Come tutto ebbe inizio - Parte II

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Un giovane alto, minuto e dai lunghi capelli biondi che cadevano morbidi sulla sua giacca in velluto color magenta ci dava le spalle, chino sulla scrivania di Norman, che non appena sentì la porta aprirsi fece capolino per vedere chi aveva osato irrompere nel suo studio senza nemmeno farsi annunciare dalla simpaticissima segretaria.

-Ma si può sapere chi diavolo è?!- gridò spazientito col suo rauco vocione da fumatore incallito.
-Siamo quelle che non sanno distinguere un LA maggiore da un LA minore- ribatté ironica la rossa varcando la soglia.

-Ah, siete arrivate finalmente! Vi stavamo aspettando con molta... molta impazienza, non è vero Taylor?- domandò sarcastico al biondo che, voltandosi lentamente verso di noi, gli rispose: -Già, con molta...molta impazienza- concluse e i suoi grandi occhi celesti si incontrano, o meglio, si scontrano con quelli verdi ma altrettanto grandi della rossa.

Lo sguardo di Roger Taylor mutò repentinamente, da irritato e nervoso che era divenne d'un tratto seducente, ammaliante, ipnotizzante. Mizzy invece non cambiò espressione, arrabbiata era prima di entrare e arrabbiata continuò a essere anche in quel momento e questo mi meravigliò alquanto visto che fino a un minuto prima venerava il biondo batterista dei Queen come se avesse dovuto portarselo a letto quella sera stessa.

-Quindi...quindi voi sareste le...- proseguì superbo Roger avvicinandosi a lei -...voi sareste le RodaViva?-
-Sì, noi saremmo le RodaViva- replicò boriosa lei.
-Noi siamo le RodaViva, Mizzy, non saremmo- la corressi sottovoce, l'effetto Taylor cominciava a farsi sentire.
-Ah...ma..., ma certo...- balbettò incerta, ma poi riprese con sicurezza: -Noi... noi siamo le RodaViva mio caro Roger, quindi se hai qualcosa da ridire contro di noi eccoci, puoi dircelo in faccia, noi non abbiamo...-
-Ehi, ehi ehi! Calmiamoci eh!?- intervenne Sheffield nel tentativo di smorzare i toni -Punto primo: Mizzy perché origli alle porte?-
-Io non origlio alle porte!- si difese lei -E' lui che urlava-
-Io non urlavo!- provò a discolparsi Taylor -Io stavo solo esprimendo il mio parere su...-
-E va bene, va bene...- protestò Sheffield -Adesso basta però!-

Norman sospirò arreso, si alzò dalla scrivania e a passo lento ne raggiunse il lato opposto, accasciandovisi senza speranze, s'allentò il nodo della cravatta e slacciò i bottoni del colletto della camicia. In due anni che lo conoscevo era la prima volta che lo vedevo così pensieroso, così preoccupato, preoccupato per i soldi che avrebbe perso se il tour dei Queen fosse saltato per colpa di un batterista cocciuto. Per qualche minuto restò a riflettere, in silenzio, e anche noi rimanemmo senza parlare per tutto il tempo in cui lui restò a meditare sul da farsi per salvare capre e cavoli.

-Allora...-riprese in tono serio -Visto che i Queen sono quattro, prima di prendere una qualsiasi decisione mi sembra giusto sentire prima il parere degli altri tre. Freddie, tu vuoi che le RodaViva siano il vostro gruppo spalla per questo tour europeo?- gli domandò e si voltò verso il frontman della Regina.

Completamente vestito di bianco e con un paio di occhiali da sole che avrebbero fatto invidia a Coco Chanel, Freddie, seduto a pochi passi da Norman, si voltò distrattamente verso di noi, rimaste immobili sulla soglia dell'ufficio, ci scrutò dalla testa ai piedi per qualche secondo e poi rispose: -Dato che non devono salire sul palco insieme a noi ma prima di noi, per me va benissimo- e si girò di nuovo verso la scrivania vuota.

-Ok, fuori uno- commentò Sheffield soddisfatto -John, tu sei d'accordo?- e girò gli occhi verso il bassista.
-Beh...- vacillò lui -Non...non sono stato io a dire che una donna non sa distinguere un LA maggiore da un LA minore, quindi...-

John lasciò la frase in sospeso, ma anche un bambino avrebbe potuto facilmente dedurre che per lui non ci sarebbero stati problemi ad avere quattro ragazze in tour. Rimaneva solo l'ultimo, ma non per importanza, componente della band...

On a Trip to Fame - Brian May FanfictionWhere stories live. Discover now