USG - United States of Galaxy

De Floryana_flo

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Kasumi ha un obiettivo: tenersi lontana dai guai! Ma, essendo il capo di una flotta di pirati, è difficile... Mais

Premessa e Commiato
Prologo
1. Amore e odio
2. Dalla memoria di ADHA-s
3. L'amore sparisce e ciò che lascia è solo odio
4. Quando un gelataio decide di vita e di morte?
5. Pausa
6. Le ricchezze del Lux (prima parte)
7. Le ricchezze del Lux (seconda parte)
8. Epilogo
9. Uno strano messaggio
10. Un fiore che sboccia non fa rumore
11. Un fiore che sboccia fa rumore
12. Epitaffio ai vivi
13. Epitaffio ai morti
14. Epitaffio a lei
15. Desideri Pericolosi: Primo desiderio
16. Desideri Pericolosi: secondo e terzo desiderio
17. La fine del mondo
18. Deimos (prima parte)
19. Deimos (seconda parte)
21. L'anemone e l'orchidea
Pubblicità (prima parte) - Le pubblicità delle macchine sembrano trailer
EXTRA: Bollini, interviste e altro!
Pubblicità (seconda parte) - Di sale, acqua e Donato
22. Correre è il mio destino
23. Una pizzeria ai confini della Galassia (prima parte)

20. Deimos (terza parte)

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De Floryana_flo

«Mi domandano spesso perché mi piace
così tanto la storia. La risposta è presto detta:
perché la storia è piena di persone morte»
"da Vita di Zhera - la morte arriva sempre due volte"

-Dannazione! Me lo sento, ci stiamo perdendo una storia epica! - esordì Zhera stringendo la mano a pugno.

-Suvvia, calmati...

-Calmarmi? - esclamò a un passo dallo strangolare il suo compagno di disavventure - Credi che mi piaccia essere bloccata in un ascensore?! - e mentre urlava a Xemi, dava calci alle porte dell'abitacolo.
Poi si buttò sopra, avvicinando l'orecchio alla loro superficie per cercare di capire ciò che accadeva fuori.
-Me lo sento... si stanno divertendo... - mormorò a denti stretti, udendo urla concitate, spari e bizzarri versi di piacere, come qualcuno che amoreggiava vicino all'ascensore - Là fuori sta accadendo qualcosa!

-Suvvia, Zhera... - cercò di intervenire il fidanzato, col suo solito modo pacato.
La afferrò quindi dalle spalle e le leccò il collo con la sua lunga lingua bitorzoluta mentre le strofinava la guancia con la sua pelle squamosa, come le faceva sempre piacere in quelle situazioni stressanti.
-Siamo solo noi due qua, - aggiunse sibilandole all'orecchio - possiamo inaugurare l'ascensore col nostro rituale propiziatorio...

La donna, a quelle parole, cominciò ad ansimare, ma durò appena un attimo che si ricompose immediatamente: - Sta zitto! - e gli diede uno scossone per levarselo di dosso - Lo sapevo, dannazione... lo sapevo che non dovevamo stare qua a giocare a tombola tutto il giorno!

Quella mattina

-Piano ottantatré - esordì una voce robotica.

Kasumi, Xemi e Zhera avevano preso l'ascensore e andavano di piano in piano per sfruttare il nuovo meccanismo di trasporto interno.

-Nove, - continuò il macchinario, per poi aggiungere in rapida sequenza altre cifre - quarantatré, ottantotto, settantadue, trentaquattro... - i tre intanto avevano preso dei cartoncini rettangolari e ogni volta che la voce dava i numeri, questi ci scrivevano sopra.

-Quindici, dieci.

-Tombola! - esclamò soddisfatta Zhera - Ho fatto tombola! - e alzò le mani in alto strette a pugno, in segno di vittoria.

-No, non è possibile! - disse Kasumi - Fa vedere un po' perché non mi fido... - e le porse il palmo aperto, come a intendere di darle il pezzo di carta.

