Wizard - The W series

By FrancescaCaeli

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ATTENZIONE SPOILER!!!! Sequel di WOLF - The W series Alice è una ragazza imbranata che si trova catapultata t... More

Prologo Prima Parte
"Benvenuti!"
1 - Il Santuario di Limes
2 - Dicerie
3 - Le origini di Roma
4 - La donna dai capelli rossi
5 - Il thé del Teide
6 - Incastrata
7 - Il paese delle streghe
8 - S. B.(1)
9 - Una serata tra amici
10 - Partenza - S.B.(2)
11 - Domande improprie
12 - La pazzia del Lupo Bianco
13 - La piccola Lupa
14 - Furio Botina
15 - Chiacchiere da stregoni
16 - Nel bosco - S.B. (3)
17 - Maialino da tartufo - S.B. (4)
18 - Proposte per Marco
19 - La Fucina
20 - Confessioni e S.B.(5)
21 - Grandi amiche
22 - La veggente e il Lupo - S.B. (6)
23 - La cosa più assurda
24 - Stagli lontana
25 - Focaccia al mattino e S.B. (7)
26 - Furto in casa Botina
27 - Verità
28 - L' Apprendista
29 - Il segreto dell'Apprendista
Fine Prima Parte
Prologo Seconda Parte
30 - Il Lupo e la Compagna
31 - Qualcosa è cambiato
32 - Beatrice è una Botina
33 - Scelte
34 - Il peso delle visioni
35 - S.B. (8)
36 - Il futuro Egemone
37 - Nonno e nipote
38 - Marco e la sua Apprendista
39 - Tra ragazze
40 - Codarda
42 - Libero arbitrio
43 - Serena
44 - Cipressa
45 - Se sopravvivi

41 - Un po' bugiardo

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By FrancescaCaeli

26 Ottobre 2002 (Seconda Parte)

Ero immersa nei miei pensieri quando sentii un frusciare tra le foglie lungo il sentiero, e voltandomi vidi una figura maschile tra la boscaglia dirigersi decisa verso di me. Il mio cuore cominciò ad accelerare nel petto ed io mi irrigidii.

- Alice!-

Stefano non parlò, la sua voce rimbombò furiosa nella mia testa mentre camminava con indosso dei jeans e una maglietta leggera, incurante del vento. Mi voltai nervosa fuggendo a quei suoi occhi che mi fissavano come ambra incandescente e scrutai le acque in cerca di Beatrice, ma sembrava scomparsa, come se dopo quel tuffo ne avesse approfittato per dare sfogo alla sua vera natura nel bosco.

- Ti avevo chiesto di andartene...- 

Il suo tono rabbioso mi raggiunse alle spalle ed io arretrai sulla riva, decisa ad allontanarmi da lui che era la causa dello sfarfallio nel mio petto.

-...ed ero stato molto chiaro.- concluse guardandomi severamente con i muscoli tesi, come per tentare di controllarsi. 

Lo fissai per un istante e dovetti ammettere che, nonostante il suo fisico fosse cambiato, consumato da quello strano potere, restava decisamente troppo attraente ai miei occhi. Il suo profumo mi avvolse ed io feci un ulteriore passo indietro temendo che quella vicinanza potesse quietare la rabbia: -L'ultima volta che ho controllato non ero un lupo ai tuoi ordini.-

Un bagliore di sfida sembrò illuminare i suoi occhi e annullando la distanza tra di noi ribattè con voce roca: - Qui sei in pericolo...-

- Io sono in pericolo ovunque da quando ti conosco, non mi sale nemmeno più l'ansia per questa cosa. - feci seccata tenendogli testa: - Quindi se sei qui per avvisarmi tranquillo...puoi tornare a giocare col fuoco.- Lo sorpassai decisa a lasciare quel posto e presi ad incamminarmi sulle rocce al limitare dell'acqua, per tornare sul sentiero da dove era venuto.

-Razza di ... e sarei io quello strafottente?- sbottò furibondo incapace di staccarmi gli occhi di dosso.

Mi fermai su una pietra un po' più grande delle altre a strapiombo sul lago e mi voltai a guardarlo incuriosita da quelle parole. Nuovamente ridusse la distanza che ci separava con un scatto che a malapena percepii, come se fosse impossibile per lui non invadere il mio spazio personale.

 - Non fare finta di non capire...-

- Come?- feci confusa, non ricordando in quale occasione lo avessi giustamente etichettato in quel modo.

