Lucifer. // Luke Hemmings.

By Cljfford

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-Io sono Lucifero, dovresti aver paura di me-. -Lucifero prima era un angelo-. Dove Lucifer trascorre le sue... More

Prologue.
One.
Two.
Three.
Four.
Five.
Six.
Ask. #1
Eight.
Nine.
Ten.
Eleven.
Twelve.
Thirteen.
Fourteen.
Fifteen.
Sixteen.
Seventeen.
Eighteen.
Nineteen.
Twenty.
Twenty-one.
Twenty-two.
Epilogue.
ask characters?

Seven.

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By Cljfford

Quella mattina, Magdaleine, non voleva proprio svegliarsi.
Dopo una nottata passata a sfiorare le pagine ruvide di quel diario, era esausta.
Non voleva nemmeno pensarci, al solo ricordare cosa aveva provato sfogliando quel quaderno le si formavano le lacrime agli angoli degli occhi.
Il suono del suo cellulare le fece aprire gli occhi, nonostante non avesse la voglia di alzarsi per affrontare un'altra noiosa giornata di scuola.
Era la solita sveglia mattiniera, sincronizzata alle sette e un quarto.
Sentiva le palpebre pensati e il mal di testa farsi sentire sempre di più, fino a farle sotterare il capo sotto al cuscino.
Presto sentì la voce di una donna chiamarla, -Mag, svegliati!- diceva ogni quattro secondi.
Quasi sbuffò, ma il suo dovere era andare a scuola, quindi si alzò per dirigersi verso il corridoio del piccolo appartemento che avevano affittato.
Era al quinto piano del condominio, cosa problematica data l'assenza di un ascensore funzionante.
Si sedette sul divano, proprio davanti al tavolino, dove era sistemata ordinatamente una tovaglietta. C'erano un bicchiere e un piatto, dove probabilmente avrebbe dovuto consumare rispettivamente il succo e la frittata.
Il volto sorridente di Anne Marie fornita di una padella le si presentò davanti, quasi migliorandole la mattinata.
Appena la donna vide il suo volto, però, fece scomparire il sorriso radioso dipinto sulla sua faccia.
Due occhiaie contornavano gli occhi glaciali di Mag, in contrasto con il volto più pallido delle altre volte.
-Buongiorno, tesoro-. Il suo tono di voce era evidentemente preoccupato.
-Ciao, Anne- sorrise, bramando il cibo che la signora le stava poggiando nel piatto in ceramica.
Se aveva imparato qualcosa, la sera passata, era che piangere portava più fame del solito.
-Che brutta cera, non hai dormito bene?-. Si sedette di fianco a lei, accarezzandole la spalla.
Mag quel momento riflettè su quanto aveva bisogno di qualcuno con cui confidarsi, qualcuno con cui sfogarsi quando aveva tutto lacerato dentro.
Mag era sola, e forse si era pentita di non aver voluto nessuno accanto a lei.
-Non ho dormito per niente-.

I cannot sleep I cannot dream tonight
I need somebody and always

EHY!

Chiedo scusa per il capitolo davvero deludente, ma credo sia un qualcosa di passaggio.
Volevo avvisarvi che ho pubblicato una nuova storia, shortstory(?) Idk.

Accidentally in love. // Michael Clifford.

Ho già in mente un finale e credo proprio vi piacerà, quindi perchè non passate?
Ho pubblicato solo il prologo, ma visto che i capitoli saranno cortissimi aggiornerò velocemente.

Invece, per quanto riguarda Lucifer, aggiornerò a 22 stelline :)

Baci,

Cljfford.

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