CAPITOLO 8

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Per tutto il giorno successivo qualsiasi cosa io facessi ero sempre seguita e controllata da un membro della squadra a rotazione.
-"È impossibile sia sparito così. Cosa lo ha spinto a fermarsi?" chiedo mentre ci troviamo seduti intorno al tavolo rotondo nella centrale ormai quasi vuota essendo le 21:00.
-"Probabilmente sta aspettando di trovare un'altra vittima" dichiara Morgan
-"O forse sta aspettando una vittima nello specifico" ragiona Hotch voltandosi verso di me.
Il mio sguardo si corruccia osservando tutti girarsi e guardarmi -"Quindi cosa dovremo fare?" chiedo sentendomi in soggezione.
-"Credo dovremo fare un piano d'azione, potremmo usarti come esca, oppure aspettare che sia lui a fare la prima mossa facendoci trovare subito pronti" afferma Reid.
-"Potrebbe essere un'idea, ma ora ragazzi siamo tutti stanchi, andiamo in hotel, riposiamoci e domani riprenderemo il caso" ordina Hotch alzandosi e raccogliendo le sue cose. Noi tutti lo seguiamo e ci avviamo fuori la centrale.
-"Betty vieni in macchina con me ti accompagno io poi fino alla porta" mi avvisa Morgan e io mi avvicino alla
sua auto entrando e salutando gli altri.
Partiamo e dopo circa venti minuti siamo all'hotel, entriamo insieme chiacchierando nella hall e ci avviciniamo all'ascensore.
La sua stanza si trova insieme a quella di Hotch al primo piano.
Reid e JJ al secondo e la mia e quella di Rossi al terzo piano alle due estremità opposte però.
Arriviamo davanti la porta e ci salutiamo ma poco prima di entrare mi squilla il telefono.
Lo apro ed è una chiamata da parte di Richard, il migliore amico di Gabriel nonché mio attuale migliore amico.
-"Ehy Richard. Da quanto tempo, come mai mi chiami?" rispondo al telefono salutando di nuovo Morgan con un cenno della mano e aprendo la porta entrando subito dopo.
-"Ma come Elle non sei contenta di sentirmi?" risponde lui con un tono malizioso.
-"Ma certo Ri-Ri mi piace sempre parlare con te" rispondo entrando nella mia camera a dir poco enorme poggiando la borsa sul mobile accanto la porta e togliendomi le scarpe.
-"Allora dimmi dove sei di bello ora?" mi chiede lui.
-"Sto lavorando a un caso in Kansas, non ti posso raccontare niente, ma ti assicuro che alloggio in una camera a dir poco stupenda" rispondo sorridendo alla fine.
-"Ah si? Mandami un video in privato allora" mi ordina lui ridendo.
-"Ma certo sua maestà, mi dia un secondo, attacco e la richiamo io".
Attacco la chiamata e apro la nostra chat aprendo poi la telecamera e facendo partire il video.
-"Ecco qua guarda quanto è grande, il letto, i mobili, l'armadio" parlo mentre continuo a filmare quando vengo afferrata per il braccio da una mano dietro di me, urlo dallo spavento e con il gomito colpisco il costato dell'uomo alle mie spalle.
Il cuore mi sale in gola in poco tempo e sferro un calcio all'uomo conquistando due minuti di tempo.
-"Richard cerca l'Agente Hotchner" esclamo prima di inviare il video e aprire velocemente la chat con Hotch "AIUT" non faccio in tempo a finire la parola che vengo afferrata per le caviglie e sbattuta violentemente per terra. La testa mi pulsa e inizio a vedere tutto sfocato, con il pollice riesco a inviare il messaggio così com'è e a bloccare il telefono in modo che quest'uomo non possa cancellare i messaggi.
Gemo dal dolore e sento le forze abbandonare il mio corpo.
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Finisco di insaponarmi il corpo e mi sciacquo uscendo poi dalla doccia 5 minuti dopo.
Mi serviva proprio una bella doccia calda per sciogliere i nervi tesi, questo caso mi sta mandando in crisi e temo di non riuscire a prevenire la morte di un'altra vittima.
Mi asciugo il corpo e mi vesto indossando una tuta blu con la maglietta a maniche lunghe.
Mi lavo i denti e mi siedo sul letto con la schiena al muro aprendo i fascicoli del caso sulle mie gambe per dar loro un ultimo controllo.
Afferro poi il telefono ricordandomi di dover chiamare a casa, probabilmente mio figlio Jack sta aspettando la mia buona notte, ma noto che mi è arrivato un messaggio da Elizabeth 30 minuti fa.
Strano dovrebbe essere già a letto ora, lo apro e ciò che leggo mi fa irrigidire sul posto, pur essendo scritta a metà la parola si capisce subito essere una richiesta di aiuto.
Mi alzo dal letto infilando velocemente le scarpe, afferro la pistola e mentre esco dirigendomi verso la sua camera chiamo Morgan.
-"Pronto Hotch che c'è?" mi risponde con voce assonnata.
-"Vieni alla stanza di Elizabeth subito e chiama gli altri" rispondo con il fiatone dovuto alla corsa sulle scale.
-"Arrivo" mi risponde lui con voce seria attaccando subito dopo.
Arrivo davanti la porta e busso non sentendo però risposta decido di sfondarla con un calcio.
Sento i passi e le voci degli altri nel corridoio, mi raggiungono e insieme decidiamo di entrare, teniamo tutti le pistole puntate in avanti, la stanza è tremendamente silenziosa, ma di Elizabeth non c'è traccia.
Mettiamo via le pistole e ci guardiamo in torno.
-"Maledizione troppo tardi" esclamo.
-"Non sto capendo cosa è successo? E dov'è Elizabeth?" chiede con sguardo corrucciato e preoccupato JJ.
-"Mi è arrivato un suo messaggio ormai 40 minuti fa quando ero in doccia, ma io me ne sono accorto solo quando ho chiamato Morgan ed erano passati già 30 minuti" rispondo aprendo il telefono e facendo vedere loro il messaggio.
-"Chi è l'ultimo di voi che l'ha vista?" chiedo e Morgan alza la mano -"l'ho accompagnata fino alla porta e ho anche aspettato che entrasse, pensavo fosse al sicuro ma non ho calcolato che poteva esserci qualcuno già dentro" afferma raccontando cosa era successo prima.
-"Cosa vi siete detti quando stava entrando?" chiede Reid.
-"Beh ci siamo salutati e poi ha ricevuto una chiamata da un certo Richard, ridevano insieme e da quel che ho capito non si sentivano da molto tempo. Ci siamo fatti un ultimo cenno di saluto e poi è entrata in stanza continuando a ridere al telefono, ma purtroppo non ho capito chi fosse quell'uomo" finisce di spiegare.
-"Da come sono disposte le cose probabilmente lei è entrata in stanza e le prime cose che ha fatto sono state lasciare la borsa e le scarpe" nota Reid accanto ai due oggetti in questione -"c'è un po' di sangue qui, quindi probabilmente lei ha fatto qualche passo e poi è stata aggredita" continua a spiegare avanzando nella stanza -"sicuramente lei ha lottato almeno un po' se è riuscita a mandarti il messaggio e poi ovviamente l'S.I. è riuscito a stordirla e portarla via" finisce lui.
-"Ben fatto Reid. Rossi per favore chiama la scientifica e falla venire qui, JJ tieni a bada qualsiasi giornalista o ficcanaso voglia avvicinarsi, noi altri andiamo in centrale" ordino io avviandomi poi all'esterno e ritornando nella mia stanza per potermi cambiare.
Arrivo alla macchina e aspetto gli altri che arrivano due minuti dopo.
Entriamo in centrale sotto gli sguardi confusi dei poliziotti che ci avevano visti andar via più o meno un'ora fa e ci accomodiamo intorno al tavolo rotondo.
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Hotch si allontana ritornando nella sua stanza per prepararsi e andare in centrale.
Sento la rabbia bollirmi dentro e corro anch'io verso la mia stanza lasciando gli altri lì nel corridoio.
Entro e sbatto la porta iniziando a prepararmi e a camminare in modo irrequieto per la stanza.
Non doveva capitare a lei, non dopo tutto ciò che le è successo in passato.
Avevo promesso a me stesso di proteggerla... eppure è riuscito a rapirla sotto il mio naso.
Mi siedo sul letto appoggiando i gomiti sulle gambe e mi strofino la faccia pensando a quanto io mi senta impotente ora.
Chissà cosa le starà facendo... questo pensiero non riesce a lasciare la mia mente, chissà se avrà paura, se penserà a noi sperando di riuscire a trovarla in tempo.
Preso da una botta di ira mi alzo e tiro un pugno al muro con la mano sinistra lasciando fuoriuscire dalle mie labbra un grugnito di rabbia.
Osservo le mie nocche rosse e mi concentro sul mio battito accelerato cercando di calmare il mio respiro.
Dopo pochi secondi afferro la giacca ed esco dalla stanza dirigendomi poi in centrale.
Arrivo ed entro raggiungendo gli altri già tutti seduti, sistemo la mia giacca sulla sedia e mi siedo poggiando le mani sul tavolo.
-"Che cosa hai combinato?" mi chiede Reid osservando le mie nocche rosse e leggermente tagliate.
-"Niente sto bene. Piuttosto come agiamo ora?" rispondo cambiando discorso.
Percepisco gli occhi di Hotch, Reid e JJ fissi sul mio corpo, mantengo lo sguardo basso ma sono sicuro che se dovessi alzarlo incontrerei i loro pieni di preoccupazione, pena e rimprovero ed è l'ultima cosa che mi serve in questo momento.

SPAZIO AUTRICE=
Eccomi qui con un altro capitolo... avete capito chi è che ha preso così male il rapimento di Elizabeth? Hahaha fatemelo sapere nei commenti.
Baci✨

La Giulietta della BAU//Criminal MindsWhere stories live. Discover now