-Se è tombola è tombola! - esclamò l'altra, nascondendo il cartoncino fra le pieghe dello yukata.

-Ottantadue, cinquanta... - continuava intanto la voce.

-Wooo, raga, fermi tutti! - aggiunse Xemi, interrompendo il litigio delle due donne - Credo di aver fatto terno!

Presente, ascensore

-Ma perché siamo rimasti qua a giocare fino a tardi?! - chiese Zhera, quasi vicino a una crisi nervosa.

-Perché tu volevi vince... - ma il suo compagno non finì la frase, che venne fulminato con lo sguardo dall'albina.

-Era una domanda retorica.

L'altro non le rispose ma si limitò a girarsi dall'altra parte, mimando a smorfie - per quanto lo consentisse la sua composizione muscolare da rettile - le espressioni di Zhera.
-Gne gne gne - digrignò tra i denti.

-Che c'è? Il finto Paradiso ti ha dato alla testa?

-Parla quella che, alla prima difficoltà, mi ha scaricato anziché aiutarmi.

-Sei una lucertola adulta! - esclamò la donna dandogli una pacca sul cappotto col dorso della mano - Comportati come tale e non mi rinfacciare le cose.

-Ah, io... IO devo comportarmi da adulto?! - aggiunse Xemi, mettendo maggior enfasi sul secondo "io" - Oh, ma sentitela, gente! - e portò le mani ai lati della bocca - Udite udite, la somma Zhera mi dà lezioni facendo la matura!

-E finiscila! - e gli diede una spinta, abbastanza forte da farlo finire contro la parete opposta dell'ascensore.

-Che c'è? Vuoi la guerra? - l'alieno posò la mano sull'elsa della spada che teneva al fianco.

Zhera portò istintivamente la sua attenzione alle lame che teneva sotto i vestiti, pronta ad usarle: - Non sai quanto... - aggiunse con un sorrisetto sulle labbra, leccandosi il rossetto violaceo.

Da qualche parte sulla Nave

Dopo essere riusciti a proseguire spostando i detriti, Jack, Eleonor, Ada e Miki incrociarono sulla loro strada anche Jilian e la dottoressa Ross.
Dopo essersi scambiati i convenevoli del caso, come Jii che venne abbracciato da Ada la quale per poco non lo strozzò, si misero in marcia cercando di arrivare al luogo dell'esplosione, finché non trovarono Miki, di nuovo.

Il cadavere di Miki era a terra, dinanzi a tutti loro.

Eleonor si voltò nella direzione di Miki, poi in quella del Miki riverso sul pavimento, e di nuovo verso il loro Miki.

-L... lo vedete anche voi? - fece Jii indicando con l'indice il corpo.

-Questo direi che è... bizzarro? - chiese Ada, incrociando le braccia al petto e inclinando la testa, molto dubbiosa su ciò che la sua scheda madre stava elaborando dell'intera scena.

-Io non lo aiuto, sono in pausa. Ma secondo me è morto - aggiunse la Ross mentre si accendeva una sigaretta.

-Cielo, giovanotto, - continuò Jack, volgendo lo sguardo verso il loro compagno - credevo fossi un personaggio banale, ma ora hai tutta la mia attenzione.

-Oh beh, - aggiunse dopo qualche istante Jii con una scrollata di spalle - credo che ogni tanto capiti...

-Di trovarmi morto sul pavimento? - chiese Miki.

-Ma tu non dicevi tanto di voler morire? - si intromise nuovamente l'affarista.

-Io dico sempre che stiamo per morire, non che voglio morire, - disse, posando l'accento sulle due parole, per poi unire di entrambe le mani l'indice al pollice, come a formare un cerchio - c'è una differenza espressiva nonché una ricercata scelta di parole alla base di ciò. Ora vi spiego, perché voi non fate che interrompermi quando lo dico e...

La dottoressa alzò la mano, come a voler fare una domanda.

-Mmmh - brontolò l'emo, portando le dita alle tempie e chiudendo gli occhi, davvero infastidito per quella storia.

-Prego, dica pure, mia dolce pulcina - fece Jack.

-Io sarei in pausa, me per andare sul sicuro dovremmo uccidere anche il nostro Miki, così non abbiamo dubbi che siano morti entrambi e possiamo andarcene.

-Mi sembra un'ottima idea.

-Sì sì... - mormorò Jilian, scuotendo la testa come a dare più enfasi alle sue parole.

-MA OTTIMA DOVE?! - gridò a squarcia gola il diretto interessato - Ma vi sentite quando parlate voi tutti...?

Ma non riuscì a finire la frase, nuovamente, che crollò un muro e fuoriuscì una di quelle mostruosità.

-Dannazione, ancora?!

I sei si misero in posizione, pronti ad abbattere anche quel nemico, quando vennero fermati da una voce molto familiare.

-Fermatevi! Lui è buono, è con noi! - da dietro la sagoma della creatura ne uscirono altre tre, ma molto più piccole.
Come il fumo e la polvere si posò a terra, fece la sua comparsa Walt, nel suo inconfondibile cappotto verde a scacchi e con la coppoletta in testa, accompagnato da Xemi e Zhera.

-Walt! - urlarono tutti all'unisono per la sorpresa.

-Proprio io... e credo di dovervi dare delle spiegazioni su cosa stia davvero accadendo sulla Nave.

«Poche sono le certezze nella vita, una di queste è la pizza...»
"da Aforismi e detti della Galassia. Edizione 3XXX a cura di Kasumi"

-U... una pizza...

-Davvero è il suo ultimo desiderio? - chiese Kyne sollevando Kasumi dal collo.

-S... sì...

-Ottimo desiderio, allora. Potrei addirittura risparmiarla - le rispose con una nota di ammirazione nella voce, - Anche in punto di morte, lei vuole la pizza... ciò mi rincuora. Ero venuto per ucciderla, come da ordini dell'Impero, ma il suo attaccamento alle radici e tradizioni italiane mi fa desistere dal compiere l'atroce atto.

E come a fare seguito alle sue parole, iniziò ad allentare la presa, volendo risparmiare la patriottica donna.

-...ma la voglio all'ananas.

-Pessima scelta - e aumentò nuovamente la stretta, - E io che mi ero anche illuso di avere una conversione decente con lei.

Ma prima di riuscire a ucciderla, una violentissima esplosione fece tramare la Nave, squarciandola longitudinalmente dalla poppa alla prua, per tutto il piano in cui imperversava lo scontro fra i due guerrieri.

-Amore mio.

Kyne si girò verso la voce: una figura indistinta si faceva avanti attraverso il fuoco e le fiamme che stavano divorando l'astronave.
Solo un contorno indefinito si intravedeva per il denso polverone che si era levato.
Anche usando tutti i suoi sistemi ottici, Kyne non riusciva ancora a capire chi fosse il nuovo arrivato.
-E tu... chi diamine saresti?!

«Ogni tanto mi domando come sarebbe stata la mia vita senza viaggiare fra gli Universi.
Una noia, immagino.»
"da Dr. Jolly - Guida galattica negli Universi della follia"

-È. Una. Noia. - brontolò un uomo in camice da laboratorio.

-Suvvia Jolly, non te la prendere... - gli rispose una voce dandogli una pacca sulle spalle.

-Oh, Walt! - esclamò il primo girandosi nella sua direzione.

-Allora, - iniziò questi - come va? - e fece un cenno della testa verso una teca contenente dell'acqua.

-Va bene, Walt. Me lo sento, oggi finalmente il progetto andrà a buon fine e l'Imperatore ci ricompenserà!

-Ah, lo dici ogni volta e ogni volta è sempre un fallimento! - gli rispose l'altro mettendosi a ridere a squarciagola.

Jolly gli mise un braccio attorno al collo e lo avvicinò a sé, scoppiando anch'egli in una sonora risata.

Entrambi poi rivolsero la loro attenzione a quella bizzarra capsula. Così sorridenti, si dimenticarono per un istante gli innumerevoli problemi dell'Impero, le continue lotte per la supremazia e il fatto che erano bloccati in quel laboratorio da anni, senza poter vedere le loro famiglie perché troppo pericoloso per l'incolumità sia propria che dei loro cari.

Da quando le colonie galattiche si erano divise lasciando sorgere sanguinose faide fra i vari Governi autonomi andatisi a formare nei buchi giuridici lasciati dall'Impero, loro due erano stati scelti dall'Imperatore in persona per lavorare a una nuova specie di guerrieri ibridi che gli avrebbe fatto vincere la guerra.

Il nome del progetto era "Deimos".

I due, avvolti com'erano dalla penombra dello sfondo che si scontrava con la luce azzurrina sprigionata dal contenitore, non si riuscivano a distinguere bene in volto. L'unica cosa che si scorgeva erano le labbra, storte in un grande sorriso, carico di emozione e speranza.

-Sì, amico mio... - continuò dopo un po' Jolly - Ben presto torneremo dalle nostre famiglie.

«Ciò che non sono mai riuscito a raggiungere?
Beh, ottima domanda... direi, l'amore...»
"da Intervista al Dr. Dark - Corriere della Galassia, ed. 28 giugno 3XXX"

-Amore mio.

-E tu chi saresti? - chiese l'assassino, lasciando cadere a terra la donna, ormai esanime.

-Anche se ha pessimi gusti, quella donna è mia!

-E io ti ho chiesto chi sei.

-Io sono Dark, e il dottor Jolly aveva ragione, tu la vuoi uccidere.

-Quel vecchio... - brontolò Kyne - mai che si faccia gli affari suoi. Che ti ha detto? - aggiunse poi, con una leggera traccia d'irritazione nella voce.

-Che tu eri venuto sulla Sole Nero per ucciderla, creando un campo di alterazione della realtà per imprigionare tutti in uno spazio composto da svariati Universi, ciascuno con la propria unicità.

-Ah, ti ha detto proprio tutto... - lo interruppe l'altro, perdendo interesse in quella conversazione in appena una frazione di secondo - Tutta tua. Io qua ho chiuso, e se ti ha mandato lui dovrei tornare alla base...

-Saggia decisione - aggiunse il dottore.
Aspettò ancora qualche secondo, tempo che l'assassino scomparisse dalla sua vista. Poi si diresse verso la donna e la prese delicatamente in braccio.
Si soffermò sui lineamenti delicati del volto. Era così rilassata, così pura mentre dormiva, come quand'era bambina.
- Non ti preoccupare, - le sussurrò dolcemente - porrò fine alle nostre sofferenze.

(continua...)

***********
Kasumi e Dark, che a quanto pare si conoscono da tempo... Jolly che ha lavorato con Walt in passato e adesso chiede aiuto a Dark per fermare Kyne.
Miki morto e al contempo vivo, Xemi e Zhera fermi a combattere in ascensore e al contempo in compagnia di Walt.
Alcune creature che sono con quest'ultimo e altre che invece attaccano tutti.

Il progetto Deimos, Kyne che vuole uccidere Kasumi, un campo di alterazione della realtà...

Ne ho messi di dubbi, eh?
Ma non vi preoccupate! Nel prossimo capitolo si avrà la resa dei conti con Dark e la prima parte di USG giungerà finalmente al termine.
Kyne e la sua alterazione invece torneranno più avanti e Walt ci darà la sua spiegazione ;)

E il dottor Jolly... beh, con lui siamo appena agli inizi!

Nel prossimo capitolo "L'anemone e l'orchidea" Dark e Kasumi avranno finalmente il loro faccia a faccia!!

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