Prima che leggiate voglio avvisarvi che questo immagina potrebbe dare fastidio a qualcuno. Ho parlato di un argomento un po' violento e anche se non sono andata troppo nei dettagli mi sembra giusto avvisarvi! Grazie se leggerete, fatemi sapere cosa ne pensate! Se invece preferite evitare, presto aggiornerò con un altro immagina! 💕
-Scherzate spero?! Non la manderò da sola, è pericoloso- sento esclamare da Derek, gli prendo una mano facendolo girare verso di me. Lo bacio velocemente e delicatamente. Da quando abbiamo iniziato a frequentarci non è mai capitato che venissi coinvolta nelle indagini del suo gruppo, ma siccome ho il profilo perfetto per essere la vittima del serial killer che cercano da un po' di giorni mi hanno chiesto di collaborare. Derek si è mostrato contrario sin dall'inizio, ma io ho accettato lo stesso perché ho notato quanto fossero stressati per questo caso e volevo aiutarli. Solo che adesso il criminale vuole vedermi, mi ha mandato un biglietto e non so se è una trappola perché sa già tutto o crede davvero di avere una qualche chance di rendermi una sua vittima.
Quando le mie labbra si allontanano da quelle di Derek fisso i miei occhi nei suoi e mi sforzo di sorridergli.
-Va tutto bene, tu concentrati sul piano mentre io mi occupo di lui, ok?- sussurro, i suoi occhi fissi nei miei. È preoccupato tanto quanto io sono terrorizzata. Ma non importa. Derek annuisce e mi bacia ancora
-Derek dobbiamo andare- sento dire da Reid, mi allontano da lui e mi sforzo di sorridere e trattenere il tremolio delle mie mani e delle ginocchia. Entro nella casa in cui mi è stato ordinato di incontrarlo nella lettera e poi in quella che mi ha indicato essere la stanza dove lo troverò. Chiudo la porta lentamente, respiro a fatica e le mani mi sudano. Mi guardò intorno senza visualizzare davvero la stanza per poi camminare lentamente. Svolto a destra nel corridoio, prima stanza a sinistra. Un uomo affascinante che mi ricorda vagamente James Franco se ne sta seduto dall'altro lato della scrivania e mi guarda con un sorrisetto. Ha gli occhi scuri che mi scrutano da testa a piedi mettendomi i brividi e la sua calma mi fa sentire a disagio.
-Facciamo un gioco- dice con voce calma dopo che prendo il coraggio di sedermi di fronte a lui. Trattengo il fiato vedendolo prendere una pistola vicino ai suoi piedi. Ci armeggia con mosse veloci e sicure, la svuota e lascia un solo proiettile per poi girare il tamburino e porgermela
-ogni domanda un colpo- spiega, vuole giocare alla roulette russa.
Il mio cuore inizia a battere più forte, la bocca e la gola si seccano e la mano suda e trema quando prendo l'arma e la punto alla mia tempia. Potrei morire da qua a cinque minuti e non ho salutato nessuno. Mi viene da piangere.
-Dimmi piccola, da quanto stai con quell'agente?- domanda guardandomi interessato, abbasso lo sguardo per non vedere i suoi occhi. Mi terrorizzano. Mi schiarisco la voce e ingoio. Devo dare risposte vaghe. Derek e gli altri sono qui intorno. Va tutto bene. Andrà bene. Sospiro a fatica.
-Poco tempo- rispondo infine, faccio un respiro profondo e chiudo gli occhi. Una lacrima mi sfugge quando premo il grilletto. Non succede nulla. Lancio l'arma verso di lui e porto le mani sulle mie gambe asciugando il sudore sui pantaloni.
-Quante donne hai rapito?- domando guardandolo, lui poggia la revolver contro la propria tempia e mi guarda sorridendo divertito, come se già si aspettasse questa domanda.
-Otto- risponde poi e preme il grilletto con una calma impressionante, quasi come se fosse una cosa che ha già fatto infinite volte. Forse è così. Trattengo il fiato nervosa ma non succede nulla. Mi passa di nuovo la pistola e la prendo con mano tremante
-quello è il tuo colore naturale?- domanda accennando col capo ai miei capelli, non capisco dove voglia andare a parare... confusa scuoto la testa e tremando premo il grilletto. Un singhiozzo mi sfugge e sospiro quando mi rendo conto che non è successo nulla.
Gli passo la revolver senza parlare, devo pensare alla domanda. Derek mi ha detto cosa vogliono sapere, loro stanno cercando la ragazza.
-L'ultima ragazza, Melanie... come la conosci?- domando sottovoce, lui ridacchia per poi far schioccare la lingua contro il palato
-amore a prima vista- si limita a dirmi, ma non significa nulla. Fa scorrere lo sguardo lungo la mia figura, o almeno quello che riesce a vedere. Apro bocca per chiedergli di essere più chiaro ma lui mi zittisce con un gesto e mi da la pistola
-davvero credi che sia così stupido da non sapere che mentre tu sei qui con me il tuo fidanzatino cerca Melanie? Beh non è qui- dice furioso, sgrano gli occhi presa alla sprovvista. Sapeva tutto! Ci ha presi in giro. Mi ammazzerà e poi ammazzerà tutti gli altri. Mi manca l'aria, devo uscire da qui. -Premi il grilletto- grida facendomi sobbalzare, singhiozzo premendo il grilletto. Non sono ancora morta. Un grido di esasperazione mi sfugge, gli passo la pistola singhiozzando
-ti prego se vuoi ammazzarmi fallo ora, non ce la faccio più- sussurro tremando, lui sorride guardandomi. La mano che non teneva la pistola stretta intorno al bordo del tavolo, le gambe si muovono su e giù velocemente e il cuore mi martella nel petto.
-Fammi la tua domanda- ordina con calma, il tono gelido e lo sguardo serio. Sospiro esasperata cercando di pensare a cosa mi serve sapere.
-Dove si trova Melanie?- domando guardandolo negli occhi, lui accenna un sorrisetto come se già si aspettasse la domanda
-se te lo dicessi dove sarebbe il divertimento?- domanda, rimane per un po' a guardarmi e quando abbasso lo sguardo mi ordina di guardarlo con un grido. Lo guardo piangendo. Preme il grilletto, il proiettile parte, grido coprendomi il viso mentre il muro viene ricoperto di sangue.
Scoppio a piangere istericamente alzandomi tanto in fretta da far cadere la sedia a terra. Indietreggio singhiozzando e la porta viene spalancata
-piccola! Piccola sono qui, va tutto bene- esclama la voce di Derek, mi prende tra le braccia ma io sto tremando e continuo a coprirmi gli occhi.
-Voglio andare via, voglio andare via! Portami via!- grido furiosamente tenendo le mani davanti agli occhi per non guardare. Derek mi stringe poggiando la mia testa contro il suo petto e mi porta in macchina senza lasciarmi perché potrei crollare a terra.
-Piccola- sussurra Derek, qualcuno si mette alla guida mentre il mio ragazzo mi stringe al suo corpo
-va tutto bene ora, sei al sicuro con me. È passato tutto- sussurra Derek, io singhiozzo aprendo finalmente gli occhi per guardarlo e lo trovo ad osservarmi distrutto.
Si sforza di sorridermi appena si rende conto che lo sto guardando
-mi dispiace, non ha detto nulla. Sapeva tutto. Lui sapeva... ci ha presi in giro. È morto- sussurro confusamente, lui mi accarezza la testa con delicatezza e mi bacia le labbra
-tranquilla, non importa. L'importante è che tu stia bene, piccola. Da ora in poi non ti permetterò di aiutarci nelle indagini mai più- sussurra guardandomi negli occhi, io singhiozzo. Mi asciuga le guance con i pollici e mi stringe in un abbraccio dove scoppio di nuovo a piangere. Mi accarezza la schiena delicatamente
-Derek domani rimani a casa con lei, noi possiamo cavarcela da soli- sento dire da Hotch, Derek lo ringrazia e poi scende dall'auto prendendomi in braccio. In pochi attimi mi porta in camera e mi stende sul letto. Mi accarezza delicatamente la schiena e mi sussurra parole dolci fino a quando non mi addormento.