The Elekt - Il gioco

Από NicoDavi

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#1 Fantascienza. Il primo libro che puoi leggere ascoltando la TUA musica. L'anima dei 30 partecipanti a ques... Περισσότερα

Capitolo 1 - Il primo avversario
Capitolo 2 - Tradimento
Capitolo 3 - Amici d'infanzia
Capitolo 5 - Dolore
Capitolo 6 - Alleanza
Capitolo 7 - Un nuovo problema
Capitolo 8 - Contrattacco
Capitolo 9 - Amici
Capitolo 10 - Errore
Capitolo 11 - Invito
Capitolo 12 - Il mistero degli Elekt
Capitolo 13 - Cena con omicidio
Capitolo 14 - Il rientro a scuola
Capitolo 15 - L'investigatore Koh
Capitolo 16 - Amnesia
Capitolo 17 - Sospetti esterni
Capitolo 18 - L'asso nella manica
Capitolo 19 - R per Rabbia
Capitolo 20 - Il piano di Vale
Capitolo 21 - Il ragazzo misterioso
Capitolo 22 - Il "non giocatore"
Capitolo 23 - Moralità
Capitolo 24 - Messaggio onirico
Capitolo 25 - Uno strano comportamento
Capitolo 26 - Gli ultimi 10
Capitolo 27 - Un nuovo piano
Capitolo 28 - Un altro prototipo
Capitolo 29 - Fiducia
Capitolo 30 - River
Capitolo 31 - Controllo
Capitolo 32 - Contromisure
Capitolo 33 - Cambiamenti
Capitolo 34 - Svegliati!
Capitolo 35 - Oggi pranzo fuori
Capitolo 36 - La proposta
Capitolo 37 - Alleato a sorpresa
Capitolo 38 - Complicazioni
Capitolo 39 - Tutti stiamo cambiando
Capitolo 40 - Ci si vede, amico
Capitolo 41 - Verso la fine
Capitolo 42 - Forza di volontà
Capitolo 43 - Fuga
Capitolo 44 - Il vantaggio
Capitolo 45 - Sacrificio
Capitolo 46 - Dalla mia parte
Capitolo 47 - L'incappucciato di bianco
Capitolo 48 - Invulnerabile
Capitolo 49 - Lo scontro finale
Capitolo 50 - Colpo di grazia
Capitolo finale - La scelta finale
[Ringraziamenti e annunci]
[Ultimo annuncio]

Capitolo 4 - Il cambiamento di Hannie

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Από NicoDavi

Io e Hannie ci conoscemmo d'estate, molti anni fa. Mi ricordo che passavamo praticamente ogni giorno insieme, anche se momentaneamente non ricordo come passavamo il tempo. Era una ragazzina davvero dolce, molto altruista e tanto simpatica da non farmi sparire mai il sorriso. Ridevamo di continuo e, ad essere sincero, probabilmente è uno dei pochi periodi della mia infanzia felici... Un giorno arrivai nella spiaggia dove quotidianamente ci vedevamo e... Era in mare che cercava di nuotare verso la riva, agitandosi come se qualcosa la ancorasse in acqua. Analizzando meglio la scena mi resi conto che aveva qualcuno dietro. La sentivo urlare e chiamare aiuto, ma nessuno tra le persone sulla riva ha mosso un dito, credendo probabilmente che i due, essendo bambini, stessero giocando. Senza neanche essermi spogliato mi buttai a mare e andai nella loro direzione, dovendo assistere alla scena da più vicino: lui la stringeva e per non farla scappare le teneva anche le gambe, la spingeva sott'acqua e le impediva di risalire a prendere aria, costringendola senza ossigeno per troppo tempo. Era chiaro che lei stesse cercando di fuggire, si dimenava troppo per essere davvero un gioco... MA PERCHÉ QUEI MALEDETTI ADULTI NON INTERVENIVANO? Nuotai più velocemente possibile finché non li ho raggiunti, mi avventai su quello stronzo e lo spinsi sott'acqua, urlando ad Hannie di scappare. Era in lacrime, aveva la paura negli occhi. Per darle il tempo di fuggire continuai a tenere sott'acqua il pazzo, finché non mi afferrò la gamba e mi tirò giù insieme a lui. Non vedevo nulla, non sapevo ancora aprire gli occhi in mare. Sentii una botta alla testa, poi sul naso. Riuscii a liberarmi e ad allontanarmi e riemersi qualche metro più in là, ma quel maledetto era fuori ad aspettarmi e mi stava nuovamente venendo addosso. Lei era già lontana, potevo scappare ma... Non potevo perdonare quello che aveva appena fatto, quindi provai a tirargli un pugno mirato alla faccia, ma riuscì ad evitarlo e ad affermarmi per il collo, il tutto sorridendo in modo psicopatico. Disse: «Allora sei tu il ragazzo di cui parlava? Le ho da poco chiesto di metterci insieme ma lei mi ha rifiutato, dicendomi che aveva qualcun altro nel cuore. Se non la posso avere io non la deve avere nessuno. Tu devi morire, e lei verrà a farti compagnia».

...

Da quel momento non ricordo più nulla. Quella fu la prima volta che persi il controllo, la prima di pochissime altre volte. In balia alla rabbia feci qualcosa di cui non ho memoria, ricordo solo che dopo aver ripreso conoscenza l'aggressore urlava tenendosi l'occhio destro da cui usciva del sangue. Ero spaventato, non capivo cosa fosse appena successo. Ero davvero stato io a fargli uscire sangue?... Mentre mi portavano fuori dalla spiaggia vidi Hannie che, piangendo, mi salutava. Quella fu l'ultima volta che la vidi. Fui buttato fuori per sempre da quel posto per il mio comportamento, quando stavo solo cercando di difendere una vittima... Ho voluto dimenticare tutto quello, sarà per questo che non mi ricordavo più di lei... Aver rivissuto quei momenti mi fa stare male, quindi mi metto comodo sul letto e provo a riposare.

...

Passo la notte tra innumerevoli brutti sogni e mi sveglio di prima mattinata. Sono pieno di messaggi, quindi li leggo tutti, alcuni da Hannie per poterci organizzare, altri da amici che non mi vedono da tempo, vogliono invitarmi questo sabato a mangiare fuori con loro. Sabato è già domani, quindi tra neanche tre giorni si torna a scuola... Adesso che ho l'Elekt la mia vita è completamente cambiata, ma non posso perdere le mie abitudini o cambiare stile di vita se voglio che gli altri giocatori, investigando su di me, possano capire che partecipo al gioco, quindi mi vedo costretto ad accettare, ma spero di sopravvivere allo scontro di oggi.

...

Arrivo nel luogo dell'appuntamento senza le cuffie al collo per non farmi notare. Hannie, già sul posto da qualche minuto, mi spiega la situazione: «I nostri nemici sono una coppia, non hanno ancora ucciso nessuno quindi dovrebbe risultare facile ucciderli, avendo un solo potere a testa». Non hanno ucciso nessuno?... E se non volessero partecipare al gioco, se non volessero uccidere qualcuno i mostri saremmo noi... Eppure penso che in qualche modo moriranno per mano di altri giocatori che non si faranno scrupoli. Ragionando così finirà che avrò uno svantaggio maggiore rispetto i partecipanti attivi al gioco che rapidamente aumentano il loro arsenale. Dopo questa cascata di pensieri cominciamo a studiare il piano e li aspettiamo nel luogo che sono soliti passare quotidianamente. Ogni tanto la guardo negli occhi: Hannie è diversa da come me la ricordavo, sembra decisa e non mostra l'ombra di terrore o ansia, è pronta. Io invece continuo ad avere ripensamenti sull'uccidere o meno, sono insicuro, tanto da essere notato anche da lei: «Te lo si legge negli occhi, non vuoi uccidere, non vuoi stare a questo assurdo gioco. Ti capisco. Però ricordati che chi vince avrà un premio a scelta. Potrebbe essere davvero qualcosa di sensazionale, come un desiderio o altro. In ogni caso il fatto che i giocatori vengano eliminati non dà per certo che non possano tornare indietro, basterà arrivare al Creatore di questo gioco e chiarire. Quindi tranquillo, tutto questo non può essere realmente reale. Scusami per la ripetizione». Lei è tranquilla perché si è costretta a pensarla in questo modo ma nulla è sicuro, è vero, però non si può dire con certezza che una volta morti nel gioco si possa tornare vivi al di fuori di esso. Per quello che ho visto la gente sparisce quando viene sconfitta, soffrendo. Inoltre stiamo uccidendo, questo è sbagliato a prescindere.

...

Eccoli, stanno girando l'angolo: sono una bella coppia che si tiene per mano. Ci mettiamo entrambi le cuffie e Hannie urla loro: «Questo è un combattimento 2 contro 2, iniziate ad usare i vostri Elekt e combattiamo!». Inizialmente disorientato, il loro sguardo si tinge di determinazione, indossano le cuffie e si mettono in posizione. Il tempo si è fermato, quindi lo scontro può iniziare!

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