Skyler's pov.
No. Non è la stessa ragazza. No, no. Non lo è affatto.
Bentley ed io ci irrigidiamo subito e ci fermiamo di colpo.
Nostro fratello Ryan ci vieni a sbattere contro e bestemmia.
"Ben, per quale cazzo di motivo ti sei fermato?!"
Sono troppo confusa per rimproveralo, riguardo il termine che ha usato.
Confusa e scioccata.
Vedendo che sia io che Bentley non gli rispondiamo, ci sorpassa e dice:
"Vado dai miei compagni." Non seguendolo ancora del tutto 'logicamente' e vedendo il nostro stato, aggiunge. "Chiamatemi se qualcosa. Capito Sky?"
Faccio cenno di sì con la testa, per poi ricompormi subito. Mi giro dalla parte di Bentley e noto che sta ancora guardando la ragazza...
"Ben, riprenditi, prima che ci notino."
"È bellissima." Dice ancora nel suo mondo...
"Sì, lo so. Però adesso andiamo."
Lo prendo per mano e lo trascino da un'altra parte, il più presto possibile...
Ma a quanto pare, la mia 'fuga' viene bloccata da una voce familiare.
"Sky!" Mi giro ma mooolto lentamente.
"Hey, Zayn!" Si avvicina sempre di più verso di noi con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia.
Nello stesso tempo vengo chiamata da un'altra parte.
"Braun!" Io e Bentley ci giriamo nello stesso momento, nella direzione da cui proveniva la voce. Noto che è un ragazzo alto, biondo. Non è per me.
"Ci vediamo, Sky." Dice mio fratello affrettandosi a salutarmi con un bacio sulla guancia, per poi andare dal biondo.
Perfetto. Di nuovo sola. E adesso la figura di merda la farò solo io.
Non mi sono accorta che Zayn mi ha raggiunto.
"Chi è quello?" Chiede indicando mio fratello, con l'indice della mano destra.
"Oh lascia stare. Non è nessuno. Tu piuttosto?"
"Cosa?" Perché gli ho fatto sta domanda? Mongoloide!
"Lascia stare."
"Stai bene, oggi?" Mi chiede, nascondendo una risata.
"Sì, perché?" Domando aggiustandomi i capelli.
"Non fai altro che dire 'lascia stare'." Dice ridacchiando.
Non mi ero resa conto che mi aveva preso per la vita e mi stava conducendo dalla parte di Bieber.
"Oh, sì. Sono solo un pò stanca. Lascia stare."
"Lo vedi! Hai ri-detto 'lascia stare'!"
"Ops..." Sghignazzo in silenzio.
Grazie a Dio, la campanella mi salva il culo dalla mia grande figura di merda che stavo per fare.
Cerco di divincolarmi dalla stretta di Zayn, dirigendomi verso il portone centrale di scuola.
"Hey, ma dove vuoi andare? Andiamo prima a salutare gli altri." Dice continuando a spingermi verso gli altri.
No, no. Non ci tengo...
"Preferirei di no." Ribatto alla sua proposta.
"E come mai?"
Per mia fortuna ha deciso di ascoltarmi e mi sta conducendo verso il portone principale.
"Perché no."
"Okay, okay. Non ti arrabbiare." Dice alzando le braccia in segno di difesa.
"Fallo un'altra volta e ti ammazzo." Dico puntandogli una pistola- di dita- contro il petto.
"Oh, no grazie."
"Oh, oh. Malik già con quella nuova, oggi?" Sentiamo una voce maschile da dietro. Mi giro nella direzione da cui proviene; pronta a spaccare la faccia a chiunque sia stato.
"Siamo gelosi Champbell?" Controbatte Zayn, con fare orgoglioso.
"Bhe, un po'... sai non è niente male." Risponde Champbell, se non ho capito male, squadrandomi da capo a piedi e passandosi il pollice della mano destra sul labbro inferiore.
Mantieni a bada i tuoi ormoni, moro...
"Oh, che peccato è già impegnata." Fa Zayn, con fare triste.
"Ah, eh chi sarebbe il fortunato?"
"Non sono cazzi che ti riguardano." E detto questo mi prende dal polso e mi conduce verso la nostra classe.
"Ahia, Zayn, mi fai male." La sua stretta attorno al mio polso era diventata più stretta e mi faceva molto male, ora.
Sorpreso ed impressionato, mi lascia subito e si gira verso la mia direzione. Solo ora noto che gli occhi sono cambiati di colore. Sono molto più scuri.
"Scusami. Ma... non ce la facevo più... e prima che iniziassi a picchiarlo ho deciso di andarmene..."
