smoothvodka spero che ti piaccia. Come potrai notare non ho potuto trattenermi dal mettere in mezzo Robert, Leon e Joshua, ma tanto sai già che li adoro😂😂
-Ricordatemi perché mi avete costretta a venire con voi e non con quel ragazzo carino con cui ero d'accordo?- domando lasciando vagare lo sguardo sulle mille teste presenti all'Oktoberfest di Monaco di Baviera, mio fratello Robert mi circonda le spalle con un braccio mentre con l'altra mano mantiene quella di sua moglie Anna
-perché quel tizio non mi piaceva, sono un fratello geloso. Lo sai- risponde sorridendo divertito, anche i suoi occhi scorrono sulla folla, probabilmente alla ricerca dei suoi compagni di squadra
-e perché Manuel Neuer ha divorziato da Nina e ha bisogno di essere consolato- scherza Anna mentre tiene la piccola Klara stretta tra le braccia, sgrano gli occhi girandomi verso mio fratello in cerca di conferma. Robert accenna un sorriso ma non risponde. Tuttavia non ho bisogno di una risposta. Capisco che è vero dal suo sguardo.
-Perché non me lo hai detto subito? Avrei indossato qualcosa di più carino, mi sarei truccata meglio!- lo rimprovero togliendomi il suo braccio dalle spalle per guardarlo male ma non riesco ad elencare altre lamentele perché mi sento afferrare dai fianchi e alzare in aria. Grido presa alla sprovvista e una risata mi riempie le orecchie
-non preoccuparti sei bellissima, schatz- dice poi la voce quando mi ritrovo coi piedi per terra, mi giro ritrovandomi davanti Leon Goretzka. Sorrido gettandogli le braccia al collo
-Leon! Che bello rivederti!- esclamo e forse sono troppo vicina al suo orecchio ma non importa. Il tedesco mi accarezza la schiena e poi si allontana da me. Lo vedo aprire bocca per dire qualcosa ma il resto della squadra ci raggiunge e mi ritrovo avvolta in mille abbracci di calciatori e mogli. Chiacchiero un po' con tutti ma il mio sguardo non riesce a trattenersi dal vagare alla ricerca di Manuel.
Mio fratello Robert sapeva della mia cotta per lui dai tempi in cui giocava nel Borussia, e lui, Marco e Mario mi prendevano sempre in giro ma io me ne sono sempre fregata. Sapevo che il mio momento sarebbe arrivato. E infatti è arrivato.
-Eccolo! Ragazzi non nominatela!- sento avvisare sottovoce tutti noi da Thomas Müller e pochi attimi dopo Manuel Neuer è davanti a me in tutto il suo splendore.
I capelli biondi che brillano al sole e gli occhi azzurri sono intenti ad osservare la birra che tiene tra le mani. Ha delle leggere occhiaie ma per il resto non direi mai che ha appena divorziato dalla moglie. Robert è il primo ad avvicinarsi a lui e lo saluta con allegria, dopo di lui tutti i suoi compagni lo imitano. Io mi accerto di essere l'ultima a salutarlo per avere più tempo per parlare con lui. Quando anche Lisa Müller si è allontanata da lui insieme a Thomas muovo i primi passi verso il portiere della nazionale tedesca. Non mi sono mai sentita così nervosa.
-Robert non mi aveva detto che saresti stata qui- sono le prime parole che mi rivolge quando sono abbastanza vicina, io scrollo le spalle sorridendo
-si, beh... è stata un'improvvisata. Avevo due giorni liberi dal lavoro e ho deciso di fare una sorpresa a quel testone- rispondo facendolo ridere. Piccola vittoria per me. Fino ad ora tutti i suoi sorrisi erano falsi, ma questa risata non lo è. Ne sono certa.
-Hai intenzione di accompagnarmi a prendere una birra oppure vuoi restare qui fermo tutto il giorno?- domando poi prendendo un po' di coraggio, giuro di poter sentire gli occhi di tutti gli altri fissi su di noi, ma lo sguardo che mi rivolge Manuel me ne fa dimenticare.
-Non potrei mai deludere una fanciulla desiderosa di birra- scherza facendomi cenno di seguirlo, accenno una risata e cammino al suo fianco in direzione del primo chioschetto di birra disponibile.
Manuel mi tiene compagnia mentre sono in fila e si offre di pagare per me, lo ringrazio sorridendogli e quando raggiungiamo tutti gli altri, o almeno quelli che sono rimasti a chiacchierare, vedo Anna lanciarmi un'occhiata maliziosa.
