CAPITOLO 88

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Poi mi chiamò e mi disse di raggiungerlo....

Salì al piano di superiore e lo raggiunsi in una camera da letto. -Tu dormi pure qua, io dormirò sul divano giù. Ti direi di andare nella camera per gli ospiti, ma non credo che saresti sola stanotte- disse Chase posando le lenzuola che aveva preso dall'armadio sul materasso.

-In che senso: non sarò sola stanotte?- chiesi io confusa.

-avresti la compagnia di tanti piccoli spermatozooi di perfetti sconosciuti- disse lui ridendo.
Sul mio volto si era stampato un'espressione inorridita e Chase rise. -Se vuoi una mano per fare il letto chiamami, io scendo al piano di sotto- disse lui

-No no no no ce la faccio da sola grazie.- dissi io. -Mi basta solo una coperta e un cuscino e vado io a dormire sul divano, tu resti qua-

-Non ci pensare nemmeno signorina, piuttosto dormiamo assieme e tu questo non lo vuoi vero? Esatto, quindi tu resti qua- disse lui

-ma- tento di ribattere ma lo fermai.

-Niente storie signorina, tu dormi qua-

Chase si avvicinò precipitosamente verso di me, i nostri volti erano a pochi centimetri di distanza i suoi occhi color ghiaccio erano fissi su i miei. Senza volerlo il mio sguardo, si posò sulle sue labbra. Non avevo mai notato le sue labbra: erano sottili, molto carine, chissà se sono anche morbide- Aspetta? Cosa sta succedendo? Che cosa sto pensando? 

Subito arretrai e feci un respiro profondo, non mi ero resa conto che stavo trattenendo il respiro.

-S-scusa- dissi io in un sussurro.

Chase fece finta che io non avessi detto niente -Quindi è deciso? Dormi tu qua? Perfetto- disse stampandomi un bacio sulla nuca per poi uscire dalla stanza lasciandomi da sola, ai miei pensieri. Ancora confusa. Io e miei miei pensieri facemmo il letto, e dopo cinque minuti avevamo finito. Non passano nemmeno due minuti che Chase fa il suo ingresso in camera. -Ti serve qualcosa? Vuoi che ti porto un pigiama, o qualcosa d'altro?-

-Si, grazie- dissi io con un fil di voce e con un sorriso educato e Chase uscì dalla camera.

Non capii, dopo quello che era appena successo lui si comportava normalmente... Nah l'unico problema è che non è successo niente. Sono solo io che ho frainteso, molto probabilmente.
Già, avrò frainteso io. Cercavo di auotoconvincermi. 

Chase arrivò con una maglietta e un pantaloncino -Tutte le cose che avevo di femminile è in lavanderia- disse posando la sua mano dietro la nuca -Comunque ti ho portato una mia t-shirt e un pantaloncino. Se hai freddo dimmelo che ti porto qualcosa di più caldo- disse con un enorme sorriso. Io ricambiai il sorriso e Chase uscì dalla camera, così mi iniziai a spogliarmi e a indossare i vestiti che mi aveva portato per la notte. 

Dopo di che scesi in cucina, al piano di sotto, e lo trovai seduto al bancone bar con un bicchiere in mano. Io mi avvicinai e mi sedetti affianco a lui. Lui si girò verso di me, e notai che aveva uno sguardo perso. Quei suoi occhi che poco prima mi penetravano anche l'anima, adesso erano spenti privi di vita.

-Chase? E' tutto ok?- chiesi io appoggiando una mano sul suo braccio, che continuava a girare e rigirare il bicchiere che aveva in mano e con l'altra stringeva il suo cellulare.

-no- sussurrò lui voltando lo sguardo dall'altro lato cercando di evitare ogni tipo di contatto visivo con me.

Io mi avvicinai ancor di più a lui, e con un gesto della mano gli presi il volto e lo obbligai a guardarmi. -Cos'è successo?- chiesi io.

I suoi occhi si riempirono di lacrime, e un singhiozzo si fece strada in lui, ma lui cercò di camuffarlo strozzandolo. -M-mia madre- disse lui cercando di mantenere un tono freddo, ma la voce gli si incrinò comunque. -Si è appena suicidata- continuò lui. 

Ormai, quel ragazzo che alla vista poteva sembrare antipatico e senza emozioni, adesso si presenta ai miei occhi come un ragazzo la cui infanzia è stata rovinata dal padre violento e dalla madre che ha cessato di vivere per colpa di queste violenze. Lo guardai negli occhi. Anche i miei occhi si erano riempiti di lacrime. Lo abbracciai subito, infilai la testa nell'incavo del suo collo e lo strinsi a me. Chase non reagì subito, inizialmente era freddo. Non credo che si sarebbe aspettato da parte mia una reazione così. Effettivamente non me la sarei aspettata nemmeno io una reazione così da parte mia, ma il pensiero che un'altra persona stia passando le stesse cose che ho passato io in precedenza mi fa pensare che non sono sola, che altre persone soffrono come ho sofferto io. Sentii le braccia di Chase stringermi la vita, sentivo che stringeva con forza il tessuto della mia maglietta, sentivo le sue lacrime bagnarmi la maglietta. Lo sentivo. Sentivo il dolore che lui provava. Come se quel dolore, con quell'abbraccio, in parte si fosse spostato dentro di me e io ero pronta a prendermi carico di quel dolore per lui.

Chase si staccò da me e cerco di sorridermi, ma sembrava più che altro una smorfia, io ricambiai il suo sorriso e con i pollici gli asciugai le lacrime che gli stavano bagnando il viso e lui fece lo stesso con me. Al suo tocco il mio corpo era come sopraffatto, il suo tocco leggero era come se mi portasse in estasi. Restammo a fissarci negli occhi per un pò, finchè non vidi Chase avvicinarsi a me. Anche io mi avvinai a lui, ma per abbracciarlo. Avevo capito che il suo intento era di baciarmi. Forse... avrei potuto ricambiare il bacio ma sarebbe stato un pò come approfittarsi di lui, e soprattutto approfittarsi dell'assenza di Josh...

SPAZIO AUTRICE
Ei guyss, come state? Buon natale. Per natale vi ho fatto un piccolo regalo, ho aggiornato. Non è cosa di tutti i gironi eheh.
Credo che ho una voglia assurda di suicidio.
Ah e credo che dovreste seguirmi su tiktok @  todorokireginadeighiacci
e su instagram @ la_bergamasca_
Credo che vi amo.

Ah si giusto il 23 era il mio compleanno lol


E SOPRATTUTTO (per i weeb) OGGI (25) E IL COMPLEANNO DI LEVIIIIII, VICTORRRR E KARMAAA e niente sono un botto Felicia

e niente cia-

|innamorata di te| Josh RichardsWhere stories live. Discover now