Un sorriso sfacciato comparve sul suo volto a pochi centimetri dal mio: - Hai sentito bene! Quello strafottente, presuntuoso, opprimente, autoritario e...cos'altro?-

Io sbiancai nel sentirlo elencare le cose che ci eravamo dette la sera precedente con Serena e Beatrice, ma lui continuò imperterrito: - ... ah sì fottutamente geloso! Su questo non ti do torto, anche se non mi sembra di aver spaccato la faccia a Potter che ti porta in vacanza dal suo nonnino.-

Non so se per le sue parole o per la sua vicinanza, fatto sta che sentii le gambe farsi sempre più tremolanti e domandai nervosa: - Come hai fatto a...-

Un ghigno comparve sul suo volto, come se una parte di lui fosse divertita da quello che aveva appreso:- Credi che non sappia mettere alle strette una ragazzina come Serena? Lei e Potter questa mattina mi hanno esposto abbondantemente la loro avversione per le mie ultime azioni.-

Il mio cervello realizzò in quell'istante il significato di quelle parole e ormai imbarazzata, desiderosa solo di allontanarmi da lui, feci per incamminarmi ma il suo petto si parò davanti a me, impedendomelo.

- Vattene e lasciami passare.- sibilai furiosa.

Il suo sguardo ambrato scivolò su di me per qualche istante e con uno sorriso divertito domandò:- Per andare dove? A lamentarti di me con le tue amiche? -

- Che cosa sei venuto a fare qui?!- sbottai innervosita dal suo atteggiamento.

In quell'istante sentii la sua mano afferrare il mio braccio e i suoi occhi mi fissarono seri: - A trascinare il tuo bel culo sulla moto in fondo al sentiero per portarti in stazione e metterti sul primo treno in partenza.- 

Provai a scostarmi da lui, ma la sua presa, benchè non mi facesse male, era ferrea e i suoi occhi si tinsero di nero, impartendo un ordine silenzioso che mi travolse le tempie con una familiare fitta.

- Vieni con me e torna a casa.-

Il suo sguardo così intenso accese come una fiamma la connessione che ci univa e d'un tratto sentii nuovamente le mie gambe cedere, pronte ad esaudire ogni suo volere, pronte a seguirlo, incapace di resistergli.  Chiusi gli occhi per un istante, per spezzare quel dannato legame e provai ad ignorare quella sua voce profonda che mi faceva tremare. Strinsi i pugni per la rabbia  e con un tono profondamente ferito sibilai: - Non osare...non osare usare la connessione dopo quello che hai detto.-

- Cosa avrei detto?- domandò con uno strano sorriso.

- Lo sai.- ribattei furibonda, ripensando alle sue parole: "E' cambiato tutto e puoi restare qui in attesa di un compagno che non c'è più oppure andartene". 

Seccata provai ad allontanarmi ancora da lui, ormai sul bordo di una roccia che sporgeva sull'acqua profonda. La sua stretta si fece più salda ed un sorriso malizioso comparve sul suo viso a pochi centimetri dal mio:- Forse dovevi dire alla tua amica che a volte sono un po' bugiardo.-

Decisamente fuori di me dalla rabbia, sollevai una mano col desiderio di colpirlo:- Non sei un po' bugiardo, sei uno stronzo!-

Lui sgranò gli occhi e senza difficoltà afferrò la mia mano bloccandola, io provai a divincolarmi, ma nel farlo persi l'equilibrio, trascinando entrambi con un tuffo nel lago.

L'acqua sembrò mozzarmi il fiato e anestetizzare la rabbia che provavo, riemersi rendendomi immediatamente conto di non riuscire a toccare il fondo e prima che la paura potesse prendere il sopravvento fu Stefano a cingermi i fianchi con un braccio e sostenermi. Lo guardai spaventata tossendo.

- Sono qui, non preoccuparti. - 

Quattro parole che ebbero il potere di rasserenarmi e mi ritrovai a pensare a quanto avevo desiderato udirle in tutti quei mesi e a come fosse stato crudele da parte sua nel negarmele. 

- E' gelida...- balbettai, battendo i denti, pensando a come fosse assurdo che Beatrice riuscisse a nuotarci tranquillamente.

Lui sorrise divertito, con i capelli corti bagnati e gli occhi luminosi:- Tieniti a me imbranata...- 

E senza farmelo ripetere due volte mi aggrappai al suo collo e alla sua schiena decisamente bollenti in attesa di giungere a riva.  Per quanto quell'abbraccio fosse ristoratore mi staccai da lui non appena sentii la ghiaia sotto i piedi, camminando furiosa verso la riva, con i vestiti fradici sferzati dal vento. Non aveva il diritto dopo quello che aveva detto ad usare il nostro legame per convincermi a seguirlo, non aveva più diritto alla mia fiducia dopo che era sparito per mesi ed io volevo solo allontanarmi per timore che il calore di quel suo abbraccio mi facesse cambiare idea.