-Si, tu che ne dici Manuel? Gli allenamenti di mattina presto subito dopo una giornata passata a bere birra sono improponibili- esclama Joshua indignato, Manuel scoppia a ridere strofinandogli una mano sulla testa
-tu allora trattieniti amico, e vedrai che domani non sarà così improponibile allenarti. Nessuno ti giudicherà. Sappiamo bene che voi ragazzini non siete così bravi a reggere l'alcol- scherza guadagnandosi un'occhiata fintamente arrabbiata da Joshua e Leon
-cosa hai detto?- esclama infatti quest'ultimo, Anna e Lisa approfittano dell'immaturità dei loro mariti e degli altri compagni per venirmi accanto
-siete andati insieme a prendere una birra?- domanda Anna tenendo gli occhi fissi su Robert che gioca con la figlia sorridendo allegro. Io scrollo le spalle bevendo un sorso
-me l'ha offerta. Manu è sempre molto gentile con tutti- rispondo tranquilla, Lisa ridacchia annuendo e Anna si unisce a lei
-si, certo. Manu è gentile con tutti- mi prendono in giro, le guardo confusa. Cosa c'è di strano in ciò che ho detto? Tutti lo chiamano Manu e lui è davvero sempre gentile e disponibile con chiunque, fin quando gli altri lo sono con lui.
-Hey (Y/N)- lo sento chiamarmi proprio in quel momento, mi giro a guardarlo e lo vedo avvicinarsi a noi. Le mie due amiche si allontanano da noi parlottando tra loro. Manuel torreggia su di me e mi sorride allegramente
-andiamo a fare un giro? Mentre quei ragazzini litigano tra loro- alza la voce per farsi sentire da Joshua e Leon che si sono alleati contro Thomas. Anche Robert di tanto in tanto si distrae dai giochi con la figlia per intervenire con qualche battuta. Non riesco a trattenere una risata quando Leon si gira verso il portiere pronto a ribattere
-va bene questa guerra civile finisce qui, vi porto via il portiere- esclamo a voce alta afferrando la mano libera di Manuel per trascinarlo via. In confronto alla mia, la sua mano è dannatamente enorme e anche calda.
Camminiamo tra le persone, Manuel rimane al mio fianco bevendo di tanto in tanto della birra che sta quasi per finirgli.
Quando trovo un posto abbastanza libero mi fermo, sedendomi su una delle panchine. Appoggio la schiena al tavolo di legno e prendo l'ultimo sorso di birra, Manuel si siede al mio fianco
-come mai sei venuta da sola? Non sei mai sola quando vieni a trovarci- commenta il biondo dopo un po' di silenzio, mi giro a guardarlo. Gli occhi sono luminosi, non è più così triste come quando è arrivato.
-A mio fratello non piaceva il tizio con cui dovevo venire- mi limito a rispondere, non gli dirò certamente che in realtà lui e Anna volevano farmi stare sola con lui. Manuel annuisce guardando le persone che ci passano davanti, un paio di ragazze si fermano per chiedergli una foto e lui accetta sorridendo. La scatto io e, quando siamo di nuovo soli, mi decido ad aprire il discorso
-ho saputo di te e Nina- parlo a voce bassa ma lui mi sente lo stesso. Gira il viso verso di me, il viso privo di espressione, non avrei dovuto aprire il discorso -scusami io non volevo- provo a scusarmi ma lui allunga una mano e la poggia su una mia gamba
-tranquilla, è passato un po'. Solo che questa è la prima uscita pubblica che faccio dopo il divorzio e... ero abituato a sentirla accanto a me. Mi sento un po' smarrito da solo, però quando sono con te non ci penso- risponde incredibilmente tranquillo. Sento le guance andare a fuoco e non riesco a trattenere un sorriso.
-Si, beh, con tutta questa bellezza vorrei vedere come potresti mai pensare ad altro- scherzo per distrarlo, mi indico con aria ovvia e lui ride annuendo
-hai ragione- risponde per poi bere l'ultimo sorso della sua birra -ti va di prenderne un'altra?- mi domanda poi indicando con un cenno del capo la mia pinta vuota, mi fingo offesa
-mi stai davvero chiedendo se voglio altra birra? Vengo qui soprattutto per questo!- esclamo divertita, lui ride alzandosi e mi porge la mano per aiutarmi ad alzarmi. Attraversiamo la piazzetta e ci mettiamo in fila per la prossima birra
-per quanto tempo hai detto che ti tratterrai?- domanda Manuel girandosi verso di me, avanziamo un po' dato che una coppia è appena andata via
-domani mattina devo tornare in Italia per un servizio con Versace, ma poi sono libera per una settimana prima di dover andare in Francia- rispondo rivedendo mentalmente i miei impegni, Manuel rimane in silenzio per un attimo. Sembra pensare a qualcosa. Nel frattempo anche la coppia prima di noi si allontana con le loro birre.