"Oh non scusarti. Piuttosto, mi dici il perché di quella scenata?" Rispondo massaggiandomi il polso.
"Perché è uno stronzo."
"Ma-"
"Sky, non continuare se non vuoi essere uccisa tu, stavolta."
"Oh, no, no." Corro in classe sghignazzando, inseguita da lui che ride proprio come me...
"Braun! Signorina è il suo secondo giorno qui a scuola e fa già ritardo?"
Oh no...
Vado a sedermi al banco dove mi sono seduta ieri, porgendo le mie scuse alla prof.
Poco dopo di me entra Zayn.
"Ah, Malik! Un'altra volta! Quante volte glielo devo dire che ha già superato il limite di ritardi?!"
"Lo so. Lo so, prof."
"Muoviti vatti a sedere."
Stranamente non si viene a sedere accanto a me, ma al primo banco vuoto che trova, della prima fila.
Bha...
A metà giornata il mio limite di ascolto delle lezioni si è già esaurito e di conseguenza sono molto nervosa.
Alzo la mano, per far vedere che dopotutto sono una persona educata- Tantissimo - quando voglio ovviamente, e chiedo alla prof se potessi andare al bagno.
Dopo aver avuto il consenso passo davanti al banco di Zayn, senza degnarlo di uno sguardo.
Andando verso i bagni, mi pare di essere seguita.
"Zayn. Se sei tu, non sei affatto divertente." Dico un po' spaventata.
Non ricevendo risposta, aumento il passo verso i bagni.
Arrivata, mi chiudo in uno dei tanti bagni femminili.
Dopo cinque minuti, esco dal bagno più rilassata.
Ho una risposta al mio forte nervoso di questi giorni. Mi è arrivato il ciclo. Mi benedico mentalmente per aver portato con me il beauty con dentro ciò che mi serve in queste emergenze.
Mi dirigo verso i lavandini per lavarmi le mani. Sono l'unica in bagno, ma pare che sono osservata.
Alzo la testa per vedere come mi sta la matita che ho messo oggi. È un po' colata, ma non me ne frega molto. Quando mi allontano dallo specchio, resto allibita da chi è appoggiato al muro del bagno dietro di me.
"Come mai non sei voluta venire a salutarmi?" Dice il ragazzo, guardandomi dallo specchio.
"Era tardi." Dico chiudendo bene il beauty e rimanendo a guardarlo, anch'io, dallo specchio.
"Non è mai tardi, quando si parla di Justin Bieber."
Non ha torto, Sky... zitta. Sh, sh.
"Non avevo voglia."
"Uh, qualcuno è nervoso."
Calmati...è solo lui.
Il ragazzo più bello che tu abbia mai visto, Sky.
Forse. Però non metto in dubbio che rimane testa di cazzo.
Faccio per andarmene, ma mi blocca prendedomi dal polso.
"Che vuoi?" Cerco di liberarmi dalla sua stretta, ma è troppo forte.
"Scusa." Dice fissandomi gli occhi.
Eh?
"Cosa?" Dico stupita. Non ho capito il motivo delle sue scuse.
"Ti ho chiesto scusa." Ripete abbassando per un attimo gli occhi, per poi riportarli nei miei.
"E perché?"
"Per averti dato della puttana, ieri sera."
Oh, se lo ricorda.
"Credo che ti sei già fatto perdonare." Dico sorridendo leggermente.
"E quando?"
"Attraverso la telefonata di ieri sera." Sorrido debolmente, per sciogliere un po' la tensione che si è venuta a creare.
"Oh... io..." È a corto di parole.
"Adesso posso andare?" Chiedo gentilmente.
"No... cioè, sì..."
"Deciditi biondino." Dico ridendo appena.
Mi lascia il polso ed esce prima di me dal bagno.
Ma tutti oggi se ne devono andare? Prima Zayn e ora Justin.
Bho.
******
Le lezioni proseguono molto lentamente e quando suona la campanella dell'ultima ora, mi affretto a dirigermi alla macchina di mio fratello.
Cerco di uscire per prima dalla classe, ma vengo superata dagli altri.
"Sky!" Non mi giro perché, dalla voce, ho riconosciuto che è Zayn.
"Sky." Vengo girata dalla sua parte.
"Che vuoi?!" Sbotto irritata.
"Perché ti comporti in questo modo?!" Dice anche lui alternandosi di poco.
"In che modo, eh? Chi è stato quello che mi ha lasciata per tutte le lezioni seduta da sola come una cogliona?! Eh? Chi è stato?" Dico serrando gli occhi.