- Dove vai?- chiese risentito, come offeso che avessi interrotto quel contatto e che lo avessi lasciato lì senza dire una parola.

- A lamentarmi di quanto sei stronzo!- sibilai tremante non so se per il freddo o la rabbia.

- Non abbiamo finito di parlare!-

Lo ignorai deliberatamente e mi tolsi le scarpe e la felpa, completamente zuppe ben conscia che nulla mi avrebbe risparmiato una polmonite e mi diressi verso il sentiero. Avevo fatto pochi metri quando Stefano mi raggiunse, già stranamente  asciutto e prese i miei indumenti fradici dalle mani.

- Che vuoi fare?- sbottai nervosa scossa dai brividi.

Lui sorrise divertito, passandosi una mano tra i capelli:- Tranquilla, a 'sto giro non li porto al tuo amico...- 

D'un tratto mi venne in mente il nostro incontro nelle sorgenti, lui come Lupo Bianco, io come una ragazzina infreddolita travolta da una valanga e  il mio cuore prese ad accelerare.

-... voglio solo che si asciughino.- concluse e detto ciò li appoggiò su una pietra, come se il sole potesse riscaldarli.

- È impossibile con questo tempo...- le parole mi morirono in bocca perché lo vidi passare una mano a pochi centimetri dalle scarpe e dalla felpa e questi rilasciarono vapore asciugandosi all'istante.

Lo guardai confusa e lui ribattè compiaciuto:- Dammi anche gli altri.-

Io esitai imbarazzata e lui continuò con un sorriso:- Il tuo pudore o una polmonite decidi tu.-

Sbuffai inferocita e, guardando che attorno non ci fosse nessun'altro, mi tolsi i pantaloni e la maglietta. Sentivo il suo sguardo su di me che sembrava non perdersi un centimetro della mia pelle scoperta e restai in intimo scossa dai brividi che non ero certa fosse solo il vento a procurarmi.

Glieli lanciai addosso e lui protestò maliziosamente: - Quante storie...ti ho vista decisamente più nuda di così.-*

In pochi secondi asciugò entrambi e poi voltandosi verso di me suggerì:- Dammi anche il reggiseno se non vuoi ritrovarti ancora bagnata.-

Decisamente quel balconcino azzurro avrebbe inzuppato nuovamente qualunque cosa e il freddo che pativo non mi dava spazio per pensare. - Voltati per favore.- chiesi cercando di essere cortese.

- Sai che non lo farò.- fece lui divertito, sedendosi su una roccia allegramente in attesa: - Forse un po' stronzo lo sono davvero.-

L'ennesima folata mi riscosse e furiosa mi voltai dandogli le spalle e, sganciandolo, gettai il reggiseno zuppo ai suoi piedi, nascondendo con un braccio i miei seni.

Attesi voltata che mi restituisse i vestiti, quando d'un tratto lo sentii alle mie spalle. Il calore del suo corpo era così desiderabile che inconsciamente appoggiai la schiena al suo petto.  Appoggiò delicatamente sul braccio che mi copriva il petto la mia maglietta, decisamente calda e asciutta.

- Non puoi nemmeno immaginare quanto mi sei mancata.-

La sua voce profonda mi giunse come un sussurro all'orecchio e sentii il profilo del suo viso scorrere dell'angolo della mia mandibola, inspirare profondamente il mio profumo e scendere lungo il mio collo fermandosi sulla mia spalla, come se fosse tentato di baciarla.  Lasciando i miei seni afferrai la maglietta, facendola passare prima dalle braccia e poi dalla testa, non meravigliandomi affatto che le sue mani si sporgessero ai lati del mio petto per sistemarla, facendola scorrere lentamente lungo i miei fianchi. 

In un istante avvertii le sue labbra poggiarsi delicatamente alla base del mio collo ed io rabbrividii con la schiena premuta contro il suo petto, sempre trattenuta dalle sua mani sui miei fianchi. Il cuore mi martellava impazzito nel petto e carpii a fatica le sue parole: - Decisamente troppo...- 

La sua bocca scalava senza remore il mio collo ed io sorpresi il mio corpo traditore ad inclinare la testa come per facilitarli quella scesa che portava all'angolo della mandibola. I brividi che provai in quel momento ero certa non c'entrassero con il freddo e ricordavo troppo bene il sapore dei suoi baci e il piacere che le sue mani potevano procurarmi. 

Mi erano dannatamente mancate le sue carezze, ed ero certa che se non mi fossi tirata indietro le sue labbra sarebbero state in grado di farmi dimenticare ogni cosa. Presi fiato cercando di ritrovare un po' di razionalità e prima che le sue labbra raggiungessero la mia bocca mi allontanai da quell'abbraccio, sotto il suo sguardo dapprima sorpreso e poi terribilmente infastidito.

 - Dove vai?- ringhiò, come se dopo quel momento d'intimità e quell'improvvisa vicinanza fosse una pazzia separarsi. Non gli risposi, recuperando i pantaloni e le scarpe, desiderosa solo di mettere più distanza tra me, le sue mani e le sue labbra.

- Ti avverto che se non sali su quella dannata moto abbiamo un problema.- continuò lui inviperito, seguendomi per il sentiero. 

Io lo ignorai ancora troppo sconvolta dai suoi baci e dalle sue carezze, che sembravano bruciare sulla pelle più del fuoco e che non mi consentivano di affrontarlo con razionalità.

- Alice, ti prego...è pericoloso qui per te.-

Sentii la sua mano afferrare la mia e mi fermai per prendere fiato, provando a ribattere lucidamente, tentando di convincerlo:- Se hai parlato con Marco e Serena sai che è pericoloso anche per te restare qua.-

- Sì hanno blaterato parecchio questa mattina...- fece lui mestamente, felice che mi fossi fermata.

- Ti rendi conto che a breve qui sarà pieno di Stregoni? Non c'è nessun patto della montagna a difenderti qua, perchè non vuoi capirlo?-

Eravamo fermi immobili sul limitare del bosco i nostri corpi troppo vicini e i suoi occhi mi attraversarono tingendosi di nero, come la pece:- Lo capisco benissimo, per questo sarò più tranquillo solo quando tu sarai lontano da qui, al sicuro. -

- Perchè? Per quale dannato motivo sei venuto qui e perchè vuoi rischiare la vita restandoci?!-sbottai incapace di trattenermi.

- Alice, ti prego...- cominciò lui, stringendomi la mano e attirandomi a sè, come se la rabbia nella mia voce lo avesse frenato o come se il suo lupo che ora prevaleva nei suoi occhi fosse incapace di starmi lontano. 

Qualunque cosa avesse detto al nostro ultimo incontro, al suo lupo non importava: mi voleva accanto a lui, mi voleva tra le sue braccia e io faticavo a resistergli.  Mi avvicinai e guardandolo dritto negli occhi mormorai:- Non mentirmi, per una dannatissima volta dimmi quello che succede...-

Mi persi nel suo sguardo notte che sembrava incapace di staccarsi dal mio ed ebbi la sensazione che il suo lupo avrebbe ceduto alle mie richieste, per cui lo incalzai:- E' per Sibilla? E' per lei che rischi la vita?-

- Non è per lei che sono qui.-

Una familiare fitta alla testa mi colse nel percepire la sua risposta ed io fissai la sua mascella contratta e le sue labbra serrate che non si erano mosse.

-E' per te? E' perchè vuoi diventare uno Stregone? Non ti basta essere ...- non riuscii a finire la frase perchè poso un dito sulle mie labbra, facendomi sobbalzare il cuore nel petto.

- Non è nemmeno per me.-

Un'altra fitta ed io mi sentii vacillare, tanto che dovette sostenermi. La sua voce si fece un sussurrò e la sua mano dalla mia bocca scivolò sulla guancia, sistemandomi i capelli con una delicata carezza dietro all'orecchio:- Ci sono delle cose che non puoi capire... cose che vedo, cose che devo fermare e non è restando tra le montagne che lo posso fare. -

La sua mano restò sulla mia guancia ed io sentii gli occhi inumidirsi di fronte a quel contatto che mi era mancato così tanto, di fronte a quel suo modo di tenermi distante, lo pregai ancora:- Dimmi cosa sta succedendo.-

- Devi tornare a casa.-

Non avevo le forze per ribattere a quelle fitte che mi attraversavano la testa e cedetti:- Lo farò se mi dici la verità.-

Lui sospirò e dopo avermi fissato per un lungo istante chiuse gli occhi confessando alla mia mente.

- Sono qui per interrogare l'Alto Consiglio che si riunirà a Stregoria.-



Note Autrice: Capitolo difficile che ho dovuto dividere in due parti! Con un tuffo in acqua volevo alleggerire il carico emotivo di entrambi ma...è chiaro che potrebbero chiamarsi nitro+glicerina. XD Che Stefano fosse stato un po' bugiardo spero lo sospettassimo tutti...il suo vero intento spero sia invece una novità.

* Ricordo che il rating sia di Wolf che di Wizard è Per Tutti, quindi non mi è consentito narrare di scene esplicite, motivo per cui alcuni ovvi momenti dell'estate passata tra la fine di Wolf e l'inizio di Wizard non sono raccontati...ve li lascio immaginare ;) E magari sentirete qualche riferimento di Mr. Indifferenza qua e là. A presto!

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