Capitolo 1

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Poche cose odio con tutto il mio cuore: una di queste è la sveglia.
Un incessante rumore mi costringe a premere con violenza sullo schermo del cellulare.
Mi rimetto a letto.
Il suono si propaga ancora nella mia stanza, ma stavolta è diverso: qualcuno mi sta chiamando.
Senza nemmeno vedere il numero, accetto la chiamata e, ancora con gli occhi chiusi, sbiascico un 'pronto?'.

Kirishima: Akemi non dirmi che stai ancora dormendo?!
Akemi: Cazzo Kirishima, non farmi la paternale di prima mattina!
Kirishima: prima mattina? Mancano solo 10 minuti all'inizio della scuola.
Akemi: MERDA!

Senza dire altro, mi alzo dal letto, come se mi avessero appena dato la scossa.
Velocemente mi lavo, metto l'uniforme ed esco.
Mi sento scomoda a camminare: guardo i miei piedi e noto che sto uscendo con le ciabatte.
Merda merda merda!
Proprio quando sono in ritardo!
Rientro in casa, metto le scarpe e scendo le scale del condominio.
Guardo il cellulare: mancano 2 minuti.
Sono ancora in tempo.
Normalmente i civili non potrebbero utilizzare il proprio quirk ma io ho ben due scusanti per poterlo fare:
1. Ho la licenza da Hero
2. Alla prima ora ho Aizawa
Credo di essere più che giustificata.

Ormai sono arrivata al marciapiede di fronte a casa mia.
Chiudo gli occhi, mi concentro e appena li riapro sono davanti alla UA.
Ringrazio il cielo che il mio Quirk è Luce: posso sprigionare luce, assorbirla e, grazie a due anni di allenamento, ora posso spostarmi alla velocità della luce.
Per molti versi, il mio Quirk è simile a quello del senpai Mirio, ormai uno dei più famosi Hero, nonché uno dei più giovani: quando corro alla velocità della luce io non vedo nulla e non sento nulla.
Essendo che mi muovo alla velocità della luce non posso vedere quello che ho intorno a me perché i fotoni di luce viaggiano alla mia stessa velocità.
Inoltre il suono viaggia ad una velocità nettamente minore, quindi posso scordarsi anche solo di sentire il battito del mio cuore.
In sostanza vedo solo me stessa, che corro nel vuoto più totale.
Ho impiegato tantissimo tempo per comprendere le distanze, come e quando fermarmi, senza provocare danni al mio corpo.
Purtroppo non posso usufruire sempre di questo potere: viaggiare alla velocità della luce implica anche dei cambiamenti alla mia massa corporea e se non faccio attenzione, finisco per rompermi le ossa ed infine disintegrarmi.
Aggiusto leggermente la gonna della mia uniforme e mi affretto ad entrare in classe.
Mi siedo, dopo aver salutato Kirishima ed inizio a prendere appunti sulla lezione tenuta da Aizawa.

La campanella suona, preannunciando la pausa pranzo, ed io mi alzo, finalmente libera da quella sedia così scomoda.

Kirishima: Vedo che non hai dormito molto stanotte: hai delle occhiaie veramente pessime.
Akemi: A casa ho anche io uno specchio, Kiri. È sempre bello sentirsi dire dal proprio migliore amico certe cose.

Entrambi ci mettiamo a ridere, coscienti che io non sia la persona più fine e dolce della classe.
In questi anni tutti hanno imparato che, nonostante le apparenze, io sono tutto tranne che una graziosa ragazza di diciotto anni.
Mentre ci avviamo fuori dalla classe, urto involontariamente io braccio di qualcuno.

Bakugou: Stai attenta, cazzo.
Akemi: Scusami, principessa, non volevo farti male. Ti sei svegliata col piede storto, madame?
Bakugou: AAH?! Hai deciso di morire giovane Hikaru?!
Akemi: Sicuramente la principessina che ho davanti non può farmi nulla!

Vedo i muscoli di Bakugou contrarsi, per poi far uscire delle esplosioni dai suoi palmi, come per intimidirmi, mente io mi affretto a mettermi in posizione di attacco, ma veniamo fermati da Kirishima.
Qualcuno benedica questo ragazzo: non so quante volte abbia fermato i nostri litigi.

Kirishima: Ragazzi non credo sia il caso di bruciarci un'altra pausa mensa.

In effetti, per colpa dei nostri litigi, io e Bakugou siamo stati ripetutamente sgridati dai professori, alcune volte con punizioni che ci impedivano di consumare il nostro pranzo assieme agli altri.
Inutile dire che Kirishima ci ha sempre aiutato di nascosto.

Bakugou si rilassa, superandoci, e lasciandomi un'occhiata omicida assieme al suo 'tsk' che accompagna il suo eterno viso incazzato.
Io e Kirishima scendiamo in mensa, parlando del nuovo attacco da parte di un gruppo di villain che non è stato ancora catturato.
Dopo aver preso i nostri vassoi, ci sediamo nel tavolo vuoto, con solo il biondo incazzato ad occuparlo, come al solito.
Nonostante litighiamo sempre, dobbiamo sopportarci per il bene di Kirishima: è amico di entrambi e non vuole mai abbandonare uno o l'altro, a costo di vederci litigare continuamente.
Mi metto a sedere di fronte a Bakugou e resto in silenzio mentre il nostro amico rosso inizia uno sei suoi soliti monologhi entusiasti a cui io e il biondo partecipiamo passivamente.
A pranzo nè io nè lui siamo molto loquaci.
Devo ammettere che, il primo anno avevo cercato di comprenderlo, finendo solo per scatenare la sua ira, e di conseguenza anche la mia.
In prima era molto più irascibile di adesso e, per quanto possa sembrare assurdo, due anni in questa scuola gli hanno permesso di mettersi un po' di più la testa sulle spalle.
Ma dopotutto Bakugou rimane sempre Bakugou: se Best Jeanist non è riuscito a cambiarlo più di tanto, nessuno potrà mai togliergli quella faccia burbera.

Bakugou: Che cazzo mi fissi? Mi dai fastidio.

Merda! Mi sono imbambolata e ho finito per guardare solo lui.
Figura di merda, la prima di tante per questa "gioiosa" giornata.

Akemi: Non preoccuparti, stavo cercando di comprendere il tuo livello di stupidità, ma a quanto pare non ha fine.
Bakugou: Prova a ripeterlo se ne hai il coraggio, lampadina!!
Akemi: Fatti sotto riccio incazzato!!

Ormai siamo in piedi, l'uno di fronte all'altra e nessuno mi impedirà di tirare un pugno in faccia a questo idiota, neanche Kirishima.

Todoroki: Ehm, Hikaru, avresti un momento?

Mi giro e noto che il ragazzo metà ghiaccio e metà fuoco mi sta fissando impassibile.
Un altro che non cambierà mai, anche se in questi anni ha iniziato ad esprimere di più i suoi sentimenti e noi abbiamo iniziato a comprenderlo meglio.

Akemi: Certo. Kiri, noi ci vediamo dopo in classe.

Lancio un'occhiata fulminante al biondo che intanto non si è mosso di un millimetro, fissandomi a sua volta con astio.
Mi giro e seguo Todoroki fuori dall'edificio scolastico, verso il viale dei ciliegi, ormai in fiore.







Angolo Autrice!

Non ho molto da dire... solo spero vi piaccia!
(=^w^=)

MOONLIGHT || Bakugou x OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora