Quando la corda si ruppe - Parte I

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Palcoscenico Musikhalle – Amburgo
Ore 21 circa

-Grazie! Grazie di cuore a tutti voi!- gridai entusiasta al pubblico che applaudiva esultante.

Il mio sguardo si rivolse per un attimo verso Mizzy che mi sorrise soddisfatta prima di abbassare di nuovo gli occhi per sistemare una delle corde della sua chitarra. La serata stava procedendo per il meglio, tutti gradivano la nostra musica e ci stavamo accingendo a terminare il nostro show nel migliore dei modi. Presi fiato e guadagnai il centro del palco prima di proseguire.

-Tra poco lasceremo il palco ai Queen, ma prima di farlo vogliamo farvi ascoltare un ultimo pezzo, tratto da nostro ultimo album. E' una canzone che parla di una ragazza che vuole essere diversa dalle altre, che vuole essere altro. E' una canzone rock, molto rock. Per voi: Princess of the Liars-

Qualche lontano grido d'esultanza accompagnò i primi energici colpi di Allison alla batteria, a cui s'aggiunse subito dopo il suono pieno e deciso della Gibson Les Paul del '59 della rossa.

Hey, dont you know?
Im the princess of the liars
Im the queen of your desires...

Posai la mano sinistra sul fianco e cominciai a cantare, ondeggiando l'anca al ritmo del rock del pezzo che avevo scritto circa un anno prima. Indossavo un vestitino nero abbastanza corto per i miei gusti, ma le ragazze mi avevano caldamente consigliato di metterlo per far ingelosire quel deficiente di Brian. Dopo la nostra alquanto animata discussione prima del nostro sound-check, le mie compagne mi avevano raggiunta nel retropalco e, vedendomi alquanto destabilizzata, avevano cominciato a farmi varie domande, costringendomi a raccontare loro tutta la verità.

Hey, dont you see?
Im the brilliance of the light
Im the stardust in the night...

Sapevo che Brian mi stava guardando da dietro le quinte, diverse volte che mi ci ero intrufolata tra un assolo di Mizzy e uno di Allison per bere un po' d'acqua avevo scorto il suo sguardo imbronciato da un corridoio non molto lontano, quindi continuai a provocarlo, a giocare sporco con lui come lui aveva fatto con me, assumendo qualche posa maliziosa tra un verso e l'altro.

Hey, dont you think
Though I'm beautiful and strong,
You can try to treat me wrong!

Un ragazzo, in piedi proprio sotto il palco, fischiò alla stregua di uno scaricatore di porto e urlò con altrettanta finezza -Sei bona!-, al che io, sempre disabituata a ricevere complimenti così espliciti e poco eleganti, m'allontanai verso Allison.

If you find me
Dont you worry!
It aint so difficult to know me...

Poggiai il piede sul primo gradino del ripiano dov'era sistemata la batteria e, col microfono saldamente stretto nella mano destra, continuai a cantare come se nulla fosse successo.

Im a treasure,
Im a pleasure,
Im a miracle of nature!

Allison indossava una blouse rosa shock e un paio di jeans, che le risultano sempre più comodi quando deve suonare la sua preziosa Ludwig, e suoi lunghi capelli biondi sembravano volare eterei nell'aria densa, a causa del fumo degli effetti speciali, e multicolore grazie alle decine di luci che c'illuminavano tutt'intorno.

Hey, dont you know?
Im the princess of the lovers
Im the queen under your covers...

Proprio nel momento in cui cominciai a cantare la seconda parte del brano, una testa riccioluta e una bionda fecero capolino dal backstage. Brian e Roger ci stavano osservando attenti, il primo con a tracolla la sua Red Special e il secondo con in mano le sue due bacchette di legno, d'altronde mancavano meno di dieci minuti all'inizio del loro concerto e quindi era più che normale che fossero lì pronti per prendere il nostro posto. Li scorsi parlottare fitto tra loro, avrei fatto carte false per sapere cosa si stavano dicendo, ma avevo uno show da mandare avanti e terminare col maggior numero di applausi possibile, quindi cercai di non perdere la concentrazione e proseguii nel mio lavoro.

On a Trip to Fame - Brian May FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora