XV

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Era appena suonata la campanella che segnava la fine delle lezioni per gli alunni dell'ultimo anno.

Jungkook prese il suo zaino e senza nemmeno salutare i compagni si diresse all'uscita della scuola.

Aveva avuto una giornata complicata, il professore di matematica lo aveva chiamato alla lavagna e lui, come suo solito, non aveva saputo rispondere a una domanda -ma no perché non studiasse- semplicemente la matematica non gli entrava in testa.

Sospirò e andò verso la sua macchina mettendo il suo zaino all'interno e accese anche i riscaldamenti.

«Aish che freddo» sospirò sfrecandosi le mani uno contro l'altra per riscaldarle ma la cosa risultò inutile. Poco dopo si sentì una mano calda venire poggiata sulla sua.

Ma appena la guardò la riconobbe.
Quelle unghie nere opache le riconosceva e anche bene.

«Spostati Kim Munhee» sospirò Jungkook posando le mani ai lati del suo corpo. Odiava quella ragazza.

«Ma oppa...» ed ecco quelle vocina fastidiosa che gli entrava nelle orecchie.

«Senti Munhee! Gira il tacco venti che ti ritrovi e vedi di andartene da quel puttanone del tuo ragazzo» disse serio Jungkook alzando di poco il tono di voce.

Kim Munhee.
La ragazza troia dell'università.
Tutti i ragazzi erano stati a letto con le almeno una volta, tutti tranne Jungkook.
Gli faceva schifo.
Gli faceva schifo solo pensare che almeno cento ragazzi avevano toccato quel corpo prima di lui.
Non era gelosia, era solo schifo verso quei comportamenti.

«Hai sempre il mio numero oppa» sorrise la ragazza lasciando finalmente Jungkook solo, anche se per poco dato che Jimin andò da lui pochi instanti dopo.

«Ehi Kook! Ho finito, andiamo? Sto gelando» disse il minore mettendo le mani in tasca, la scena fece intenerire molto il corvino che prese lo zaino del più piccolo e lo mise sui sedili posteriori.

Una volta che furono entrambi saliti il silenzio calò in quella macchina, almeno fin quando Jimin non parlò.

«È andata bene a scuola?»

«Si e no...le ore di inglese sono andate benissimo, ma poi è arrivato quel palloso di matematica ed è andato tutto male, a te?» sbuffò il corvino facendo ridacchiare il piccolo.

«Tutto bene, ho iniziato con giapponese e poi abbiamo avuto una supplenza dato che la professoressa di diritto mancava» sospirò.

E tra varie chiacchiere e risate arrivarono davanti la casa del biondino. Jimin prese lo zaino.

«Bhe grazie Jungkook» sorrise Jimin guardandolo e gli diede un piccolo bacio sulla guancia, in segno d'affetto e amicizia, ma questa cosa fece arrossire il corvino e non di poco.

«Aish Kookie! Mi sei diventato rosso» rise di gusto il biondino contagiando anche l'altro.

Stava per mettere un piede fuori dalla macchina quando una piccola lampadina si accese nella sua testa.

Aveva paura di restare solo a casa.

«Kookie...resti con me a casa?» lo guardò e lentamente il corvino annuì.

resti con me a casa?» lo guardò e lentamente il corvino annuì

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Io vi do un consiglio; tenete d'occhio questa Kim Munhee.

Mi diverto molto a mettere ansia alla persone eheheheh VI VOGLIO BENE!

𝙂𝙞𝙧𝙡 ;; 𝙆𝙤𝙤𝙠𝙢𝙞𝙣Where stories live. Discover now