Capitolo 4

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Un minuto.
Un dannatissimo minuto.
Un minuto e sono già col fiatone.

Corro verso di lui, utilizzo la velocità della luce per arrivare alle sue spalle e tirargli un pugno.
Bakugou viene catapultato dall'altra parte della palestra, ma attutisce la caduta con delle esplosioni.

Devo prepararmi: ora torna indietro!
In un lampo si dirige verso di me, io cerco di accecarlo e spostarmi dalla traiettoria, ma una sua esplosione mi colpisce comunque.

Mi muovo nuovamente alla velocità della luce, ma invece che apparire dietro di lui, mi trovo davanti al suo viso.
Nonostante l'inconveniente, senza perdere tempo, tiro altri due pugni per poi indietreggiare.

Lui li incassa al meglio delle sue capacità, per poi prendermi e buttarmi a terra.
Una mano che mi blocca i polsi, l'altra sul mio collo ed una gamba sopra le mie, per evitare di muovermi.

Entrambi col fiatone, ci guardiamo negli occhi: i miei verdi, contro i suoi scarlatti.

Bakugou: Hai perso, comparsa!

Dice, vantandosi con un ghigno stampato in faccia.
Una faccia da prendere a pugni.
Un rivolo di sangue esce da un lato della sua bocca.
Per lo meno so di aver colpito abbastanza da fargli male, anche se non me lo dimostrerà mai.

Akemi: Lasciami ora.

Il suo viso si avvicina ancora di più al mio, i nostri nasi sono a poca distanza e le nostre iridi sembrano essersi incatenate l'una con l'altra.
Non sembra avere intenzione si ascoltarmi lo stronzo.

Akemi: Sai, se fossi più gentile, saresti un bel ragazzo, Katsuki.

Sento il suo corpo sopra di me irrigidirsi e il suo ghigno svanisce lentamente, lasciando posto a un viso molto più enigmatico.

Akemi: Ma sei sempre il solito pezzo di merda.

Dico, prima di liberarmi dalla presa che si è stranamente allentata e spostarlo, posando le mie mani sul suo petto per allontanarlo.
Il suo cipiglio arrabbiato torna come sempre a decorare il suo viso.

Bakugou: E tu, se ti impegnassi di più, avresti qualche chance di vincere contro di me, Akemi.

La campanella suona e il nostro contatto visivo si perde.
Mi dirigo dolorante negli spogliatoi: l'esplosione ha centrato il mio fianco sinistro, ora completamente scoperto e leggermente insanguinato.

'E tu, se ti impegnassi di più, avresti qualche chance di vincere contro di me, Akemi'

Il mio nome, sussurrato come se fosse un segreto, uscito dalle sue labbra.
Uno strano brivido mi percorre la schiena al solo pensiero delle sue labbra mentre pronunciano il mio nome.

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Kirishima: Mannaggia, piove!
Akemi: Ejiro il giorno in cui dirai una parolaccia sarà anche quello in cui io sarò gentile per più di mezzo minuto.
Kirishima: Smettila di dire stupidaggini e sali in macchina!

Entriamo ma Kirishima non sembra voler partire.

Kirishima: Allora? Come ci si sente ad essere battuti dai tuoi due migliori amici?
Akemi: Scusami? Stai per caso annoverando fra i miei amici anche quello stronzo ciclato che ieri mi ha mollato davanti a casa tua?
Kirishima: Ok, non sarà il più gentile del mondo-
Akemi: -non esiste la gentilezza per lui-
Kirishima: - ma comunque oggi vi ho visti all'allenamento.

Mi dice guardandomi di traverso e ridendo beffardo per qualcosa che deve aver capito solo lui.
Avrà anche il viso da angioletto, ma dentro sa come essere un piccolo demone.
Gli tiro un amichevole pugno sul braccio.

Akemi: Deficente... comunque perché non partiamo?
Kirishima: ...
Akemi: AH NO! Io con lui in macchina non ci sto di nuovo!
Kirishima: Beh dopotutto ci ha accompagnato a casa ieri, volevo sdebitarmi! Non sarebbe da veri uomini lasciare un conto in sospeso!
Akemi: prima di tutto TI ha portato a casa e secondo... è solo un cazzo di passaggio!

