare è Liam.

Lo chiamo e grazie a Dio, per una volta, la fortuna è dalla mia parte.

"Skyler?"
"Hey, Liam. Dove sei?"
"Sono a casa, in questo momento. Sto ripetendo storia." Dovrei farlo anche io in questo momento, ma per un coglione non sono a casa a ripetere.

"Mi invii la tua posizione, che ti raggiungo?"
"Skyler, ma dove sei?" Come cazzo ha fatto a capirmi!?

"Sono... non lo so dove sono..."
"Con chi sei?" Mi si rifanno gli occhi lucidi.

"S-sono. Sono da sola." Prendo un profondo respiro e mi asciugo le lacrime.

"Sai dirmi, qualcosa... che ne so... Qualcosa da cui potrei capire il luogo?"
"Sono vicino ad un chiosco in legno."
"Sai dirmi il nome?"

Guardo verso il chiosco e non noto niente di particolare.

"Non c'è un cazzo! So solo che il proprietario si chiama Josh." Dico preoccupandomi sempre più.

"Ah! Sei al chiosco di Josh! Sta ferma lì. Una mezz'oretta e arrivo." Riattacca e rimango ferma lì, a riflettere su che cosa ho appena fatto.

Ho chiamato Liam. Justin andrà su tutte le furie.

Ma perché penso sempre a lui!?
Mi ha dato uno schiaffo... eppure... basta. Non voglio più pensarlo.

Mi sdraio sull' asciugamo, che ho messo sul ciglio della strada e aspetto che arrivi Liam.

Justin's pov.

Cazzo, le ho alzato le mani addosso.
Mi sono fatto prendere dall' ira... come sempre.

Sto guidando troppo velocemente e non me ne fotte niente dei parametri di sicurezza.

Vorrei tornare indietro e farmi perdonare, ma sono troppo nervoso.

Più mi allontano da lei, più il mio stato di nervoso aumenta.

Tornerà a casa a piedi, adesso; quando in questo momento potremmo stare insieme a scherzare.

E se incominciasse a piovere?
E se è troppo lontano?
E se le facessero male i piedi?

E se... Cazzo continuo a pensare, solo ed esclusivamente, lei.

Mi devo distrarre.

Prendo il telefono e chiamo Layla.

"Hey, Juss! Dall'ultima volta non ti sei più fatto sentire!"

"Cinque minuti e sono da te. Fatti trovare pronta, che non ho tempo da perdere."

Chiudo la chiamata e lancio il telefono sul sedile del passeggero, notando la felpa di Skyier.

Sono ritornato ai piedi di Layla?

Cazzo, sto proprio messo male...

-

Suono alla porta di casa della mia 'amica' e appena mi apre la bacio violentemente e la spingo al muro, chiudendo con il piede la porta.

"Camera o divano?" Mi fa, lasciandomi dei baci sul collo.

"Camera." Faccio allacciare le sue gambe intorno al mio bacino e salgo le scale, per poi entrare in camera sua.

La spoglio velocemente e lo stesso fa lei con me.

Ormai non ce la faccio più e cerco disperatamente un preservativo nel portafogli.

"Muoviti, Juss!" È prorpio una troia.

Srotola velocemente il preservativo sulla mia erezione, anche se non mi prova i brividi come le altre volte. Non mi fa eccitare ancora di più, come sempre.

Lascio da parte i pensieri e con una spinta rude, entro in lei.

Subito, tutti i muscoli del corpo mi si rilassano ed inizio a spingere sempre più forte, ricevendo delle lamentele di fare più piano da parte di Layla.

I gemiti che le escono di bocca, mi fanno ripensare a quando ho fatto il succhiotto a Skyler.

Immagino di farlo con lei e il piacere aumenta di più.

Mi trattengo dall'urlare il nome della mia principessa e, venendo, gemo il nome di questa troia.

Mi accascio sfinito al suo fianco e cerco di far calmare il più possibile il mio respiro.

Appena mi riprendo da ciò appena fatto, mi alzo dal letto e mi rivesto in fretta, per andarmene il prima possibile.

"Ci vediamo un'altra volta?" Mi chiede coprendosi con il lenzuolo.

"No." Dico uscendo dalla camera e scendendo le scale.

"Rimarrai lo stronzo di sempre!" Sento che mi urla dal piano di sopra, mentre apro la porta ed esco di casa.

È solo mezzogiorno e ho lasciato una ragazza per strada, mentre me ne stavo scopando un'altra, immaginando che fosse lei.

Cosa cazzo ho combinato!?

Mi sfrego le mani sul viso.

