Capitolo 18

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Bakugou's POV

Akemi: Bene, andiamo?
Bakugou: Tsk.

La supero, iniziando ad uscire dall'appartamento, per poi aspettare che lei lo chiuda a chiave.
Inizio a scendere le scale, ma noto che la ragazza rallenta a vista d'occhio ad ogni gradino.
Mi volto verso di lei: dalla mia prospettiva riesco a vedere le sue snelle gambe muoversi attentamente, appoggiata allo scorrimano nella speranza di non cadere.
Nonostante tutto, sembra abituata a portarli.

Bakugou: Dovevi proprio metterti quei trampoli?
Akemi: Io avrei fatto anche a meno, visto che con le scarpe da ginnastica corro meglio, ma Mina ha insistito.
Bakugou: ... Ti accompagno.
Akemi: Non lo farai mica per gentilezza?
Bakugou: HA?! Lo faccio solo perché saresti lenta a correre con quei cosi e Occhi Strambi finirebbe per rompere le palle per il tuo ritardo!

Affretto il passo, cercando di togliermi dalla testa il suono della sua risata di poco fa, ed esco dal condominio per andare a prendere la macchina.
Mi dirigo velocemente alla fine del viale per prendere la mia auto, accenderla e tornare davanti al condomino di Lampadina.
Lei è ad aspettarmi davanti al cancello, perfetta in quel vestito che richiama il colore dei suoi occhi.
Si siede sul sedile del passeggero, e io parto verso il bar di Capelli di Merda.

Il silenzio fra di noi è uno dei nostri soliti momenti in cui stranamente non nasce il disagio.
Normalmente, ogni volta che in una discussione si arriva ad un punto morto, il silenzio e il vuoto iniziano a farsi pesanti ed insopportabili.
Con lei, invece, è quasi più facile stare in silenzio che parlare, cazzo.
I suoi silenzi sono confortanti, come se riuscisse a farti sentire la sua presenza ma senza importi di dover per forza incominciare una conversazione.

Improvvisamente si muove verso la radio, accendendola.
Una canzone dei Rolling Stones parte a tutto volume.
Inizio, senza accorgermene, a tenere il tempo picchiettando un dito sul volante, mentre lei fa ondeggiare la testa al ritmo di Satisfaction.
Dopo poco sento Lampadina iniziare a canticchiare il ritornello.

Bakugou: Pensavo ti piacesse solo la musica di quei pomposi decrepiti defunti.
Akemi: Non ho mai detto che mi piacesse solo quella.
Bakugou: Così oltraggerai il povero Chopin.
Akemi: Non pensavo che ti saresti mai ricordato anche solo uno di quei nomi, incredibile.
Bakugou: HA?! E chi ha detto che io non li sapessi già?

I nostri occhi si incontrano per una frazione di secondo, dove una piccola scintilla si accende in mezzo a quelle iridi verde scuro, annerite per via della poca luminosità della notte.
Il primo che interrompe il contatto sono io, ma soltanto per evitare di ritrovarci schiantati da qualche parte.
Poco tempo dopo arriviamo in quel posto merdoso che piace a Kirishima, che ci attende poco lontano dall'entrata assieme al resto della combriccola.
Neanche il tempo di scendere dalla macchina, che i rompiscatole ci assalgono.

Kirishima: Akemi! Bakugou!
Mina: Heeeeeey Akemi! Stai una favola con questo vestito! Te l'ho consigliato proprio bene!

Occhi da Procione si mette ad abbracciare e a complimentarsi con Lampadina che, al contrario, non sembra amare tutte quelle attenzioni.

Kirishima: In effetti è vero, stai proprio bene!
Kaminari: Sei uno schianto ragazza!
Bakugou: Possiamo entrare?!
Sero: Avviamoci dai!
Kirishima: Che la serata inizi!

--- 2 ore dopo ---

Sero: Kaminari NO!
Barman: Io a questo non dò più da bere, né ora né mai più.
Kaminari: NoU AsPettiiiiihhhh! Volevoh solo un goscjetto di sakéhh...
Mina: Non ci posso credere! Ahahahah!
Kirishima: Hai registrato il tuffo dal bancone vero?
Mina: Ovvio! Con chi pensi di parlare?!
Kaminari: Solo un GOSCJETTO!

MOONLIGHT || Bakugou x OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora