~|Time Travel|~ (pt 3)

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Cinque, Vanya e Ben/Numero uno si ritrovarono nei loro precedenti posti dell'infermeria: chi in piedi, chi sul letto e chi appoggiato al muro. La cosa buffa era la Sparrow Academy, sana e salva. Nessuno sembrava ricordarsi di quanto successo poco prima, eccetto loro tre.

-E cosa vorresti fare? Tornare nel 63' e impedirci di incontrare Reggie?- Rise Klaus, probabilmente ignaro che fino a poco tempo prima piangeva sul corpo di Carla/numero tre.

-Cosa....?- Ben si guardò intorno, e anche Vanya.

-Numero uno? Ti senti bene?- Chiese numero tre, osservando l'orribile cera del fratello maggiore.

-Credevo di essere l'unico a vedere i fantasmi.- Rise Klaus, rendendosi conto dello sguardo spaventato del corvino.

-Ragazzi, dobbiamo uscire di qui, subito.- Cinque prese parola, stoppando una probabile conversazione complessa e contorta tra i fratelli.

-Cosa? E perché?- Chiese Allison, prima di venir interrotta dall'esplosione.

-Cosa è stato?- Diego si guardò in torno, alzandosi in piedi, e assumendo la sua solita posizione da "ora ci pensa il supereroe".

-Non c'è tempo! Klaus, alzati! Diego, prendi Lila! Dobbiamo uscire di qui, adesso! Se vi avvicinate a me, posso trasportarvi fuori dall'Accademia.-

-Si, ha ragione! Succederà qualcosa di brutto, lo sento.-Carla/numero tre si avvicinò immediatamente a Cinque. Il ragazzo si domandò perché non se ne fosse accorta la volta prima.

-Aspetta, Pogo? E Mamma?- Domandò Diego, mentre prendeva Lila tra le braccia.

-Raggiungeranno La Commissione, ovvero lo stesso posto in cui noi saremo tra poco.- Cinque indicò la valigetta ai piedi del letto di Klaus.

-Oh, papà l'ha scordata! Che idiota.- Affermò il ragazzo della morte, mentre si chinava per prenderla e porgerla al fratello minore.

-Ci siamo tutti?- Chiese Cinque, osservando il cerchio che si era formato intorno a lui: sembravano all'interno di un gioco per bambini dell'asilo.

Aprì la valigetta, sapendo già la loro destinazione, ed ecco che, Pufff, sparirono in un enorme ma rapido fascio di luce blu.

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Normalmente, dopo un viaggio nel tempo, gli atterraggi erano sempre violenti, ma quella volta fu molto peggio. L'unica a non cadere male fu Lila, visto che si trovava ancora accovacciata sul corpo di Diego, l'unico riuscito a mantenere una posizione abbastanza decente.

Negli ultimi giorni, avevano fatto più viaggi nel tempo che mai; probabilmente avevano viaggiato di meno durante le loro missioni. Gli effetti collaterali erano terribili: si svegliavano ogni giorno col mal di testa, il prurito era continuo, e a stento ricordavano il loro nome.
Per quei motivi, ci misero un bel po' a capire dove si trovassero, impegnati a riprendersi dallo stato confusionale. Tuttavia, riuscirono a capire di trovarsi nel bel mezzo del giardino della Commissione. Quel posto, così curato e all'apparenza "allegro" esternamente, in realtà era una confusione negli interni.

-Ti giuro, Cinque, un altro viaggio del tempo e ti ammazzo! Rovinerò la mia pelle perfetta se continuo a grattarmi.- Si lamentò Emily/Numero sei, mentre teneva la mano sulla testa, avanzando lentamente verso la porta di ingresso.

-Smettila di frignare. Abbiamo dei problemi più grandi della tua pelle da bovina tricofitosica.- Ringhiò il ragazzo, con ancora la valigetta in mano, e superando la bionda di un bel po' di metri.

-Sai che quella parola non esiste? Si dice.....- Iniziò Tobias/numero cinque, per venire bruscamente nervoso.

-In quanto persona dotata di un'intelligenza circa quaranta volte superiore alla media, si, so che quella parola non esiste. L'ho semplicemente ideata per quella figlia di puttana di tua sorella. Quindi, per favore, smettila di stressare i miei genitali e finiscila di parlare.- Volse al biondo un sorriso nervoso, e tornò sui suoi passi.

~ApOcAlYpSe~ (TUA)Where stories live. Discover now