Non so cosa fare: andare a casa o ritornare da lei?

Skyler's pov.

"Sky. Svegliati, Sky. Sono arrivato." Apro lentamente gli occhi e guardo la persona che mi ha svegliato.

"Liam..."
"Andiamo a casa, il meteo porta pioggia."

Mi prende a mo' sposa e mi appoggia sul sedile del passeggero della sua macchina.

"Ho freddo." Dico cercando di coprirmi sempre più.
"Accendo il riscaldamento." Smanetta con i pulsanti della macchina e subito l'atmosfera si fa più alta.

"Ti accompagno a casa, o vuoi venire da me?"
"Voglio andare a casa." Mi rannicchio di più sul sedile.

"Ok." Mi guarda per un'ultima volta, per poi partire verso casa mia.

-

"Eccoci qua. Vuoi che ti accompagno fino sotto al portico? Sta piovendo e non vorrei che-"
"Grazie così."
"Oh, di niente." Si sta avvicinando troppo. Troppo, troppo, troppo.

Nemmeno il tempo di riflettere, che mi ritrovo due dolci e calde labbra posate sulle mie.

Istintivamente mi allontano e posso notare la sua espressione confusa, mentre la mia è scioccata.

E se Justin, verrà a sapere di qualcosa?

Me ne fotto di Justin.

Lo ribacio e intreccio le mie mani dietro il suo collo.

Non è un bacio, che mi fa venire i brividi per tutta la spina dorsale; che mi fa sentire le farfalle nello stomaco; che mi fa venir voglia di voler di più.

È un bacio normale... e non mi piace affatto.

"Adesso, vado." Scendo dalla macchina e con l'asciugamano sopra la testa entro dal cancelletto di casa.

Inizio a correre verso la porta di casa, perché sto crepando di freddo.

Suono al campanello di casa e mi viene ad aprire Ryan.

Lo sorpasso e inizio a salire le scale.

Prima di entrare in camera vengo presa dalla vita.

Mi congelo immediatamente.

"Che è successo, Sky?" Grazie a Dio è Bentley e non chi pensavo fosse, altrimenti gli avrei spaccato la faccia.

Mi rimetto a piangere e mi fiondo tra le braccia di mio fratello.

"Shh." Mi accarezza la schiena e cerca di calmarmi.

"Chi è stato? È stato Justin?" Mi chiede in modo calmo, quasi che mi spaventa.

"N-no." Mi asciugo le lacrime e lo guardo negli occhi.
"Non è stato lui."

"Lo sai che è un ragazzo morto, vero?"
"Non gli fare niente."
"È stato lui?" Non rispondo e abbasso lo sguardo.

"Ok." Sospira e mi accarezza la guancia.

"Vatti a fare un bagno e cerca di rilassarti il più possibile."
"Non gli farai niente, vero?" Ho paura che gli possa fare del male, perché è tipico di Bentley picchiare le persone che non gli 'vanno molto bene'.

"Vedrò."

Vado in camera e mi chiudo in bagno.

Dopo aver fatto la doccia ed essermi asciugata i capelli, mi stendo sul letto e appoggio le mani sulla pancia, riflettendo su cosa cazzo è successo.

La sveglia segna le 2:07 pm. e non ho pranzato, anche se non ho molta fame.

Mi sdraio su un fianco e cerco di prendere sonno.

--------

Vengo svegliata da delle urla nel corridoio.

Cazzo, le conosco ste voci.

Mi alzo dal letto e mi precipito fuori dalla mia camera.

Le urla non sono dal corridoio, ma dal piano di sotto.

Sono altissime.

Mi fermo a metà scalinata e guardo la scena, che mi si mostra, non sapendo che fare.

"Devo parlarle! Cazzo, lasciami passare!"
"Ti ho detto di andare via da casa mia! Sei solo un pezzo di merda! Vattene!"
"Non ti azzardare a rivolgerti in questo modo con me, Braun!"
"Esci da casa mia, Bieber, se non vuoi che ti stacchi le unghie dei piedi!"

Ricomincio a singhiozzare e sentendo la mia presenza, smettono di litigare e rivolgono la loro attenzione su di me.

"Skyier..." Prova ad avvicinarsi, ma Bentley lo strattona dalla maglietta e lo spinge verso la porta di casa.

"Lasciami! Deve essere lei a decidere!"
"Ti ho già avvisato! Potevi pensare alle conseguenze prima di alzarle le mani addosso!"

"Bentley!" Urlo stringendo i palmi delle mani in due pugni e strizzando forte gli occhi.

"Gli voglio parlare."
"Ma Sky... si è..."
"Da sola." Preciso restando ancora ferma dove sono.

Sospira sconfitto e lascia Justin, per poi superarmi sulle scale.

Il biondino prova ad avvicinarsi, ma lo fermo:

"Sta fermo lì." Lo faccio rimanere sulla soglia della porta.

Scendo lentamente le scale e mi fermo un metro da lui.

"Mi dispiace per stamattina, non volevo farti male. Mi sono fatto prendere dall' ira. Scusami." Mi guarda fisso negli occhi e non batto ciglio.

"Mi perdoni?"

Rimango in silenzio e dopo qualche minuto di mutismo totale, chiedo:

"Cosa hai pensato, tutto questo pomeriggio e stamattina?" Chiedo sforzando un sorriso strafottente.

"Ti ho pensato."
"Bugiardo."
"Perché non mi credi!?"

"Non provare a rivolgerti mai più in quel tono, con me!" Imito le sue parole di stamattina, che ormai mi si sono stampate in testa.

Stringe i pugni e mi guarda con gli occhi di nuovo pieni di rabbia.

Sospira.
"Sai cosa ho fatto!? Se proprio lo vuoi sapere!"
"Certo che lo voglio sapere." Rispondo io calma.

Il suo tono non mi smuove per niente.

"Sono andato a scoparmi una mia cara amica! Ecco cos'ho fatto!"

Mi congelo immediatamente.

Mi ha spezzato il cuore.

"Frequenti una persona e vai a letto con un'altra!?" Urlo, mentre le lacrime mi scendono dagli occhi.

Cerca di rispondere, ma abbassa subito la testa.

Si gira velocemente e inizia ad avviarsi verso il cancello di casa mia, per uscire.

"Justin! Justin!" Lo richiamo più forte, ma continua a camminare per il viale di casa.

"Vuoi sapere cosa ho fatto io, invece!?" Urlo scendendo i primi gradini del portico.

Nonostante indossi solo un paio di calzini corti, non me ne frega un cazzo se a terra è tutto bagnato e sta ricominciando a piovere.

Si gira e mi guarda aspettando una mia risposta.

"Cosa avrai fatto di così interessante? Hai raccontato tutto a Bentley!?"

"Non solo! Ho anche baciato Liam!"

Si immobilizza sul posto e posso vedere che gli scende una lacrima sulla guancia e mi guarda in modo triste e disprezzante.

"Non avevano torto, quando giravano quelle voci: che la più piccola dei Braun, è una troia." Mi si blocca il respiro e le gambe mi diventano gelatina.

Mi ha dato della troia?

Corro in casa e mi asciugo le lacrime. Mi appoggio alla porta d'ingresso e scivolo a terra mettendomi una mano sulla bocca.

Voglio urlare, ma non voglio attirare l'attenzione di nessuno.

Sento dei passi sulle scale e alzo lo sguardo, incontrando quello di mio fratello.

"Te l'avevo detto."

Apro la bocca per ribattere, ma non ne esce una parola.

Dirigno i denti e soffoco un urlo frustata.

"Se vuoi un consiglio, lo faccio solo per il tuo bene: non frequentarlo più."

"Mi piace..." Sussurro piangendo.

Mi accarezza una guancia e continua:

"Lo faccio per il vostro bene." Mi lascia un bacio sulla fronte e va verso la porta del retro.

"Bentley!" Urlo, cercando di attirare la sua attenzione.

Ha fatto un casino...
Abbiamo... non ha fatto solo lui...

--------
Mattino seguente
--------

Cammino fra i corridoi di scuola, stringendo forte la bretella dello zaino, innervosita dagli sguardi dei ragazzi su di me.

"Hey, Sky! Che ti è successo!? Stai messa male..."
"Non scassare la minchia, Tamara! Non sono in vena!" Dico alla mia compagna di classe, che era riuscita un pò a legare con me.

"Ma posso sapere almeno cosa-"
"Cazzo! Skyler Braun non ha dormito bene stanotte e ha un diavolo per capello! Ah, e perché non fate ritornare in giro quella voce della Braun troia!?" Urlo a tutti i ragazzi presenti, bloccandomi al centro del corridoio.

Riprendo a camminare verso il mio armadietto, non ricevendo più nessuna occhiata.

Apro l'anta dell'armadietto e mi cadono il libro di matematica e scienze a terra.

"Vaffanculo!" Raccolgo i libri e li sbatto al loro posto.

"Skyler Braun in presidenza."

La voce dell' altoparlante mi riporta sul mondo in cui vivo.

