Kyklos

بواسطة AlfonsoPalma97

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Questa storia narra dei cambiamenti di un'intera società a livello antropologico e militare tutto condensato... المزيد

Capitolo 1: Sento solo dolore
Capitolo 2: Quello che deciderò di fare di me
Capitolo 3: Anche io ho delle responsabilità
Capitolo 4: Quando deciderò di tornare
Capitolo 5: Chi mi guarda
Capitolo 6: Ciò che ho dentro
Capitolo 7: Espierò anche io il mio peccato?
Capitolo 8: Sono troppo debole
Capitolo 9: Non sono così coraggioso
Capitolo 10: Quanto posso sopportare
Capitolo 11: Non arretro
Capitolo 12: Scoprendo un'epoca in cui non sono vissuto
Capitolo 13: Chi sono per davvero
Capitolo 14: Il mio mare di lacrime
Capitolo 15: I miei giorni che passano
Capitolo 16: Ho sentito un rumore
Capitolo 17: Quanto valgo
Capitolo 18: Quanto ho fatto soffrire
Capitolo 19: Ho sbagliato
Capitolo 20: Questa volta la farò finita
Capitolo 21: Ricordi non miei
Capitolo 22: Il corpo non mio
Capitolo 23: Neanche io mi sento umano
Capitolo 24: Non ci riuscirò, lo so
Capitolo 25: Ora riesco a sentirlo
Capitolo 26: Con tutta la mia forza
Capitolo 28: La fine del mio mondo
Capitolo 29: Non sarò io a scappare
Capitolo 30: Il mio futuro
Capitolo 31: Vado da solo
Capitolo 32: Chi è il mio avversario
Capitolo 33: È il mio peso da sopportare
Capitolo 34: Non ho più nessuno
Capitolo 35: Ora camminiamo insieme

Capitolo 27: Finalmente muoio

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بواسطة AlfonsoPalma97

Fortunatamente l'equipaggio della corazzata agì prontamente virando la rotta discendente precipitando in senso circolare attutendo in parte la caduta, i soldati delle nazioni alleate inoltre fecero in modo di rallentare più possibile la discesa evitando danni eccessivi; Bordov Santo della dottrina del dolore fu l'unico a morire e fu per l'eccessivo utilizzo della tecnica del sangue ma da solo era riuscito a generare aura a sufficienza per rallentare in minima parte il lato posteriore dell'intera corazzata, sebbene fosse il Santo più disprezzato dalle persone fu poi considerato l'uomo più forte del mondo meritando il primo posto nella classifica divina, ma ormai era troppo tardi per riconoscere il suo merito.

Un'importante considerazione da fare riguarda però le dinamiche dell'incidente avvenuto, secondo alcuni fu opera di dracones infiltrati nelle fila dell'operazione per assassinare i civili prototokosiani, ma purtroppo non ci sono prove a sufficienza per poterlo dimostrare; ad ogni modo la nave atterrò in mare aperto, a sud ovest di Veritate, vicino all'isola presidiata da prototokosiani, infatti anche se stazionava sopra l'isola ed ha effettuato una discesa più o meno diretta la rotazione del globo ha fatto in modo che il punto di atterraggio fosse poco più lontano dalla posizione di stazionamento.

Non c'era tempo da perdere però, sebbene fossero ancora stremati i soldati furono richiamati al fronte, delle navi alleate presero sotto custodia la corazzata nemica con i civili ed Omega, insieme ai soldati ancora operativi, era stato richiamato da Arm per riferire degli avvenimenti e decidere le prossime mosse.

Dalla perdita di comunicazioni con la nave madre i nemici si organizzarono in difesa all'interno della base, fornendo quindi un accerchiamento più serrato della marina militare alleata attorno all'isola. Omega si incontrò con Arm su di una nave situata sullo stretto tra Cervantes e l'isola e gli spiegò cosa era successo, di li decisero poi di convincere i soldati nemici alla resa condizionata, altrimenti avrebbero usato il Sistema Denji che intanto si stava caricando.

Fu Omega a dover parlare ai microfoni:<<ARRENDETEVI, ABBIAMO IN OSTAGGIO IL VOSTRO POPOLO, USCITE CON LE MANI IN ALTO E NON FAREMO LORO DEL MALE, LO PROMETTIAMO (in prototokosiano)>>

La risposta non si fece attendere e si udì <<NON CI POSSIAMO FIDARE DI VOI SENZ'ANIMA, NON ABBIAMO FINITO DI COMBATTERE (in prototokosiano)>>

Omega, spinto dalla frustrazione:<<MI AVETE DETTO CHE NON SI PUÒ CHIEDERE LA PACE QUANDO SI STA PERDENDO, MA ORA SIETE VOI CHE MORIRETE SE NON VI ARRENDETE (in prototokosiano)>>

E poco dopo <<NOI SIAMO GUERRIERI, NON CI ARRENDIAMO, SE VOLETE LA PACE DOVRETE IMPORCELA, NO CI AVETE DIMOSTRATO IL VOSTRO VALORE (in prototokosiano)>>

Omega ad Arm:<<... hanno detto che non vogliono arrendersi... hanno ancora voglia di lottare...>>

Arm:<<E va bene allora, l'hanno voluto loro... prepariamo la squadra, che siano tutti pronti a sbarcare, posizioniamo il segnalatore per il Sistema Denji vicino la loro base di corsa>>

Una volta sbarcati i soldati nemici iniziano con la loro resistenza, stavolta si trattava solo di dover posizionare un segnalatore e fare fuoco con il sistema Denji, sebbene non ancora al massimo della sua potenza era in grado di spazzare via l'accampamento nemico; furono gli stessi Omega ed Arm a farsi largo tra i nemici e trasportare il segnalatore, era di piccole dimensioni e facilmente occultabile, ma serviva per aumentare la precisione del Sistema Denji ed evitare che colpisse alleati. Una volta piazzato e nascosto i nostri corsero il più velocemente possibile alla loro nave. Arm diede l'ordine di azionare l'arma.

La Stazione Solare Elettromagnetica stavolta aveva solo immagazzinato parte dell'energia rispetto al suo pieno potenziale, tuttavia il colpo che ne derivò fu comunque di proporzioni enormi, abbastanza potente da polverizzare la base nemica insieme ad un quinto dell'isola, tuttavia l'operazione non andò come previsto. Poco prima di impattare sul bersaglio la base nemica lanciò  una sonda riflettente, che sparpagliò l'aura in diverse direzioni colpendo le navi delle nazioni alleate. L'aura di per se non è troppo diverso dal funzionamento del plasma ed essendo possibile parare e deviare colpi di aura è altrettanto possibile, in teoria, fare altrettanto con i colpi del Sistema Denji essendo comunque molto simile all'aura, solo che fino a quel momento non pensavano fosse possibile ribattere una forza di tale portata quale quella del Sistema Denji.

Ciò che ne conseguì furono diverse esplosioni che si propagarono dal lato delle navi, un frammento del colpo del Sistema Denji si schiantò persino sulla nave cui risiedeva Omega, uccidendo lui e tutti gli altri a bordo.

Quello che provava Omega fu inizialmente una sensazione di calore e conforto, non sapeva cosa fosse successo ma si sentì molto stanco, come se si fosse addormentato all'improvviso sebbene si trovasse su un campo di battaglia. L'oscurità che percepiva era avvolgente ma non spaventosa e non per questo la riluttava, forse era proprio l'oscurità che percepiva a dargli così tanto calore e conforto, la sensazione durò pochi istanti ma sembrò che fosse durata un'eternità.

Al termine, Omega riaprì gli occhi, di fronte a lui un uomo che lo squadra per un attimo e poi se ne va, l'ambiente però è diverso, non si è più su una nave, non vi è più il mare, si è solo in una grandissima ed immensa distesa di erba; vicino ad Omega compaiono altre persone, sono i soldati che hanno combattuto con e contro di lui, indossano tutti ancora le loro uniformi e sono ancora zuppi di sangue ma sono tutti straniti e disorientati, nessuna sa davvero cosa stia succedendo.

Turrim:<<Hey, alla fine anche tu sei capitato qui>> gli si presenta di fronte.

Omega:<<Tu-Turrim... che cosa sta succedendo?>>.

Turrim:<<Beh nulla di che, prima o poi succede a tutti... avrai tutto il tempo per accettarlo tranquillo>>

Omega è incapace di comprenderlo del tutto, è spaventato, non crede a ciò che sta succedendo, poi però scorge da lontano altre figure a lui familiari.

Front, Cor, Amare, Mons, Tunica, Novum, Pallium, Bordov, Amuro, Kamille, Judau, Domon, Veteris, Pluma, Low, Novis, Ino, One, Ella e persino soldati che ha ucciso umani e prototokosiani, erano tutti lì ad attendere l'arrivo dei nuovi arrivati.

Front corre ad abbracciare Omega:<<Speravo che questo giorno sarebbe arrivato il più lontano possibile, ma non fa niente, hai fatto il massimo, ora puoi riposarti>>

Turrim:<<Scusate credo di aver visto anche Arm vado a portarlo qui>>

Omega:<<... quindi... quindi...>>

Front:<<... si, è successo... ma hey, non è così male qui, possiamo fare quello che vogliamo, non abbiamo nessun tipo di bisogno e possiamo anche cambiare aspetto semplicemente volendolo... tanto qui ci sono solo anime e le coscienze che contengono...>>

Omega:<<Ma, la guerra allora? A che è servito tutto ciò?>>

Font:<<Io... non lo so, non posso rispondere a questo, posso dirti che non è importante però, qualsiasi cosa fosse accaduta tu saresti stato qui... ora accogliamo anche gli altri nostri cari, va bene?>>

Omega:<<... non so... ok credo... ma loro?>> Omega indica a dei prototokosiani che parlanoai nuovi arrivati avendo anche interpreti che traducono in più lingue.

Front:<<Oh loro sono qui da tanto tempo, sono loro la prima spedizione arrivata a Cerere, sono quelli che hanno creato la nostra stirpe>>

<<Chiediamo scusa a tutti>> dicono <<non era minimamente nostra intenzione far patire tanta sofferenza ed iniziare una guerra, se ora siete morti a causa della mia specie è per via di un'incomprensione di tanto tempo fa, vi prego di comprendere, noi avevamo bisogno di una nuova terra da chiamare casa, abbiamo distrutto il nostro pianeta per via dello sfruttamento delle risorse e siamo partiti alla ricerca di nuovi pianeti, il vostro era uno dei pochi abitabili e quello più facilmente raggiungibile. Vi abbiamo creati si come manovalanza, ma non sapevamo che anche voi avreste sviluppato un'anima e una coscienza, pensavamo foste solo delle macchine, persino gli animali che abbiamo creato non hanno sviluppato un'anima, solo la vostra stirpe l'ha fatto, quando i vostri antenati si ribellarono non ci hanno dato tempo per sistemare le cose. Mi dispiace che siate stati coinvolti in questa battaglia, eppure non posso che sperare in una pace tra i nostri popoli, se anche i nostri sapessero che avete un'anima smetterebbero di attaccare, solo il consiglio dei domos può dichiarare guerra ai popoli senzienti, semplicemente non siete considerati come tali, anche se in parte siamo un popolo di combattenti noi rispettiamo le nostre tradizioni, le nostre leggi e le nostre tavole Zoi, vi prego perdonateci vi prego perd- (in prototokosiano)>>

Tutto a un tratto Omega sente una forte fitta al petto, non riesce a stare in piedi.

Omega:<<AAAAAHHHHH>>

Front:<<Hey, hey tutto ben->>

*TU-TUM TU-TUM*

<<LIBERA (in veritatese)>> la squadra di medici del consiglio delle nazioni alleate aziona un defibrillatore sul petto di Omega.

*TU-TUM TU-TUM*

Omega si riprende e riesce a respirare, seppur a fatica, è circondato dalla divisione medica e da diversi soldati che lo hanno tratto in salvo dal mare.

Omega:<<Uh uh uh... mi è sembrato un sogno, era davvero così? (in veritatese)>>

Il medico:<<Complimenti ragazzo, sei stato considerato morto per diversi minuti, ormai non ci speravo più, ma ora siamo sulla spiaggia ed il nemico attacca (in veritatese)>>

Omega:<<Uh uh uh Arm, dov'è il comandante Arm? (in veritatese)>>

Il medico:<< Sta bene ma è ancora svenuto (in veritatese)>>

Uno dei soldati:<<Ora il comando è suo, cosa facciamo? (in veritatese)>>

1 giorno alla fine del mondo.

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