Kai
"andiamo a dormire va" affermai, togliendomi maglietta e pantaloni e sdraiandomi poi accanto alla mora la quale già sembrava essersi addormentata; era bellissima mentre dormiva, mi concessi cinque minuti buoni per osservarla: un naso fine che volta all'insù, aveva delle lentiggini che ricoprivano quest'ultimo e che si sfumavano verso la coda degli occhi verde speranza che si ritrovava, i capelli mori un po' spettinati ricoprivano i lineamenti perfetti del suo volto roseo, la mano appoggiata sulla guancia la rendeva una bimba, la più bella di tutte.
mi addormentai sorridendo, con l'immagine di lei impressa nel cervello.
Madison
la mattina seguente mi sveglia con un forte mal di testa, e come quella mattinata, un peso poco più sotto del mio seno mi impediva di alzarmi; aprii definitivamente gli occhi, e riconobbi immediatamente di chi era quel braccio che mi teneva stretta a se impaurito che potessi scappare da un istante all'altro: di Kai.
mi guardai attorno, guardai noi, vidi dei vestiti sparsi a terra, io ero in intimo lui pure, io ero sotto le coperto e lui no, il tedesco aveva dei capelli spettinati e le guance paonazze.
"no,no,no,no, non può essere successo davvero" pensai dopo aver realizzato a pieno cosa fosse, probabilmente, successo la notte precedente.
"buongiorno" disse il calciatore con un tono ancora impastato dal sonno interrompendo i miei pensieri "cos'è successo ieri sera" chiesi immediatamente io senza ricambiare il saluto.
kai
"eri ubriaca, ti ho portato a casa, sono andato a prendere dell'acqua e quando sono tornato ti ho vista saltare sul letto mentre ti spogliavi pian piano , però non è successo nulla, le tentazioni da parte mia non cercano" mentii spudoratamente "ma anche se quest'ultime occupavano i miei pensieri, non avrei mai abusato del post-sbornia, se volevi scomparvi doveva accadere da sobria" dissi facendo qualche pausa tra una frase e l'altra; "grazie" disse semplicemente lei abbracciandomi.