~|Nuovo inizio|~ (pt 2)

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I membri della Umbrella Academy (Cinque escluso) e della Sparrow Academy sedevano ancora sulle sedie del tavolo in cucina, fissandosi uno ad uno, e cercando di capire che qualcosa l'uno dell'altro.

-Quindi mamma non vi ha dato nessun nome?- Chiese Diego confuso.

-Mamma? Noi non abbiamo nessuna mamma, né tantomeno dei nomi.- Rispose numero uno. -Abbiamo solo papà, Pogo e una cameriera, o infermiera.-

-La vostra cameriera è un robot e si chiama Grace?- Chiese Luther al clone di Ben.

-No. Non so chi sia questa Grace robot, ma sin da piccoli tutti noi abbiamo avuto babysitter umane. Perché, voi no?-

La Umbrella Academy si guardò senza proferire parola.

-Questo non ha alcun senso. Da quando ne ho memoria, a casa abbiamo sempre avuto Grace, ovvero un'invenzione di nostro padre. Perché voi no?-

-Temo che sia stato a causa mia.- Vanya intervenne, stupendo i fratelli. -Da quando ho scoperto di avere i poteri, alcuni ricordi che avevo totalmente dimenticato sono tornati.-

-Che vuoi dire?- Gli chiese Diego, curioso.

-Grace era la mia tata, e quando siamo cresciuti, papà ha deciso di tenerla al servizio.-

-E perché avresti dovuto avere una cameriera robot? Insomma, che motivo aveva papà per creare un robot, ora che ci penso bene?- Aggiunse Allison.

-Io..... credo di aver inconsciamente fatto del male alle mie tate. Ero una bambina, e come tutte le bambine facevo capricci, solo che i miei prendevano una piega diversa.- La brunetta era abbastanza imbarazzata.

-Quindi mamma è stata creata per te?- Diego aveva un tono quasi arrabbiato.

-Credo di si.-

-Ora capisco!- Esclamò Klaus. -Quelle donne che ogni sera bussavano in camera tua! Ed erano davvero incazzate con te, sorellina.-

Tutti si volarono verso Klaus, e Vanya abbassò un po' lo sguardo.

-Tu parli con i morti, quindi.- Numero tre della Sparrow Academy si intromise nella conversazione.

-Già. Non è proprio uno dei poteri più semplici da gestire, ma sono sempre fatto, quindi non mi pesa più di tanto.-

-Beh, senza offesa, ma che i tuoi neuroni fossero completamente andati lo avevo capito sin da subito.- La ragazza gli sorrise gelidamente.

-Oh, beh, hai ragione. Pensa che in questo momento vorrei essere talmente fatto da immaginarmi tutta questa storia.-

-Beh, non dev'essere facile scoprire che quella che era la vostra vita non è mai esistita.- La ragazza bionda con gli occhi blu, numero sei, prese parola.

-Si, di certo non è una passeggiata. Ma niente ha senso nella nostra vita, siamo abituati a questo. E probabilmente lo scoprirete anche voi.- Li informò Klaus.

-Il mondo ha bisogno di noi......- Iniziò numero uno.

-Si, bla bla bla, anche a noi papà ripeteva sempre queste stronzate, Ben.-

-Non mi chiamo Ben!- Ringhiò a Klaus, che rispose con uno sguardo offeso.

-Vi dico solo che papà ci ha illuso per un'intera vita sull'essere speciali. Molti di noi, me compreso, hanno sopravvalutato la nostra importanza, e questo ci ha fatto finire letteralmente nella merda.- Ammise Luther.

-Beh, ecco perché papà non vi ha adottato. Siete un completo fallimento.- Fu numero due a parlare, suscitando una furiosa reazione da parte di Diego, che però venne bloccato da Luther.

~ApOcAlYpSe~ (TUA)Where stories live. Discover now