-Due pinte per favore- chiedo alla donna dietro al bancone, lei mi sorride e ci serve le nostre birre. Le porgo i soldi prima che possa farlo Manuel e al suo sguardo di rimprovero sorrido alzando le spalle
-prima hai offerto tu, ora offro io- rispondo prendendogli la mano e tirandolo via. Passeggiamo un po' senza avere una meta precisa
-se in quella settimana libera non hai altri impegni, potresti tornare qui. Di giorno ho gli allenamenti ma potrei portarti a cena fuori- propone di punto in bianco, per poco non mi strozzo con la mia birra e mi giro a guardarlo incredula
-mi stai chiedendo di uscire? Tu? Manuel Neuer?- domando per esserne sicura, lui ride alzando gli occhi al cielo
-sei così sorpresa?- domanda girandosi poi a guardarmi, io mi do di nuovo un contegno e mi giro per cercare di nascondere il rossore delle mie guance
-non sono sorpresa, sapevo sarebbe successo prima o poi. Mi chiedevo proprio quando avresti trovato il coraggio di chiedermelo in realtà- scherzo per poi nascondermi dietro un lungo sorso di birra. Sento le voci degli altri ragazzi chiamarci in lontananza e per un attimo vorrei che non ci avessero visti davvero. Potremmo iniziare a correre e nasconderci da loro, ma ci troverebbero di nuovo.
-Allora scrivimi quando torni, vengo a prenderti in aeroporto. Così magari riusciamo a passare un po' di tempo da soli senza tutti questi idioti sempre tra i piedi- riesce a dirmi prima di essere raggiunti dagli altri.
Per il resto della giornata non riesco più a rimanere sola con lui, ci limitiamo a lanciarci occhiate da una parte all'altra del gruppo sorridendoci.
-Cosa è successo quando siete andati via da soli?- mi chiede Anna dandomi una spinta con la spalla, mi distraggo dagli occhi azzurri di Manuel per guardare mia cognata che attende una mia risposta. Lisa si sporge da dietro la sua spalla interessata e io sbuffo sorridendo.
-Siete delle impiccione! Comunque mi ha proposto di uscire quando sarò libera dal lavoro- rispondo senza smettere di sorridere, Anna spalanca gli occhi e Lisa batte le mani emozionata
-finalmente! Che bello! Non vedo l'ora di vederti alle cene della squadra- esclama la moglie di Thomas e mia cognata annuisce d'accordo con lei. Mi giro di nuovo verso il punto in cui è seduto Manuel e lo trovo già a guardarmi, mentre beve un po' di birra.
-Che ne dite di tornare? C'è qualcuno qui che inizia ad avere sonno- Robert mi copre la visuale dal portiere tenendo la figlia addormentata tra le braccia, io e la moglie ci alziamo per salutare tutti.
-Puoi anche tornare più tardi, sicuramente uno dei ragazzi ti darà un passaggio a casa- mi propone Anna gentilmente mentre infila la giacca. Per un attimo penso di rimanere ancora un po' ma domani ho il volo presto e non posso arrivare a lavoro con l'aria stanca. Mi godrò il tempo libero con Manuel quando usciremo.
-No, va bene così. Grazie però- le rispondo infilando la mia di giacca, Leon e Joshua mi si avvicinano per salutarmi e mi alzano in aria facendomi scoppiare a ridere
-siete i soliti bambini- li prendo in giro, mi rimettono per terra divertiti
-quando torni fatti sentire- si raccomanda il ricciolino, io annuisco gettandogli le braccia al collo per abbracciarlo, faccio lo stesso con Joshua e quando si allontanano Manuel mi appare davanti
-Robert e Anna hanno iniziato ad andare verso l'auto. Ti accompagno- propone ma non c'è davvero bisogno che io risponda. Iniziamo a camminare verso l'uscita della fiera, la sua mano cerca la mia e intreccia le nostre dita facendo finta di nulla, come se non avessimo fatto altro per tutta la vita. Sorrido abbassando gli occhi per guardare le nostre mani unite
-grazie per aver migliorato la mia giornata (Y/N)- mi dice quando siamo fuori, mi giro a guardarlo e gli sorrido come se queste sue parole non mi avessero procurato uno zoo intero nello stomaco
-sono sempre pronta a migliorare le giornate a dei bei portieri tedeschi che bevono birra insieme a me- rispondo fingendomi tranquilla, Manuel non lascia la mia mano e porta il viso in avanti fino a far incontrare le nostre labbra. Un bacio che dura un secondo, perché si allontana velocemente da me
-allora aspetto il tuo ritorno- sussurra al mio orecchio per poi lasciarmi andare verso mio fratello che mi aspetta in auto insieme alla moglie e la figlia. Quando partiamo per tornare a casa Anna si sporge dai sedili posteriori dove tiene la figlia che le dorme in grembo, mi guarda alzando le sopracciglia ed io scoppio a ridere
-immagino di dovervi ringraziare per non avermi fatto portare quel ragazzo- commento semplicemente e non aggiungo altro per tutto il tempo. Mi limiterò ad attendere con ansia di essere di nuovo libera per tornare qui.