Una vasca piena di Dom Perignon - Parte II

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SMUT

-Tu sei pazzo- gli dico sottovoce -Tu sei completamente pazzo, lo sai?-

Brian ride, incurante di ciò che gli ho appena detto, versa tutto il contenuto della bottiglia nella vasca e ne prende un'altra dalla cassa.

-Allora? Mi vuoi aiutare a riempirla tutta o no? Io, anzi, una certa parte di me non può aspettare ancora molto, lo sai?- mi tenta e io non mi lascio pregare.

Sono trascorsi circa dieci minuti da quando ho tirato fuori la mia prima bottiglia di Dom Perignon dalla cassa e l'ho vuotata tutta nella vasca. Adesso la Jacuzzi è praticamente piena e la bianca schiuma dello champagne si mescola a quella prodotta dal movimento energico dell'acqua.

-Penso che così possa bastare- commenta Brian, posando l'ennesima bottiglia vuota accanto alle altre sul pavimento: un esercito di soldatini nella loro divisa verde, distribuiti in una fila indiana così perfetta da far invidia all'armata del generale Radetzky -Quelle lì ce le teniamo per noi- e mi indica le cinque bottiglie aperte, poggiate sul marmo che circonda la vasca.

-Sai che non sono molto amante dello champagne- gli rispondo -Poi questo sarà sicuramente amaro-
-Ma guarda che si possono fare anche altre cose con lo champagne, mica solo berlo- commenta ancora lui e si avvicina a me, fissandomi con occhi provocanti.
-Per... per esempio? Cosa si può fare con lo champagne a parte berlo?- gli chiedo io, più maliziosa di lui, ho già capito dove vuole andare a parare.

Brian ride e le verdi venature dei suoi occhi brillano, brillano come la spuma d'acqua mista a champagne che borbotta nella Jacuzzi. Mi abbraccia e mi bacia il collo mentre le sue mani scendono morbide sul mio corpo e raggiungono i bordi fini dei miei slip per farli cadere lentamente giù, sul pavimento. Io faccio lo stesso con i suoi boxer che cascano, anch'essi silenziosi, per terra. Che strana sensazione sentire ancora su di me la sua pelle, il calore del suo corpo, la sua intimità che preme sulla mia perché non vede l'ora di essere di nuovo una cosa sola con lei.

Sospira pesantemente e si stacca da me, scavalca il bordo in vetro ed entra nella vasca.

-Prego- mi porge la mano per entrare con lui.

Io l'afferro quella mano e lo seguo, consapevole che ormai sono sul punto di non ritorno. Lui si siede sul bordo in marmo della vasca e io resto ancora in piedi, a guardarlo mentre mi guarda con occhi ammalianti. Senza dire nulla afferra una bottiglia alla sua destra e comincia a bere champagne come se fosse acqua, facendo scivolare delle gocce sul suo mento, sul collo, sul petto. Prima ancora che smetta di bere m'inginocchio nella vasca, nell'acqua calda dal sapore di Dom Perignon, e partendo dal suo collo comincio a baciarlo esattamente su quei punti della pelle bagnati dallo champagne. Brian sussulta, non si aspettava che cogliessi così presto la palla al balzo, e posa subito la bottiglia al suo posto per vedermi amarlo. Le sue mani si posano sulla mia schiena, le mie labbra scendono sul suo petto, inumidito dal vapore, che ormai annebbia tutta la stanza, e dal prezioso champagne che assaggio per la prima volta e che è amaro, amaro come pensavo che fosse.

Ma tutto l'amaro del mondo ora si perde nella dolcezza di questo momento con lui. Lo sento gemere il mio nome con la stessa dolcezza con cui faceva quando stavamo insieme. Non è cambiato Brian, non è cambiato affatto. Alzo lo sguardo e scorgo i suoi occhi chiusi, quella beata espressione di estasiata felicità di chi sa per certo cosa sta per accadere. E io non lo deludo. Le mie labbra scendono ancora a raggiungere il punto del suo corpo che non era più in grado di aspettare. Lui sussulta ancora, ma più incisivamente di prima quando lo afferro e lo porto alla bocca, un'esclamazione di puro godimento irrompe dalle sue labbra e sovrasta il rumore dell'acqua: -Oh mio Dio, Lilibeth... Che cosa stupenda!- e queste sue parole sono l'esortazione giusta per me, per farmi proseguire.

On a Trip to Fame - Brian May FanfictionWhere stories live. Discover now