One Shots da Valinor alla Ter...

By DaisyDegiorgi

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Perché non riesco a scrivere solo una storia per volta. Alcuni saranno one shots che poi svilupperò. Richie... More

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Amrothos

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By DaisyDegiorgi

La tempesta ci aveva portato fuori rotta. Molto fuori rotta. Quando il sole si levò in un cielo finalmente limpido, doppiammo un'isoletta e campimmo subito di essere condannati.

"Dannato Ossë!" escalmò la vedetta "Dol Amroth!" ci avvisò e poi procedette a esclamare una serie di imprecazioni che avrebbero fatto arrossire i marinai più navigati.

Il capitano iniziò a urlare ordini ma ormai era troppo tardi. Sentivamo le trombe e i tamburi della città suonare la chiamata alle armi e dal porto iniziò a uscire una nave da guerra. Era enorme.

Provammo a scappare, ma ci raggiunsero e allora sguainammo le spade preparandoci alla nostra ultima battaglia.

Loro erano tanti e molto meglio addestrati e, nonostante la nostra fiera resistenza, non ci misero molto a prendere il sopravvento. Improvvisamente sentii un braccio che mi cingeva le spalle tirandomi contro un petto in armatura e sentii una lama premere contro la mia gola. Invece di tagliarmi il collo, come mi aspettavo, la lama di fermò facendomi uscire solo una goccia di sangue. Il braccio mi prese saldamente per le spalle e mi fece girare. MI trovai davanti a un soldato alto in armatura argentata e mantello blu. I capelli neri gli scendevano sotto le spalle e gli occhi erano grigio chiaro. Impressionante quanti dettagli riesci a vedere quando la tua vita è appesa a un filo. Occhi che in quel momento erano spalancati. Sapevo che aveva visto sotto il mio travestimento, il braccio mi aveva stretta abbastanza da sentire i seni sotto la fascia con cui li stringeva contro il petto.

"Una donna?" eslamò stupito. Improvvisamente scese il silenzio intorno a noi. I superstiti mi guardavano con tanto d'occhi, nessuno lo aveva intuito. Sembravo solo un ragazzo un po' femmineo ai loro occhi. Solo il capitano lo sapeva, ma giaceva morto accanto al timone. Peccato. Era un pirata ma era un uomo decente. Sapevo però che avrebbe preferito morire così, sulla sua barca, da uomo libero.

"Thos?" chiese un altro soldato, avvicinandosi a quello che mi aveva risparmiata. Si assomigliavano parecchio, dovevano essere fratelli.

"È...è una donna Erchi" disse lui guardandomi ancora con tanto d'occhi. Quello che si chiamava Erchi mi lanciò un occhiata e poi mi strappò via la maglia, istintivamente mi coprii con le mani ma tanto valeva, i seni si vedevano troppo chiaramente, e anche la curva dei miei fianchi.

"Sì, è una donna. La prostituta della nave immagino" disse lui spassionatamente

"Non lo sono" ringhiai

"Nemmeno sapevamo che era una donna" disse in mio aiuto il cuoco. Lo sguardo di stupore della ciurma confermò la mia versione.

Erchirion scrollò le spalle ma Amrothos si tolse il mantello dalle spalle offrendomelo. Lo accettai mormorando un grazie. Il suo sorriso mi fece arrossire.

A quanto pare a Dol Amroth le donne non si imprigionano nelle segrete. Avevo una stanza e potevo girare per il castello con una guardia al seguito. Con mia grande sorpresa Amrothos veniva spesso a farmi da scorta e, a differenza delle altre guardie, mi parlava e rispondeva alle mie domande, facendomi vedere il castello. Scoprii che era il figlio del principe Imrahil di Dol Amroth. E io che pensavo fosse solo un ufficiale di marina! Mi presentò anche la sorella e ogni tanto venne anche lei a trovarmi. Aveva un sacco di domande. Per fortuna ci furono loro a garantire per me la notte che i miei compagni scapparono. Fratello e sorella assicurarono che io non li avevo aiutati in nessun modo. Fui felice che i miei vecchi compagni fossero riusciti a scampare alla forca.

Pian piano i mie capelli tornarono lunghi e mi riabituai a portare vestiti. Era piacevole non dover più fingere. Ma c'era un neo, oltre al fatto di essere prigioniera, ovvio. Il mare mi mancava da morire. Passavo lunghe ore alla finestra a guardarlo, desiderando con tutta me stessa di essere là fuori su un veliero.

"Ti porto a fare un giro in barca" disse Amrothos un giorno

"C...cosa?" esclamai

"Ho parlato con mio padre, non può certo tenerti tutta la vita chiusa qui dentro. L'ho convinto a farti uscire...sai leggere una carta nautica?"

"Sì" mormorai ancora sopresa

"Allora potrai aiutarci a tracciare nuove rotte commerciali, possibilmente sulle tratte libere da pirati!"