Lascio tutto nell' armadietto e vado verso la presidenza, ancora più incazzata.

Giuro che se incontro quel coglione, lo ammazzo.

Busso alla porta e senza ricevere un avanti entro.

Rivolgo uno sguardo alla donna dietro la scrivania del preside, che appena mi sente arrivare alza lo sguardo su di me.

È la stessa donna del primo giorno qua a scuola. Lo stesso giorno in cui per la prima volta ho incontrato Jus-

Cazzo, sto messa male.

"Mi hanno invocata in presidenza." Dico rimanendo ancora con la mano sulla maniglia della porta.

"Il signor. Bieber arriverà fra poco. Sono la vicepreside."

Mi avvicino alla sua postazione e le stringo la mano, in segno di educazione.
Mi fa segno di accomodarmi e seguo il suo 'consiglio'.

"Sei tu, allora la ragazza di mio figlio." Dice guardandomi di sott'occhio, facendo finta di analizzare dei documenti.

"Non sono fidanzata con nessuno."
"So che sei uscita con lui, in questi giorni."
"Un attimo. Troppe cose insieme-" Appoggio le mani sul suo piano di lavoro e incrocio le dita.
"Lei è la madre di Justin Bieber?"

"Piacere, sì. Sono Pattie e sono la mamma di Justin."
"Oddio, non sapevo che fosse lei... ce... mi sono comportata di merda... cazzo i termini! Oddio!" Mi tappo la bocca e cerco di non dire più niente di sbagliato.

Pattie sghignazza e per mia fortuna, non è una di quelle madri puntigliose, come ad esempio la mia.

"Tranquilla, con due spiriti forti in casa, le sento di tutti i colori quasi ogni giorno."

La porta si apre e mi giro per vedere chi è.

Padre che tiene per un orecchio il figlio, che bella scena.

"Papà!" Urla il figlio, cercando di staccarsi le mani di dosso dal padre.

"Sta zitto e vatti a sedere!"

All'improvviso, Pattie, è ritornata seria; mi giro di spalle a loro e accavallo le gambe guardando avanti a me.

Il biondino, per cui provo -provavo- qualcosa, prende la sedia accanto a me e la sposta di due metri lontano da me.

"Allora. Sospensione per entrambi." Dice il padre tranquillo.

"Cosa!?" Urlo, mentre Justin se ne sta tranquillo a guardare la scena.

"Mi fanno suora i miei, se mi sospendete, preside!"

"Poteva pensarci meglio, signorina Braun. Il suo comportamento non è stato educato oggi e purtroppo sono costretto a darle una sospensione."

"La smetti di darle del lei?" Lo interrompe Justin, perché sa quanto odio, quando mi danno del lei.

"Vi prego, la sospensione no. Tutto, ma non la sospensione." Dico incrociando le dita a mo' di preghiera.

"Mi dispiace. Questo è il regolamento. Per lei signorina, tre giorni di sospensione; per lei signorino-"

"Cinque giorni di sospensione... bla... bla... bla... posso andare adesso?"

"Andate." Ci congeda Pattie e mi sorride calorosamente mentre io le faccio un semplice sorriso.

Il figlio apre la porta e la lascia, non degnandosi di me.

"Justin..." Lo prendo da un braccio, una volta fuori dalla presidenza, e cerco di bloccarlo.

"Sei pentito come ieri?"
"Tantissimo." Mi dice guardandomi negli occhi.
"Possiamo riprovarci?"
"Va bene." Mi prende dalla vita e mi abbraccia, lasciandomi un bacio sul collo.

"Adesso, però-" dice staccando il mio abbraccio. "C'è una bruna che mi sta aspettando in bagno."

Mi ricrolla il mondo addosso.

Rimango immobile dove sono e lo guardo, mentre mi si rifanno pieni di lacrime gli occhi...

"Hey, bambola. Perché piangi?" Mi asciuga l'unica lacrima che mi è scesa sulla guancia destra.
"Che è successo? Sai, cos'è successo? Hai provato la mia stessa sensazione di quando mi hai detto di te e Liam." Mi schiocca un bacio sulla guancia e mi guarda facendo un passo indietro.

Questa volta il ceffone arriva a lui.

Non ho saputo controllarmi.

Lo guardo con disprezzo.

"Questa, invece, è la sensazione di quando mi hai colpita!"

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Ho aggiunto il cast!
Se non vi compare su questo capitolo, andate sulla pagina di copertina della storia.

P.S. 10 stelline!❤

Un kiss zuccherato a tuttiiii.
- Antonia.xoxo

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