CAPITOLO 5

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Arriviamo in Kansas e ci dividiamo, salgo in macchina con Morgan e ci dirigiamo verso la casa della seconda vittima. Sbadiglio e poggio la testa al finestrino osservando il passaggio scorrere velocemente.
-"Lisa credo proprio tu abbia bisogno di un po' di riposo. Da quant'è che non dormi?" mi domanda Derek voltando lo sguardo verso di me.
Mi accoccolo sul sedile stringendolo nelle spalle -"Mmmh... Due o tre giorni circa" mormoro distogliendo lo sguardo da lui e osservandomi le mani.
-"Cosa? Elizabeth devi assolutamente dormire. Cos'è che ti turba?" afferma lui con uno sguardo estremamente preoccupato.
-"Niente sto bene santo cielo" affermò alzando lievemente la voce, lo vedo socchiudere la bocca con stupore e voltare lo sguardo verso la strada.
-"Scusami, scusami, non volevo alzare la voce con te... Sto bene non preoccuparti" lo rassicuro.
-"Va bene, ma questo discorso non finisce qui" afferma prima di parcheggiare e scendere dalla macchina.
Mi affretto a seguirlo e una volta scesa sbatto la portiera avviandomi sul vialetto della casa.
È una tipica casa americana, le pareti esterne sono tutte rosse e il giardino con i fiori è molto curato, ci presentiamo ai poliziotti presenti sul posto e superando il nastro giallo entriamo nella casa.
Il salotto e la cucina brulicano di poliziotti, saliamo le scale e ci addentriamo nei corridoi illuminati solo dalle finestre delle camere aperte.
Arriviamo alla camera da letto della ragazza ed entriamo salutando i poliziotti all'interno.
Mi guardo intorno avvicinandomi cautamente al letto per osservarlo da più vicino.
-"Nei punti in cui le corde sono state legate al letto il legno è lievemente rovinato, probabilmente la vittima si è ribellata..." faccio un respiro profondo prima di continuare -"oppure quei segni sono dovuti allo stupro dell'S.I., potrebbe farci intendere che proprio perché usa tutta questa violenza lui porti dentro di se molto rancore" concludo infine.
Continuiamo a girare e osservare la camera, sul comodino sono poggiati diversi anelli, una bottiglietta di acqua e qualche biglietto da visita di idraulici.
-"L'S.I. non ruba dopo, a lui interessano solo le ragazze" nota Morgan aprendo un baulettino pieno di gioielli.
-"Sono certa al 90% che lui le violenti..." affermo poi.
-"Da cosa lo capisci?" mi chiede lui avvicinandosi a me.
-"Il muro a cui è addossato il letto è praticamente sgretolato, come se il letto avesse sbattuto violentemente contro... potrebbe essere solo il fatto che la vittima si è ribellata e lui l'ha dovuta bloccare, ma dubito che sarebbe riuscita a muovere il letto così tanto..." concludo il discorso.
Provo un estremo disgusto per questo killer tanto che devo distogliere lo sguardo dal letto per non farmi coinvolgere dalle emozioni.
-"Va bene io direi di andare, abbiamo visto tutto" afferma Morgan uscendo dalla camera e avviandosi nel corridoio.
Faccio vagare lo sguardo nella camera e mi soffermo su una foto sul mobile raffigurante la ragazza con il fidanzato, accenno un lieve sorriso come saluto e me ne vado chiudendo la porta dietro di me.
Usciamo dalla casa, avvisiamo Hotch e raggiungiamo la casa della terza vittima.
Appena arrivati scendiamo dalla macchina e andiamo incontro a Rossi e Hotch, entriamo insieme e ci avviamo verso la camera da letto.
-"Anche qui come la seconda vittima ci sono i segni del letto sul muro e nei punti in cui le corde erano legate il legno è rovinato" nota Morgan.
-"Proprio come la prima vittima" aggiunge Hotch.
-"Di nuovo qui l'assassino non ha rubato niente" parlo invece io.
-"E nemmeno a casa della prima vittima manca qualcosa" dichiara Rossi.
-"Quindi l'S.I. non vuole niente di materiale, vuole in ogni senso il contatto fisico con le vittime motivo che lo spinge a strangolarle a mani nude" ragiona Hotch.
Mi guardo intorno soffermandomi sulle foto sul comodino, sul portagioie, su qualche biglietto da visita di qualche idraulico e sul letto.
Decidiamo di andare in centrale per parlare anche con JJ e Reid e per presentarci alla polizia del posto non avendolo ancora fatto.
Entriamo nel distretto e un uomo sui 30 anni, alto, muscoloso e affascinante si presenta come il capo del distretto Jackson Black.