"Io. Vabbene?! Sono stato io! Ma avevo i miei fatti stamattina!" Mo pure i maschi hanno il ciclo, scommettiamo?
"E sarebbero i tuoi fatti?" Dico calmandomi di poco.
"Ero nervoso per Champbell! Ok?" Appena capisco il significato della frase, abbasso lo sguardo, non sapendo più cosa dire.
"Scusa, ma ero nervoso e non volevo sfogare la mia rabbia su di te. Anche se l'ho appena fatto." Dice con tono pacato.
"Okay."
"Okay?" Chiede alzandomi il viso e facendo incontrare i suoi occhi con i miei.
"Sì, sei perdonato." Dico facendo la finta sdolcinata.
"Oh, che bello!" Fa la vocina da femmina sdolcinata, proprio come la mia e mi abbraccia forte, fino a farmi finire l'aria nei polmoni.
"Per farmi perdonare meglio, posso accompagnarti a casa?" Dice sorridendo a trentadue denti.
"No, no. Oggi c'è mio fratello." Dico sventolando una mano in aria.
"Oh, vabbene. Allora ci vediamo domani."
"Sì, a domani." E detto questo lo abbraccio velocemente per poi raggiungere il parcheggio.
Non ricordando la fila dove abbiamo lasciato la macchina, chiamo Bentley.
"Dove sei, Ben?"
"In macchina; stiamo aspettando solo te." Dice ridendo per qualcosa; in sottofondo sento la voce di Katy che urla insieme a Ryan.
"Non ricordo la fila dove abbiamo parcheggiato e mi sono persa nel parcheggio." Dico, cercando di parlare fra tutto il casino che stanno facendo quei due.
"Sempre la solita. Vai davanti all'entrata principale del parcheggio. Sto arrivando."
"Okay."
Dove cazzo sta l'entrata? Nemmeno un cartello in giro? Ah, no, sono cecata io.
Arrivata all'entrata vedo un Range Rover raggiungermi e capisco che è il 'mio'. Il finestrino del guidatore si abbassa.
"Sali." Dice Bentely facendomi segno con il capo.
Non me lo faccio ripetere due volte, che mi dirigo dal lato del passeggero. C'è seduto Ryan.
"Smamma, gnomo."
"No." Risponde incrociando le braccia e alzando il mento.
"Ryan... 3... 2..." Lo avverto e quando capisce che ha solo un secondo prima che lo picchi, scappa sui sedili posteriori, facendo ridere me e Bentley.
"Com'è andata la giornata?" Mi chiede Katy, dai sedili posteriori.
"Oh, piuttosto bene, se non fosse che mi è arrivato il ciclo." Dico schifata.
"Ah,ah,ah. Sfigata." Mi sfotte Bentley.
"Sta zitto. Voglio vedere se ce lo avessi tu." Dico appoggiando la testa al finestrino e guardando fuori il panorama.
-
Arrivati a casa, scendo dall'auto ed entro in casa per prima.
"Siamo a casa!" Urlo lasciando la cartella all'entrata del salotto e iniziando a salire le scale.
"Sky! Vieni a vedere chi è arrivato!" Dice mia madre, sbucando dalla cucina.
"Mamma, non ho tempo per i tuoi 'giochetti'." Dico alzando gli occhi al cielo.
"Zitta e vieni in cucina." Mi spinge dalle spalle verso la cucina e mi arrendo.
Appena varco la soglia della stanza in cui passiamo la maggior parte del nostro tempo, i miei occhi si spalancano e anche quelli della mia migliore amica.
"Ale..." Dico scioccata.
"Sky!" Scende dallo sgabello della penisola e corre ad abbracciarmi.
La stringo il più forte possibile, come per non perderla mai più. Ha il suo solito profumo di lavanda, che tanto amo.
Iniziamo a piangere, come delle sceme, dalla forte emozione.
"Sky... non sai quanto mi sei mancata." Dice affondando la testa nell'incavo del mio collo.
"Anche tu. Anche tu..." Dico accarezzandole la schiena.
"Bhe... vi devo lascio sole." Dice mia madre sorridendo prima ad Alexia e poi a me.
"Sì, grazie mamma." Dico sorridendole di rimando.
Quando mia madre ci lascia sole, inizio con le mie domande.
"Quando sei arrivata? Non avevi detto che dovevo aspettare una settimana? Dove abiti adesso? A che ora-"
"Sky! Smettila di farmi domande su domande. Mi metti solo in confusione!" Si lamenta Alexia, per poi ridere.
"Okay, okay. Vieni ti mostro la casa." La prendo per mano e la porto in giro per casa, mostrandole il più e il meno.
Arrivo davanti la porta della mia camera e lei indecisa se entrare o no rimane ferma sulla soglia della porta, per questo la spingo in camera.
Mi vado a sedere sul lato destro del letto mentre lei sul sinistro.
"Allora, com'è la scuola, qui a Los Angeles?" Dice nel suo modo sarcastico, alzando e abbassando ripetutamente le sopracciglia.
"Hey, tieni a bada gli ormoni, brunetta." L'ho sempre chiamata 'brunetta', da quando ci conosciamo.
Mi piace chiamarla in quel modo, il perché non lo so. So solo che, solo ed unicamente io posso chiamarla 'brunetta'.
"È una scuola bella, sì, ma...preferivo quella di Londra." Dico guardando fuori dalla finestra.
"Non hai ancora fatto amicizia con nessuno?" Chiede lei.
"Cosa? No, no. O almeno ho fatto amicizia solo con due ragazzi, di cui uno non so se definirlo tale o meno." Dico agrottando le sopracciglia.
Anche Justin è mio amico?
"Okay...sono carini?" Dice guardandomi e ridendo.
"Non cambi mai, eh." La sfotto pizzicandole un fianco.
"Bisogna correre alle armi, come diceva la Brooks."
"Oh, diamine sì. Non faceva altro che dire quella maledetta frase." Dico alzando gli occhi al cielo.
"Già. Però ora tu dire a me se ragazzi essere carini o no."
"Non parlare in quel modo, sai che lo odio." Dico arricciando il naso.
"Bhe... sì. Sono carini. Uno è moro, l'altro è biondo."
Ti sei scordata di dire: bonazzo della madonna.
"Mh... interessante." Dice sorridendo maliziosamente.
"Non ci pensare, Ale."
"E daiiii. Voglio solo conoscerli!" Si giustifica lei, per poi ridere.
"Sì, conoscerli, magari ci fai anche un giro. Vero?"
Ebbene sì. Alexia non è vergine. L'ha persa quando aveva solo 15 anni, con il suo ex di 18 anni. L'aveva illusa così bene, che era riuscito a portarsela a letto.
*****
flashback
Sentii suonare il campanello di casa.
Erano le 3 di notte.
Chi diamine può venir a suonare alle 3?!
Andai ad aprire ancora assonata, ero da sola a casa, perché il resto della famiglia non era a Londra.
Un Alexia in lacrime si gettò fra le mie braccia e iniziò a dirmi tantissime cose, che io non riuscivo a capire.
"È uno stronzo. Avevi ragione, quando mi hai detto di dovergli stare alla larga! Mi ha illusa come una cogliona! Lui e i suoi fottuti giochetti! Lui e il suo fottuto e finto amore! Lui è un fottuto bastardo!"
"Ale. Calmati. Non ho capito perché stai piangendo adesso."
"Mi ha portata a letto, solo per la soddisfazione di stare con una vergine!"
Dopo quelle parole mi si ghiacciò il sangue nelle vene.
La mia migliore non era più vergine. E aveva solo 15 anni.
Fine flashback.
*****
"Non sono così stupida dopo quello che mi è capitato." Dice serrando la mascella.
"Lo so." L'aria si era riempita di tensione. "Vieni qua." Allargo le braccia e lei mi stringe a se, come se fosse l'ultima volta.
"Sky! Io e la mamma andiamo in tribunale. Ci vediamo più tardi." Sento dire da mio padre dal piano di sotto. Interrompo l'abbraccio con la mia migliore amica e vado verso la porta.
"Okay! Ci vediamo più tardi!" Dico alzando il tono di voce per farmi sentire. Quando sento il rumore della porta principale che si chiude, rientro in camera.
"Allora, 'mangia a caso' pomeriggio?" Dico alzando le sopracciglia.
"Vuoi vomitare come la scorsa volta?"
"Sai... saltare un po' di giorni di scuola non mi farebbe male." Dico facendo finta di niente.
"Perfetto. Allora andiamo." Dice Alexia ridendo e seguendomi al piano di sotto.
--------⬇--------
Spazio autrice.
----------------
Alloraaaaa... capitolo 7. Non mi sembra vero... siamo già al sette. Wow.
Cosa ve ne pare della storia? Mh?
Spero che vi piaccia...
Commentate e lasciate una stellina.😉
P.S. Alexia è arrivata prima...spero che sia felice. A.
Un kiss zuccherato a tuttiiii.
- Antonia.xoxo