Improvvisamente la mia porta si apre, rivelando il porcospino bagnato e incazzato, come al suo solito.

Bakugou: Scendi. Sto io davanti.
Akemi: Col cazzo.
Bakugou: Te lo ripeto ancora una volta: scendi ora oppure ti faccio scendere io.
Akemi: No, Kirishima diglielo anche tu c- EHI FERMO!

Prima che possa fare qualcosa, Bakugou mi prende per i fianchi, mi trascina fuori dall'auto, e mi carica come un sacco di patate sulla sua spalla.

Akemi: Bakugou mettimi giù! Piove e ho la gonna!
Bakugou: Così puoi mascherare il fatto di essere eccitata nel vedermi!

Dice prima di aprire la portiera sul retro e buttarmi nei sedili posteriori.

Akemi: Figlio di puttana non te la cavi così facilmente!

Dico prima di tirarlo per il colletto per farlo cadere dentro.
Lui starà dietro e basta, non può sempre comandare lui.
Bakugou, non aspettandosi una mossa del genere, finisce per cadermi quasi addosso, prima di aggrapparsi ai sedili per sorreggersi.

Bakugou: Brutta stronza! Ora vedi co-

Oggi è la giornata delle frasi interrotte.

Kirishima, infatti, approfitta del fatto che siamo entrambi in macchina per accelerare e far chiudere con uno scatto la porta che era restata aperta.

Entrambi veniamo scaraventati di lato e Bakugou perde momentaneamente la presa sui sedili, finendo ad un palmo dal mio naso.
Questa vicinanza mi ricorda improvvisamente l'allenamento e quel brivido alla schiena si impadronisce nuovamente di me.

Velocemente lo scosto da me ed entrambi ci mettiamo a sedere... il più lontano possibile l'uno dall'altro.
Dal mio finestrino sulla sinistra, ho la possibilità di vedere il paesaggio uggioso.
Le case sfrecciano velocemente, unendosi in un miscuglio indistinto di colori e portando i miei pensieri lontano da questa realtà.

La macchina si ferma, saluto Kirishima con un bacio sulla guancia e poi faccio per scendere, ma noto una pozzanghera (anche se sarebbe meglio dire un lago) davanti alla mia portiera.
Se uscissi da qui, finirei per affogare.

Akemi: Bakugou mi faresti passare? Qua c'è una pozzanghera troppo grande per essere saltata.
Bakugou: No, cazzi tuoi.
Akemi: Gentile come al solito, porcospino.

Me ne frego di quello che pensa.
Decido di uscire comunque dalla sua parte: se non li vuole lasciare lo spazio per uscire, vorrà dire che lo scavalcherò.
Allungo la mano per aprire la portiera, mente mi avvicino sempre di più a lui, ma Bakugou mi ferma, prendendomi per il polso.

Bakugou: Esci. Dall'altra. Parte.
Akemi: Anche no.

Con uno scatto apro la portiera e, con non poca fatica, lo sorpasso.
La pioggia inizia a battere incessante sulla mia testa, così decido di affrettarmi.

Akemi: Ci vediamo domani Kirishima!

Chiudo la porta e arrivo davanti all'entrata del mio condominio, sotto un piccolo pergolato che mi ripara dal diluvio.
Prendo un respiro: un vento gelido si impadronisce del mio corpo, portandomi a tremare per colpa del fatto che sono completamente bagnata.

Prendo le chiavi... oh no, ho dimenticato la borsa nell'auto di Kirishima! Come cazzo ho fatto a dimenticarmene?!
Mi giro per tornare indietro, ma una figura imponente mi sbarra la strada.
Completamente zuppo come me, due occhi color rubino trovano i miei smeraldo.

Bakugou: Fammi entrare.



















Angolo Autrice!

Capitolo pieno di "contatto" (;
Come mai Bakugou l'ha seguita?
Eh eh mi spiace ma devo lasciarvi con la suspance.

Spero che il capitolo vi piaccia!
(=^w^=)

MOONLIGHT || Bakugou x OCWhere stories live. Discover now