-"Piacere nostro noi siamo gli Agenti dell'FBI di Quantico..." inizia Hotch -"loro sono gli Agenti Jennifer Jareau, Elizabeth White, Derek Morgan, David Rossi e il Dottor Spencer Reid" ci presenta indicandoci uno a uno.
Il signor Black ci porta nella stanza che ci hanno dedicato e se ne va chiudendosi la porta alle spalle.
-"Allora ragazzi cosa avete capito dal medico?" chiede Hotch a JJ e Reid.
-"Tutte le ragazze sono state stuprate con molta violenza, stordite prima con del cloroformio e legate a mani e caviglie con delle corde al letto" spiega Reid
-"Non ci sono tracce di droghe e non ci sono lividi sul corpo che possono caratterizzare una lotta. Il nostro killer è estremamente preparato, non ci sono tracce di impronte, capelli o altro" conclude JJ .
-"Quindi possiamo dire che l'S.I. è un uomo giovane, ma non tanto da essere impreparato. Sicuramente fisicamente sta bene poiché riesce a spostare le vittime e riesce anche ad alzarsi ed andarsene finito tutto. Probabilmente è qualcuno che ispira fiducia nelle vittime visto che esse lo accolgono in casa." ricapitolo io.
Ci soffermiamo qualche minuto in silenzio per ragionare, io mi alzo e inizio a scrivere tutti questi dati sulla lavagna, mentre ripenso a qualche indizio che può esserci sfuggito e sussulto sul posto ricordando un dettaglio.
Afferro il telefono e chiamo velocemente Garcia sotto lo sguardo attento della squadra.
-"Ditemi miei avventurieri cosa posso fare per voi?" risponde lei.
-"Ciao Garcia scusami, sai dirmi se le ultime due vittime hanno avuto contatti con qualche idraulico? Cerca di vedere se trovi un'azienda che tutte e due hanno contattato, entrambe avevano dei biglietti da visita sul comodino" chiedo io.
-"Garcia cerca per tutte e tre le vittime, anche la prima aveva dei biglietti da visita" aggiunge Hotch realizzando dove voglio arrivare.
-"Ok... mmmmmh... si ecco: tutte e tre hanno telefonato alla Water Agency per un guasto in casa" risponde lei e io sorrido compiaciuta credendo finalmente di aver aperto una pista -"No aspettate però, tutte e tre le vittime avevano l'appuntamento qualche giorno dopo gli omicidi, non combaciano gli eventi" aggiunge lei dispiaciuta e il sorriso mi muore sul volto.
-"Aspetta pasticcino, potrebbe non essere una pista vana, se davvero l'S.I c'entra con guasta agenzia potrebbe aver dato una data lontana proprio per distogliere l'attenzionzione. Quale sarebbe stato l'idraulico che si sarebbe dovuto presentare a casa loro?" riflette Morgan.
-"Mmmmmh..." mugola Penelope con in sottofondo il rumore dei tasti del computer che sbattono -"Erick Smith, ma si fa chiamare dagli amici e dai colleghi J.B. e ora non è a lavoro quindi lo trovate a casa sua, avete gli indirizzi già sui telefoni" risponde infine lei.
-"Ok grazie bambolina sempre fantastica. Ti richiamiamo noi" chiude la chiamata Derek.
Ci alziamo tutti e ci avviamo all'indirizzo inviatoci da Garcia. Arriviamo, indossiamo i giubbotti antiproiettile e Hotch ci divide -"Io, Morgan e White dalla porta principale, JJ, Rossi e Reid andate sul retro; se è davvero lui potrebbe provare a scappare"
Annuiamo tutti e estraendo le pistole ci avviciniamo cautamente alla porta, ho il cuore che batte a mille, nel mio corpo sta salendo la tipica adrenalina di questi casi.
Hotch bussa non potendo fare irruzione senza un mandato -"Erick Smith" tuona lui -"siamo dell'FBI, vogliamo solo farle qualche domanda" spiega.
All'interno si sentono cadere vari oggetti e poi la porta viene aperta da un uomo di circa 46 anni, le mani gli tremano, probabilmente dovuto alla nostra presenza.
Appena ci ha squadrato per bene preso dal panico scappa verso la porta sul retro non sapendo di trovare anche lì degli agenti. Hotch, io e Derek iniziamo a inseguirlo, ma arrivati sul retro lo troviamo sdraiato a pancia in giù per terra con JJ che gli tiene le mani dietro la schiena ammanettandolo.
-"Ben fatto ragazzi, portiamolo in centrale" ordina Hotch avviandosi verso le macchine.

La Giulietta della BAU//Criminal MindsWhere stories live. Discover now