Un Segreto Che Cambia Tutto

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Caterina/

-Salve mi scusi, puó darmi delle info su come sta Bianca Castiglione? Come vede sono passate ore e sono arrivata solo io per lei- richiamai l'attenzione del medico che continuava a stare zitto
-Okay senta. Sappia che sto facendo un eccezione perché quella ragazza è veramente messa male. Ha riportato numerosi tagli alle principali arterie, un trauma cranico e diverse emoragie interne- la cosa non promette bene direi
-E.... E cosa...-
-Signorina si calmi. La sua amica è in buone mani. Cercheremo di rimetterla in sesto anche se il danno celebrale è enorme. Non le possiamo assicurare nulla, ora vado in sala operatoria, mi stanno aspettando, appena terminiamo le daró altre notizie. - sospirai ringraziandolo e sedendomi pregando che tutto vada bene.

Dopo 3 ore il dottore tornó sorridendo, ma prima che aprisse bocca sentii alle mie spalle qualcuno gridare.
-OH signori Castiglione per fortuna siete arrivati- mi voltai vedendo il padre e la madre di Bianca e Christian. Si lui, proprio lui si presenta lì. Lui mi la ció un occhiata con sguardo malizioso
-Come sta?-
-L'intervento è andato bene, ma sapremo di più quando si sveglierà, se vuole la conduco alla stanza- i genitori corsero dietro al medico e Christian rimase lì a guardarmi. Si avvicinó, mi prese il polso e mi condusse in uno stanzino
-Ma che cazzo fai?- gli urlai quando mi lasció il polso
-So il tuo segreto Caterina...- lo guardai interrogativa
-Come scusa?-
-So che traduci Pierre- sbiancai. Come faceva a saperlo?
-Tu come lo sai?-
-lo so e basta... E prima che io lo dica a tutti, ti conviene ubbidire- ero terrorizzata e sconcertata
-So Bianca cosa farà. Mi denuncerà per violenza e robe simili. Andremo in tribunale. Tu dovrai evitare che succeda, dirle di non denunciarmi- non potevo farlo. Ero la sua migliore amica
-Non posso-
-Allora perderai tutto ció che hai- avrei perso Pierre e la sua fiducia una cosa che non puó accadere
-Quindi decidi. Vuoi perdere la vita che hai?-  negai con la testa, non posso perdere Pierre per una bravata
-Quindi farai come dico?- annui. Cosa cavolo stavo combinando

Un anno prima...

-Quindi siamo solo noi due?- chiesi ad Anthoine dopo la chiamata della sua ragazza che ci informava che non riusciva a venire alla serata organizzata da Max. Nemmeno pierre sarebbe venuto.
-Esatto. Dai entriamo- entrammo nel locale di Monaco. Era una piccola discoteca
-Cosa prendi?- mi chiese  gentile
-Oh... Un'acqua tonica-
-Non bevi?-
-Non sono dell'umore- dissi sorridente
-Allora prendo pure io una tonica. Vado- il ragazzo si alzó tornando poi con due bicchieri
-Non ci sei rimasta male quando Pierre ti ha detto che non sarebbe venuto?-
-Un po' si onestamente. Te?-
-Un sacco. Speravo che venisse Dilara, non la vedo da tanto- sorrisi un po' per smorzare l'imbarazzo.
-Ormai siamo qui noi tanto vale divertirci- dissi bevendo poi l'acqua tonica
-Hai ragione. Siamo solo due amici che si divertono-
-Esatto-
-Dai vieni in pista allora- disse il ragazzo alzandosi e io sorrisi lasciando il divanetto.

In pista c'era un frastuono assurdo. La musica era altissima e un sacco di persone ballavano
-Sai ballare?- chiese Max urlando e feci no con la testa
-Dai ti faccio vedere-
-perché tu lo sai fare?-
-Beh con le belle ragazze si- disse e io arrossì imbarazzata. Mise le sue mani sui miei fianchi e iniziammo a ballare.
-Visto che ballerino- risi
-Sicuramente sai ballare più di me- il ragazzo sorrise, mi portó verso di sé. Eravamo vicinissimi, persi a guardarci. Per Max non avevo mai provato niente di particolare. Era un bellissimo ragazzo, ma non mi ero mai fatta nessun idea su di lui. Era un ragazzo sensibile che Dilara faceva dannare molto, non volendo essere sempre al suo fianco.
-Max... - gli dissi guardandolo
-Zitta e vieni con me- disse, mi prese la mano e mi condusse fuori dal locale, passammo per delle vie di monaco fino ad arrivare alla sua auto dove salimmo. Inizió a guidare su per una collinetta e parcheggió in un piccolo parcheggio che dava sul mare.
-Dov'eravamo?- disse max, avvicinandosi. Ero immobilizzata, si avvicinó a me, prese il mio viso e mi bació. Non sapevo che fare
-Max... Sto con Pierre-
-Lui e Dilara non lo sapranno mai. È solo per sta sera okay?- non sapevo che fare, so solo che d'istinto lo ribaciai. Ci ritroviamo presto a fare l'amore nella sua auto e non pensavo Più a Pierre ma solo a Max.

Bianca/

Aprii gli occhi titubante non capendo bene cos'era successo. Avevo fatto dei sogni assurdi su Marco e ora mi ritrovavo in ospedale da sola. Il mio telefono era sopra al comodino di fianco al letto e mi allungai per prenderlo. Avevo un sacco di chiamate da parte di Charles e George, Mattia invece aveva intasato WhatsApp.
-Omiodio sei sveglia- la voce di Caterina mi sorprese ed eccola arrivare sorridente
-Cate! Da quanto sono qui?-
-Due giorni quasi. Sei arrivata conciata male ma ora sei in forma-
-Charles?-
-Non sa ancora niente. Sarebbe corso qui- a quelle parole misi le mani in faccia. Era preoccupato probabilmente.
-Io lo chiamo. E gli racconto tutto. Poi denuncio Christian-
-Non denunciarlo- la guardai esterrefatto. Mi aveva sempre sostenuta
-Come?-
-non farlo. Vincerebbe e sono soldi sprecati- disse con aria sufficiente
-Cate ma che dici?-
-È la verità- disse sedendosi sul letto affianco a me
-Secondo me è inutile fare qualcosa in cui sai già a chi daranno ragione-
-Io chiamo Charles. Per favore vai fuori- ero arrabbiata. Quello mi ha mandata all'ospedale perché era violento e se facesse male anche ad altre?

-Oddio bianca ero preoccupato- rispose subito Charles, stava aspettando la mia chiamata sicuramente
-mi spiace Charles... C'é stato... Ecco... Sono in ospedale- dissi balbettando
-cosa? Che diamine succede lì?-
-Christian... È arrivato a casa mia e di Cate appena sei andato via e...-
-Seriamente? Non dire nemmeno che ha fatto ho capito-
-già... Mi... Mi aveva già... Già... Violen.. -
-Cosa? Dovevi dirmelo subito Bi-
-Lo so... Ma avevo paura-
-Non ti rimprovero. Vorrei essere lì. Dannazione a sto lavoro, dannazione al mondo, sarei potuto essere lì e averti difesa e invece non c'ero cazzo-
-Tranquillo Charles. Veramente tranquillo sto bene sono solo un po'... Un po' frastornata-
-Dopo la gara vengo subito in Italia. Denunceremo il fatto. Non devi preoccuparti da ora ci sono io. Me ne occupo io. Se vuoi ci trasferiremo. Puoi venire a casa di mia mamma a Monaco, ne sarebbe contenta-
-Charles non voglio recare disturbo-
-No Bianca ho bisogno di sapere che tu sei lontana da lui, da tutto ció. Ho bisogno di uscire da quella porta di casa e sapere che tu stai bene- disse con un po' di commozione
-ci penseremo. Ora nessuno puó toccarmi qua. Ho litigato con Cate-
-Cate?-
-Si. Dice che non devo denunciarlo-
-cosa?-
-Dice che tanto non vincerei la causa-
-Amore ascolta. Stai tranquilla che tutto da ora andrà bene. Tra qualche ora arrivo tu stai tranquilla d'accordo?-
-Si-
-Ti amo un sacco- sorrisi solo. Non gli avevo ancora mai detto ti amo
-Buona fortuna per la gara- risposi semplicemente con le lacrime agli occhi.
Mi sentivo umiliata. Christian mi ha fatto sentire umiliata, piccola e inutile. Non mi ero mai sentita così, in questo tutti mi potrebbero schiacciare e io non direi niente. Dovevo reagire come diceva marco.


ღ Agape- Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora