Warm Blood || [larry]

By fairytalesbliss

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Harry è un vampiro, perseguitato da un passato che non gli permette di andare avanti. Louis è uno studente di... More

INTRODUZIONE
1. Incontro
2. Paura
4. Parole Nuove
5. Disegni
6. Cinema
7. Domande
8. Festa
9. Scoperte
10. Tomba
11. Amici
12. Viaggio
13. Brighton
14. Telefonate
15. Delicato
16. Mostro
17. Verità
18. Tiepido
19. Sangue
20. Soli*
21. Zayn
22. Permanente*
23. Harry
24. Complice
25. Zugzwang
26. Cambiamenti
27. Intenso*
Epilogo: La Ragazza
Cold Heart - SEQUEL

3. Scorretto

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By fairytalesbliss

Il giorno dopo, le cose prendono una piega diversa.

Arrivo a scuola a piedi come ho fatto ieri e mi tolgo le cuffie quando mi fermo davanti all'entrata. Odio interrompere una canzone a metà, penso con amarezza mentre clicco pausa su una delle mie preferite.

La musica si ferma di colpo, lasciandomi da solo con i rumori che mi circondano.

È ancora relativamente presto, per cui non ci sono molti studenti. Alcuni stanno parcheggiando, altri parlano in gruppo, altri ancora studiano seduti sul marciapiede.

Non sembra cambiato nulla dal liceo, ma so che non è vero. Io per primo sono diverso.

Metto via le cuffie e mi siedo anche io su un angolo di marciapiede vuoto. Ieri Niall, dopo avermi obbligato a dargli il mio numero di telefono, mi ha scritto di aspettarlo fuori.

L'ha scritto a tutti. Ha sentito il bisogno di creare una chat di gruppo con me, Liam, Ivy e Mila. Si chiama 'i biologi e i perdenti'.

Per questo motivo mi siedo fuori e aspetto. Rimango intento a fissare le persone che passano senza rendermene conto, fino a che i bisbigli non attirano la mia attenzione.

C'è un gruppo di persone alla mia sinistra che sta indicando due ragazzi poco più in là e discutendo a bassa voce. Non ci metto molto a capire che stanno parlando dei due ragazzi di ieri.

Li osservo anche io, incapace di resistere. Il moro ha un completo elegante addosso, inadatto ad un giorno di scuola. La camicia che indossa è quasi trasparente, con rifiniture argentate. Sembra più che altro diretto ad un servizio fotografico.

L'altro ottiene la mia attenzione per più tempo. C'è qualcosa in lui che mi incuriorisce, anche se non saprei dire cosa. Oggi ha i capelli più spettinati, un paio di occhiali da sole sugli occhi e le mani nelle tasche dei jeans.

È vestito in modo più sobrio, con una maglia bianca, jeans blu notte e scarpe da ginnastica impeccabilmente bianche. Sebbene sia vestito quasi come me, lui sembra un modello di Abercrombie, io un commesso del Conad.

"Mi sono appena accorto che Mila è l'anagramma di Liam."

La voce inaspettata contro il mio orecchio destro mi fa fare un salto alto due metri. È già tanto che non mi sono messo a urlare.

"Niall, ma sei cretino?" dico, girandomi verso di lui e dandogli una spinta leggera.

Lui ignora la mia domanda e sposta lo sguardo verso dove i due ragazzi sono ancora in piedi, intenti a parlare tra di loro. "Quello moro è il mio futuro fidanzato, quindi immagino che l'altro sia il tuo."

In contemporanea, come se l'avessero sentito, i due ragazzi si girano verso di noi. Non ho neanche il tempo di colpire Niall di nuovo, rimango fermo come un fesso, cercando di non arrossire.

Il moro ci osserva con un sopracciglio alzato e un mezzo sorriso sul viso. È un sorriso allo stesso tempo malizioso e inquietante. Il suo sguardo passa veloce su di me e si ferma su Niall.

L'altro ragazzo, invece, ci sta osservando con la bocca tesa in una linea sottile. Gli occhiali da sole nascondono i suoi occhi, ma sono sicuro sia nervoso e scontento come ieri.

"Niall, entriamo", sibilo tra i denti.

"No, mi sto rifacendo gli occhi", dice lui, testardo.

Sto per sperare che la terra si spalanchi e mi sotterri all'istante, quando vedo qualcosa di diverso. Il ragazzo dagli occhi verdi sta sorridendo.

Sta anche cercando di nasconderlo con la mano, ma è evidente. È evidente grazie alle due stramaledette fossette che ha sulle guance. Ci mancavano solo quelle.

Già era perfetto prima, figuriamoci adesso.

Il moro gli sussurra qualcosa all'orecchio, ma lui scuote la testa violentemente, facendo un passo indietro. Alla fine, il moro solleva le spalle e si gira di nuovo a guardarci.

Quello che non mi aspetto è che inizi a camminare. Verso di noi.

"Niall", sussurro, "Niall, dobbiamo andare via."

"E secondo te me ne vado ora?" mi risponde lui. Il suo sguardo rimane puntato sul ragazzo che arriva, le spalle sollevate e l'espressione decisa.

La mia attenzione viene di nuovo catturata dall'altro ragazzo, che è rimasto indietro. Ha sollevato gli occhiali da sole e si sta mordicchiando un labbro. Sembra deluso. Quasi triste.

Non ha senso. Da quello che ho capito, è stato lui a decidere di non seguire il suo amico.

"Hey", ci saluta il moro quando arriva. Come il suo amico, ha una voce melodica e armoniosa, forse un po' meno profonda.

Da vicino è ancora più bello di quanto credessi. La sua pelle è priva di imperfezioni, le labbra carnose, gli occhi intensi. Capisco subito perché Niall sia così deciso a conoscerlo.

"Ciao. Sono Niall", dice Niall, "questo è il mio amico Louis", aggiunge indicandomi.

"Zayn", si presenta finalmente il ragazzo. Adesso che posso vederlo meglio, sembra vestito di velluto. Esagerato.

"Zayn! Fai biologia anche tu, vero? Però sembri più grande."

Zayn non sembra sconvolgersi dal modo entusiastico che ha Niall di parlare. Anzi, gli sorride. "Sono più grande", rimane sul vago.

"Louis qui fa psicologia", continua Niall, perché ovviamente la mia facoltà deve essere messa sotto esame.

Zayn mi guarda per la prima volta negli occhi. "Pensavo facessi filosofia", conclude dopo qualche istante, "Harry mi ha detto di averti visto là."

Uh. Chi?

"Harry?" chiedo.

Zayn annuisce, facendo un gesto dietro di se'. "Harry. Il mio migliore amico."

Harry - che apparentemente è il mio compagno di filosofia dagli occhi verdi - non è più al posto di prima. Almeno adesso posso associare un nome al suo viso.

"Visto, Lou? Harry parla già di te", mi fa Niall, dandomi una pacca sulla spalla.

Questa frase infelice più il notare che ci sono pochi studenti fuori mi fa decidere che è ora di rientrare. "Io vado a lezione. Ci vediamo dopo."

Entrambi mi salutano con un gesto della mano, tornando a parlare tra loro subito dopo. Dovrò dire a Niall di raccontarmi tutto.

Il modo in cui si comporta Zayn, con calma e sobrietà, sembra essere un buon modo per far rallentare anche uno iperattivo come Niall.

Suppongo che lo scoprirò presto. Se Niall non gli fa cadere entrambe le orecchie a forza di parlare, ecco.

La classe di filosofia è piena, visto che sono entrato quasi in ritardo. Vedo subito Mila e mi stupisco. Dovevamo aspettarci fuori, possibile che io non l'abbia vista?

Okay, ero concentrato su Harry e Zayn, però.

La sedia accanto a Mila è occupata. Aggrotto le sopracciglia, confuso, mentre cerco con gli occhi un posto libero.

Proprio perché la mia vita è un maledetto film dell'orrore, l'unico posto vuoto è accanto ad Harry, in ultima fila.

Sconfitto, mi trascino verso la sedia e mi siedo. Harry non alza neanche la testa dal quaderno di appunti che ha aperto sul banco.

La prima cosa che noto è il suo profumo. È floreale, intenso. Troppo forte. Mi fa venire voglia di starnutire e allo stesso tempo di avvicinarmi a lui.

La seconda cosa che noto è che non siamo mai stati così vicini. Persino in corridoio, ieri, Harry manteneva una certa distanza.

Cerco di spostare la sedia più lontano possibile, ma il metallo fa un rumore assordante contro al pavimento. Oggi deve essere la mia giornata fortunata.

Harry alza gli occhi al rumore, guardandomi con un'espressione vacua. Da vicino, la sua pelle è lucida, i suoi occhi verde acqua.

Non penso voglia rivolgermi la parola, ma evidentemente mi sbaglio. Mentre sto ancora cercando di riprendermi dalla figuraccia con la sedia lui, invece, mi parla.

"Non l'hai rimossa."

Sta di nuovo guardando la mia spilla. È ossessionato.

"No che non l'ho rimossa", dico, testardo.

Harry fa una smorfia con la bocca. "Peggio per te."

"È una minaccia?" chiedo, scaldandomi in fretta. Ho notato che ha la capacità di farmi arrabbiare in pochissimi istanti.

Lui incrocia le braccia al petto, tipica mossa di difesa. Si allontana anche leggermente da me. "No, è un consiglio."

Mi rendo conto che non riuscirò mai a spuntarla, quindi sospiro e lascio cadere il discorso. "Va bene, Harry."

Al suono del suo nome, Harry spalanca gli occhi. "Zayn parla un po' troppo."

"Ah, meno del mio amico Niall di sicuro."

Questo, almeno, lo fa sorridere. Le sue braccia tornano ad appoggiarsi sul banco, ai lati del quaderno. Il sorriso sparisce nel giro di qualche secondo, ma la postura del suo corpo rimane rilassata.

"Non so il tuo nome. Mi sembra scorretto."

Adesso si mette a parlare di scorretto. "Anche obbligare qualcuno a togliere una spilla è scorretto."

Harry fa il broncio. Letteralmente. C'è qualcuno capace di resistergli? Se la risposta è sì, come si fa? Ho bisogno di un manuale.

"Louis", cedo dopo qualche secondo.

"Francese", commenta subito. Poi, quasi di malavoglia, aggiunge: "Mi manca la Francia."

"Ci sei stato?"

"Parecchie volte", dice vagamente, senza guardarmi. "I tuoi genitori hanno buon gusto. È un nome elegante."

Sempre meglio di Harry, ma questo evito di dirlo ad alta voce.

"Anche una delle mie sorelle ha un nome francese", dico senza rendermene conto. Non parlo mai volontariamente della mia famiglia, da dove è uscita questa frase?

Harry non risponde, ma torna a guardarmi. Restiamo in silenzio, circondati dalla voce monotona del professore in sottofondo e dal rumore dei compagni che parlano tra loro e scrivono.

Non ho preso neanche una frase di appunti, non so nemmeno quale argomento stiamo affrontando.

"Che corso fai?" mi ritrovo a chiedere.

Harry abbassa lo sguardo sulla mia bocca mentre parlo, forse in modo involontario. Mi fa comunque venire la pelle d'oca. "Filosofia."

"E non prendi appunti?" dico, da stupido. Perché divento un burattino senza fili in presenza di questo ragazzo? Sono sicuro non sia una cosa sana.

Harry fa un mezzo sorriso. Una sola fossetta compare sulla sua guancia. "Conosco bene questo argomento."

Annuisco, non sapendo più che dire.

Dietro di lui, tramite la finestra, vedo che ha iniziato a piovere. Fantastico. Non ho nè l'ombrello, nè una maglia con il cappuccio. E sono a piedi.

Di nuovo, Harry mi sorprende e continua il discorso.

"Tu cosa studi?"

"Psicologia."

Dopo due giorni di maltrattamenti verbali da parte di Niall, mi aspetto che Harry scoppi a ridere. Invece, lui annuisce. "Ha senso."

Più che di un manuale, avrei bisogno di un libretto delle soluzioni per decifrare le frasi di questo essere. "Ha senso?" chiedo.

Harry si stringe nelle spalle, tornando a guardare il professore. Con la mano destra solleva la penna e si sporge verso il quaderno.

"Ha senso", conferma, poi inizia a scrivere.

La sua scrittura è elegante, ma gli appunti sono presi in modo disordinato. Distolgo lo sguardo prima di sembrare un guardone.

Da quell'ultima frase criptica, comunque, non mi rivolge più la parola fino alla fine dell'ora, quando mi fa un gesto con la mano e un piccolo sorriso prima di sparire fuori dalla porta.

Vorrei dire che non penso a cosa mi ha detto per il resto della giornata, però sarebbe una bugia. Se non altro, la pioggia mi lascia tornare a casa asciutto prima di ricominciare a cadere.

La conto come una piccola, prima vittoria in una pessima giornata.

-

A/N: ciao fiorellini, da qua in poi i nostri eroi parleranno sempre di più quindi yay? essendo una long devo partire da qualche parte e mi rendo conto possa sembrare molto twilight e poco altro, però non sarà così. almeno non è quella l'idea

anyway spero vi piaccia, love you
C

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