Invitare te - Parte II

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-Stavi pensando a lei?- gli domando a bruciapelo.
-A lei... lei?-
-Si, lei... lei. Down in the Dungeon just Peaches and me....- canticchio sarcastica sottovoce.

-Beh...Non posso dire di non averla pensata stasera- mi confessa -Dopo nemmeno un'ora dall'inizio della festa sarei voluto già scappare via per andare a cercarla, ma poi...-
-... ma poi?-
-... ma poi sei arrivata tu-

Completamente spiazzata da questa risposta, lentamente mi volto verso di lui che mi sta già fissando.

-Brian io... io non volevo venire qui stasera-
-Però sei venuta e infondo è questo che conta-
-Ma il fatto che sia venuta non vuol dire nulla e tu lo sai-
-Lo dici tu, per me vuol dire tanto, vuol dire che ancora posso sperare-

-Sono passati quasi tre anni e tu ancora speri che possa cambiare idea?- gli chiedo stupita, stavolta volgendomi io per prima ancora verso di lui.
-Si, si Lilibeth, io non ho mai smesso di sperare in tuo ritorno sui tuoi passi, mai- replica, voltandosi e fissandomi a sua volta.
-Brian, io e te ci siamo lasciati perché... perché infondo avevamo timore di vivere appieno la nostra storia. Stare insieme a un certo punto ci richiedeva un cambiamento e... e noi non abbiamo avuto il coraggio di affrontare questo cambiamento, soprattutto tu in realtà. Io volevo qualcosa che tu non volevi, io volevo...-

-...tu volevi un figlio da me- m'interrompe e il mio cuore si stringe al sentirgli pronunciare quelle parole: mi ricorda quando litigammo l'ultima volta, prima che ammucchiassi le mie cose in una valigia e andassi via da lui.
-Si, lo volevo, lo volevo da te, solo da te e infatti... vedi, nonostante siano passati quasi tre anni non ho voluto farlo con nessun' altro. Non avrebbe avuto senso o forse...forse infondo nemmeno io lo volevo- mi fermo, cercando di fare ordine tra i miei pensieri, e so già che il mio sopracciglio destro si sarà involontariamente inarcato come succede ogniqualvolta che qualcuno mi fa notare un mio difetto, un mio errore -Non lo so Brian, non lo so, io....-

-Lilibeth- riprende lui in tono serio -Sei sempre stata tu a scappare davanti alle difficoltà. Tu non io. Sei stata tu a lasciarmi a Barcellona perché non te la sentivi di affrontare una relazione con un musicista come te, sempre in giro per il mondo e...e che avrebbe potuto tradirti con tanta facilità. Io ci sono stato male per questo, ma dentro di me non ti biasimavo perché sapevo che avevi ragione. Poi sei ritornata sui tuoi passi, abbiamo cominciato a convivere e andava tutto a meraviglia, ma...ma fare un figlio...- s'interrompe e la sua voce quasi si strozza al pronunciare l'ultima parola -Io non mi sentivo pronto Lilibeth, temevo che...che un figlio non avesse potuto farci vivere appieno la nostra carriera musicale in ascesa, temevo che fosse troppo presto dato che stavamo insieme solo da un anno, temevo di non essere all'altezza di essere padre, io...- e sospira affranto -... forse hai ragione tu...sono stato solo un vigliacco e forse non sarò mai...-

-Brian non dire così- stavolta l'interrompo io -Io sono sicura che tu sarai un padre fantastico e... e anche un marito fantastico- concludo, la mia mano destra che istintivamente si sta avvicinando alla sua guancia per accarezzarla. Quando però mi rendo conto di ciò che sta per fare la fermo a mezz'aria.
-No, no Lilibeth, non ti fermare- mi ammonisce, afferra con dolcezza la mia mano e la porta lentamente sulla sua guancia -Quanto mi mancano le tue carezze-

Il palmo della mia mano tocca la sua guancia e un brivido pervade la mia schiena. Forse Brian ha ragione, sono venuta qui stasera, sono voluta venire qui stasera ed è questo quello che conta.

-Sei cambiato lo sai?- noto, accarezzandogli dolcemente il volto e scrutandone i tratti sotto le luci scintillanti della città.
-Si, sono più vecchio di tre anni- scherza lui ridendo.
-Ma dai, hai trentun' anni mica ottanta! Sei...sei semplicemente uomo adesso, hai il volto da uomo. Quando stavamo insieme avevi ancora i tratti da ragazzo-
-Tu invece sei sempre bellissima, anzi, ora lo sei ancora di più- mi dice, le verdi venature dei suoi occhi che brillano, cariche di desiderio.

On a Trip to Fame - Brian May FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora