VIII. Cupole di Roma

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‒Ti rendi conto di quello che hai fatto?!

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Ti rendi conto di quello che hai fatto?!

Ravenna aveva tredici anni, e andava ancora alla scuola privata. Una ragazzina impertinente della sua classe l'aveva infastidita nei bagni, dicendole che i suoi genitori non le volevano bene.

Per tutta risposta, Ravenna l'aveva schiaffeggiata. Proprio così: le aveva dato uno schiaffo e non se ne era pentita nemmeno un po'.

Però per questo motivo era stata sospesa, e ora si trovava nella sua cameretta in Via dei Gracchi, insieme ad Alberto Vizi e a Luisa Boneio, che le stavano facendo la paternale da più di mezz'ora.

Tuttavia, Ravenna ne coglieva solo stralci distanti e sconnessi: Sconveniente... Condotta... Professori... Cosa penseranno di noi?

Era come se il suo cervello si rifiutasse di concentrarsi sui discorsi vani, sui corpi magri e freddi che la sovrastavano, sulle gambe lunghe e sempre pronte a filare via quando ne avrebbe avuto più bisogno.

Seduta sul letto, osservava invece le pareti rosa confetto su cui non le era mai stato permesso di appendere poster, la scrivania priva di foto, l'armadio barocco pieno di vestiti che detestava, l'ordine inappuntabile.

Non c'era nulla che le piacesse in quella stanza, nulla a cui si rivolgesse con affetto.

Ravenna, ci stai ascoltando?! tuonò sua madre.

Ravenna si ridestò e la guardò. Luisa Boneio aveva il viso congestionato, in tinta con il completo rosso fuoco e con le labbra spalancate. Nella foga di rimproverarla, alcuni boccoli erano sfuggiti all'acconciatura, e questo era un indizio sufficiente a suggerire quanto fosse in collera.

Suo padre, al contrario, era il ritratto dell'indifferenza: braccia conserte, espressione indecifrabile, colletto della camicia inamidato come se stesse sbrigando l'ennesima pratica d'ufficio.

Ravenna avrebbe voluto saltargli addosso, urlare, distruggere tutto.

Invece rimaneva lì a fissarli.

Perché no? chiese. Perché non posso schiaffeggiare chi mi infastidisce?

Ma come "perché"? sbottò sua madre. Te lo abbiamo spiegato fino ad ora!

È molto semplice, Ravenna intervenne allora Alberto Vizi. Noi non cresceremo una figlia violenta.

Ecco pronta la risposta.

Il punto non era se ci fosse o meno una connotazione negativa nelle sue azioni.

Malva e PauraWhere stories live. Discover now