"Mi hai liberata...e trovato un lavoro?" dissi ancora stupita

"Certo" disse con quel suo sorriso disarmante e non resistetti. Lo baciai. Prima di rendermi conto di cos'avevo fatto le sue braccia mi strinsero a sé, ricambiando il bacio. Tuffai le mani tra i suoi capelli e mandai al diavolo tutti gli argomenti che nella mia testa mi ero preparata per non cedere all'attrazione che provavo per il principe.

"Thos, andiamo?" esclamò una voce riportandoci alla realtà. Facemmo appena in tempo a staccarci quando apparve Lothitiel con cestino da pic nic.

Dopo quel bacio ne seguirono molti altri, sempre di nascosto, ma l'attrazione tra di noi non passò inosservata ad Imrahil.


THIRD PERSON POV

Amrothos piombò nello studio di suo padre, non bussò nemmeno.

"Cosa significa questo?" esclamò irato "Perché hai mandato Belthil da zia Irvinel?"

Il principe di Dol Amroth sospirò, aveva previsto la reazione del figlio

"Ho visto che vi siete affezzionati l'uno all'altra..."

Amrothos aprì la bocca per protestare ma suo padre alzò una mano per bloccarlo.

"Non è di certo una...ragazza con una reputazione rispettabile, ma visto che ti conosco, ho deciso di mandarla via. Se sarai ancora interessato a lei dopo un anno di separazione allora potrei prenderla in considerazione. Non è certo la donna che avrei desiderato per te, ma per fortuna sei il terzo figlio" concluse con un piccolo sorriso.

"Non è un'infatuazione passeggera" ringhiò Amrothos.

"E questo è un motivo ulteriore per mandarla da tua zia. Se rimarrete convinti di proseguire la vostra relazione lei deve imparare come comportarsi nella società e come mandare avanti i domestici e le faccende di casa. Lothiriel prima o poi si sposerà e la moglie di Elphir non può fare tutto da sola. Soprattutto se, se i Valar lo vorranno, sarà di nuovo incinta nel futuro"

"Hai anche un altro figlio" si lasciò scappare con un ghigno Amrothos e Imrahil sospirò: "Sì, ma non credo che Erchirion riesca a stare con una donna per più di una notte, rimpiango la poverina che deciderà di sposare, se si sposerà" commentò spassionatamente.

"In ogni caso avrei preferito che mi avvisassi" commentò Amrothos, tornando serio

"Ne ho parlato con lei e si è detta d'accordo con me"

"Perché non mi ha detto niente?"

"Capiva la necessità di questa cosa e sapeva anche lei che probabilmente l'avresti rapita non appena lo avresti scoperto. Nonostante sembrasse allettata all'idea, ha realizzato che a lungo termine non sarebbe stata la soluzione migliore. Una ragazza intelligente, senza dubbio".

Amrothos mugugnò qualcosa.


BELTHIL POV

Alle fine gli anni di separazione divennero due perché Mordor attaccò Minas Tirith. Dol Amroth rispose alla richiesta di aiuto della città bianca e la famiglia del principe marciò in guerra. Io restai nella sicurezza della tenuta di Irvinel, nell'entroterra, pregando tutti gli dei che conoscevo di proteggere Amrothos.

Avevo imparato a comportarmi come una vera lady e tutto quello che serviva, secondo i gondoriani, a rendere una donna rispettabile. Persino il cucito! Solo la mia pelle restava più scura di quella di una signora perbene ma Irivnel si era ormai rassegnata al mio stare all'aria aperta ogni volta che ne avevo la possibilità. "La mia vena selvaggia" la chiamava.

Amrothos mi mancava da morire. Ci scrivevamo, così sapevo che non mi aveva dimenticato e da quello che scriveva sapevo anche che mi desiderava ancora. Conoscerlo attraverso le lettere fu strano e diverso e mi mostrò un lato di lui più riflessivo ma sempre spensierato e mi innamorai ancora di più.

Quando la guerra finì e i principi di Dol Amroth tornarono alla loro dimora, Irvinel organizzò un viaggio per andarli a trovare. Ero elettrizzata: finalmente lo avrei rivisto!

Il giorno prima della partenza però un cavaliere arrivò traferlato e impolverato alla tenuta. Il caso volle che stessi dirigendomi alla scuderia quando arrivò e lo riconobbi subito.

"Amrothos!" escalmai correndo da lui

"Belthil, mia amata Belthil" rispose lui balzando giù dal cavallo e aprendo le braccia tra cui mi tuffai mentre le sue labbra trovavano le mie e le baciavano appassionatamente, incuranti di essere sotto gli occhi di tutti.

"Non è un comportamento di una lady, ma non ho resistito" sussurrai una volta che ci staccammo.

Lui rise: "Ho visto la morte in faccia troppe volte perché mi importino ancora queste cose. Anzi, a mia zia dona quel colorito rosso" sussurrò lanciando uno sguardo divertito sopra la mia spalla "vediamo se riusciamo a farla diventare ancora più scarlatta" e mi diede un bacio che fu tutto tranne che casto e mi lasciò senza fiato.

La povera Irvinel ci rimase quasi secca ma il nipote era ormai un veterano di guerra e io, sotto il travestimento da lady, restavo un pirata. Quindi ci perdonò la rottura dell'etichetta.

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