Sixty Six

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Mi metto il cuscino sopra il viso in modo da coprirmi il più possibile dai raggi del sole provenienti dalla finestra.

Un silenzio quasi assordante caratterizza la stanza e per un primo momento mi sento disorientata quando mi accorgo che questo non è il mio letto.

Sento un vuoto al petto non appena un flusso di pensieri invade la mia testa.

Il bacio.

L'abbraccio.

I piccoli baci sul collo.

Lui che si addormenta sopra di me con il suo viso sull'incavo del mio collo.

Il suo profumo.

Adrian.

Apro gli occhi di scatto.

Mi rendo conto che quel peso che era stato su di me tutta la notte ora era sostituito da una flebile coperta che copriva il mio corpo.

Ormai sono sveglia e Adrian non è più qui affianco a me, ma sinceramente non sono particolarmente sorpresa da ciò.

Decido di alzare il busto dal divano reggendomi sui gomiti.

Chissà che ore sono.

Passo lo sguardo per l'enorme sala per constatare se c'é qualcuno qui oltre a me.

Il salone è vuoto.

Non ci sono neanche i sacchi a pelo in cui hanno dormito i ragazzi e tanto meno il disordine di ieri notte dopo la festa.

Si saranno alzati prima per sistemare presumo.

Strofino gli occhi e stiracchio il mio corpo finalmente riposato.

Scosto la coperta dal mio corpo in modo da alzarmi da questo divano e cercare gli altri; anche se in realtà ho il timore che qualcuno ci abbia visti o peggio, sentiti, ieri notte.

Trovo la forza di alzarmi in piedi.

Con le dita cerco di pettinare e sistemare il più possibile il nido di capelli disordinati che mi ritrovo in testa.

Non mi sono neanche struccata ieri sera, avrò preso come minimo le somiglianze di un panda.

Raggiungo a passo lento la cucina e ,man mano che mi avvicino, inizio ad udire alcune voci.

Mi blocco sul posto.

E se lui fosse lì?

Ormai lo conosco abbastanza per supporre che quasi certamente si comporterà male nei miei confronti nonostante tutto ciò che è successo ieri notte.

Oppure potrebbe ignorarmi come se nulla fosse accaduto ,sempre come suo solito.

E se succederà sarà tutta colpa mia.

Sì mia perché dopo tutto ormai conosco i suoi atteggiamenti e so che alla fine tornerà a trattarmi come una delle tante.

Avrei dovuto pensarci due volte prima di baciarlo ma ovviamente come ogni volta ho ceduto.

Con uno come Adrian avrei proprio dovuto fermarmi.

E mi odio per questo.

Vorrei dare la colpa all'alcol ma dentro di me so che in realtà non è così..

''Nanetta sei sveglia finalmente'' sussulto all'udire la voce di Travis che esce dalla cucina.

Si blocca sul posto notando che rimango ferma a fissare la porta.

E lui che diamine ci fa qui?

''Perché sei qui?'' gli chiedo non appena si avvicina alla mia figura e riporto la mia attenzione sul suo viso pulito.

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