Capitolo 9. "Amore e odio."

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18.08.2014

Mi svegliai con il profumo di cornetti al cioccolato. Aprii gli occhi immaginando già il sapore della pasta sfoglia, unita al cioccolato, in bocca. Che bel buongiorno.

Accanto a me c'era un ragazzo con i muscoli accentuati e con gli occhi che mi fissavano.

Lo riconobbi dopo essermi stropicciata gli occhi.

Era Joshua.

Un buongiorno più perfetto non esiste.

Immediatamente mi coprii la faccia con il cuscino.

Lui rise rumorosamente e tentò di togliermi il cuscino, invanamente.

Si mise a cavalcioni sulle mie gambe e mi bloccò le braccia con una mano mentre con l'altra spostò il cuscino, ridendo.

All'improvviso si fece serio e iniziò a baciarmi il collo, poi le guance, poi intorno alle labbra, tracciando una dolce danza.

Dopo aver ripassato lo stesso percorso, le sue labbra toccarono le mie e finalmente si unirono in un bacio.

Ci baciammo per un po' di tempo assaporando uno i sapori dell'altra e quando ci staccammo il mio stomaco brontolava.
"Ti ho preso il cornetto al cioccolato. Carmen mi ha detto che ti piace quello.
E poi il latte."
"Sì, è la mi colazione preferita! Grazie!", e lo ringraziai con un bacio semplice sulle labbra.

Lui sorrise e mi passò il cornetto incartato e il bicchiere di carta.

Divorai tutto in pochi minuti.
"Mi farai diventare una balena, già ero su quella strada..."
"Ma stai zitta!", e mi baciò.

I suoi baci erano una cura.

La cura migliore che potesse esserci.

Come quando hai la febbre e devi prendere la tachipirina. O hai un dolore e devi prendere un antidolorifico.

Ecco. I suoi baci erano i miei antidolorifici, le mie tachipirine.
"Che facciamo stamattina?"
"Mh, non lo so... Restiamo qui?"
"Va bene! Basta che ci sei tu."

Mi alzai e una volta in piedi mi resi conto di ciò che indossavo: mutandine e canotta aderente, ovviamente senza reggiseno.

Ciò significa culo e tette in vista.

Sentivo i suoi occhi bollenti sulla mia schiena, precisamente sul fondoschiena.
"Mh... Con il costume non si nota tanto, in effetti."
"Che? Di cosa stai parlando?"
"Del tuo culetto.", disse totalmente disinvolto.

Poi proseguì. "È molto più invitante così."

In fretta presi la prima cosa decente da indossare che trovai davanti e mi intrufolai in bagno, con lui che rideva a crepapelle per la mia reazione.

Mi guardai in viso allo specchio: ero paonazza. E in più avevo i capelli tutti scompigliati, cioccolato ovunque... Un mostro.

Mi docciai velocemente e dopo di che indossai ciò che avevo preso: un pantaloncino ginnico nero e una canotta larga grigia a righe bianche.

Provai a sistemare i capelli, ma non ci riuscii e li legai in una coda di cavallo.

Mi calmai perchè sentivo il cuore che mi batteva all'impazzata al solo pensiero che lui era di là, sul mio letto, senza maglietta, con i muscoli in vista...

Uscii e mi risdraiai sul letto. Lui si avvicinò e mi accolse tra le sue braccia stringendomi e posandomi una mano sul fianco, precisamente sull'osso del bacino, che era in vista nonostante il mio lardo.

When you love someone.Where stories live. Discover now